Cari amici di accordo, quella che segue è una piccola riflessione che è venuta fuori tra me e me, e che voglio condividere con voi.
Trovo giusto "annotare" questi pensieri sul mio "diario virtuale" perchè vengono fuori da una mia personale linea di pensiero, e credo che a causa della soggettività della riflessione il seguente pezzo non sarebbe stato adatto per un articolo.
In questi giorni sto riflettendo sul mio percorso per cercare il famoso "Tone" che tutti desideriamo, e sebbene io sia convinto che il suono sia principalmente nelle mani del chitarrista (e sopratutto nella sua testa), credo che una percentuale minore derivi anche dalla strumentazione.
O meglio, credo che derivi dal saper scegliere la strumentazione.
E per saper scegliere intendo saper cogliere il "quid" (un amplificatore, un effetto…un plettro!) che abbiamo in mente per migliorare il nostro suono, tralasciando per un momento l'argomento prezzo.
Ho infatti maturato la convinzione che il chitarrista “saggio” riesca ad avere ben chiaro quel che vuole, e cosa più importante, non si lascia influenzare eccessivamente dall’opinione altrui.
Il che non vuol dire che non ascolta consigli ed è spocchioso, ma sa bene in mente ciò che vuole.
Sembra che per il “saggio”…la G.A.S. non sia un problema.
Ed è qui che arrivo alla mia esperienza, sono uno studente di ventitré anni, con un amore sfrenato per le sei corde… ma per tornare al punto di cui sopra mi ritengo “poco saggio”.Nutro infatti profondo rispetto per l’opinione altrui, in special modo ascolto il mio negoziante di fiducia, che stimo molto sia come negoziante che come chitarrista, e per quel che ne conosco anche come uomo. Mi ha molto colpito una sua esternazione di qualche giorno fa, stavo provando insieme a lui una Vox Nightrain (a mio parere grandissima testata) e mentre riflettevamo sul prezzo ha esclamato “Se uno conta i soldi che ha speso per insicurezza, o sciocchezze, avrebbe potuto comprare la strumentazione dei suoi sogni”.
Frase saggia, verissima a mio parere, mi aiuterà senz’altro in futuro nel ponderare ancora meglio gli acquisti.
D’altra parte ha anche espresso la sua opinione sul mio attuale amplificatore, un Laney LC15r, sostenendo la sua poca qualità, crede infatti che sia solo una “scopiazzatura”.
Ora, il punto focale:
Io con il Laney mi trovo abbastanza bene, ma devo ammettere che lo comprai per l’ottimo rapporto qualità prezzo e per il buon suono valvolare che mi sa dare…a poco prezzo. Infatti lo scelsi come “apripista” nel mondo delle valvole, per il buon clean e la versatilità. Ma ecco che mi ritrovo a chiedermi se davvero la qualità sonora mi soddisfa, se davvero la scelta fu giusta.
So che la risposta alla soddisfazione del mio suono posso darla con le mie orecchie, ma
quello su cui insisto è l'utilità di questa "pulce nell'orecchio" che mi è stata messa...
Da una parte mi sento piu responsabile, dall'altra mi ritrovo a pensare "vendo questo, metto da parte i soldi...poi ci abbino questo pedale..." e penso che questi pensieri vadano limitati per non logorarci col pensiero della strumentazione.
Ovviamente la mia esperienza sul discorso Laney è un esempio... chissà che non sia capitato anche a voi con un pedale, una chitarra...
P.S.:a titolo informativo sulla questione "suono personale" per ora io sono abbastanza soddisfatto cosi, ripeto, è solo una riflessione come da titolo.