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Chitarra solista roba da vecchi?
Chitarra solista roba da vecchi?
di [user #8417] - pubblicato il

Il rock appartiene forse al passato, le svise sono finite in secondo piano da tempo. In un'epoca in cui i tecnicismi sono decisamente passati di moda ed è convinzione comune che bastino le basi dell'istruzione musicale per diventare star, il solismo è davvero roba da vecchi?
Da poco più di un anno mi sono trasferito in Inghilterra, dove sto ricostruendomi una vita e una carriera da musicista. Come chitarrista vengo dal blues, dal rock, mi sono cimentato anche con funk, jazz, pop ecc.
La situazione musicale nell'algida Albione è alquanto complicata: se parli di rock 'n' roll va bene, è un termine che funziona ancora, ma se parli solo di rock no.
Il rock "classico" è considerato roba da vecchi barbogi: oggi a farla da padrone in UK è l'indie. Tutto quanto è noto, ha venduto dischi e avuto un fottio di passaggi radio è considerato roba obsoleta e banale.

Da qualche mese, dopo aver conosciuto un cantautore in una serata di jam, abbiamo formato un gruppo il cui genere rientra proprio nella tendenza indie, con una certa qual affinità al powerpop di fine anni Settanta, sprazzi di psichedelia e intuizioni beatlesiane.
Capita spesso, specie negli ultimi tempi, che quando si scrive o arrangia una canzone, il mio cantante mi dica "la parte di chitarra suonala più semplice", anche quando sto suonando qualcosa che, più semplice di quello, c'è il ragazzetto che strimpella la chitarra classica in chiesa o intorno al falò.

Il punto è che, tendenzialmente, nell'indie l'importante è la caciara, i chitarristi giocano al risparmio. Niente riff o assolo, che sono roba da dinosauri, solo accordi col barrè splettrati, al limite l'assolo è di una o due note ripetute a loop per un tot di battute.
Ricordiamoci che l'indie è una propaggine del punk, genere in cui uno dei vari messaggi era che anche chi non sa suonare può fare musica. Difatti, i chitarristi indie non si possono certo definire mostri di tecnica, già nell'impostazione: ultimamente ne vedo molti che portano la chitarra alle ascelle, plettro impugnato con settemila dita come se fosse un pavesino da pucciare nel caffellatte, spennano di braccio invece che di polso e, in svariati casi, o hanno gli occhi fissi sulla tastiera oppure la guardano ogni qual volta si deve cambiare accordo.

Chitarra solista roba da vecchi?

A questo aggiungiamo l'uso di distorto e feedback che mascherano il tutto.

Ammettiamolo: nella maggior parte dei dischi di questo genere il ruolo che occupa la chitarra nel mix è una specie di striscia di rumore bianco.
Io invece vorrei cercare di portare in tavola, una volta tanto, anche il talento, e dimostrare che anche una parte di chitarra più complessa seppur semplice in apparenza, oppure semplice ma intelligente, può essere ficcante e funzionante.

Chi ha visto il film "This Must Be the Place" di Sorrentino forse ricorderà la scena in cui il cantante di una band indie definisce la chitarra solista "masturbatoria". Non sono d'accordo con questo concetto.
A parte il fatto (da un punto di vista biecamente egoistico, ma si sa che noi chitarristi siamo sboroni per natura) che non ho certo studiato chitarra per tutti questi anni e cambiato Paese per finire poi a suonare come uno che non sa suonare, ma il motivo principale è questo: per me la chitarra solista (ma anche quella ritmica, così come il basso) in un brano, qualsiasi sia il suo genere, dovrebbe essere il complemento ideale di ciò che esprime il/la vocalist, e un riff o un solo sono come dei prolungamenti del testo e della melodia vocale. Mi piace usarla per portarne avanti il discorso e il mood, ma con una melodia che non segue pedissequamente quella principale (sarebbe ridondante). Insomma è come se la chitarra fosse un personaggio che, nello spazio di quel numero di battute, dice la sua a briglia sciolta, ma con il linguaggio delle note e del fraseggio.
Può dire qualsiasi cosa, da "sei l'unico vero amore della mia vita" a "sono incazzato come un picchio" a "oggi ho mangiato pane e salame" ma, comunque sia, un concetto. Tanto per usare un anglicismo, un vero e proprio "statement" espresso con una certa chiarezza che dà al solismo un senso all'interno del brano.

Se invece prendiamo la tipica parte solista del chitarrista indie, ecco cosa penso che esprima: se è il classico riff composto da una o due note, ripetute con la stessa pennata, la stessa dinamica, senza vibrato, senza espressione, per una manciata di battute, tutto quello che mi dice è: "Baaah... baaah... baaah... baaah..." (da immaginare con voce e sguardo catatonici)
Se ci troviamo di fronte all'accordo spennato a ottavi con distorto a palla oppure feedback per tutta la durata del pezzo, ciò che me ne esce fuori è un urlo continuo e invadente.
Insomma, da una parte qualcosa che non aggiunge niente, dall'altra un qualcos'altro che rischia di renderci impossibile percepire la storia raccontata dal frontman.

Ovviamente, si tratta di uno dei due estremi di uno spettro: da quello opposto troviamo l'assolo metallone composto da sedici battute di sweep picking estremi, scale a mille e quant'altro, e in quel caso il paragone che farei è con uno che mi vuole fare un discorso, ma lo fa parlando fittofittofittoveloceveloceveloce, col risultato che non riesco a capire cosa dice. Magari mi stava pure dicendo qualcosa di importante ma non riesco a entrarne nel vivo.

Insomma riassumendo:
- solismo economico = non mi rimane particolarmente impresso perché non esprime niente
- solismo ipertecnico = non mi rimane particolarmente impresso perché non riesco ad afferrarne il senso

Ovviamente, non sto dicendo che non si possono fare riff o soli sfruttando poche note, ma basta che non siano banali, e inoltre subentra una componente fondamentale: l'espressività. Bending, vibrato, uso della leva del Tremolo o di un certo tipo di pennata fanno sì che, anche se fai solo una nota lunga, puoi dare a essa tante sfumature e sensazioni che si trasmettono anche all'ascoltatore.
Inoltre, restando in tema di eccezioni, occorre dire che anche nel punk e nei suoi sottogeneri e derivazioni, che poi hanno generato anche l'indie, ci sono stati casi in cui all'impeto e alla rabbia di certi stili musicali si sono affiancati gusto e originalità nel frangente seicorde, con gruppi come i Clash (Mick Jones non sarà un mostro di tecnica, ma ha uno stile decisamente efficace che ben si confà ai loro brani), i Cars (col mancinaccio Elliott Easton), i Knack (il riff di "My Sharona" è la quintessenza del ficcante e il solo centrale è di tutto e di più), i Blondie (nell'extended di "Call Me" addirittura ci sono accenni di tapping), gli Only Ones eccetera.
Proprio di questi ultimi voglio sottoporvi questo brano: è uno dei classiconi del punk, ma tutto si può dire tranne che il loro chitarrista suoni parti grezze e semplici, ascoltate e poi mi dite.


Per quanto riguarda ciò che secondo me è quanto di più "umano" abbia mai sentito fare in un solo di chitarra, uno dei chitarristi più abili in proposito è Alex Lifeson. Sentite il solo di "Limelight", dove per mezzo di sustain, armonici e leva del vibrato fa piangere e urlare la sua chitarra inserendosi perfettamente nella tematica e nel discorso del brano, ossia la perdita del contatto con la vera vita (da parte di chi diventa una star) e il conseguente disperato desiderio di ritorno alla normalità. È un gioiellino che mi ha fatto venire la lacrimuccia più di una volta.


Oppure ancora (è uno strumentale quindi non vale al 100%, ma ce lo metto lo stesso) l'improvvisazione centrale de "La Villa Strangiato", in cui il buon Lerxst attraverso la sua 335 esprime un crescendo di sensazioni. Il brano intenderebbe rappresentare un sogno in cui il protagonista si trova in un luogo strano e inquietante, e quindi dapprima (con note lunghe, bending ed effetti di volume) pare dire "ma dove sono? Che posto è questo? Ehi... di casa... c'è nessuno?" per poi iniziare ad avventurarsi di più tra i suoi meandri (con più note, ma sempre un tocco leggero e un suono ancora pulito) fino a scoprire cose inquietanti, rimanervi intrappolato e invocare aiuto, nel momento in cui sopraggiunge l'overdrive, il fraseggio si fa più gridato e arriva al massimo dello spannung a sfociare in un florilegio di note velocissime.


Con questi RVM (usando il gergo televisivo) si conclude questa mia serie di riflessioni, forse un po' alla rinfusa, forse molte cose che ho detto sono la scoperta dell'acqua calda, ma mi sono sentito di condividerle con voi ed è a voi che ora lascio la parola nei commenti, sia che la pensiate come me o che la vostra visione sia completamente diversa.
curiosità
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Condivido molte delle tue riflessioni, ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 21/10/2012 ore 15:40:00
Condivido molte delle tue riflessioni, però mi sorge spontanea una domanda: se il genere del gruppo nel quale militi non ti va troppo a genio in termini esecutivi o se hai divergenze di opinioni con gli altri membri della band perchè non cambi semplicemente band? Poi, ok, il mercato oggi non offre troppissimo spazio a generi del passato, ma se ad esempio a te piace sounare il blues piuttosto che l'hair metal non vedo dove stia il problema, componi e suona.
Rispondi
Re: Condivido molte delle tue riflessioni, ...
di Ellebuono_93 [user #30324]
commento del 21/10/2012 ore 16:37:56
Invece io trovo interessante il poter appartenere a un gruppo che non segue propriamente il tuo stile.. Diciamocelo,è interessante contaminare un genere con un altro,che ne so,inserire sfumature jazz in brani generalmente indie.. I Radiohead ci campano da una vita su questa idea e io non la trovo affatto male ! :)
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Re: Condivido molte delle tue riflessioni, ...
di Lorenzostrat87 [user #8417]
commento del 21/10/2012 ore 20:16:16
Non cambio band perché anzitutto ci sono molte affinità di gusti soprattutto tra me e il cantante, poi perché mi ci trovo comunque bene, inoltre, per quanto riguarda gli arrangiamenti, essendo io quello con più anni di esperienza musicale alle spalle (scusatemi se suono sborone a dire certe cose...) ho spesso il compito di tradurre in pratica le varie idee e anche di inserire riff di chitarra, assoli, linee di basso, che non devono necessariamente essere superarzigogolati, come ho detto possono anche essere semplici ma al contempo variegati, ragionati, espressivi e non piatti...la cosa funziona, e il tutto piace sia al resto della band che al pubblico che apprezza le nostre canzoni.
Pensa che proprio ieri abbiamo fatto una serata, un festival che coinvolgeva vari locali, ci siamo divertiti un botto nonostante un PA gestito malissimo (non puoi mettermi le casse dietro i microfoni e il fonico dietro le casse! Lascio immaginare a voi gli effetti collaterali) e andando a sentire un po' di altri artisti ho incocciato anche un gruppo electro-indie che non era male...ma il chitarrista mi ha fatto cadere le braccia: il suo suono era interessante come settaggi ed effetti, ma faceva, appunto, note singole ripetute monotonamente a ottavi, col plettro impugnato come il sopracitato pavesino, presenza di palco zero, completamente ripiegato a portafoglio sul suo strumento...

Un ringraziamento lo vorrei fare alla redazione che ha evidentemente trovato questa serie di riflessioni un po' confusa, abbastanza interessante da farla passare direttamente in testata ^_^
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Indie?
di plastic [user #5227]
commento del 21/10/2012 ore 16:37:45
Indie non sta per "indipendente"? ...indie non è un genere ma uno "stato mentale" (passatemela l'espressione)... Lo stato in cui ogni musicista dovrebbe poter comporre, ovvero libero da scadenze o qualsiasi termine o condizione sulla realizzazione della propria arte; condizioni dettate dal business ovviamente... Indie può essere il rock, il jazz o il pop... Detto questo se non ti piace cambia gruppo!!

Saluti

Plastic
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Sono molto contento di leggere ...
di xxx_RINO_xxx [user #7388]
commento del 21/10/2012 ore 16:43:48
Sono molto contento di leggere qusta tua riflessione, finalmente qualcuno che come me cerca di coniugare la chitarra con la musica di oggi...

Anche se io non mi sono trasferito come te in Inghilterra, mi sono ritrovato ugualmente a dover convivere con questa problematica grazie ai miei gusti musicali (oh, mi piacciono i Coldplay e i Muse, ma anche i Tool e anche gli Arctic Monkeys... i franz ferdinand, i Quotsa, i Keane e Satriani e Vai, mbè? Sono cresciuto ascoltando Gun's Nirvana Pearl Jam Metallica e Iron Maiden, ma anche PFM Yes Gentle Giant e Camel e Reinhardt Oasis e i grandissimi Blur...) ed anche grazie al mio gruppo che, pur essendo italiano e con musicisti italiani, strizza moltissimo l'occhio a quella che è la musica d'oltre Manica.
Quello che mi ha sempre spinto in musica è la ricerca di emozioni, per usare il tuo calzantissimo esempio, quello che viene detto in musica. Io qui non mi pongo limiti, sinceramente uno può "parlare" fittofittostrettostretto e comunque riuscire a comunicare, un altro può, armato di sguardo da ebete, continuare a ripetere la stessa "solfa" eppure comunicare qualcosa. Potrei fornire esempi secondo me di uno e dell'altro. Sicuramente però è mooolto più facile che il primo non si capisca e diventi la sua solo una performance tecnica, come vedere un centometrista all'opera, con il risultato che l'ascoltatore smette di ascoltare musica ed inizi a valutare la "prestazione", così come è molto facile che il "ripetitore" possa stancare in brevissimo...
Frequentemente mi imbatto con musicisti (in genere, ma molto spesso chitarristi) che sono molto ancorati mentalmente e artisticamente ai loro "mondi musicali", che ovviamente fanno riferimento a generi collocabili in precisi periodi storici e culturali.
Essenzialmente troviamo quelli che sono "incastrati" (passatemi il termine) nel passato, e quindi quantomeno non apprezzano (se non quando disprezzano apertamente) quello che offre la scena musicale nel 2012, e dall'altra parte quelli che vivono quasi esclusivamente nel presente denigrando il passato (roba da vecchi barbogi..:D)

Io e te Lorenzo (e come noi ce ne saranno tanti altri) stiamo cercando di mettere insieme il tutto.
Io penso che fondamentalmente non bisogna essere un chitarrista alle prime armi per essere un ottimo chitarrista indie, aver studiato ed aver tecnica ti permette di suonare quello vuoi, altrimenti sei costretto a suonare quello che puoi. Se la musica che stai facendo ora con questo gruppo la senti tua allora ti devi esprimere in essa.
Secondo me dovresti parlare con il tuo cantante, non necessariamente qualcosa di nuovo (come potrebbe essere un tuo arrangiamento) se non semplicistico o per essere più precisi secondo me, "ricalcante" qualcosa di già sentito (magari da poco), non possa essere funzionale o addirittura molto originale. Chiedi il tempo alla tua band di conoscerti, di conoscere quello che sei musicalmente. Vivere un emozione in musica è l'unica strada per farla vivere anche a chi ascolta.

Se ti va in giro sul tubo c'è qualcosa della mia band, Sickabell, per darti un'idea di come io stia cercando.


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pienamente d'accordo con te...
di dfatwork utente non più registrato
commento del 21/10/2012 ore 17:48:49
... Indie, che vuole essere indipendente, é così alternativo ed indipendente che ormai é diventato uno status. Purtroppo però per essere di questa categoria bisogna rispettare delle reglole e quindi dico... indie da cosa?

p.s. sono un bassista indie... e lotto quotidianamente per spiegare agli altri che il basso per essere indie non deve per forza essere sferraglinte a colpi di plettro..

;)
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Re: pienamente d'accordo con te...
di plastic [user #5227]
commento del 21/10/2012 ore 18:21:33
Indipendente e riferito alla produzione... Indipendente dalle grandi ricche e potenti case discografiche...
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Re: pienamente d'accordo con te...
di dfatwork utente non più registrato
commento del 21/10/2012 ore 21:46:01
però resto del parere che con la scusa di indie ci ficchiamo dentro tutto ciò che non riusciamo a farci promuovere dalle grandi case...

importantissimo!! Non voglio fare polemica con nessuno, é solo una mia chiave di lettura ;))

ciao :)
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Non tratto le note meglio di altri pianisti. Ma le pause tra le note... oh, è lì che sta l'arte! (cit. Artur Schnabel)
di Ermo87 [user #33057]
commento del 21/10/2012 ore 18:02:29
ti lascio questo aforisma che racchiude un pensiero bello quanto veritiero (: ottimo post
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Le cose che hai scritto ...
di angusnoodles [user #13408]
commento del 21/10/2012 ore 19:18:39
Le cose che hai scritto sono da "strumentista" e non da "musicista". Anch'io da strumentista (mediocre) la vedo come te. Lavorare sullo strumento per migliorarsi e riuscire ad esprimere fino in fondo ciò che il musicista che è nella nostra testa vuole dire. Ma la musica non è solo tecnica. Ci sono musiche che adoriamo ed apprezziamo perchè da strumentisti apprezziamo la grammatica musicale e le tecniche utilizzate. Un ascoltatore con minore perizia potrebbe non cogliere in quei passaggi le stesse delizie di cui ci accorgiamo noi. Ciò non vuol dire che quella musica sia più bella solo perchè più colta. La musica è emozione e l'emozione non è la tecnica. Questo è il motivo per cui da ascoltatori spaziamo molto di più rispetto a quando suoniamo. E' ovvio che ciò che non ci è congeniale non riusciamo a suonarlo con piacere. Ma forse potremmo ascoltarlo... con piacere. Detto questo, credo che sia bello cercare di contaminare con il proprio modo di suonare dei generi che non ci vanno completamente a genio. Del resto le innovazioni e le contaminazioni in campo musicale nascono così. Ci sono musicisti che hanno in testa chiara la musica che vogliono fare e non hanno alcuna voglia di scendere a compromessi rompendo con tutti pur di fare solo ciò che vogliono. Questa è una via. Poi ci sono quelli che credono che l'obiettivo più importante sia quello di riuscire ad amalgamare le proprie tendenze a quelle di altri musicisti venendosi incontro in modo che il prodotto finale sia qualcosa di più importante della semplice somma delle parti. Ciò aiuta anche i musicisti a crescere e migliorarsi oltre a produrre i migliori risultati. E anche se poi questo compromesso è a tempo determinato, quasi sempre è un tempo adeguato e ben speso. La storia della musica popolare è piena di casi di grandi gruppi che sono durati il tempo di produrre qualche album leggendario per poi sciogliersi. Ed era proprio la tensione tra i musicisti che spesso produceva le più grandi innovazioni, spesso anche rinnegate successivamente per l'orgoglio di non voler riconoscere che la grandezza era frutto della collaborazione e non dell'estro di un singolo. Lo hanno fatto i Beatles, lo hanno fatto i Pink FLoyd, lo hanno fatto anche i Guns'n'Roses... ma tutti lo sappiamo che da solisti nessuno di loro è mai riuscito a fare ciò che era stato fatto dal GRUPPO in precedenza.
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Penso di poter essere considerato ...
di alessio326 [user #28175]
commento del 21/10/2012 ore 20:08:40
Penso di poter essere considerato "il futuro" in quanto ho solo 17 anni, e in effetti io non amo gli assoli, preferisco di gran lunga gli accordi...
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Re: Penso di poter essere considerato ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 21/10/2012 ore 20:53:59
Io preferisco i solo, ma non li so fare e quindi mi sono immesso di forza in una cover-band di Rino Gaetano con escursioni in altri ambiti, suonando per lo più l'acustica...La vuoi sapere una cosa? A casa ed in situazioni carine una bella jam blues è insuperabile, ma sul palco, nonostante debba prendere principalmente accordi pieni, mi diverto un casino anche a suonare Gianna (3 accordi) e tra l'altro mi rendo conto che la struttura portante di molti pezzi sono io, anche quasi più del chitarrista lead, che abbiamo ed è veramente bravissimo, unitamente al basso e alla batteria ovviamente.
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L' "indie" secondo me è ...
di Eziooram [user #16471]
commento del 21/10/2012 ore 21:09:32
L' "indie" secondo me è una musica estremamente ricercata, sperimentale, autoprodotta e autopubblicata oppure pubblicata da etichette "indie" cioè etichette di pazzi che pubblicano musica che non ascolta nessuno, tranne il sottoscritto.
Io suono musica "indie", ma non credo rispecchi l' ideale oltremanica di indie.
Francamente, letto con interesse il tuo articolo, non so neanche più cosa voglia dire "indie"...Il termine originario anni 90 indicava contemporaneamente roba come

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come si può amare la ...
di tonycaster utente non più registrato
commento del 21/10/2012 ore 21:20:34
come si può amare la chitarra (rock blues hard rock ecc ecc) e non amare i soli? bah...per me è inconcepibile,certo non ci sono solo i soli,ma si tratta solo di studiare studiare e studiare e le cose magicamente vengono fuori,il resto è poca volontà non incapacità,questa regressione dei musicisti la vedo come una fuga dalla propria incapacità
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Re: come si può amare la ...
di raffagiano [user #17108]
commento del 21/10/2012 ore 22:24:4
CONCORDO!

Ormai è prassi comune giustificare ogni cosa a proprio favore, quindi tanti si attaccano alla storiella dell'essere indie per nascondere il fatto di essere dei "dilettanti"...

il fatto di suonare solo tre accordi lo vedo come una della cose più difficili da fare purchè si sappia perchè si suonano solo quei tre accordi lì
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Re: come si può amare la ...
di tonycaster utente non più registrato
commento del 22/10/2012 ore 01:27:45
non potevi dirlo meglio...mi viene in mente la storia della volpe con l'uva...in questo caso la volpe era scarsa con la chitarra ahahah ciao!
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Re: come si può amare la ...
di cherub [user #28020]
commento del 23/10/2012 ore 09:00:59
spesso è vero ma talvolta no.. io ad esempio quando cazzeggio mi diletto con tapping, bending e "porcatine" varie ma il genere che mi piace suonare è il pop rock, e non mi dispiace affatto mettermi alla chitarra anche solo per fare tre accordi di accompagnamento.. mi basta contribuire al muro di suono e sentire la canzone tirare! :D forse sono un caso a parte...
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Re: come si può amare la ...
di tonycaster utente non più registrato
commento del 23/10/2012 ore 14:06:23
beh anche io preferisco suonare blues rock,il mio discorso è un altro, e cioè che posso apprezzare malmsteen come gli arctic monkeys...non parto prevenuto dicendo ''gli assoli sono roba da vecchi'',
devono essere parte della canzone,ma a volte, come nel caso del genere che più ascolto (cream ,hendrix,stevie ray ,trower ecc) sono frequenti le improvvisazioni...e allora mica si può dire che noia! per me quella è l'espressione più alta della chitarra elettrica..allora dovremmo eliminare anche i virtuosismi dal violino,oppure dal piano,oppure dal sax... tanto da quel che ho capito chiunque può prendere e suonare ,non serve studiare un minimo di linguaggio? (linguaggio blues ,rock,metal ,jazz ecc) perchè per la chitarra funziona in questo modo? se si è schiappe con la chitarra (o con qualsiasi altro strumento),lo si è e basta,inutile dire gli assoli non servono...come ho già detto mi pare una scusante,per cui bisogna studiare e migliorarsi,almeno per avere un pò di cultura personale,ciao
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Mamma mia.....
di GMBRUNO [user #27898]
commento del 21/10/2012 ore 23:50:31
...ma veramente?
...in futuro,saranno capaci solamente a mandare sms con l'aifon....che tristezza!
Ma magari faranno un'app (si dice così?..) per jammare con i tablet e poi dare del coglione a Van Halen e Scott Handerson via e-mail

PIEEEETAAAA!!!!!

Queste cose mi fan passare la voglia di alzarmi la mattina....

Comunque secondo me Josh Homme è un volpone,altro che!
Rispondi
Re: Mamma mia.....
di gigius [user #32013]
commento del 24/10/2012 ore 11:05:45
Grazie! era tutta la pagina che aspettavo un commento come il tuo!
Io farò schifo, suono per hobby, poco e male, ma di certo non vado a raccontare che faccio schifo perchè bisogna fare schifo... da quando essere incapaci va di moda?
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Come tutte le etichette anche ...
di perrynason [user #17170]
commento del 22/10/2012 ore 00:09:55
Come tutte le etichette anche l'indie è una moda. Se non ti piace sonare la chitarra da incapace (e te credo!) suonala come te la senti e se il cantante ti rompe i maroni... cambia gruppo. L' indie farà a meno di te e tu di lui, non muore nessuno.
;-)
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Re: Come tutte le etichette anche ...
di Lorenzostrat87 [user #8417]
commento del 22/10/2012 ore 00:18:36
Mi fa piacere vedere che si stanno innescando delle belle discussioni tra i commenti, ma mi dispiace che qualcuno di voi abbia preso il mio articolo per una lamentela sulla mia band attuale: non mi crea assolutamente problemi, il mio cantante non "rompe i maroni", mi lascia anzi parecchia carta bianca essendo io quello più in grado di dare un'inquadratura all'arrangiamento dei pezzi, e non mi trovo male per niente.
Ho solo detto che vorrei un po' rompere lo stampino e fondere la grinta di tale genere con intelligenza e comunicativa anche sul fronte chitarristico.
Peraltro stiamo andando molto bene sia sul piano tecnico-tattico (per dirla alla calcistica) che su quello personale, e non vorrei perdere sia il gruppo, sia degli amici, sia delle grandi occasioni.
Per favore togli questo commento o perlomeno modificalo, grazie...
Rispondi
Re: Come tutte le etichette anche ...
di perrynason [user #17170]
commento del 22/10/2012 ore 10:33:17
Ho interpretato male il tuo post? La tua risposta ha chiarito! E se ti trovi bene col tuo gruppo sono contento per te! Ma che vuol dire "togli o modifica questo commento"? Hai aperto una conversazione per avere un confronto, però mica puoi "selezionare" gli interventi, ti pare? Ti ho riposto, hai replicato, direi che siamo a posto. Su Accordo va così.
;-)
Rispondi
ognuno ha i suoi gusti ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 22/10/2012 ore 01:12:42
ognuno ha i suoi gusti e non c'e' un gusto che possa essere definito oggettivamente piu' gustoso di un altro... quindi se uno ama ascoltare e suonare musiche con un chitarrismo particolarmente elaborato, buon pro' gli faccia..

personalmente sono piu' attratto da quello che tu definisci come approccio "indie" .. e sono convinto che lo si affronta meglio se si e' studiato poco o niente...

avere un bagaglio tecnico molto scarso aguzza l'ingegno e spinge a cercare soluzioni semplici ed efficaci nella loro semplicita'..

in ogni caso si, anche per me l'assolo e' roba da vecchi e roba vecchia... serve, essenzialmente, a permetterci di andare al gabinetto senza perdersi parti importanti della canzone..
Rispondi
Re: ognuno ha i suoi gusti ...
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 22/10/2012 ore 09:32:2
Sono d'accordo.
L'assolo deve essere breve ( se c'è ) e in relazione alla canzone, non 1/2 ora di scale inutili.
Rispondi
Re: ognuno ha i suoi gusti ...
di DrKranio utente non più registrato
commento del 22/10/2012 ore 12:37:48
Si, ok, però... adesso non generalizziamo troppo, un conto è fare un assolo che abbia un senso e un conto è fare mezz'ora di scale solo per appagare il proprio onanismo. Son due cose un po' diverse e mi sento comunque di accusare entrambe le tipologie di "non musicista", perché è vero che c'è il virtuoso che esagera solo di tecnica e che spesso suona a mille quei quattro licks che ha imparato sullo speed mechanics di Stetina, però è anche vero che molti invece utilizzano la scusa dell'"indi" del "vecchio" e del "non più di moda" per mascherare la loro mancanza di tecnica o comunque conoscenza della musica.

Mi è capitato più volte di suonare con chitarristi che ti riproducevano al 100% un qualsiasi assolo da esso studiato a macchinetta ma che alla domanda "tonalità Gm, suona" si bloccavano basiti guardandoti non sapendo cosa fare. Così come invece chitarristi con grande gusto e senso del pezzo incapacitati nell'esprimerlo per mancanza di tecnica e per tecnica non intendo solo il suonare forte, ma il sapersi fare un bel suono avere un bel tocco una bella pacca, la dinamica di esecuzione, l'intenzione ecc...

Non puoi scrivere un libro se non conosci la grammatica, così come non basta conoscere la grammatica per scrivere un libro.

La verità dovrebbe stare nel mezzo quindi avere una buona tecnica di base e conoscere la musica, a questa poi va aggiunto il gusto e la capacità di dosare e plasmare la nostra tecnica in base al momento, solo così nulla è precluso.
Rispondi
mi sento di dissentire
di TheLeggius [user #27570]
commento del 22/10/2012 ore 01:45:06
io ascolto tutto e di tutto,sono un chitarrista adoro i grandi solisti così come gli assoli storici di un gruppo che nella storia ha fatto un pezzo e via.
di recente ho ascoltato molto indie e penso che la chitarra non sia a un livello così basso come descrivi tu,è vero non ci sono più gli assoli epici di un tempo in cui lo shred era un must della situazione ma la chitarra in molti pezzi copre un ruolo fondamentale se non primario,nell'indie(quello che almeno ho ascoltato fin'ora) interi arrangiamenti,utilizzo di triadi e rivolti vari a manetta sono all'ordine del giorno perchè la chitarra non è solo solista ma deve creare il riff della canzone e costruirci sopra una linea "vocale" a se stante che si somma a quella della voce vera e propria e la cosa non è così scontata.
Rispondi
ognuno compone e suona ...
di ivaneffect [user #12070]
commento del 22/10/2012 ore 09:42:32
ognuno compone e suona come ritiene più opportuno, cucendosi il pezzo sulle proprie caratteristiche tecniche , questo è un atteggiamento intelligente e manifesta espressione personale attraverso la musica ... per me nella musica e nella composizione non ci sono schemi troppo rigidi ... in questo senso l'indie lo trovo molto fruibile e personalmente mi rispecchia. ai fini della bontà di una composizione, non esistono livelli di chitarra , quelli esistono nelle "CORSE DI CHITARRA" o nei "CONCORSI per il più BRAVO CHITARRISTA" - ATTENZIONE i tecnicismo sono belli, gradevoli e spettacolari, se collocati opportunamente, lo sono quanto una ritmica cazzuta od una struggente, quanto un assolo di 3 note in tre minuti se fatto bene e con gusto, quanto un assolo di 300 note al secondo se fatto anch'esso bene e con gusto... cioè: se c'è gusto c'è qualità al di la degli schemi dei riff degli assoli... purtroppo questo non sempre si capisce soprattutto da giovani, ben vengano le super chitarre ed i tecnicismi estremi purchè alla base , sotto sotto, ci sia sempre il buon senso ed il buon gusto nel saperli collocare.. che non diventino sinonimo ,in senso assoluto, di buona musica o siano considerati Obbligatori per essere grandi chitarristi... beh no.. per esserlo i requisiti sono ANCHE altri.
Rispondi
Re: ognuno compone e suona ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 22/10/2012 ore 10:29:36
perfettamente d'accordo col tuo discorso...condivido il non esagerare nell'ipertecnicismo fine a se stesso...e il non scadenti dal punto di vista musicale con la scusa che tanto nell'Indie è permesso tutto perchè la musica la possono fare tutti anche quelli che non sono musicisti mi pare una cosa molto triste...

Qualsiasi lavoro lo possono fare tutti anche non essendo professionisti altrimenti non esisterebbero le catene del bricolage...

La differenza è nel farlo alla "come esce" e nel farlo con cognizione..

Trovo che nel primo caso si corra il rischio molto spesso che non esistano più armonia , ricerca del suono e dinamica..insomma della "tecnica" non intesa come il saper fare scale alla velocità della luce ma come ricerca del tocco fino del suonare con sentimento nel saper mettere le note giuste al posto giusto....anche saper suonare un banale modo Lidio sulla progressione giusta è tecnica...

Come dire si è partiti dallo zero...sono arrivati i Big della chitarra che ci hanno insegnato tecnica e modi di suonare ci hanno insegnato l'armonia la musica modale le armonizzazioni delle scale...

Mi piange il cuore il fatto che tutto questo oggi sia bypassato dal bontempone di turno che "suona" se cosi si può dire prendendo in mano una povera chitarra senza sapere quello che fa e mi piange ancora più il cuore il fatto che questo sia considerata la vera arte mentre i professionisti siano snobbati perchè non vanno più di moda....:-((

Rispondi
Re: ognuno compone e suona ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 22/10/2012 ore 11:34:57
==La differenza è nel farlo alla "come esce" ..==
avvertendoti del fatto che nella quasi totalita' della musica "popolare (rock, pop, funk, soul, blues ecc. ecc. ecc.)" funziona in questo modo...
Rispondi
Re: ognuno compone e suona ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 22/10/2012 ore 11:40:49
uhm...ti è mai capitato di fare delle Jam per esempio con jazzisti o anche sul genere blues?
Rispondi
Re: ognuno compone e suona ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 22/10/2012 ore 12:41:18
il jazz appartiene ad un approccio "colto", all'incirca assimilabile a quello che e' tipico della musica classica...

io parlo dei generi popolari, che sono prevalentemente composti e suonati in modo "spontaneo" e rispetto ai quali il possedere o meno una certa tecnica strumentale "evoluta" non solo e' ininfluente, ma puo' essere pure, spesso, controproducente..
Rispondi
Re: ognuno compone e suona ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 22/10/2012 ore 13:01:0
D'accordo ma secondo il mio modo di vedere permane comunque una differenza tra la musica popolare :(mettici dentro pure quella folk mettici pure il country o la musica Sarda...(ti assicuro che è complessa sia dal punto di vista armonico che tecnico))....

e la musica che puoi comporre dopo che ti fai una canna senza alcune cognizione di causa...

Ecco l'articolo l'ho letto molto in quell'ottica probabilmente sbagliandomi ma vedo tanta gente che perdonami il termine ma fa "casino" PS non di quello buono :-))
Rispondi
Re: ognuno compone e suona ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 22/10/2012 ore 13:16:10
c'e' pure quello.. penso che il 99% della musica "rock" sia stato composto e realizzato sotto l'influenza di qualche sostanza...

nel senso che, ancora una volta, la "cognizione di causa", ovvero la consapevolezza di cio' che si sta suonando, e', nei generi "popolari", molto bassa...
Rispondi
Rock in England?
di joerocker [user #11075]
commento del 22/10/2012 ore 10:40:11
Ciao Lorenzostrat87, anche io sono semi-intenzionato a trasferirmi in Inghilterra (e quando dico semi, intendo che al momento non ho i soldi per farlo), dove speravo di trovare un ambiente musicale molto più fertile, con molti più locali dove si suona, più spazio per rock, metal, musica celtica, blues...Voglio dire, la blues invasion, il rock, la NWOBHM, è tutta roba nata lì, possibile che adesso non ci siano più seguaci superstiti di questi generi di musica? Aldilà di radio e tv, in giro non trovi di questi gruppi?
Rispondi
Re: Rock in England?
di Lorenzostrat87 [user #8417]
commento del 22/10/2012 ore 13:46:34
Si trovano, non preoccuparti...è solo la percezione da parte del grosso pubblico di certi generi che è cambiata, sono visti dai "gggiovani" come roba del passato, ma non preoccuparti, non sono spariti, e puoi anche goderti dei signori concerti.
Ti dico solo che negli ultimi mesi ho avuto modo di assistere a un concerto di Martin Barre e a tre dei Fairport Convention, nel pubblico c'eravamo io, una ventenne che sembra teletrasportata dagli anni settanta per salvare la buona musica dalle minacce di Bieber e degli One Direction, e la stramaggior parte del pubblico era più in là di noi con l'età ^_^
Ma ovviamente ci sono anche gruppi di formazione più recente che si esibiscono con suoni che rimandano a radici più classicamente rokkettare riscuotendo successi, ti consiglio un gruppo italiano che però nel live opera principalmente in Inghilterra e che si è guadagnato già recensioni molto positive dalla stampa specializzata: si chiamano Sunday Recovery e suonano prog, sono bravissimi sia come musicisti che come persone, li conosco tutti, il bassista peraltro suonava con me nel gruppo funky che avevamo a Viterbo :-)
Il rock non è morto e non morirà mai...è solo diventato un po' più di nicchia rispetto al passato, ecco tutto, quindi non cambiare idea, vieni in Inghilterra che, al di là di tutti i generi, la questione fondamentale è una: qui SI SUONA!
Locali ce ne sono a iosa, serate di jam (le chiamano "open mic") dove ti presenti, sali sul palco e suoni quello che vuoi, poi scendi dal palco e stringi nuovi contatti e amicizie...tutto un altro pianeta rispetto all'Italietta!
Rispondi
Re: Rock in England?
di joerocker [user #11075]
commento del 22/10/2012 ore 14:10:5
Grazie a dio! Spero nei prossimi mesi di riuscire a trasferirmi. tu in che città sei? eventualmente quando sarà ora mi puoi dare qualche consiglio/aiuto? magari poi ti scrivo in privato.
Rispondi
questo articolo parte da un ...
di ansgar [user #18075]
commento del 22/10/2012 ore 12:12:15
questo articolo parte da un errore di fondo, per cui tutto quel che ne segue è completamente fuori bersaglio, almeno da un punto di vista terminologico.
non so cosa tu abbia ascoltato, o cosa ti sia stato riferito, sicuramente hai mancato l'appuntamento con i gruppi e gli artisti fondamentali e quello che scrivi me lo dimostra chiaramente. in realtà tu non stai parlando di indie, semplicemente perchè l'indie non è quello che dici. innanzi tutto non è un genere musicale, ma un orizzonte culturale e di scelte di produzione costituito da un 'canestro' pieno di tanti generi e tendenze musicali diverse.
probabilmente ti riferisci a un sottogenere dell'indie e pretendi che rappresenti il totale.
mi auguro che gli accordiani che vogliano approfondire l'argomento scelgano fonti che abbiano un maggiore credito, perchè così si fa torto a un intero mondo musicale che ha prodotto e continua a produrre cose fantastiche.
Rispondi
Re: questo articolo parte da un ...
di Lorenzostrat87 [user #8417]
commento del 22/10/2012 ore 13:18:0
Non dico che rappresenta il totale; c'è indie e indie, e ce n'è anche di un tipo meno banale che apprezzo di più, così come so bene che ci sono stati in passato artisti che hanno popolarizzato tale genere senza ricorrere a ciò di cui parlo nell'articolo.
L'indie ha prodotto anche band che suonano con gusto e una certa qual ricercatezza di fondo, a gruppi come gli Smiths, i Primal Scream o gli Stone Roses, tanto per citare tre delle formazioni che hanno segnato la prima ondata di questo stile, ma quello di cui parlo io è quella tipologia che è più popolare oggi e che, ironicamente, rappresenta l'indie se vogliamo più commerciale, termine ironico dato che dovrebbe essere la musica anticommerciale per eccellenza...tutto e nulla al contempo è "alternativo": ognuno è alternativo al prossimo, ma nessuno lo è quando sbandiera di esserlo, perché si va a unire a tanti altri che lo fanno e si crea comunque una massa.
Rispondi
Perché appiattirsi sulle "etichette"?
di paolo962 [user #26262]
commento del 22/10/2012 ore 13:35:58
In effetti quello di etichettare un movimento musicale è, da sempre, un'annosa questione.
certamente è comodo, soprattutto per stampa e critica, "codificare" l'espressione musicale in una parola che la renda immediatamente riconoscibile.
Così il termine punk fa venire in mente pezzi brevi, power chords, sedicesimi. Il termine "progressive" fa venire in mente cavalcate sonore, brani dilatati nel tempo, grande tecnica dei musicisti, tendenza agli arrangiamenti barocchi..... e così via...
A mio parere, la vera differenziazione che occorrerebbe fare, è tra buona e cattiva musica...
Credo che nessuno sia "appiattito" sull'ascolto di un solo genere.... Adorare i mostri sacri del Rock e i lunghi assoli di chitarra non vuol dire odiare tutto il resto.
A me piace la buona musica, sia quando è presente un bel solo di chitarra, sia quando non c'è.
Giudicare negativamente un pezzo solo perché c'è un assolo o viceversa è molto riduttivo...
Mi rendo conto che, se si vuole campare di musica, bisogna anche piegarsi alle mode del momento...Se vuoi incassare devi dare al pubblico quello che chiede, se no vanno ad ascoltare qualcun altro....
E' il solito dilemma: produco un'espressione artistica (musica, quadri, libri, ecc..) esclusivamente basandomi sui miei gusti e sulle mie attitudini, oppure cerco di infilarci dentro anche qualcosa che renda la mia arte "vendibile", apprezzabile da una larga platea???...
Anch'io sono rimasto un po' interdetto sulla definizione di musica "indie"...
Appartenenti a questa tendenza (non solo musicale) mi risultavano gruppi come i primi Primal Scream, Smiths, Stone Roses, i cosiddetti "shoegaze" (Slowdive, Ride, My Bloody Valentine), Husker Du, Pavement, Guided By Voice..... Per citare solo i gruppi che, più o meno conosco io.... Non mi pare che si possa parlare, in questo caso, di chitarrismo elementare o involuto....
Forse sono rimasto un po' indietro.....
Secondo me, anche se si deve pour campare, snaturarsi completamente non è mai bello...
Se no il suonare diventerà come un qualsiasi altro lavoro "anonimo" e non un modo per esprimersi.
Rispondi
Partendo dal presupposto che una ...
di Skin_n_Bones [user #18074]
commento del 22/10/2012 ore 14:46:37
Partendo dal presupposto che una persona media, se seguito da un buon maestro, può arrivare a suonare cose molto elaborate in pochi anni di studio. Mi viene difficile credere che musicisti professionisti che da anni vivono unicamente di quello che guadagnano suonando la chitarra e che generalmente non hanno niente da fare nella vita se non occuparsi di musica, abbiano limitazioni tecniche.

Se una canzone è semplice è perchè, per scelta, si è voluta farla semplice. (o almeno questa è la mia opinione)

D'altronde fenomeni simili si sono visti anche nelle arti figurative, per fare certi quadri astratti non serve di sicuro la tecnica di raffaello sanzio!
Rispondi
Mah...secondo me parlare di "assolo ...
di sdl [user #5004]
commento del 22/10/2012 ore 16:32:20
Mah...secondo me parlare di "assolo si" o "assolo no" è ormai molto limitante. Anche i soli di chitarra hanno fatto parte di una moda, che ha attecchito presso il grande pubblico per un certo periodo, e che poi è rientrata nella sfera degli addetti ai lavori.

Credo che le forme di espressione musicale siano un po più ampie e non necessariamente devono ruotare intorno alla chitarra o allo "strumentismo", che in fondo non sono certo le prime cose che attirano l'attenzione del grande pubblico.
Anzi, soprattutto se si parla di musica destinata alla fruizione di un pubblico ampio, come mi sembra di capire voglia essere il tipo di "indie" a cui tu ti riferisci.

Gli esempi di gruppi da te citati, i Knack, i Cars o i Clash, sono esempi di gruppi commerciali che facevano quello che andava in quel determinato momento storico, a prescindere dalla maggiore o minore valenza artistica del loro contenuto musicale.
Esattamente come prima ancora gli ELP potevano considerarsi un gruppo mainstream: ma quanti degli ascoltatori dell'epoca capivano realmente il senso di ciò che veniva fatto e quanti seguivano solo la moda del momento? Faccio un esempio: mio papà di musica non capisce niente e non l'ha mai amata particolarmente. Però in macchina ha tuttora gli Emerson e i Pink Floyd, perchè quella era la musica che, in modo del tutto passivo, ascoltava quando aveva 20 anni.

Faccio un altro esempio: pensa a tutti i gruppi glam e hard rock degli anni '80. E' stata la mia generazione, i Poison, i Cinderella, i Ratt, i Quiet Riot: li di assoli ce n'erano anche troppi e il pubblico andava in delirio. Ma la verità è che l'attenzione era attirata dalle tutine aderenti e dai capelli platinati: il resto faceva solo parte del pacchetto.

Oggi il linguaggio musicale è diverso, sicuramente più sintetico, più diretto e forse, talvolta, più maturo (non mi sto certo riferendo a mostri sacri come i citati PF o ELP).
Non significa che per piacere sia necessario scimmiottare Justin Biber: guarda un grande gruppo come gli Audioslave! Un gruppo mainstram a tutti gli effetti, con una grandissima presa, un gruppo dove la chitarra è sicuramente al primo posto...ma caratterizzato da un linguaggio musicale semplice e di impatto: lo spazio per gli assoli è minimo, e anzi, potrebbe essere stato anche completamente azzerato, i riff sono semplicissimi, eppure...che botta!
O a tutto il nu metal/nu rock di stampo americano: dai Korn ai Linkin Park passando per i Wolfmother e i Foo Fighter. Anche in questo caso, il modo di sentire ha portato al forte contenimento o addirittura all'azzeramento dei soli o di parti chitarristiche troppo complesse. Eppure credo si difficile sostenere che tali gruppi non abbiano percorso una via fatta di ricerca, di sperimentazione, di esplorazione di nuovi orizzonti sonori.
Ma è vero che rimaniamo in un ambito musicale che, pur non banale a mio avviso, resta aderente a quello che può piacere ad un pubblico ampio che possa quindi essere in grado di comprendere un certo tipo di linguaggio, probabilmente più consono ai nostri tempi.

Se al contrario si vuole "parlare" con un altro linguaggio musicale, benvenga, però bisognerà fare i conti con tutte le limitazioni di un pubblico ben più ristretto, selezionato, preparato e probabilmente anche meno giovane.
Rispondi
Leggo l'articolo e la tentazione ...
di peppe80 [user #11779]
commento del 22/10/2012 ore 17:19:37
Leggo l'articolo e la tentazione è forte di scrivere. Purtroppo la musica è morta, nel momento in cui si sceglie di non fare più musica ma di realizzare prodotti, in questo caso radiofonici, solo per moda. Nell'argomento toccato, tra assolo a 1000 km/orari ed accordi da spiaggia (nel senso dispregiativo del termine), secondo me come in tutte le cose l'equilibrio è l'unica soluzione, la tecnica deve essere sempre a servizio della nostra espressività. Va di moda l'indie, o i chitarristi che scambiano un overdrive con un delay o un barrè con una fetta di prosciutto? Cavoli loro, la musica, quella vera con la quale siamo e sono cresciuto, ce la porteremo dentro indipendentemente dalla spazzatura che ci circonda; se alla musica togli il fraseggio, le dinamiche, le pause, gli arrangiamenti, per quanto mi riguarda resta solo rumore, e non è un discorso basato sul fatto che a me piacciono gli assoli o a me piacciono le ritmiche; immaginate i brani degli AC/DC senza le ritmiche di Malcolm Young? non funzionerebbero tanto quanto i brani di Malmsteen senza... Malmsteen! Quindi non è neanche questione di fare assoli o meno, solo la necessità di fare musica di qualità, cosa che sempre più scarseggia; il messaggio punk era che anche chi non sa suonare può fare musica? no perdonatemi, chi non sa suonare fa rumore, nel mio dialetto fa "sulu sgrusciu". Ognuno poi può suonare ciò che vuole, divertirsi come meglio crede con la consapevolezza però che si suona ciò che si ascolta e si ascolta ciò che si è. Buona musica a tutti!
Rispondi
un brevissimo commento a tutto ciò
di cicciospider [user #16989]
commento del 22/10/2012 ore 21:50:1
Un musicista eterno, il cui assolo non sarà mai di troppo è Mark Knopfler.
Rispondi
Cambia Band
di Francescofalcone [user #16513]
commento del 22/10/2012 ore 21:53:4
E' una riflessione che facevo tempo fa, molto simile alla tua, forse perchè come "chitarrista" sono così scarso che ho sempre prediletto usare la chitarra come uno strumento per produrre suono in termini ambientali piuttosto che suono in termini solistici.
Questa tendenza tuttavia non è solo mia in senso stretto, sono migliaia ormai le band di successo nelle quali il chitarrista non è più un lead musician ma si occupa di "riempire" gli spazi sonori e impreziosire il lavoro del resto della band.
Si accompagna a questa tesi (dagli U2 a tutti i derivati dell'indie Brith) l'uso della chitarra al posto di quello che un tempo era il ruolo affidato ad esempio ed in molti casi alle tastiere (negli anni 80). Perchè, come scrissi su questo sito qualche tempo fa, almeno nella scena e nel mercato prevalente del rock e derivati la tastiera ha smesso di dire qualcosa, affogata come è dal mondo dei software e non impreziosita più da alcuno spunto innovativo sul suono ma piuttosto dalla ripetizione di sound di strumenti già esistenti sul mercato (dai piani ai brass etc etc)
Il sinth ha iniziato a fare da emulatore non raccontando più niente di innovativo a nessuno e così che la chitarra almeno in certi generi musicali ne ha sopperito l'esistenza.
Quando poi il tema si sposta dallo strumento al genere musicale, la scomparsa del lead guitarist si accompagna, secondo me per fortuna, con la scomparsa si interi settori del mercato musicale attuale e con l'apertura di spazi commerciali prima occupati da altri generi.
L'heavy metal o l'hard rock ricoprono oggi un ruolo assai modesto nel panorama musicale attuale. Le vendite, e di conseguenza il gradimento di pubblico, di band come i Metallica, gli Iron Maiden, gli AC/DC non esistono più per nessuna delle realtà emergenti di quello stile e i lead guitarists così ispirati non trovano ovviamente spazio o visibilità artistica.
Lo stesso vale per il rock più tradizionale, ormai defunto, quello alla Queen per dirne una qualsiasi, in cui la figura del lead guitarist aveva un ruolo fondamentale nell'armonia della canzone.
Oggi la musica è consumo, anche il brano rock deve prendere subito, non c'è tempo per virtuosismi o preziosismi. Questa è la verità! Così anche nell'indie che è diventata la scena mainstream la questione si ripropone.

Sta a te decidere... se quel genere non ti piace o non lo comprendi appieno perchè nelle tue mani scorre un sound diverso, ti devi adattare a fare altro non sempre commerciabile.

Un giorno qualcuno ricorderà che il punto di passaggio fondamentale nello sfruttamento massivo e fast anche della musica rock passa necessariamente dal Grunge.. Non lo dice nessuno ma per me è così; è dai Nirvana in poi che il rock più sostenuto, non sempre accompagnato da grandi qualità artistiche, ma piuttosto da motivi orecchiabili e più immediati di un brano dei Metallica ha asfaltato interi settori della storia del rock tradizionale.
E nel mercato del rock/pop nello stesso periodo più o meno, con l'affermarsi di band come U2 e derivazioni di ogni tipo è accaduto esattamente lo stesso.
Ringraziate i Nirvana della fine dell'Hard Rock (in senso buono), io farò lo stesso con Bono Vox!
Rispondi
Re: Cambia Band
di Lorenzostrat87 [user #8417]
commento del 22/10/2012 ore 22:21:51
Aridanga...non ho detto che mi trovo male con la mia band (vedi altri commenti chiarificatori più su)
Rispondi
io dico
di brozio77 [user #10423]
commento del 23/10/2012 ore 06:25:09
solo una cosa, che bravi o non bravi possano essere, oggi i pochi gruppi che fanno brani originali, suonano tutti indie e aggiungo che palle! son tutti uguali fatti con lo stampo. sono gusti per carità, ma a me non piace l'impostazione vocale, le farciture pop e beatlesiane, certo cantautorato che affiora qua e la. se il rock è roba da vecchi beh allora sono vecchio e son felice, mi garba sentire un buon assolo e un pò di riff, non necessariamente tecnici ma nemmeno il piattume chitarristico che si sente oggi :D
Rispondi
Re: io dico
di tonycaster utente non più registrato
commento del 23/10/2012 ore 14:46:0
beh però ci sono anche i Black keys che fanno roba interessante e mi pare non siano indie ;) poi a tutti quelli che pensano che i soli stiano sparendo consiglio di ascoltare i black crowes,alice in chains,black stone cherry ecc ecc

ho messo un pò di nomi a casaccio ,giusto per far capire (non riferendomi a te ,ma ho preso spunto dal tuo post) ciao ;)
Rispondi
Re: io dico
di brozio77 [user #10423]
commento del 24/10/2012 ore 02:08:58
gli alice li conosco bene e mi piacciono molto :o)
Rispondi
Re: io dico
di tonycaster utente non più registrato
commento del 24/10/2012 ore 03:11:09
bravo! ;)
Rispondi
Lead guitar roba da vecchi?
di esseneto [user #12492]
commento del 23/10/2012 ore 11:36:35
Eppure milioni di teenagers in tutto il mondo giocano a guitar hero.......
Rispondi
quando uno ha gusto ha ...
di stono [user #11272]
commento del 23/10/2012 ore 13:05:04
quando uno ha gusto ha gusto! Che facia assoli o accordi o un cazzo, ha sempre gusto punto. Che altro c'è da dire? Jeff Back fa tante note? stufa? è un vecchio? per me è uno che ha gusto, dopo quarant'anni suona ancora e non sbaglia un colpo... è solo un esempio.
Rispondi
almeno nella musica
di ilcapo_66 [user #35820]
commento del 23/10/2012 ore 17:12:06
almeno nella musica uno dovrebbe potere fare quello che vuole. Io sono un improvvisatore nato con la svisata incontrollabile, indisciplinato e pigro. La mia storia di numerosi gruppetti musicali fondati senza poi alcun seguito la dice lunga. Il concetto di brano compiuto con intro, ritornello e chiusa mi da quasi fastidio. Immaginatevi quale orticaria può provocarmi la musica indie dove quello che conta è l' appeal del gruppo sulle ragazzette, altro che assoli. Statisticamente sono pochi i chitarristi abili in mezzo a queste realtà e non potrebbe essere diversamente. Prima o poi emergerebbe la voglia di farsi sentire davvero, non solo di scuotere la zazzera. Comunque per non smentirmi: che facciano quallo che vogliono, con la mia benedizione
Rispondi
Tralasciando il fatto che ormai, ...
di helloween [user #27122]
commento del 23/10/2012 ore 17:34:1
Tralasciando il fatto che ormai, nella musica comune, è da un pò che non si sente un solo o cmq un solo decente...è veramente triste sentir dire "...Chitarra solista roba da vecchi?...". Mi prende uno sconforto allucinante :'(
Rispondi
Di solisti eccellenti è pieno ...
di angusnoodles [user #13408]
commento del 23/10/2012 ore 21:32:28
Di solisti eccellenti è pieno il mondo. Di ritmici eccellenti invece c'è ne sono pochi. Il grande chitarrista lavora sempre di più sugli assoli che sulla ritmica... Adoro i soli... Ma di James Hetfield ce n'è uno solo...
Rispondi
la chitarra solista non è da vecchi
di MetalFlaz [user #17223]
commento del 09/11/2012 ore 10:16:05
ma non è nemmeno strettamente necessaria (chitarristi perdono, ma essendo un bassista ultrachiavica non capisco certi problemi eh eh). Se un brano o tutto il repertorio di un gruppo ha bisogno di parti solistiche di un certo tipo beh, c'è poco da fare no? questo indipendentemente dallo strumento che dal genere proposto. Poi ok, le "contaminazioni" e parti più curate ci possono anche stare, ma se proprio sono fuori contesto o non comprese dagli altri componenti del gruppo beh allora meglio lasciar perdere, bisogna essere al servizio del gruppo. Al massimo crea un progetto "alternativo" in cui dare sfogo completo alla tua creatività
Rispondi
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