di mehari [user #25169] - pubblicato il 15 dicembre 2010 ore 07:30
Leggo spesso nei diari domande e richieste di consigli su pedali overdrive da utilizzare come booster per saturare i canali crunch degli ampli valvolari, spesso monocanali (primo su tutti e più famoso il Tube Screamer Ibanez nelle sue svariate versioni), nella selva dei prodotti presenti sul mecato ognuno cerca quello che meglio pensa si adatti al proprio suono.
Pochi però conoscono o hanno provato un'altra categoria di effetti atti a questo scopo: i treble booster o esaltatori di acuti. Eppure spesso e volentieri grandi chitarristi ne hanno fatto ampio uso per caratterizzare il proprio suono, due su tutti: Eric Clapton e Brian May. A differenza degli overdrive i treble boosters producono un sostanzioso incremento pulito del segnale prevalentemente nella zona dei medio-acuti portando così l'ampli in saturazione senza impastare il suono con la presenza disturbante dei bassi, inconveniente invece presenti negli overdrive che quindi devono poter essere "corretti" con un efficace controllo di tono (e non tutti soddisfano questo requisito).
The Secret Weapon
Così venne battezzato nei tardi '60 il Dallas Rangemaster, un treble booster utilizzato da diversi bluesman inglesi durante il blues revival (il più famoso dei quali fu Clapton) per spingere in distorsione l'amplificatore e bucare il mix con una vigorosa spinta sugli acuti. L'effetto non aveva nessun fronzolo, solo un interruttore on/off e un potenziometro per la regolazione del guadagno e non era nemmeno un pedale ma semplicemente una scatoletta da appoggiare sull'ampli.
Come si usa
L'utilizzo dell'effetto è molto semplice e si basa sul lasciare l'amplificatore sulla soglia del crunch, sul limite della saturazione (o poco più), soglia che all'inserimento del booster viene ampiamente superata, acquistando un po' di volume (ma non eccessivamente perché l'ampli ormai clippa), parecchia saturazione e una punta sui medio alti che mette in evidenza il suono. Questo effetto si adatta particolarmente bene ad amplificatori proverbialmente scuri e con poca distorsione naturale (primo su tutti mi sovviene il Vox AC30). Per avere degli esempi sul suono, vi consiglio di andarvi a sentire gli album dei Bluesbrakers di John Mayall con Eric Clapton o i primi dischi dei Queen. Secondo me è una validissima alternativa all'overdrive per spingere l'ampli, certo non lo trasforma in un Hi Gain ma per i suoni Bluesy e Rock fa diligentemente il suo dovere.
Costruiamolo!
Premetto una cosa, io sono ignorante in elettronica e tutto quello che ho so l'ho appreso su internet usando la funzione "cerca", perciò spiegherò a grandi linee cosa ho fatto e mostrerò cosa è possibile realizzare nonostante una quasi completa ignoranza in elettronica solo copiando da progetti trovati in rete e sperimentando per conto proprio. Per spiegazioni tecniche sul funzionamento del circuito nei suoi dettagli sono sicuro che interverranno numerosi e competenti accordiani.
Ecco lo schema (e un layout a caso trovato in rete)
Una cosa importante da sapere è che l'originale, come altri effetti dell'epoca (Fuzz Face, Tone Bender), utilizzava transistor PNP (al contrario della maggior parte degli odierni che utilizza transistor NPN) e quindi la polarità del circuito è rovesciata rispetto alla norma, cioè è il positivo della batteria che va a terra; per questo motivo il pedale va alimentato individualmente e non può condividere la stessa alimentazione degli altri effetti, quindi se avete una pedalboard dovete usare un alimentatore apposta o usare una batteria (che comunque dura una vita dato il basso assorbimento del circuito). Esistono inoltre anche versioni per transistor NPN che utilizzano un'alimentazione tradizionale.
Io ho utilizzato lo schema e il layout di un noto sito di gadget chitarristici, ma data la semplicità il circuito è realizzabile anche su una basetta millefori. Su internet inoltre si trovano con facilità gli schemi e diversi layout per realizzare lo stampato, provate a cercare treble booster e vedrete! Per chi non abbonda di spirito di sfida esistono in rete anche dei kit a poco prezzo che sicuramente fanno il loro lavoro data la semplicità del circuito. A parte una manciata di componenti accessori (quattro condensatori e tre resistenze) il cuore dell'effetto è un solo transistor. Qui, come per il Fuzz Face, si scivola nella leggenda; l'originale transistor del Rangemaster era un OC44, transistor PNP al germanio, realizzato in una capsula in vetro verniciato di nero, reperibile, anche se con difficoltà, anche oggi a prezzi nemmeno troppo esagerati. Ma siamo sicuri che sia proprio necessario utilizzare l'OC44?
Io ho utilizzato con successo diversi transistor sia al germanio (AC117, 2SB75, AC188 eredità di uno zio radioamatore) sia al silicio (2N4125, 2N3906 in commercio) ma qualsiasi transistor PNP con Hfe attorno a 100-150 può funzionare in questo circuito, può essere che il tono non sia esattamente lo stesso ma del resto anche gli amplificatori non sono quelli dell'epoca, e poi chi ci dice che gli OC44 attuali siano identici a quelli dei sixties? Voi credete nel NOS (new old stock)? Io mica tanto.
In ogni caso sperimentare fa sempre bene, alla fine per il mio pedale, pur avendo a disposizione un OC44 originale, ho lasciato in sede un AC117, che ha un guadagno un po' superiore e quindi spinge un po' di più.
Data la natura Lo-Fi del circuito è inutile andare a selezionare componenti esoterici. Normalissimi resistenze e condensatori reperibili in qualunque negozio di componenti elettronici andranno benissimo, personalmente ho utilizzato componenti di recupero (a parte le resistenze).
Ecco il risultato finale (un po' stipato data la dimensione ridotta del contenitore, 6x11cm), molto vintage... quello che ci vuole per questo circuito, logicamente lo switch è true-bypass.
Come suona
Il suono si differenzia un po' a seconda che si usi un transistor al germanio o uno al silicio, il guadagno del pedale aumenta a seconda dell'hfe del transistor (si misura con un tester) e come dicevo, starei tra 100 e 150. In linea generale, con il germanio si ha più sparkle all'attacco della nota e suono più medioso mentre con il silicio il suono è più HiFi e più ricco di acuti brillanti che di medi. Dato il costo irrisorio dei transistor è opportuno sperimentare: io ho montato un socket sulla basetta in modo da poter cambiare i transistor rapidamente e senza saldarli. A proposito, attenzione: è meglio evitare di saldare i transistor al germanio in quanto possono rovinarsi, se lo si deve fare, utilizzare dei dissipatori e andare con calma.
Come dicevo è importante basarsi più sul risultato finale che sulla sigla del transistor.
I sample sono stati realizzati con una Stratocaster American Standard in ontano, pickup originali, su un ampli Davoli Show II modificato con un pre valvolare dal buon Svalvolman. L'ampli ha un suono già piuttosto aperto di suo, comunque giudicate voi, all'inizio faccio una veloce panoramica del suono sulle cinque posizioni, poi, una volta inserito il booster (settato a ore 14.00), tutte le variazioni di gain si ottengono con il cambio di pickups e con il volume (ho lasciato di proposito ben visibili selettore e pomello).
Per concludere
Un pedale di facile realizzazione e di sicuro utilizzo, se avete un amplificatore valvolare e suonate blues o rock, niente alimentatore, un controllo e via! Come direbbero gli americani: give it a try!
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