Questa mattina mi sono svegliato con l'idea balzana di fare un quadro di sintesi dell'attività del grande James L. D'Aquisto. Così ho aperto l'appendice del libro "Acquired of the angels" di Paul W. Schmidt e, carta e lapis alla mano, ho messo giù questo quadro di sintesi:
Attività a proprio nome: trent'anni, dal maggio 1965 ad aprile 1995.
Chitarre realizzate: 341 (+ 3 mandolini), di cui:
256 solid carved acoustic archtop (mag.'65 - nov'94)
3 classical cutaway (feb'83 - gen'85)
32 hollowbody electrics laminate (nov'76 - apr'95)
29 solids & hollow solids (?'76 - giu'91)
5 Centura models (dic'93 - feb'95)
16 flat-tops (giu'73-giu'83)
Ma la cosa forse più simpatica è saltata fuori calendarizzando la produzione di un anno solare, il 1983, che mostra un totale di 12 chitarre iscritte nel registro. Ecco la sequenza:
12 feb hollow electric #106
20 feb classical cw #101
02 mar hollow electric #107
03 mar flat-top "small cw" #115
28 mar solid "special curved back" #E115
29 mar New Yorker Special #1161
17 mag hollow electric #108
?? giu flat-top "Deluxe 16" #116
25 giu New Yorker Special #1163
04 lug New Yorker Special #1162
28 ago solid "new design double cw "Americus" #E116
24 dic New Yorker Special 12-strings #1164
Cosa se ne ricava? Io penso che, diversamente da quanto fanno molti, che portano avanti un certo lotto di chitarre dello stesso tipo, egli lavorasse contemporaneamente su modelli diversi, forse in base alle richieste (ma l'ipotesi contrasta con il fatto che avesse una lunga lista d'attesa) o, ipotesi che io sposo, per variare il lavoro ed evitare la noia.