di redazione [user #116] - pubblicato il 18 settembre 2002 ore 17:06
"Vieni da me: ti devo parlare." Conosco il copione; quando Max esordisce così al telefono, sono guai. Max Panconi, eclettico chitarrista che da più di 10 anni ormai rappresenta una delle realtà più versatili del panorama musicale nazionale, patito di rockabilly ma affermato altresì per performances rock,beat,blues e swing, nonchè appassionato di vintage e di mastodontici piatti di fettucine ai funghi, è un po' croce e delizia della mia attività di liutaio: apprezza molto il mio lavoro e le mie capacità, e non manca di decantarle in giro. Per contro lavorare per lui è talvolta veramente angosciante. L'angoscia questa volta ha le sembianze iniziali di una L5 Wes Montgomery due toni Signature Series, bellissimo legno da Jazz con caratteristiche sonore (e relativo prezzo di listino) da aggressione alle coronarie. Anche questa volta il possesso del prestigioso grimaldello a 6 corde ha origine da un proficuo baratto. "Bella, vero?" Beh, sì bella lo è davvero... Il vero chitarrone, come piace a Max chiamare i legni con cassa superiore ai 3 pollici di spessore. Bella. Ma che c'entro io, che lavoro principalmente sulle solid body bullonate? La risposta è su alcuni libri che Max mi mette sotto gli occhi: il soggetto è sempre lo stesso; un chitarrone Gibson natural blonde tra gli artigli di Scotty Moore.