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Il mio George
di [user #10] - pubblicato il

Le commemorazioni sono una cosa personale, privata, come la morte. Eppure, se la guardi da lontano, senza coinvolgimenti, la morte è impersonale, asettica, come saggiamente dice Totò "...è una livella..." che mette sullo stesso piano "... re, galantuomini..." e povera gente; è di tutti, e non è di nessuno.L'amicizia, invece, richiede personalizzazione, conoscenza, empatia, condivisione. Almeno quella vera, non la puoi guardare da lontano. Però è possibile sentirsi amici anche di una persona che non si è mai incontrata, di qualcuno con il quale non si è mai scambiata una parola. Si può addirittura credere di conoscerla bene, questa persona, soprattutto se è famosa, un artista. In questo senso, James Taylor dice bene che "... fortune and fame are such a curious game, perfect strangers can call you by name..."


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