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The never ending soundcheck
The never ending soundcheck
di [user #17404] - pubblicato il

Abbiamo avuto la possibilità di assistere al soundcheck - lunghissimo e puntiglioso - di Eric Johnson, chitarrista conosciuto per essere una vera semi divinità in fatto di costruzione e cura del suono. Ringraziamo lo staff di Esemusic Store e del management dell'artista per l'opportunità.
Il primo tour italiano di Eric Johnson è uno degli eventi chitarristici dell’anno e noi lo stiamo seguendo in prima fila. Mentre scriviamo, il nostro Denis Buratto è in missione speciale e sta realizzando una video intervista a Johnson. Al contempo Pietro Paolo Falco sta affilando la punta alla matita e preparando il binocolo per un report minuzioso della data di Napoli. Ieri, nel frattempo, con Luca Friso, abbiamo seguito la data di Montebelluna presso Essemusic Store, dove abbiamo assistito al soundcheck a porte chiuse del virtuoso texano.
 
Prima ancora dei fiumi di note che uscivano dalla strato di Johnson, la cosa che ci ha letteralmente lasciati a bocca aperta è stato il palco faraonico allestito all’interno di Essemusic Store, una struttura che chiamare negozio è riduttivo, visto che il palco realizzato all’interno dell’area dedicata ai mixer ha tutte le caratteristiche per ospitare eventi musicali e didattici di livello internazionale. 
 
The never ending soundcheck
 
Il soundcheck di Eric Johnson è durato quattro ore e mezza. Se nell’immaginario collettivo si può pensare che un check veloce sia sinonimo di professionalità, ieri abbiamo assistito all’eccezione che conferma la regola. Apparecchiata l’intera ciclopica strumentazione (per la descrizione ci sarà il report di Pietro Paolo) Johnson è stato per le prime due ore da solo sul palco a testare, regolare e provare ogni sfumatura del suono. Poi è stato raggiunto dalla sezione ritmica di basso e batteria per provare al completo. Da ultimo, di nuovo da solo, Eric si è trattenuto ancora un’ora sul palco lavorando sul bilanciamento tra suoni puliti e distorti (Johnson si affida infatti a due set completamente separati per puliti e distorti: una coppia di Fender Twin per le sonorità clean e uno stack Marshall per le distorte).
 
Le sonorità pulite erano paradisiache: una sintesi perfetta di suono jazz e blues contaminato con le più sfumature ruffiane del pop più raffinato. Il distorto era il classico suono flautato, sabbioso e avvolto in tape delay vellutati che da sempre caratterizza il fraseggio elegante e tortuoso di Johnson. Magnifico, anche se a tratti incapace di reggere la proiezione sonora dei puliti. Lo stesso Johnson pareva rendersene conto, tanto che nella parte finale del check si è concentrato per trovare la botta dei distorti. Tutti noi, comuni mortali, avremmo ovviamente agito sui controlli dell’ampli dei Marshall, aggiungendo volume o, in maniera più mirata, magari medi. Johnson invece non ha sfiorato i pannelli dell’ampli, ricorrendo a una soluzione che lo conferma tra grande appassionato, maniaco, esperto e feticista del suono: utilizzando probabilmente la bobina al ponte della Stratocaster per i distorti e quella centrale per i puliti, si è messo, cacciavite alla mano, a regolare l’altezza dei pick up, sul palco, mentre suonava! 
Sempre legato ai distorti abbiamo notato un certo persistente rumore di fondo e ronzio. Lo confesso, personalmente a me ha fatto piacere: in primo luogo perché ha dato un po’ di umanità a questo semidio del suono perfetto, in secondo luogo perché mi ha offerto un precedente di peso assoluto, per zittire fonici e compagni di band nei prossimi soundcheck, quando si lamenteranno dei ronzii sul canale lead. Divertentissimo è stato assistere alla buona fede dello staff che, per eliminare i ronzii, ha proposto a Johnson di cambiare gli alimentatori dei suoi pedali con delle comuni batterie. Per un maniaco del suono, che ha fatto volare la sua intera strumentazione dal Texas e che si vanta di riconoscere la marca delle batterie che monta sui suoi pedali, figuriamoci se poteva essere solo contemplabile il fatto di cambiare un elemento fondamentale della catena suono come gli alimentatori, a un’ora dallo show! 
Durante il soundcheck Johnson ci è parso concentratissimo a settare i suoni ma anche a riprovare sul palco lick, sezioni di brani e frasi. Gustarsi a tutto volume Jonhson che svisa e fraseggia con il meglio del suo vocabolario solistico è stata un’esperienza da brividi. Negli articolatissimi incastri in hybrid picking, la pentatonica viene sminuzzata a intervalli e si trasforma in fraseggi sospesi ed eterei, ipnotici e irruenti insieme. Sentendolo così, ancora di più, capiamo quanto di Johnson è presente nel playing di tanti, tantissimi grandi chitarristi degli ultimi trent’anni: da Andy Timmons a Steve Morse, passando addirittura per Paul Gilbert e soprattutto per il compianto genio di Memphis, Shawn Lane, davvero influenzato dalla musicalità di Johnson. 
 
Solo due parole sul concerto (vi rimandiamo per una recensione dettagliata al prossimo report di Pietro Paolo Falco). Johnson ha suonato a livelli incontestabili, sfoderando il meglio del suo arsenale. Ma in qualche maniera ieri sera - probabilmente a causa di una serie di problemi tecnici - è parso nervoso, proiettato verso un’attenzione esecutiva che a tratti è sembrato farlo viaggiare con il freno a mano tirato sul piano dell’espressività e della comunicazione. Tantissime note, certo. Virtuosismi e fraseggi strappa budella per complessità, articolazione, eleganza e suono. Ma forse persino più di quanto avremmo voluto sentire, a scapito di pochi veri momenti di abbandono e liricità.
 
La sezione ritmica aveva un po' il fiato corto sul versante più rock, per poi invece sbocciare ed entusiasmare quando la pulsazione si faceva più funk e jazz, tant’è che il brano realmente mozzafiato della serata è stato “Mr. P.C.” cover di John Coltrane, arricchita da un gran bel solo di batteria, in cui Johnson ha veramente impressionato.
 
concerti eric johnson
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Seduti?????
di bradddd84 utente non più registrato
commento del 18/07/2012 ore 08:31:45
No no no..un concerto và vissuto in piedi...ieri ho finito morto, ma almeno ero quasi sul palco, e sicuramente l'artista, lo gode di più!
SPETTACOLARE!
Rispondi
Ieri sera a Legnano presso ...
di memecaster [user #27954]
commento del 18/07/2012 ore 09:20:0
Ieri sera a Legnano presso Land of Live ero al concerto di Eric. Da due parole scambiate rapidamentecon il bassista della band Chris Maresh in una sua pausa sigaretta nel backstage in attesa che Johnson terminasse il soundcheck ho appreso che anche ieri si sono sfiorate le quattro ore. "Tempi del tutto normali per lui" ha detto il disponibilissimo Maresh. Eric è molto esigente in primis da se stesso che vuole offrire uno spettacolo sempre perfetto. Per quanto riguarda il concerto confermo le impressioni che ho letto sopra. Soprattutto nella primissima parte Eric sembrava innervosito dalla poca ferocia del suo suono lead che quasi non reggeva la forza di un pulito davvero da brivido. Per il resto lo spettacolo che il chitarrista texano ci ha regalato è stato espressione di tecnica e gusto davvero ai massimi livelli, da lasciare davvero a bocca aperta soprattutto per progressioni e fraseggi mozzafiato ad un livello qualitativo davvero indiscutibile. Un continuo susseguirsi di emozioni come solo il suo modo di suonare sa offrirci. Peccato solo per quei piccoli problemini inziali, abbiamo visto un paio di volte il suo tecnico fare capolino da dietro gli ampli e lui stesso chinarsi per rininire il settaggio probabilmente del Fuzz Face. Sicuramente gestire un rig come il suo non è cosa da poco, altrettanto certo è il rispetto che comunque sia è dovuto ad un uomo che fa parte della storia della musica e che alla soglia dei 60 anni sta conducendo un tour fatto anche di trasferimenti estenuanti (è partito immediatamente per Roma a concerto finito) con un entusiasmo ed una professionalità davvero unici. Grazie Eric!
Rispondi
Gran bella serata a Legnano, ...
di davo [user #31664]
commento del 18/07/2012 ore 11:31:37
Gran bella serata a Legnano, però devo dire che i problemi di bilanciamento dei suoni ci sono stati ben oltre la prima parte. In effetti il pulito era divino e con una botta notevole, poi su alcuni passaggi al distorto (meglio: ai vari tipi di lead) qualcosa si perdeva a livello di volume e di sonorità. Credo si sia sentito molto bene anche nel consueto intro a Cliffs of Dover: prima parte pulita da brivido e parte lead un po' "inscatolata".
Spenderei una parola anche per i livelli non proprio ottimali di basso e batteria in sala, che molto spesso non rendevano giustizia al lavoro dei due musicisti.
Ovviamente in molti casi sono sottigliezze ma stiamo parlando di un chitarrista che fa della perfezione nei settings un punto di forza.
Personalmente mi ha davvero impressionato il suono che ha tirato fuori con la 335, uno dei più belli che abbia sentito live con una chitarra del genere.
In definitva una lezione di musica da cima a fondo, al di là dei funambolismi, proprio a livello compositivo e di gusto: se si può rimanere impressionati dall'abilità tecnica quello che personalmente mi ha davvero entusiasmato è la capacità compositiva e l'uso davvero espressivo della chitarra.
Rispondi
Concordo pienamente, forse dopo i ...
di memecaster [user #27954]
commento del 18/07/2012 ore 12:11:0
Concordo pienamente, forse dopo i primi pezzi Eric se ne è fatta una ragione e si è un po' più lasciato andare... e la 335 ragazzi che suono ha tirato fuori da quella chitarra!!!
Rispondi
Mah
di karli_karlo92 [user #18204]
commento del 18/07/2012 ore 11:16:04
mah...mi è indifferente.
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- De Gustibus...-
di boogiebeppe [user #7048]
commento del 18/07/2012 ore 11:26:19
E' vero il gusto non si discuto (mi riferisco al tuo commento), cmq innegabile che sia un grande per tecnica e professionalità...

Per curiosità, mi dice il perchè del tuo commento ed eventualmente cosa ti emoziona, senza polemica ma per pura e semplice curiosità, se ti va...
Rispondi
per carità la tecnica c'è, ...
di karli_karlo92 [user #18204]
commento del 18/07/2012 ore 13:19:32
per carità la tecnica c'è, la professionalità pure e non lo metto in dubbio...non è il mio genere tutto qui...se devo assistere ad un concerto dove al centro c'è la tecnica allora scelgo altro...
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Bellissima serata...e il fonico?
di alessioshy [user #12445]
commento del 18/07/2012 ore 12:58:33
Ieri ho assistito al concerto di Eric a legnano con un'ottima presenza di pubblico, in un'ottica assolutamente da concerto, essendo il 'land of live' il locale che sta ospitando in zona la gran parte degli eventi chitarristici attuali.

Con un gruppo di accordiani doc come Denis Buratto, memecaster e joesat.74, la discussione a fine serata vergeva proprio sul suono lead.

I suoni di base sono 4 e provengono da ampli indipendenti, così come visto nelle sue video didattiche.
Le testate Marshall erano due plexi: una su uno stack Jimi Hendrix (con led di accensione bruciato, ma funzionante, poichè il roadie ne controllava il settaggio e volumi), l'atra seminascosta dietro allo stack, accesa e che sicuramente controllava il suono lead con il fuzz face, poichè era quella su cui si concentravano i maggiori interventi.

Clean cristallino: fender
clean "dirt": fender (con la 335 il suono era enorme)
ritmica satura: plexi I
solo: plexi II + fuzz
I fender avevano il loro cabinet, i marshall immagino lo stack fosse diviso per le due testate, poichè entrambe microfonate (le plexi II non aveva un suo cabinet).

I suoni sono tutti indipendenti e fra gli effetti aveva il suo echoplex originale, infatti la qualità e la dimensione degli echi era eccezionale.

Ciò che posso dire è che certamente il volume della plexi era troppo basso, tale da non fare lavorare la testata e mi chiedo se il problema sia da imputare ai fonici e al fatto di volere un livello sonoro da gestire più basso del dovuto e se così fosse, sdarebbe il caso di comprendere che non si tratta della classica cover band (dove però gli amplificatori si comportano allo stesso modo), ma di uno dei più importanti chitarristi a livello mondiale.

In una battuta infatti Eric ha detto "questa sera è più dura che in Texas" sia per il caldo, sia perchè "il suono degli strumenti acustici è più alto del suono elettrificato", sue testuali parole.


Ebbene, sapendo perfettamente come funziona una marshall plexi e conoscendo i dischi e i video didattici di Eric in cui spiega il suo setup, non posso far altro che propendere per la classica situazione tutta italiana: "abbassa, sei troppo alto sul palco".
Rispondi
Ho notato anche io il ...
di davo [user #31664]
commento del 18/07/2012 ore 15:16:29
Ho notato anche io il riferimento nelle battute, però mi chiedo se non avesse almeno una persona di riferimento al mixer, del suo entourage, che potesse cercare di risolvere la cosa durante il soundcheck.
Sicuramente i fonici nostrani non brillano per competenza: mi è capitato di assistere a concerti e festival in UK e Irlanda nei quali, a parità di strumentazione, non si sono posti problemi di questo tipo e i livelli erano gestiti in maniera molto migliore.
Dal punto in cui ero io, non nelle prime file e spostato sulla sinistra, si sentiva il suono provenire direttamente dagli ampli e dal PA usciva praticamente quasi solo la voce; infatti batteria e soprattutto basso erano poco presenti e il volume generale non era assolutamente bilanciato.
Per quanto riguarda il locale, è meritorio quello che fanno a livello di programmazione, ma l'ambiente in sè è davvero poco adatto all'attività live di questo tipo, vista la conformazione, la posizione del palco e il poco spazio che ha di fronte. Non puoi assolutamente spingere sui volumi. Basti dire che durante le parti più "tranquille" (come l'intro di Cliffs of Dover") l'esecuzione era disturbata dalla caciara e da rumori vari provenienti dal bar. Un assurdo.
Rispondi
LESS IS BEST
di heavydavid [user #29372]
commento del 18/07/2012 ore 16:49:
ma uno come mr johnson, che non penso abbia problemi di endorsement e di disponibilita' a livello di backline otre che di strumentazione, non poteva mica portarsi dietro qualcosa di + consono in base alle location???
penso che il tour non sia stato abbozzato da una scimmia cieca che lanciava a caso freccette sulla cartina d'italia, magari sapeva gia' di partenza che non si sarebbe esibito al forum di assago piuttosto che all'olimpico di roma ma bensi in negozi etc etc (premesso che essemusic va oltre quello che e' di solito un locale medio dove la maggior parte di noi comuni mortali ci capita di suonare)....
poi per carita', e' un genio, un manico....il minimo che gli si possa concedere e' questo e tanto altro.... da backliner mi e' capitato di lavorare con gente blasonata che ha richiesto il fender the twin solo perche' gli piacciono le manopole rosse...oppure 4 mesa boogie mark 4 (2 per usare un chorus della boss in stereo.... gli altri di scorta......) altro che mr johnson
Rispondi
Non ce nulla da fare ...
di Pinus [user #2413]
commento del 18/07/2012 ore 22:14:51
Non ce nulla da fare gli spazi aperti sono la niglior cosa!
Rispondi
Ieri a Legnano Eric ha mandato una controfigura...
di claudiodigaetano [user #23679]
commento del 18/07/2012 ore 13:32:39
Non saprei. Premetto che i gusti sono personali, l'orecchio pure. Certo che da un professionista uno si aspetta qualcosa in più. Ammetto di essere rimasto parecchio deluso dall'esibizione in generale. IL suono non era all'altezza e non so dire di chi possa essere la colpa, soprattutto dopo 4 ore di sound-check credo sia inammissibile. Nello stesso locale ho sentito Stef Burns e Andy Timmons, che con un decimo delle apparecchiature non hanno avuto alcun problema, quidni mi viene da pensare che i tecnici del locale siano impeccabili. Forse la semplicità paga sempre. In più i tre musicisti erano completamente distaccati dal pubblico, come se stessero suonando in sala prove, il che ha reso l'esibzione fredda e asettica. Infine, ammetto che il continuo sfoggio di scale di 1000 note al secondo, con scarsa attenzione al gusto della melodia mi ha ormai stancato, ma qui entriamo nell'ambito dei gusti.

Tanta stima per il Land che offre sempre una programmazione pazzesca.
Rispondi
Per chi volesse gradire..............
di Ford78 [user #17514]
commento del 18/07/2012 ore 17:06:23
vai al link

Rispondi
Maniaco del suono...con senso dello humor: ma quali pile! ;-)
di alessioshy [user #12445]
commento del 18/07/2012 ore 19:49:01
Qui è ampiamente spiegato il rig attuale (anche se il 90%, è quello di sempre, il flanger è nuovo, i twin reverb sono stati sostituiti ai combo, live) si sentono tutti i suoni e si possono vedere i collegamenti (i vecchi metodi didattici sono un'altra ottima fonte).

Alla fine -e direi di vedere subito quella parte- a 6.15, ci svela il suo segreto! :-)

vai al link
Rispondi
ma nn è detto che ...
di erlele [user #20329]
commento del 18/07/2012 ore 20:08:51
ma nn è detto che un concerto si debba vederlo in piedi!!!! mi ricordo quando john mclaughlin diceva alla gente seduti seduti e ascoltate......... l'importante e che tutti possano vedere e gustarselo!!!bella serata ieri!!!!
Rispondi
adesso posso morire felice...
di EricGix1974Johnson utente non più registrato
commento del 19/07/2012 ore 19:16:03
eheh... vabbè ho esagerato un pochino, ma che emozione enorme!! l'ho conosciuto (come molti) nel 1996 per il G3 e da allora è diventato il mio chitarrista preferito in assoluto. sia come suoni che come gusto, tecnica si, ma soprattutto RAFFINATEZZA. lo aspettavo ma non veniva mai in Europa. ero così contento che sono andato a vedermelo 2 volte: a Fiesole ed a Legnano.
...
Fiesole:location bellissima e suggestiva. ma secondo me ci sono stati dei problemi per cui alcune frequenze del suono saturo di chitarra proprio non si sentivano (acustica del posto?...mixer troppo vicino al palco?) non saprei. ma sembrava quasi che ogni 5 note ne saltasse una!
...
Legnano: vergognosa location... non potevano farlo suonare all'aperto dove fanno l'urban summer?? ma SUONI STUPENDI!!... alla fine poi è sceso dal pullman e abbiamo fatto foto, autografi... è stato gentilissimo e super disponibile.
...
per me un sogno diventato realtà
...
ho letto i commenti e il bellissimo articolo qua sopra e voglio dire solo una cosa. per quanto riguarda me ed il mio gusto lui è il NR.1 poi se qualcuno preferisce sentir suonare "il volo del calabrone" alla velocità della luce non stiamo parlando la stessa lingua. :-)
Rispondi
Ma tu parli la mia!!! ...
di memecaster [user #27954]
commento del 19/07/2012 ore 19:35:30
Ma tu parli la mia!!! Grandissimo Eric!!!
Rispondi
Sottoscrivo...
di Tyler Durden [user #10062]
commento del 20/07/2012 ore 18:52:52
Se avessi dovuto commentare questo articolo, avrei dovuto scrivere per filo e per segno le stesse tue cose, ricalcando parola per parola anche il tuo lessico: avrei parlato di "emozione"...di "raffinatezza"...di "morte felice"...di "sogni" e di "numero uno"...

Avrei dovuto aggiungerne una sola parola: "culto". E poi avrei dovuto parlare (e in qualche modo fare un'analisi) della mia totale INOBIETTIVITA' nell'esprimere un giudizio su questo artista, fonte continua di ispirazione, di linfa musicale. Costui è l'unico (e sottolineo l'unico, per me) musicista (e sottolineo, musicista, non solo chitarrista) vivente per il quale direi tranquillamente: "sarei fortunato se solo possedessi una sola delle sue dita" ...e parlo anche di un dito del piede, va bene uguale! :)

Ieri l'ho visto/sentito a Caivano, e non posso non portare quest'esperienza nel cuore, nella mente e (spero un po') anche nelle dita...nel mio piccolo, per sempre!

SaluTONES!!!
Rispondi
fa piacere...
di EricGix1974Johnson utente non più registrato
commento del 20/07/2012 ore 20:43:55
...trovare qualcuno innamorato come me di questo Artista. in effetti chiamarlo "solo" chitarrista sarebbe riduttivo. anche se è chiaro che è per come suona (e per i suoi suoni) che è "famoso". ma secondo me la sua vera forza è essere una persona che tramite la sua musica (composta, suonata e cantata) riesce a toccare corde in modo "VERO" come pochi altri possono fare. a me piace da morire anche quando interpreta pezzi di altri con il suo stile. rendendoli "suoi". forse gli unici che ripropone più simili agli originali sono quelli di Hendrix. e non sorprende visto l'enorme rispetto che nutre nei confronti del "mito Jimi". io negli anni, soprattutto ultimamente (l'epoca youtube aiuta), penso di aver capito anche la "persona" che si cela dietro questo estro. che corrisponde esattamente a quello che poi esprime nella sua musica e nel modo di farla. e non dovrebbe sempre essere così? non è un artista colui che tramite quella arte riesce a mostrare tutte le proprie peculiarità? ci sono artisti che hanno fatto successo mettendo a nudo personalità tormentate e problematiche. quello che esprime lui è, a mio modo di vedere, è un esempio positivo, gentile, raffinato, colto, simpatico, divertente, profondo. incredibilmente emozionante. e forse sarà per questo, oltre alle "dita magiche" che lo amo così tanto. grazie Tyler. Grazie Memecaster. vedo che c'è online un nuovo articolo su EJ. corro subito a leggerlo. ci vediamo là!
Rispondi
Sintonia!
di Tyler Durden [user #10062]
commento del 21/07/2012 ore 20:08:10
Siamo paurosamente in sintonia. Comincio a essere realmente convinto che tu sia il mio alter ego schizofrenico che non sapevo di avere! :)
Ho già prenotato uno psichiatra! :D
Ripeto, mi spaventa il tuo uso di termini che userei pari pari anch'io! :D

Scherzi a parte, piacere di aver fatto la tua conoscenza, ti rimando ai miei commenti qua e là, nei vari articoli su Johnson, dove ho proseguito la mia discussione circa il nostro mito!

SaluTONES!!!
Rispondi
Da neo-tecnico del suono (sto ...
di Kingo [user #30589]
commento del 26/11/2012 ore 18:51:03
Da neo-tecnico del suono (sto cominciando, ma ho già fatto diverse cose in locali più o meno grandi) dico questo:
quattro ore di soundcheck (ma anche tre, o due) non solo non servono a niente, ma ti portano a venir fuori con dei suoni tutti sballati; questo perché le orecchie si "stancano" e tendono a falsare tutte le sensazioni che uno può avere.
meglio farsi meno "pippe" (scusate il termine molto professionale...) pretendendo roba da studio di registrazione e suonare di più, senza prendersela con lo staff o coi soliti fonici italiani.
certo, magari uno non ha molto da dire come artista, e cerca la perfezione...
saluti.
Rispondi
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