di aPhoenix90 [user #22026] - pubblicato il 28 luglio 2012 ore 21:29
Luglio è agli sgoccioli, ed è giunta l'ora di cambiare aria per un po'...
In questo periodo dell'anno la voglia di starsene a poltrire in località marine prevale su ogni tipo di altra fiacca iniziativa. Lo confesso: le valvole sono fredde da fine maggio e la Stratocaster riposa nella sua custodia da due mesi. Troppo pigro e troppa afa per recitare la parte del rocker elettrico e star dietro a tutti quei cavi, cavetti, pedalini e menate varie... In compenso ho riscoperto il brivido di uno slow blues acustico, immaginando ad ogni nota un luogo diverso e possibilmente lontanissimo. Fine luglio e quella sensazione di non appartenere più a questo umidissimo posto.
Vacanza, dunque. Così la chiamano ancora, anche se nel mio caso sarebbe filologicamente più corretto usare il termine fuga. Dal caldo, dalla città, dal quotidiano, dai ritmi insistenti e... sì, perché no, anche dalla musica: dopo una divertente parentesi invernale in uno pseudo-gruppo, suonare sempre le stesse scale sempre sulle stesse basi comincia a diventare noioso e sistematico. Lascerò a casa dunque tutti i parenti (anche lontani) della quotidianità urbana, in modo da avere occasione di rinnovare la voglia di affrontare nuove cose... e, musicalmente parlando, nuovi pezzi. Ecco, mi concedo giusto la compagnia di due album da ascoltare durante il viaggio: «Wrecking Ball» (che avrei dovuto recensire mesi fa qui su Accordo, ma poi ho cambiato idea) e «Work in Progress» (la poesia di Dalla/De Gregori). Titoli che riassumono perfettamente il mio attuale stato d’animo, ma che sono stati pescati all’ultimo minuto solo dopo aver visto la cerimonia d’apertura di London 2012 di ieri sera. Quando un Paul McCartney sale su un palco con «Hey Jude» e le migliaia di atleti provenienti da ogni ripostiglio del pianeta cantano tutti insieme attorno al Braciere Olimpico, scopri semplicemente che non puoi escludere la musica dalla tua vita nemmeno per una breve vacanza. Uno spettacolo entusiasmante (se si esclude un "piccolo" problema tecnico iniziale), centinaia di bandiere e colori mescolati e fusi insieme nel nome di un pezzo popolare in Inghilterra quanto nelle sperdutissime Saint Vincent e Grenadine.
(Purtroppo non ho trovato un video di qualità superiore da incorporare)
Ecco l’unica cosa di cui ho voglia è gustarmi i Giochi Olimpici. Già mi vedo alla ricerca del bar più vicino alla spiaggia che sia equipaggiato di televisore o proiettore. Le Olimpiadi, a saperle guardare con quel pizzico di retorica che nello sport non guasta, sono una fabbrica di stimoli rigeneranti.
Bene. È l’ora del commiato, domani sarò in viaggio. Sebbene negli ultimi mesi mi sono fatto vedere davvero poco, non significa che fossi completamente assente... È solo che non avendo niente da dire ho preferito leggere in silenzio. Tuttavia non mi andava di partire senza salutare i grandi compagni di Accordo. Non spegniamo questo fuoco ;-)