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Muri di chitarre alla Foo Fighters
Muri di chitarre alla Foo Fighters
di [user #17404] - pubblicato il

Ispirandoci al loro capolavoro The Colour And The Shape, analizziamo la creazione di una parte chitarristica in stile Foo Fighters. Stupirà i meno esperti scoprire che un muro e una pasta di suono del genere arriva non da suoni enormi o giganteschi accordi torcidita, ma dall'accurata somma di tante piccole parti di chitarra, diverse e complementari.


Al di là del songwriting eccellente e della trascinante personalità di Dave Grohl, i Foo Fighters hanno rappresentato anche uno dei riferimenti più imitati nella produzione e registrazione delle chitarre elettriche nel rock e nell'alternative. Ghrol e i suoi Foo Fighters hanno registrato alcuni dei dischi rock più intensi e potenti degli ultimi quindici anni e sono riusciti - grazie a un sound interamente costruito sulle chitarre - ad abbracciare la velocità del punk con la potenza e la precisione del metal imbastardendoli ora con cupe digressioni grunge, ora con ruffiane carinerie pop.
Fatta eccezione per il valido omonimo disco d'esordio della band che, chitarre alla mano, non aggiungeva molto a quanto già detto dai Nirvana, dal successivo The Colour And The Shape, probabilmente il loro capolavoro, i Foo Fighters hanno continuato a stupire per la qualità e freschezza della loro produzione.
Proprio ispirandoci al suono di questo disco, abbiamo deciso di analizzare la creazione di una parte chitarristica in stile Foo Fighters. Stupirà i meno esperti scoprire che un muro e una pasta di suono del genere arriva non da suoni enormi o giganteschi accordi torcidita, ma dall'accurata somma di tante piccole parti di chitarra diverse e complementari.
 
Muri di chitarre alla Foo Fighters
 
L’armonia di questa parte, un ideale ritornello, è composta da due soli accordi: Dm per due misure e Bb per altre due misure. La tonalità potrebbe essere un F maggiore di cui Dm e Bb sono rispettivamente sesto e quarto grado.
Il basso scandisce gli accordi suonando a plettro in ottavi e limitandosi praticamente alla tonica . Un tipico portamento rock ammiccante al punk. Partiamo proprio dal sentire la sezione ritmica nuda e cruda.
Es. 1)
 
ES. 1)
 
La prime chitarre che realizzeremo saranno quelle di base: le più grosse, possenti e avvolgenti. Suoneranno dei power chord  distorti sull’uno di ogni misura 
La chitarra è accordata in Drop D e quindi sull’accordo di Dm sfrutteremo la corda a vuoto.
Il power cord di D viene ribattuto anche al dodicesimo tasto, un ottava sopra.
 
Muri di chitarre alla Foo Fighters
 
Ci serviremo di una chitarra potente, rigorosamente con l’humbucker settato al ponte. L’ideale potrebbe essere una Les Paul sparata in un ampli high gain tipo Mesa Rectifier.
Es. 2)
 
ES. 2)
 
Ora, doppiamo questi power chord sempre con un suono distorto e ancora con una chitarra con humbucker. Usare un’altra chitarra e quindi un suono leggermente diverso, arricchirà la pasta di colore delle prime power chord. In questo caso immaginiamo di servirci sempre di una Gibson ma magari SG. Sarà altrettanto aggressiva, ma con più attacco e un suono più aperto. Sfrutteremo un timbro di distorsione sempre molto carico ma dal sapore meno moderno. Sarà perfetta la classica distorsione di un Marshall. Suoneremo gli accordi su un registro più alto, con la tonica sulla corda di A. Arricchiremo gli accordi con la seconda suonando quindi Dsus2 e Bbsus2.
 
Muri di chitarre alla Foo Fighters
 
Sentiamo la parte da sola
Es. 3)
 
ES. 3)
 
Proviamo a sommare le due parti registrate e a formare il nostro muro di chitarra. Terremo le più cattive, le prime accordate  in Drop D, più alte nel mix. Le altre, coi voicing di Sus2, coloreranno e integreranno il suono delle prime con l’intervallo di seconda che darà un colore più epico e drammatico alla parte.
A un ascolto superficiale, sembrerà un’unica chitarra con un suono gigantsco che esegue accordi con diteggiature enormi.
Es. 4)
 
ES. 4)
 
Muri di chitarre alla Foo Fighters
 
A questo punto, eretto il muro di chitarrone distorte,  è il momento di creare un collante tra queste e il basso. Realizzeremo con un suono crunch degli ottavi leggermente stoppati che doppiano il portamento del basso. Questa è una parte di chitarra importantissima perché è quella che dà il tiro.
 
Muri di chitarre alla Foo Fighters
 
Suonare ottavi così fieri, decisi e incollati all’intenzione del batterista è una delle sfide più insidiose per un chitarrista in studio di registrazione. Registriamo queste chitarre con una chitarra con tanta punta e attacco. Ottima una Telecaster con il pick up al ponte sparata in un combetto valvolare imballato con un overdrive davanti. Sentiamo la sola sezione ritmica con gli ottavi che si sovrappongono.
Es. 5)
 
ES. 5)
 
Apriamo tutte le chitarre. La percezione sarà che gli imponenti muri distorti ora viaggiano sul tempo e tirano assieme alla batteria grazie agli ottavi distorti.
ES. 6)
 
ES. 6)
 
Arriviamo ad alcune delle chitarre più caratterizzanti dell’estetica di suono dei Foo Fighters. Se quella fatte fino ad ora erano smaccatamente rock e punk, quelle che stiamo per aggiungere tradiscono la componente più alternative e grunge della band. Doppiamo gli ottavi ma questa volta snobbando le corde più basse e concentradoci sui cantini. Sul D suoneremo un semplice Dm e sul Bb un Bbsus 2. I cantini che sferragliano creeranno ancora più coesione di suono tra le parti e porteranno maggiore armonia alla parte.
 
Muri di chitarre alla Foo Fighters
 
Uno degli amplificatori più utilizzati dai Foo Fighters è il Vox Ac30. Abbinato a una chitarra con single coil (una Strato o la Tele appena usta) ci darà il suono perfetto: un pulito leggermento imballato e rognoso.
Sentiamo la parte da sola assieme a basso e batteria.
Es. 7)
 
ES. 7)
 
E adesso tutto assieme.
Es. 8)
 
ES. 8)
 
Ciliegina sulla torta, inseriamo un vero e proprio trademark dei Foo Fighters. Creiamo una piccola melodia che scandisce il cambio degli accordi costruita su semplici bicordi. L’incedere ritmico della parte è in ottavi alternati da pause di ottavi: suonerà secco e nervoso e trascinerà il groove in maniera incredibile.
 
Muri di chitarre alla Foo Fighters
 
 Dovendo far uscire questa parte sopra una coltre enorme di chitarre questo sarà forse il suono più difficile da centrare. Proviamo a crearlo ancora una volta con il Vox ac30 con un overdrive bello deciso davanti. Per la chitarra ci siamo serviti di un suono ibrido suonando lo stesso riff sia con una Epiphone semiacustica tipo 335 che con una stratocaster. La parte è valorizzata con un leggero tape delay che impasta leggermente il suono e lo rende più vellutato. Ascoltiamo la parte su basso e batteria
Es. 9)
 
ES. 9)
 
Apriamo tutte le chitarre. Incredibile l’illusione che ci fa percepire come protagonista l’ultima chitarra, quella appena registrata, se vogliamo la più piccola per suono e parte. Eppure con una costruzione di arrangiamento ben ragionato sembra una chitarra enorme e probabilmente, alle orecchie dei meno esperti, potrebbe sembrare addirittura l’unica.
Es. 10)

ES. 10)
 
 
coverstory foo fighters lezioni the best of foo
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Eccellente. Non riesco ad immaginare ...
di Oliver [user #910]
commento del 15/10/2012 ore 09:31:28
Eccellente.
Non riesco ad immaginare un modo migliore e più efficace di spiegare il concetto.
Rispondi
Dietro ai power chords... il ...
di lucafriso [user #1405]
commento del 15/10/2012 ore 09:56:39
Dietro ai power chords... il mondo! :-D
Illuminante lezione, Jana Rulez!
Rispondi
è impossibile trovare un'ombra in ...
di cherub [user #28020]
commento del 15/10/2012 ore 10:04:16
è impossibile trovare un'ombra in questo articolo, dettagliato e cristallino. complimenti, è davvero interessante!!
Rispondi
ma siete fantastici!!! ...
di thrantir [user #9338]
commento del 15/10/2012 ore 10:16:53
ma siete fantastici!!!
Rispondi
Domanda
di sepp [user #10489]
commento del 15/10/2012 ore 10:17:22
E dal vivo poi, come si fa a ricreare quel muro di chitarre?
Rispondi
Re: Domanda
di Metalingus [user #32780]
commento del 18/10/2012 ore 12:51:30
Con tre chitarristi come fanno loro :D
Rispondi
Ok...
di les_charvel [user #18700]
commento del 15/10/2012 ore 10:28:47
... ora però mi serve Paolo Pilo per suonare tutto con una chitarra sola!

A parte gli scherzi, ma se la registrazione prevede tutta questa serie di sovraincisioni, dal vivo cosa rimane? Suppongo che nel frastuono di un concerto due chitarre siano più che sufficienti. O no?
Rispondi
Caro Sepp...domanda da un milione ...
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 15/10/2012 ore 10:28:50
Caro Sepp...domanda da un milione di dollari.
Ci si può mettere il cuore in pace e partire dal presupposto che l'album è una cosa il live un'altra. Ma oramai gli anni settanta sono finiti e dell'aspetto più selvaggio e intimo della performance live non glie ne frega nulla a nessuno. La gente vuole la stessa pacca del disco.
Allora tanti ricorrono a chitarristi aggiuntivi o i più aggiungono delle sequenze con le chitarre in base.
Oppure se sei duro e puro come i Foo Fighters sali sul palco con tre chitarristi.
Rispondi
Re: Caro Sepp...domanda da un milione ...
di sepp [user #10489]
commento del 18/10/2012 ore 13:27:12
risposta ineccepibile, come l'articolo!
Era solo una mia curiosità, visto che di esperienza live non ne ho ; )
Rispondi
bravi!
di brucetruce [user #19719]
commento del 15/10/2012 ore 10:50:54
...avete centrato il bersaglio!!!
E non lo dico io ne voi, ma lo sottolinea lo stesso Grohl nel documentario "back and forth", infatti dopo l'abbandono di Pat Smear registrarono il loro album più relaxed e cioè Theres nothing left to loose (commercialmente tra i loro album di più successo) a casa di Dave in Virginia.
Quell'album conteneva 2 hit come Learnin to fly e Next Year, bellissime ma meno "cariche", ed infatti alla fine delle registrazioni (causa mancanza di Smear) Dave commentò: bello, ma ci servono più chitarre, noi siamo i Foo Fighters ed è questo quello che siamo. Una band di chitarre.
Come a sottolineare che il wall-of-sound del loro rock non nasce dal "max Volume + max gain" ma da "più chitarre", che rende il tutto tipicamente (american) rock, che è poi quello che li rende una delle band più amate.
Un rock semplice almeno ad un primo ascolto, che si rifà alla tradizione, me che nasconde anche una complessità inaspettata.

Un unico appunto: almeno io ho sempre considerato i foo's una band (american) rock, ne grunge, ne punk, ne metal, solo rock. Tradizionalmente rock, cosa che penso che sia anche alla base della ricerca sonora di Grohl.
Rispondi
Elementare Watson!
di Jakilandi [user #31257]
commento del 15/10/2012 ore 10:51:35
Articolo chiaro, semplice e diretto!! Quindi dopo averlo letto mi viene solo da dire a me stesso "elementare watson!!"
Rispondi
ho un'erezione ...
di panda521 [user #19780]
commento del 15/10/2012 ore 11:56:23
ho un'erezione
Rispondi
se sai come fare..
di MrGi [user #33656]
commento del 15/10/2012 ore 12:28:22
il muro di suono lo ottieni anche in tre :-)
vai al link

Bravo Jana, articolo interessantissimo e utilissimo per il lavoro in studio
grazie
Rispondi
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Il concetto che ho cercato ...
di Ford78 [user #17514]
commento del 15/10/2012 ore 15:26:48
Il concetto che ho cercato inutilmente di mettere in pratica con la vecchia band: era inutile secondo me avere due chitarre che rifacevano la stessa cosa (soli a parte), ma è stato fiato sprecato purtroppo. Ora con la nuova band va molto meglio, l'altro chitarrista di matrice Blues (Robben Ford docet) cerca sempre di impreziosire l'arrangiamento, con rivolti e altro che ricordano parecchio il tappeto sonoro di un piano.
Rispondi
Re: Il concetto che ho cercato ...
di gigius [user #32013]
commento del 15/10/2012 ore 18:42:35
Lascia perdere va... c'è chi non ci arriva proprio!
Rispondi
beh dipende....
di mattconfusion [user #13306]
commento del 15/10/2012 ore 21:23:50
in realtà secondo me dipende da quello che fai. Se hai due chitarre ben bilanciate, con suoni dai caratteri distinti ma che ben si complementano, fare dei riff all'unisono ha il suo senso e la sua utilità Dipende dalla canzone e dal genere, alla fine è come quando in studio si doppiano le parti di chitarra. Le minime differenze gli danno più corpo.
Viceversa su parti molto distorte avere troppe variazioni crea troppa confusione, soprattutto in contesti live dove non sempre si ha il tempo di fare dei suoni come si deve.
Con la mia vecchia band lperò spesso usavamo accordature aperte, con lievi differenze fra le due chitarre (l'accordatura era leggermente diversa ma l'accordo di base che facevano da aperte era lo stesso). Così, con due parti leggermente diverse allora si che si creava sui puliti una vera orechstra di chitarre in un certo senso
Rispondi
Bellissima dimostrazione! Anche se mi ...
di Sykk [user #21196]
commento del 15/10/2012 ore 21:25:25
Bellissima dimostrazione!
Anche se mi scende un po' di tristezza pensando a quando ai Van Halen bastava una traccia di chitarra per ottenere quello che volevano.
Rispondi
Gran bel articolo
di Beppeguitar [user #21099]
commento del 15/10/2012 ore 21:39:03
Molto chiaro e dettagliato . Grazie!
Rispondi
Mi sorge un dubbio
di asaa1976 [user #30504]
commento del 16/10/2012 ore 11:10:14
ma allora questi maledetti, che dal vivo sono solo in 3 a suonare la chitarra, come diavolo fanno a riprodurle quasi identiche a quelle sul disco ???
..... sarà,ma più passa il tempo ed io più odio Dave Grohl !!!!
Ma è mai possibile che Nostro Signore non si sia reso conto che quando stava distribuendo i doni, quando è stato il turno di Dave, gli è scappata la mano ??? ... batterista, chitarrista, cantante, songwriter .... e che cavolo !!!
Rispondi
Sentiti dal vivo e mangiati ...
di p3p1t0 [user #35574]
commento del 16/10/2012 ore 18:59:32
Sentiti dal vivo e mangiati i loro dischi. Il muro di chitarre è possibile e plausibile grazie a degli arrangiamenti "furbi", al gran senso della melodia e al talento di Dave Grohl. Inoltre faccio notare che le tracce di chitarra in wasting lights, there is nothing tleft to lose, foo fighters, one by one, sono due, massimo tre. Interessante l'utilizzo della baritona da parte di Pat Smear in gran parte di Wasting lights. Inoltre i suoni delle chitarre dei Foo sono ben distinti, Dave Grohl con riff accattivanti e ritmiche "mediose", Chris Shifflet più melodico e "morbido, mentre Pat Smear più Grunge e fuzzy.
Rispondi
Che grandi che sono i ...
di SuperAdrian76 utente non più registrato
commento del 16/10/2012 ore 21:08:21
Che grandi che sono i Foo Fighters...tra l'altro sono rimasto colpito dal fatto che Pat Smear ha bellamente dichiarato di aver usato il Roland Jazz Chorus per incidere molte parti di Wasting Light.
Come dire...freghiamocene dei luoghi comuni...i geni possono farlo!
Complimenti, bellissimo articolo!
Rispondi
Complimenti... bellissimo articolo, finalmente ho ...
di pedromk86 utente non più registrato
commento del 18/10/2012 ore 11:30:30
Complimenti... bellissimo articolo, finalmente ho capito come fanno a creare il loro sound unico!
Rispondi
Ottimo Articolo
di musikopino [user #14574]
commento del 18/10/2012 ore 19:43:4
Dovvero ottimo articolo, non si poteva chiedere di più…lavoro eccellente!
Rispondi
Figo!
di beppi93 [user #32525]
commento del 14/06/2014 ore 17:13:27
Bello, ottimi spunti, anche perche' così riesci a ricreare quei sound anche con una semplice postazione di home recording... E cmq caro Sykk non mi sembra proprio che van Halen registrasse un'unica traccia e via anzi!! E nn era il l'unico della band, in Hot For Teacher nell'intro il buon Alex raddoppia la batteria sovrapponendo due tracce uguali ma suonate in take diverse.
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 01/10/2015 ore 07:00:22
Questo e' il genere di articoli che vorrei sempre leggere.
Cose del genere aveva cominciato a farle Fripp con i KC....non so se sia stato il primo ma basta ascoltare l'intro di 21st century schizoid man o di RED per rendersene conto.
Il concetto delle due o piu' chitarre che suonano su registri diversi e' stato affrontato diverse volte ma con questo articolo ne hai data una chiara, pratica ed efficace dimostrazione.
Grazie.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 02/12/2015 ore 17:11:33
Che figata questo articolo... letto oggi dopo un sacco di tempo dalla pubblicazione, ma meglio tardi che mai.
Grazie, grande didattica.
Rispondi
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