Io stesso non ci potevo credere... andare al Forum di Assago per un concerto di Davide Van Desfross, e trovare la "calca" dei grandi nomi blasonati del rock estero e non... mi ha lasciato piacevolmente sorpreso.
La data era giusto ieri il 19-04-2008, un cantautore che canta in dialetto di Como o " lagheè" come dice lui che fa il "sold out"!
C'è del carisma in lui e nelle sue storie, qualcosa che affascina la gente comune: le sue storie di gente ordinaria che diventa straordinaria nell' immaginario collettivo quasi fosse un icona o un modello imposto dai mass media...
Non c'è niente di confezionato: semplicemente delle persone normali, ma che nel loro piccolo mondo sono miti.
Anche il modo di suonare e gli strumenti utilizzati richiamano molto il folk o il country, ma in alcuni ci sono le venature del blues e un po' di simpatico "zum pa zum" da osteria o da balera di bassa categoria.
Mi ha piacevolmente sorpreso che molti dei suoi personaggi sono persone che lo hanno ispirato per la loro semplicità o caparbietà o per l'eccesso : parlo per esempio del famoso Alain De Lonn de Lenn.
Il mitico "gigolò" di paese che "dirotta la notte ai suoi piedi" e che ti concede solo un consiglio e poi " fuori tutti dai ....coglioni" che ha una classe che non può spiegare a tutti e non si "mescola" con la gente comune o che non merita la sua "attenzione".
Ragionavo per il suo quarto posto in classifica nazionale con il suo album "Pica" e mi chiedevo se tutti hanno veramente capito il suo messaggio o se semplicemente seguano una "moda".
A giudicare da quello che ho visto ieri sera direi proprio di no: io un tifo e una partecipazione così viva non l'ho mai vista in nessun concerto.
Davide De Sfross ha capito che non servono i miti, almeno non bisogna essere per forza famosi in tutto il mondo. Non per lui e ci da una bella lezione di vita. Le persone possono diventare straordinarie se ne hanno l'opportunità: lui ne sceglie alcune che sono sconosciute, narra le loro storie e lascia che noi ci costruiamo sopra la nostra leggenda. Se non altro lui le può portare sul palco e farcele conoscere, così come potremmo incontrarle al supermercato o in una trattoria o lungo il suo adorato lago di Como.
E' un vecchio adagio: le storie d'acqua che sia salata o no mi hanno sempre affascinato, io sto inchiodato qui in questa "maledetta" pianura... però io qui ho le risaie ed i canali e qualche storia strana gira tra gli argini di queste "piscine per riso".
Conquistare fans di tutta la penisola per uno che canta in un dialetto incomprensibile non è una cosa che succede normalmente, almeno non mi sembra di ricordarlo... chi se no?
Azzardo e penso a Fabrizio de Andrè con Creuza de Mà o forse ai Tazenda degli anni d'oro.
Anche per quanta riguarda il comparto "tecnico" o i malati della strumentazione ultra ricercata lui e la sua band ci dimostrano che per suonare e per far partecipare più di 11.000 persone basta riuscire a coivolgere tutti nell'immaginario "DeSfross" e farlo diventare..."collettivo".
E' un grande ed è "nostro", mi piace !
Paolo.