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Passione per la musica, e attenzione per i rapporti umani. Ecco il documentario che racconta l’evoluzione di Thomann.
Passione per la musica, e attenzione per i rapporti umani. Ecco il documentario che racconta l’evoluzione di Thomann.
di [user #116] - pubblicato il

A 70 anni dalla sua fondazione, Thomann non è solo un esempio di successo commerciale, ma anche un simbolo di come l’attenzione al lato umano possa portare a risultati straordinari. Hans Thomann ha dimostrato che un’azienda può crescere su scala globale senza sacrificare i valori che la definiscono.
Treppendorf è un piccolo villaggio situato nella regione bavarese della Germania, nel distretto di Bamberg. Con meno di 200 abitanti, il paese è famoso a livello globale per un’unica ragione: Thomann, il più grande negozio di strumenti musicali al mondo.
Immerso in un paesaggio pittoresco, ad un primo sguardo Treppendorf offre un’atmosfera tranquilla e autentica, tipica delle campagne tedesche. Ma dietro questa visione bucolica si cela una meta di pellegrinaggio per musicisti e appassionati provenienti da ogni dove.

70 anni di Thomann
L’avventura di Thomann inizia nel 1954, quando l’azienda nasce come una piccola attività familiare in una località remota e poco frequentata. All’epoca, la musica era un’arte accessibile a pochi, e il panorama commerciale non offriva la vasta scelta che si conosce oggi. Figlio d’arte, con intuizione e perseveranza Hans Thomann ha ampliato il catalogo portando il negozio a offrire non solo strumenti musicali ma anche tecnologia rivolta alla musica ed al suono, così come servizi dedicati ai professionisti del settore.

Passione per la musica, e attenzione per i rapporti umani. Ecco il documentario che racconta l’evoluzione di Thomann.

Un giorno, diviso fra l’attaccamento al proprio paese e la volontà di far crescere la sua attività, Hans Thomann decide di puntare tutto su qualcosa di nuovo… Qualcosa che in molti non riuscivano a credere possibile in prima battuta. Il negozio online di Thomann non è soltanto una scommessa, è una visione di un futuro non troppo lontano. 
Oggi, il negozio online è un gigante con milioni di clienti sparsi in tutto il mondo, e un’infrastruttura all’avanguardia che include un imponente centro logistico e una piattaforma di e-commerce estremamente efficiente. Ma anche dietro tanta magniloquenza, si trovano storie che hanno a che fare con qualcosa di molto più quotidiano.



La filosofia dietro al successo
Behind The Passion è il documentario realizzato per celebrare i 70 anni dell'attività di Thomann, e per raccontare alcuni degli aspetti meno noti della grande avventura che ha visto Hans Thomann elevare un piccolo paesino della Baviera allo status di colosso mondiale. Non si tratta soltanto di un video celebrativo, perché dalle riprese emerge in maniera inequivocabile che la chiave del successo di Hans Thomann è da rintracciarsi soprattutto nel modo in cui ha gestito l’azienda: privilegiando le persone e la loro passione. 
Questa attenzione ha avuto un impatto diretto sulla qualità del servizio offerto da Thomann: i clienti, infatti, beneficiano non solo di un vasto assortimento di prodotti, ma anche di un’assistenza personalizzata e competente, un valore aggiunto raro nel commercio online.

Passione per la musica, e attenzione per i rapporti umani. Ecco il documentario che racconta l’evoluzione di Thomann.

Per Hans Thomann, la crescita della sua azienda non può essere separata dai valori che la guidano. Il suo motto potrebbe essere riassunto in un principio molto semplice: evolversi senza dimenticare le proprie radici. Questo approccio ha permesso a Thomann di diventare sinonimo di affidabilità e passione, attirando musicisti di tutti i livelli, dai principianti ai professionisti.

Un'eredità che trascende i numeri
A 70 anni dalla sua fondazione, Thomann non è solo un esempio di successo commerciale, ma anche un simbolo di come l’attenzione al lato umano possa portare a risultati straordinari. Hans Thomann ha dimostrato che un’azienda può crescere su scala globale senza sacrificare i valori che la definiscono.

Infine, la presenza di Thomann ha trasformato Treppendorf in un crocevia per artisti e professionisti, rendendolo un punto di incontro tra tradizione locale e innovazione musicale. Oggi Treppendorf rappresenta un perfetto esempio di come anche le località più remote possano diventare fulcri di creatività e successo economico grazie alla passione e alla giusta visione imprenditoriale.

Passione per la musica, e attenzione per i rapporti umani. Ecco il documentario che racconta l’evoluzione di Thomann.
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Link utili
Thomann Blog
70 anni di Thomann Reel

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di MM [user #34535]
commento del 06/12/2024 ore 12:05:13
Bellissimo documentario. Solo un tedesco poteva mettere in piedi una roba così.
Ha ragione la moglie, un pazzo... visionario e stakanovista.
Mi dispiace non esserci passato di ritorno dalla germania un paio d'anni fa. Ci vorrei andare in questo negozio.
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di Big Muffin [user #63938]
commento del 07/12/2024 ore 00:11:30
Pollice alzato per Thomann. Sono oramai tanti anni che mi servo da lui dato che mi sono sempre trovato bene e non intendo cambiare. Il marchio e' sinonimo di perfezione maniacale nei confronti di chi acquista sia come prezzi che come disponibilita' nel risolvere eventuali complicazioni inerente l'acquisto stesso. Conoscevo gia' la sua storia, e dire che questo nome rasenta la perfezione e' il minimo che si puo' fare.. perche' in quanto a perfezione in Tedeschia non scherzano affatto ;-) Unico appunto; cel'ho con UPS che nella mia zona, riescono a consegnare sempre ma sempre dopo 8 -9 giorni, e devo capire ancora il perche' dato che vivo a Milano e non in Papuasia.. infatti ho fatto l'ordine il 31, Thomann ha spedito il 2 e ancora una volta, forse consegneranno il 9 o il 10 se non ci sono altri intoppi ... problemi di logistica a lor dire.. eccecc..zz.. :-)
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di Daffy Dark [user #64186]
commento del 07/12/2024 ore 14:12:02
Io faccio parte del club di coloro che non gli hanno dato ancora manco un €, che poi la mia spiegazione nasce dal fatto di aver in passato guardato e confrontato diversi articoli a cui ero interessato, e non ho trovato vantaggi economici rispetto a negozi che trattavano gli stessi articoli dalle mie parti,
anzi chitarre che costavano 200€ in più rispetto a negozi non lontani da dove vivo..
Poi il discorso non solo di Thomann, ma di tutti i negozi che fanno il reso gratuito, bisogna che ormai cominciamo a ragionare seriamente sul discorso cambiamenti climatici e non fare finta di niente come quello che hanno rieletto in USA, che dice i cambiamenti climatici sono una nostra invenzione, tutti sti resi avanti e indietro non è che danno una mano all'ambiente, anzi, poi ci mettiamo a fare la conta dei morti come è successo a Valencia in Emilia e via dicendo, sicuramente lasceremo ai nostri figli e nipoti in eredità tanti oggetti, ma non gli lasceremo certo un bel posto dove vivere.
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di GettingWiser [user #66020]
commento del 07/12/2024 ore 17:48:59
Grande Daffy! Francamente preferisco comprare in negozio, magari spendo un pelo in più ma fa niente. Per non parlare delle chitarre, che penso si debbano provare altrimenti come capisci quale fa per te?
A proposito: stavo cercando la mia prima elettrica, sono andato in un negozio che aveva un modesto usato che mi interessava, me l’hanno fatta provare in una saletta con un bell’amplificatore, abbiamo fatto due chiacchiere, la chitarra era con corde nuove e ben settata (da loro, e anche il mio maestro ha confermato che avevano fatto un bel lavoro) e gli hanno dato un’aggiustatina rapida secondo mia richiesta). In più i negozi sono belli, fai due parole con altri musicisti… Anche costasse di più non mi importa, compro in negozio perché c’è un servizio in più che online non ho.
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di Tubes [user #15838]
commento del 08/12/2024 ore 10:33:02
Stefano grande saggio, assolutamente condivisibile la tua osservazione su questi pacchi che fanno su e giù per il mondo. A me personalmente dà fastidio questa idea del comprare già pensando di rendere e so che molti ne fanno proprio un modus operandi magari per farsi la serata con lo strumento bello e poi restituirlo senza battere ciglio. Per tacere di quelli che vanno in negozio a provare il pedale e poi lo comprano online perché costa qualche euro in meno. Rispetto Thomann, il suo lavoro e non è detto che non ci compri qualcosa perché no, però viva il negozio fisico, l’odore delle chitarre, i pedali smanettati per provarli bene. Buona domenica
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di Big Muffin [user #63938]
commento del 09/12/2024 ore 00:36:16
Ottima osservazione che condivido al 90% ;-) Nella vostra zona probabilmente siete messi meglio a prezzi, sul serio, non era una battuta, non ricordo bene dove vivi ma probabilmente avete molti negozi che vi servono sul territorio. Sul discorso resi ti do ragione al 100% spezzando una lancia sul groppone a favore di chi certi giochetti li pratica spesso e volentieri, sto parlando di chi si diverte a continuare a ordinare e rendere solo per avere strumenti nuovi e magari farci video da condividere in rete, per il resto, riguardo alle chitarre preferisco farmi un giro in negozio dove appena entri, ti guardi attorno, fai un bel respiro profondo e ti senti in paradiso hehe :-) pero' mi servo da lui per cose di contorno e se trovo il prezzo, io ad esempio ho appena fatto un ordine per le corde GHS 09 - 42 che uso sulla Fender Floyd e ho acquistato il pack da 6 mute a 28 euro l'uno, avendone presi 4 pacchi il risparmio credimi e' notevole, idem per l'Equalizzatore da studio dove il prezzo era nettamente inferiore, e a questi costi, mi spiace, senza offesa ma non butto i soldi per fare un favore ai nostri negozi, devo guardare anche il mio interesse, capisco se risparmiassi 10 euro, ma qui si parla di cento e passa euro che con i tempi che corrono fanno molto comodo averli in tasca. Per il rieletto Americano e la sua idea sull'inquinamento mi basta che metta tregua a sto disastro in Ucraina, lui e' un imprenditore e spero investa sul territorio per far si che il Dollaro torni a volare ( era quello che volevano no ? ) l'altro debilitato uscente invece , da non imprenditore aveva pensato bene di ridare valore alla moneta destabilizzando mezzo globo con una guerra assurda; e' un po' come il contadino che per vendere e poter aumentare i prezzi della verdura, invece di coltivare la migliore ed espandersi, prende e distrugge i campi dei coltivatori vicini, cosi' poi tutti compreranno da lui, ma su questo tasto e' meglio non pigiarci troppo perche' ognuno ha le proprie idee e l'ultima cosa che voglio e' un flame con voi su accordo per colpa della politica ;-) Tornando al nuovo presidente entrante di cui parlavi, se dice che la colpa del clima non e' nostra, lasciaglielo credere chissene, probabilmente gli fa comodo continuare a vendere petrolio in giro per il mondo a 8 miliardi di cristiani e non cristiani che per forza devono usare l'auto ogni giorno.. io comunque aspetto l'elettrico servira' si, servira' no, ma almeno smettiamo di scaricare veleni nell'aria ora che le nuove batterie per auto in arrivo dovrebbero essere eco sostenibili; ma vedremo se i signori che controllano il mondo, si muovono in fretta o ci fanno fare la fine di Highlander ;-) Un Salutone Stef ;-)
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di Francescod [user #48583]
commento del 12/12/2024 ore 00:04:5
Fatti stringere la mano. Credevo di essere non solo l'unico scemo che non gli ha dato neanche un euro ma anche l'unico scemo che non ragiona per compartimenti stagni, ma cerca di avere una visione di insieme, e questi pacchi che fanno avanti e indietro da una nazione all'altra sono un vero disastro, manco fosse il supermercato sotto casa.
Aggiungo inoltre che non ho molta simpatia verso gli iperstore. E finisco dicendo che non ho molta stima nemmeno della faccenda riguardante le loro "famose" chitarre, sempre a proposito di questioni che vanno oltre il mero aspetto musicale.
Insomma, non sto certo proponendo un boicottaggio generale o un puntare il dito contro qualcuno. Dico solo che come appassionato di musica e come cittadino io ho validissime alternative.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 13/12/2024 ore 08:40:38
Scusa ma quindi, per te, che si fa arrivare un pacco dall'estero ragiona per "compartimenti stagni"?
È chiaro che abbiamo tante alternative, e io per primo prediligo l'acquisto in negozio, se posso.
Però il commercio on-line (in ambito musicale) ha permesso a noi italiani di accedere a prodotti, componenti, utensili e materie prime, che solo trent'anni fa era impensabile acquistare, se non svenandosi. Un tempo era il deserto, nel nostro bel paese.
Poi mi si spezza il cuore quando sento di negozi di strumenti che chiudono, è vero che mi è capitato di entrare in negozi e trattare con commessi incompetenti e maleducati, ma ci sono ancora negozianti competenti e gentili, gli auguro il meglio.
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di Francescod [user #48583]
commento del 13/12/2024 ore 09:00:24
No, tranquillo, non ce l'ho con il libero commercio, non ce l'ho né con il commercio internazionale né con i piccoli negozi. Io ce l'ho con gli iperstore e mi spiego. Io mi faccio arrivare un sacco di pacchi dall'estero (compro anche in Inghilterra e importo dagli Stati Uniti), così come do sempre la precedenza, se possibile, ai negozi italiani. Di più, io spedisco anche all'estero, oltre che ricevere.
Sottolineavo però, come Duffy, un fenomeno pericolosissimo: il reso gratuito. È un'ottima chance per il consumatore che però, quando diventa un abuso o quando diventa la norma, mette in pericolo l'ambiente a un livello enorme, perché rischia di creare squilibri del tipo: ogni cento prodotti comprati, novanta tornano indietro, ottanta vengono sostituiti e rispediti e sessanta tornano di nuovo indietro. Da 100 viaggi si arriva a una somma di 350. Prova a usare numeri più grossi e capisci che disastro sia.
Tanto per fare un esempio (ma potrebbe essere anche peggio: potrei comprare cinque chitarre contemporaneamente e rispedirne indietro quattro). E purtroppo il modello commerciale Thomann e la mentalità che ne deriva è questa. Non propongo boicottaggi e sciocchezze del genere. Dico solo che i consumatori vanno sensibilizzati e il commercio va regolato.
Personalmente ho questa politica: guardo tutti i negozi italiani e se trovo qualcosa che mi serve mi faccio fare qualche breve video o delle foto, invece di accontentarmi delle foto di repertorio, perché provo a evitare in tutti i modi che una volta arrivato il prodotto non mi piaccia e debba restituirlo. Se il prodotto non lo trovo in Italia, passo all'estero (UE). E lì ancora più foto e video perché il reso sarebbe ancora più impattante. Dopodiché se non trovo manco lì, vado su USA e UK, coi quali il reso è antieconomico, quindi ancora più foto, video e scambio di mail.
Insomma per me il reso non è una delle tante opzioni, ma l'ultima delle opzioni perché mandare avanti e indietro camion, aerei, furgoni ecc. con lo stesso prodotto è un danno che si può minimizzare con un po' di attenzione.
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di spaccamaroni [user #7280]
commento del 14/12/2024 ore 21:12:10
Sono d'accordo. Senza essere talebani, ma un po' di responsabilità in più nei nostri acquisti penso possa essere solo positiva. Il pensare per "compartimenti stagni" è anche, come qualcuno ha già fatto notare, " ma sì, che me ne fotte, tanto la rimando indietro aggratis".
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di redfive [user #41826]
commento del 08/12/2024 ore 15:54:39
La mia unica esperienza da Thomann è stata alquanto deludente...
Dagli errori si impara....
Ah a proposito... Anche a me è capitato di aspettare una settimana in più rispetto a quella stimata per via del corriere, pensavo fosse successo solo a me...eppure abito in zona Malpensa che è ben servita...
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di Daffy Dark [user #64186]
commento del 10/12/2024 ore 07:32:00
Ciao redfive, pure io ci provai ad aver qualcosa da loro, cercavo ponte e cordiera dorate per Gibson sg standard, mi sono bastate un paio di mail per capire che non ci saltavano fuori per darmi quel che volevo, ho fatto prima a recarmi a BO, entrare in negozio con la mia chitarra e senza nemmeno ordinare perché avevano il tutto in casa li ho presi subito, e vi dirò di più, gli chiesi una muta di corde e me la regalarono facendomi pagare solo ponte e cordiera..
Poi visto che si parla di prezzi, io 3 anni fa o forse 4 non ricordo di preciso, puntavo ad una Ibanez, a Modena mi chiesero 2500€, a Bologna 2550€, dal Tedesco 2670€,
ma non è stato l'unico articolo, uno dei miei ultimi microfoni a condensatore l'ho preso da il mio negoziante di fiducia a Vignola, c'erano almeno una trentina di € in meno rispetto al tedesco, ma anche se fosse costato 30€ in più dal negoziante amico non sono figlio di 30€ e li avrei presi sempre da lui..
Poi ci mancherebbe, ognuno fa quel che vuole, anche perché non generalizzo, magari ci sono prodotti che costano meno in Germania rispetto i negozi che bazzico io, per fortuna ho ancora la possibilità di scegliere in Italia andando di persona a cercare quel che mi sfagiuola, e auguro a tutti i negozianti onesti di campare con le loro attività molto a lungo, una buona giornata a tutti.
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di dodomoon [user #2184]
commento del 08/12/2024 ore 22:24:48
Sono cliente Thomann da anni, sempre avuto un ottimo servizio. Ci sono stato anche due volte di persona, la prima volta nel 2015 e la seconda nel 2022. Forse a causa del Covid la seconda volta provare gli strumenti è stato più macchinoso, ma la prima volta non ho provato niente sotto i 4000 eu, e tutto in scioltezza e con tanta disponibilità.
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di MM [user #34535]
commento del 08/12/2024 ore 23:39:03
Anch’io sono cliente di Thomann da anni.
Mai avuto esperienze deludenti, sempre un servizio impeccabile, normalmente in tre giorni la merce arriva, e ho sempre avuto puntuale assistenza se qualcosa non andava.
Detto questo, prediligo sempre l’acquisto diretto in negozio fisico, specie nel piccolo negozio della mia città, che si merita tutta la fiducia del mondo, e specie per acquistare strumenti acustici.
Però da Thomann ho acquistato tante cose che nei negozi non trovavo, e lo ritengo un punto di riferimento imprescindibile. Mi levo il cappello.
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di bettow [user #30179]
commento del 10/12/2024 ore 00:28:4
Penso che a chiunque piacerebbe avere un negozio fisico vicino casa, magari molto fornito e con prezzi convenienti. La realtà è che ormai sopravvivono solo i grossi store. Se chiude un negozio di strumenti musicali, di dischi, una libreria o un cinema, è una perdita per tutta la comunità. Ho scoperto solo di recente che ha cessato l'attività un negozio storico di Firenze, e la cosa mi ha rattristato parecchio. Forse non è lo spazio giusto, ma volevo ricordarli col loro ultimo post, pubblicato lo scorso primo maggio sulla loro pagina di Facebook. Il negozio è(ra) G&E Music Lab:
"Scegliamo questa data, in quanto al nostro lavoro abbiamo dedicato anima e corpo, per salutare tutti gli amici e i clienti che nei nostri 27 anni di presenza, ci hanno accordato fiducia. I tempi sono cambiati, internet regna e noi ne prendiamo atto. La maggior parte dei ragazzi non sono più attratti dalla musica (suonata) e noi ne prendiamo atto. Viviamo nella città più visitata e al tempo stesso più vuota di contenuti culturali e noi ne prendiamo atto. In sostanza chiudiamo con tanta malinconia per quello che resta.
Saluti a tutti, è stato veramente un' onore avere conosciuto tutti voi, con le vostre passioni, i vostri sogni e le vostre emozioni.
Enrico e Carlo"
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