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Marco Biolcati - blues 'til i die
di [user #2546] - pubblicato il

vilorenz scrive: Ho avuto l’opportunità di conoscere Marco Biolcati di recente, nel corso dei concerti vicentini di Obiettivo Bluesin’. In quell’occasione ero rimasto piacevolmente colpito da questa Band veneziana, i “Texas Food” e dal relativo chitarrista, che proponeva efficaci covers di Stevie Ray Vaughan ed alcuni brani originali di sicuro impatto (e sì che in tema di SRV a Vicenza siamo ben serviti dagli amici Bluesmakers….). Ho poi ascoltato volentieri questo lavoro solista di Marco, che risale al 2003 e che lo vede accompagnato da Renato Naccari al basso e da Marco Chiereghin alla batteria, oltre ad altri ospiti tra i quali citiamo i compagni di avventura nei Texas Food Roberto Songini, che ha curato le registrazioni e Tiziano Boscolo. Undici brani, tutti originali con esclusione dell’introduttiva “Woke Up This Morning” targata BB King. Il titolo dell’album (Blues fino alla morte) è una dichiarazione di intenti su che cosa ci attende all’ascolto, mentre i riferimenti stilistici sono palesi e dichiarati con profondo rispetto nelle note di copertina, e sono i chitarristi che tutti noi più amiamo: i già nominati Stevie Ray Vaughan e B.B. King, Gary Moore (anche se tra i solchi si “godono” echi del migliore Peter Green) e l’indimenticato Jimi Hendrix. Ma la proposta di Marco, pur rispettosa dei citati riferimenti, arriva traccia dopo traccia ad assumere una sempre maggiore autorevolezza, in virtù d’azzeccate scelte timbriche (ovviamente Stratocaster ed ampli Fender Bassman o Marshall, che “cantano” divinamente, a dimostrazione che in primis è il tocco del musicista a fare la differenza), di un approccio al canto convinto ed emozionante, di giusta esibizione di virtuosismo strumentale, ben presente ma mai ingombrante o fine a se stesso. Difficile evidenziare una canzone rispetto all’altra, tenuto conto che tutte si presentano molto equilibrate e ben variate le une dalle altre, cosa non facile in un album di puro blues. La performance comunque “spicca il volo” a mio avviso nelle centrali “Sweet Angel” e “The Door” (tiro invidiabile e stupende pennellate di slide) e tocca vertici altissimi in “Fool in the dark”, una canzone veramente stupenda, caratterizzata dalla presenza di due bravissime coriste, Ambra e Sara Baccaglino, che sottolineano il ritornello facendoci tornare in mente niente meno che alcuni brani del Joe Cocker più ispirato. E se parliamo d’ispirazione, ascoltatevi come “parla” la chitarra in questo brano nel bellissimo solo centrale e in tutte le ritmiche…. Una prova entusiasmante. Disco consigliato a tutti, indistintamente. Per l’acquisto, contattare direttamente Marco (www.texasfood.it)


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