Diavolo d'un blues, quando busso non rispondi, se ti chiamo non ci sei...
eppure lo sento che ti contorci là dentro: che hai voglia di uscire.
Ti rotoli nella mia anima, brutto diavolo d'un blues, ti sento che urli da laggiù.
Quando ti decidi ad uscire da lì ?
Poi ti inarchi e ti sollevi di colpo, con un guizzo fulmineo mi frantumi l'anima e te ne esci
cosi...tutto grezzo, maltagliato, rivoltato, sbocconcellato e con un colpo fulmineo mi sferzi la
schiena.
Sei tutto sudato e sai di tabacco polveroso oh, ma quando esci sei come un vulcano in eruzione
che butta lapilli.
E poi sei un fiume di lava che mi attraversa; sento il tuo calore che scende e scorre sul mio corpo.
E corri giù sui miei fianchi, mi fai roteare, ondeggiare ...la mia gamba tiene il ritmo del tuo cuore.
Le mani si alzano e vorrei gridare... la voce sale su e si spezza a frammenti tra le corde vocali.
E ne esce un pianto, un urlo, un grido della mia povera anima frantumata.
Mentre passi mi fai bruciare la gola e allargo le narici per farti sentire quant'aria fresca che c'è
qui fuori.
Però tu, brutto diavolo d'un blues, sei scappato un'altra volta.
E mi hai lasciato qui sudato marcio, con la bocca ancora aperta e il corpo che trema ancora per il
ritmo, le braccia alzate e lo schioccare delle dita.
Non ti sei fatto prendere neanche stavolta, non ho segnato una nota e non mi ricordo più le tue
parole.
Se mi prometti che lo farai ancora, ti fermerò per un attimo, per scrivere la più bella ballata
che abbia mai suonato.
E poi sarai libero di andare dove vuoi e volare da chi sai tu.
Paolo. 11-12-2007 ore 04 del mattino.
Per chi lo vorrà leggere questo è il blues della mia anima.
Oh, Yeah !!