Per valutare l'evento di ieri bisogna considerare che abbiamo una superficie espositiva di circa 1/3 (mi pare) rispetto al Music Italy Show, la metà degli espositori (ma al MIS ci sono tutti gli strumenti, da noi solo chitarre e batterie) e un budget che è meno di 1/20, ma con un pubblico quotidiano paragonabile. Ovvero: la nostra manifestazione è un piccolo miracolo di economia ed efficienza, che permette ad alcune migliaia di persone di fare una full immersion e tornare a casa più ricche (grazie ai workshop) o più povere, ma felici (se si comprano nuovi giocattoli). E a oltre cento espositori di incontrarle e proporre le loro cose. Considerando l'esiguità delle forze in campo (il 90% dell'organizzazione è svolta da tre persone, Luca, Denis e Susi) il risultato è dunque eclatante, visto che sia le operazioni di carico-scarico-allestimento, sia i palchi hanno funzionato come orologi. In una marea di ringraziamenti e complimenti (a cui ho risposto a volte frettolosamente, ma tutti hanno capito che per noi SHG è un frullatore) ci sono state alcune critiche, di cui alcune fondate e condivise.
1) Ristorante. Ogni critica è legittima. Indecente. A nostra discolpa posso solo dire che avevamo contrattualizzato due casse e per il terzo anno consecutivo ne hanno messa una sola- Inoltre avevamo definito un'offerta di cibo completamente diversa e anche questo accordo non è stato rispettato. Vi basti sapere che abbiamo contestato la salatissima fattura emessa per il servizio. Non so come andrà a finire, ci toccherà pagare alla fine, ma con lo stesso amaro in bocca che avete sentito voi addentando un panino scadente dopo una coda indegna.
2) Rumore in sala Aquarius. Infinitamente meno di due anni fa, ma sempre troppo elevato. Però ribadisco quello che ho sempre detto: noi possiamo mettere un servizio d'ordine, ma non possiamo dare la licenza di uccidere. Possiamo chiedere di abbassare, insistere, minacciare, eccetera. Ma oltre un certo limite non si va per evitare situazioni spiacevoli. E poi non è un'esposizione di ghironde, suvvia, la sala Aquarius tradizionalmente è quella più rock. Nessuno degli espositori si è lamentato e comunque nelle altre sale il volume è totalmente diverso.
3) Coda alla cassa. Quest'anno eravamo in sei a staccare biglietti, ma lo stramaledetto blocco del traffico ha spinto molti a presentarsi prima delle dieci. L'afflusso era pesantissimo alle 9:30 ed è durato fino alle 11, poi si è smaltito. Considerate che in questo lasso di tempo è entrato oltre il 50% dei visitatori totali. A margine: non voglio certo colpevolizzare i visitatori, ma (a) chi aveva acquistato in prevendita (che non comporta un costo ulteriore, ci facciamo carico noi della commissione) non ha atteso un solo minuto e (b) abbiamo detto infinite volte di preparare il denaro per accelerare i tempi, ma forse un o su dieci non cominciava a ravanarsi in tasca quando era davanti alla cassa alla ricerca dei soldi. Un po' di collaborazione in più avrebbe accelerato le cose.
4) Prezzi e strumenti. L'ho detto e lo ripeto: non siamo coinvolti nella merce esposta, ma non accetto il "ci prendono per scemi" se un negoziante vende una cosa più cxara di un altro. Il prezzo non è l'unico parametro, il servizio conta, conta l'assortimento, il fatturato, eccetera. Un piccolo negozio probabilmente deve vendere a prezzo più elevato e guadagna meno di un grande negozio scontista. Ma "ci prendono per scemi" è un commento stupido, il consumatore non-scemo è informato e se ritiene che un prodotto costa troppo, semplicemente non lo acquista.
5) RitmiShow senza possibilità di acquistare. Era un evento sperimentale, organizzato in collaborazione coi distributori, che non possono vendere al pubblico, per legge. E' chiaro che la trasformazione in mostra-mercato (come SHG) è nei piani e dovrebbe concretizzarsi già dall'anno venturo. Stiamo già ragionando e alcuni addetti ai lavori (il presidente Dismamusica Claudio Formisano, Davide Tomassone, Matteo Bergamini, Gianluca Aramini e altri) ci hanno dato buoni suggerimenti.
6) Stef Burns e Rumaterra. Hanno confermato all'ultimo, a programma chiuso. Li abbiamo messi dove e come potevamo, non c'erano alternative. Gli spazi sono quelli.
7) La sede. Il Quark ormai ci va stretto, come ci andava stretto l'Alcatraz quando l'abbiamo lasciato. Stiamo già valutando nuove opzioni per il ventennale nel 2012.
Vengo alle cose positive.
1) Il pubblico. Stupendo. Allegro. Paziente (ho sofferto a vedere la coda, ho frustato i colleghi in cassa perché facessero in fretta), tanto che non una sola persona si è lamentata arrivano al desk. E poi i sorrisi, i saluti, le pacche sulle spalle, i ringraziamenti (grazie a voi invece!) si sono sprecati. Gesti meravigliosi: la foto delle mani di Kef da parte dei rollingstoniani, le bottiglie di spumante classico SHG di Jack Dynamite e ovviamente l'incredibile ampli Accordo del caro Gwynnet. A un afflusso a SHG pari al 2010 si è aggiunto il pubblico nuovo di RitmiShow. La nuova disposizione delle sale e i nuovi spazi aggiunti hanno consentito di ridurre la pressione di visitatori, a vantaggio della vivibilità.
2) Il vintage vecchio e nuovo. La Hall -1 era uno spettacolo, sempre affollata e zeppa di strumenti da sogno, su tutto lo stand di Eliot Michael di Rumbleseat Music e le collezioni Venturini e Camorani. Sembrava di essere a SHG 2 a Lacchiarella, con Tonino Imperato sempre a smoccolare contro gli ignoranti che non distinguono l'inca silver dal teal green. Mancava solo il Biasibetti, a cui auguriamo pronta guarigione. E poi in Aquarius le fantastiche Ibba anni '80, il nuovo vintage, colorato e customizzato. Canoni nuovi, colori nuovi e una allegra strafottenza che mette buonumore. Fantastico.
3) Il popolo di Accordo. Alla faccia della crisi e del blocco del traffico, eravamo lì. Tutti assieme a fare casino, sgocciolare saliva, parlare di chitarre, scambiare idee. Non vogliamo darci troppi meriti, ma abbiamo la certezza di contribuire a catalizzare un processo chimico virtuoso che fa bene alla musica, all'economia del settore e al Paese.
Arrivederci al 18 novembre 2012, dove ancora non lo so, ma certo in zona Milano, per il ventennale di SHG e per RitmiShow 2. Grazie a tutti e bellalì.