di jebstuart [user #19455] - pubblicato il 02 marzo 2012 ore 23:02
Credo che la morte di Lucio Dalla, tanto più perché repentina ed imprevedibile, abbia lasciato in tutti noi - al di là dell'ovvio dispiacere - una sgradevole sensazione di vuoto.
Molti Accordiani, giustamente, hanno voluto celebrarlo.
Vorrei farlo anch'io, proponendo la sua canzone che amo maggiormente. E proponendola nella versione live con cui egli, ormai 40 anni fa, la presentò a Sanremo, accompagnato da tre chitarre di vago sapore portoghese, una delle quali suonata da un giovanissimo Rosalino Cellamare.
L'audio è quel che è, ma nel video c'è tutto. La professionalità ottusa e nazionalpopolare di Mike, l'ocaggine vintage di Sylva Koscina e, soprattutto, l'aria stranita con cui ogni volta lui partecipava a questi eventi, quasi imbarazzato di portare all'attenzione del pubblico la sua manifesta superiorità.
Quall'anno, con un gioiello della musica leggera del Novecento, arrivò solo nono, preceduto da "Montagne Verdi" e "Come le viole".
Ma di questo a lui, bohemienne della Bologna degli orchestrali, credo tutto sommato fregasse molto poco. Nonostante tutto saliva sul palco, con il maglione e la coppola così poco in linea con gli smoking di Sanremo, ma anche con la consapevolezza di portar lì la Musica.