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La nuova regina irlandese del Country Blues: Muireann Bradley
La nuova regina irlandese del Country Blues: Muireann Bradley
di [user #65904] - pubblicato il

Esce venerdì 28 febbraio la ristampa ufficiale dell’acclamato debutto di Muireann Bradley. Nuova stella del fingerpicking globale, l’artista - originaria della Contea di Donegal, in Irlanda - sembra destinata a far parlare parecchio di sè e, considerati i numerosi attestati di stima da parte delle riviste specializzate e di molti altri ben illustri colleghi, il grande salto si prospetta ormai sempre più vicino.
Firmare per Decca Records e Verve Forecast è stato come realizzare un sogno. Da bambina, avrò avuto circa 8 anni, ho il ricordo della Decca come della prima etichetta che mi è capitato di conoscere grazie a mio padre e all’album di John Mayall & The Bluesbreakers, quello con Eric Clapton, che teneva sempre in auto. “Chi è Decca?” gli chiedevo. Sento un brivido profondo, dunque, nel sapere che il mio esordio in studio sarà ristampato per case discografiche così prestigiose e che, in qualche modo, sono sinonimo sia di leggende quali Bille Holiday, Nina Simone o Ella Fitzgerald sia di artisti contemporanei quali Melody Gardot e Jon Batiste.
Muireann Bradley



È giovane, bella, gentile, sorridente e - soprattutto - un autentico portento per quel che concerne il mondo della chitarra acustica. Muireann Bradley, 18 anni, fresca di firma per la storica Decca Records (che non si è fatta sfuggire l’opportunità di mettere sotto contratto un talento così limpido e cristallino) è in piena fase di promozione per la riedizione del suo esordio I Kept These Old Blues, la cui prima tiratura è già oggetto di culto e merce rara nel mercato dei collezionisti più incalliti.
 
Freight train, freight train, run so fast
Freight train, freight train, run so fast
Please don't tell what train I'm on
They won't know what route I'm going

Elizabeth Cotten, Freight Train

A colpire di queste sue incisioni, alcune delle quali risalgono addirittura ad una manciata di anni fa, quando Muireann era appena quattordicenne, sono più elementi. Il fatto che siano quasi tutte prime o seconde take registrate in presa diretta senza sovraincisioni; che l’artista irlandese, originaria della campagna nei pressi della piccola Ballybofey, mostri una padronanza assoluta dello strumento e un controllo impressionante della voce; che il repertorio, solo per il momento privo di composizioni originali, renda omaggio a voci e artisti la cui fama risale degli inizi del secolo scorso.

La nuova regina irlandese del Country Blues: Muireann Bradley

Elizabeth Cotten, Blind Blake, Mississippi John Hurt, Robert Wilkins, Memphis Minnie, Wilbur Joe "Kansas Joe" McCoy, il Rev. Gary Davis: Muireann, classe 2006, sembra distante anni luce dai suoi coetanei e dai gusti musicali di un’intera generazione. Eppure dalle sue mani e dalla sua voce scaturiscono suoni senza tempo, freschi oggi come all’epoca della loro prima comparsa, rendendola di fatto la portavoce ufficiale del più glorioso passato Country Blues che - grazie al suo contributo - ha la preziosa occasione di essere recuperato e conosciuto.



La tecnica fingerstyle della ragazza, genuinamente autodidatta se si eccettuano i primi rudimenti impartiti dal padre John (anch’egli chitarrista e amante del Blues americano anni Venti e Trenta), è una gioia per occhi e orecchie. Le sue esibizioni, di cui la rete offre ampi scorci e testimonianze, evidenziano il controllo di una mano destra in cui pollice, indice e medio lavorano senza sosta con grazia e maturità espressiva, mentre bassi, accordi e melodia ricadono sulla prontezza di una sinistra elegante e, nonostante l’età della performer, precisa ed esperta persino nei passaggi più ostici.

Si tratti di accordature standard o aperte oppure ancora di chitarre Waterloo o della sua speciale McNally custom S, la resa artistica pare immutata: Muireann Bradley incanta e convince, confermandosi una credibile (e forse necessaria) portavoce dei tempi che furono. Tempi che, visto e considerato il periodo attuale, non possono che regalarci, quantomeno nella bolla spazio-temporale dell’ascolto, la sensazione di trovare rifugio e ristoro in storie, ricordi e suoni “altri”.

La nuova regina irlandese del Country Blues: Muireann Bradley

 
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