Il lancio è previsto per il 2025, ben undici anni dopo la nascita del primo Fly Rig progettato da Kotzen insieme a Tech 21. Nel 2014 la scena dello strumento musicale era assai diversa da quella di oggi, ma le idee del guitar hero restano coerenti: niente apparecchiature complesse, simulazioni programmabili o preset elaborati. Oggi come allora il suono arriva dalle mani e da una manciata di circuiti ben congegnati e riuniti in un singolo chassis per dare vita a una pedalboard compatta, versatile, tutta incentrata sul suono e sull’immediatezza d’uso, nella migliore delle tradizioni Tech 21 Fly Rig.
Dall’arrivo della prima RK5, le esigenze del musicista sono cambiate e la pedaliera si trasforma di conseguenza. Ora è alla terza edizione con la versione V3, che ripropone la dotazione base di una sezione SansAmp, dell’overdrive signature OMG e di una porzione dedicata a riverbero, delay e rotary speaker. A questi si aggiungono però un booster con cablaggio personalizzabile e la possibilità di alimentazione Phantom per ampliare il rig con il wah signature di Kotzen, il Tech 21 Killer Wail.
Da destra verso sinistra, il primo circuito che il segnale incontra entrando nel Fly Rig di Richie Kotzen è proprio il Boost, con manopola dedicata per rimpolpare il suono quanto basta o per dosare l’uscita dal mix quando si vuole costruire il proprio suono per un assolo. Maggiore flessibilità però è data dal pulsante pre-post, che dà la possibilità di spostare il booster a valle della sezione di gain e del loop effetti integrato, così da scolpire il suono quando serve, dove serve.
Segue appunto l’overdrive OMG, signature dell’artista con manopole di Level, Tone e Drive a cui si aggiunge un pulsante Fuzz per modificare il carattere del distorsore da una saturazione più organica e calda a una tagliente, penetrante e spinta nel timbro.
La sezione SansAmp è dove avviene gran parte del tone-shaping. Funziona come il pannello di un classico amplificatore per chitarra e permette di modellare il suono per saturazione andandosi a sporcare oppure ottenendo solo una leggera compressione, e consente di affinare il tutto con un’equalizzatore a tre bande.
Il cabinet simulator integrato, interamente analogico come anche la sezione SansAmp di emulazione di amplificatore, permette di entrare dritti in un impianto audio anche sul palco o registrare in diretta quando si è a casa o in studio.
A complemento c’è il riverbero, con una manopola per dosare l’ambiente generale e con un footswitch dal doppio ruolo di accordatore, quando tenuto schiacciato più a lungo.
Ultimo in catena è il doppio effetto di delay e rotary speaker, entrambi gestiti per Level, Repeats e Time, a cui si aggiunge la manopola Drift per inserire nel mix una modulazione imprevedibile che va a ricreare il carattere di un vecchio circuito analogico.
Immediata come l’utilizzo, la connettività a bordo si limita alla presa d’alimentazione da 9 volt, un ingresso e un’uscita jack, due prese di send e return per aggiungere effetti esterni e una porta XLR completa di ground lift.
Sul sito Tech 21, il Fly Rig RK5 V3, terzo modello signature di Richie Kotzen, e sarà prossimamente sugli scaffali. |