VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Una zebra a forma di PRS
Una zebra a forma di PRS
di [user #13581] - pubblicato il

Le collaborazioni più inusuali spesso fanno crescere le idee più strane, facendole diventare tanto interessanti quanto divertenti. È il curioso caso dell'accoppiata francescoRELIVE + Dalo e della loro simil-Les Paul in zebrano ispirata alle linee PRS.
Le collaborazioni più inusuali spesso fanno crescere le idee più strane, facendole diventare tanto interessanti quanto divertenti. È il curioso caso dell'accoppiata francescoRELIVE + Dalo.
Se da una parte c'è la necessità di un nuovo strumento che discosti non di poco dalle attitudini musicali del primo personaggio, dall'altra c'è la disponibilità nell'accettare una sfida tutta nuova: una chitarra che esteticamente si dovrebbe rifare ad una PRS Singlecut ma con alcuni accorgimenti estetici-strutturali insoliti.

A Francesco la voglia di una simil-Les Paul intrigava da tempo, ma la Gibson proprio non la riesce ad accettare: sarà il marchio, lo spessore del body, l'idea che una Gibson ce l'hanno tutti.
Viene buttata lì l'idea a Dalo di costruirne una, senza spendere eccessivamente ma cercando di raggiungere un compromesso.
Una simil-Tremonti è la via di mezzo giusta: la linea resta quella, la disposizione della componentistica viene decisa in corso d'opera.
Un po' alla volta, dopo tante mail, prende piede il progetto.
Non è stata una passeggiata, soprattutto per il passatempo di Dalo: relegato come "hobby del mercoledì" si è dimostrato un lavoro a tutti gli effetti.
Il lavoro di liuteria l'ha spremuto di fronte a piccoli problemini e consecutive correzioni, a una corrispondenza telematica di aggiornamenti (purtroppo incontrarsi e sentirsi telefonicamente è
stato praticamente impossibile per una serie di sfortunati eventi).
Ma dopo un sacco di mesi, tanta pazienza e nessuna pressione temporale, è nata la chitarra.

Una zebra a forma di PRS

Abbiamo una linea tipicamente PRS, con paletta, manico e body in tinta. Il corpo in zebrano è stato assottigliato per guadagnare leggerezza, aiutata dagli scassi per la componentistica ben più ampi di quelli che ci si immaginerebbe. 
Ne è risultato un bilanciamento apprezzabile.
Tastiera in palissandro senza segnatasti (che sono presenti solo al bordo) e 24 tasti medium jumbo.
L'hardware dorato economico ha fatto impazzire il simpatico liutaio: la qualità si paga, l'inventiva però supperisce le mancanze tecnologiche dei componenti poco pregiati. Le soluzioni artigianali
hanno ottimizzato al massimo il ponte wrap around, un vero calvario rispetto al tipico stoptail.
I pickup sono Wilkinson, economici pure questi, forse provvisori o forse no: svolgono il loro servizio e non dispiacciono in accoppiata al Bogner Alchemist che Francesco usa live da più di due anni.
Per quanto riguarda l'elettronica, ci troviamo due potenziometri (volume, tono) a differenza della classica configurazione Les Paul, proprio per non dover spippolare troppo sui pomelli. Selettore a tre vie per i pickup e l'irrinunciabile switch esterno tra i due potenziometri. Quest'ultimo serve per splittare al volo entrambi gli humbucker (tenendo attive solo le bobine esterne) e guadagnare così delle sonorità aggiuntive.
L'attacco del jack è incassato nel corpo della chitarra: nessuna placchetta a vista.
Lo zebrano aggiunge spettacolarità al resto, conferendo -oltre un notevole aspetto scenico- l'interessante capacità di bilanciare il tibro, regalando quel pizzico sulle alte frequenze, sempre un po' smorzate nelle Les Paul.


Nel complesso una chitarra "custom" a tutti gli effetti che da più di qualche mese mi accompagna in live, registrazioni e prove: comoda, leggera e versatile.
Ovviamente il paragone non si può assolutamente fare con chitarre come Paul Reed Smith o Gibson, ma sicuramente c'è da riflettere sul fatto che si possa suonare comunque (rimanendone affascinati e convinti) una chitarra da poche centinaia di euro. Molto dipende da dove si vuole arrivare con uno strumento del genere: c'è largo margine di ottimizzazione, sempre in relazione alla spesa che si vuole affrontare.


La domanda da farsi è: ne vale veramente la pena o sarebbe solo un capriccio?
Io non ci penso e mi godo questo pezzo di legno modellato in modo egregio da Dalo, disponibilissimo e sempre attento a ogni tipo di idea e suggerimento, oltre che ingegnoso liutaio casalingo.
Un lavoro che continuo ad apprezzare ogni volta che la utilizzo, senza fare confronti inconcludenti con altre chitarre in mio possesso.
Uno strumento nuovo, con un carattere ancora tutto da scoprire.

chitarre elettriche fai da te
Mostra commenti     34
Altro da leggere
PRS mostra in video le S2 del 2024 con pickup Core americani
Chitarre appartenute ai grandi? Noel Gallagher ci sputa sopra, letteralmente
"La gente non capisce che le Strat fino al 1975 sono ottime": Malmsteen si schiera con CBS
Elettronica USA e palette a libro per le Epiphone 2024 ispirate a Gibson Custom
Theodore Standard: la Gibson perduta di Ted McCarty diventa realtà
American Series: la Soloist USA con due EMG in duplice versione
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Serve davvero cambiare qualcosa?
70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964