VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Progressive
di [user #1335] - pubblicato il

ares scrive "Mi capita, a distanza di anni di riascoltare vecchi dischi di artisti a suo tempo trascurati, in certi casi rivalutandoli in altri casi, invece, riscoprendoli datati o, comunque, non più vicini alla mia attuale sensibilità. Ho avuto per le mani in questi giorni alcuni dischi dei Gentle Giant: in pieno Progressive inglese dei primi '70. Confesso che all'epoca non mi piacevano ed oggi... nemmeno! Troppo complicati, troppi accordi, troppi intellettualismi: il risultato è una sensazione di angoscia o, nella migliore delle ipotesi, noia. Solo dopo aver messo sul lettore "When the Eagle Flies" dei Traffic (e neanche una delle cose migliori di Winwood) ho ripreso a respirare. Letteralmente tutta un'altra musica, nonostante il periodo in cui è stata incisa sia lo stesso. Ancora oggi non mi spiego il successo che 30 anni fa ebbe in Italia un genere musicale, il Progressive dei Gentle Giants, ma anche degli Yes, che, a mio modesto parere, si caratterizzava per un virtuosismo fine e sè stesso."


Questo contenuto è riservato agli utenti registrati, per continuare a leggere clicca qui per loggarti o creare un account.
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964