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Aspettando SHG 2012: Dogal
Aspettando SHG 2012: Dogal
di [user #116] - pubblicato il

Produttore di corde per strumenti musicali da oltre sessant'anni e giunto ormai alla terza generazione in famiglia con una diffusione sul mercato che va ben oltre i confini nazionali, Dogal è una garanzia per chitarristi e bassisti. Il made in Italy di Andrea Lavelli sarà presente anche a Second Hand Guitars 35.
Chi conosce Second Hand Guitars non può non conoscere Dogal Strings e Andrea Lavelli.
Ormai presenza immancabile in fiera, Dogal si è fatto strada tra bassisti e chitarristi elettrici grazie alla qualità e alla durabilità delle sue corde rigorosamente made in Italy, che affiancano una nutrita produzione di modelli per strumenti classici.
Andrea Lavelli sarà presente anche a SHG 35, con il suo catalogo al completo e la consueta disponibilità a cui ha abituato i musicisti che hanno deciso di far tappa presso il suo stand durante le passate edizioni. Lo abbiamo intervistato per presentarlo a chi non conoscesse già il marchio Dogal e per sapere di più sulle sue idee in vista del ventennale del Second Hand Guitars.
L'appuntamento, ancora una volta, è domenica 11 novembre 2012 presso il Forum di Assago.

Manca poco all’evento e non tutti i visitatori hanno tempo di “studiare”. Che cosa è Dogal e soprattutto chi sarà Dogal in fiera?
Dogal è un'azienda artigianale che ha più di sessant'anni e produce corde per strumenti musicali dalla chitarra elettrica al violino. Io, terza generazione, sarò presente al Second Hand a Milano con tutta la gamma di corde per l'elettrica a filo tondo e filo piatto. Il panorama umano presente alla fiera sarà molto ampio, quindi abbiamo deciso di portare tutta la serie di prodotti, dalla corda per elettrica all'americana fino a quella da jazz per accontentare i più esigenti tra gli affezionati di Accordo, che potranno trovare tutto quello che potranno desiderare.
Quest'anno saremo in tre ad alternarci dietro il tavolo per soddisfare le esigenze dei visitatori: ci sarà un musicista che potrà dare il suo punto di vista da professionista, ci sarò io come tecnico consultore che potrò fornire anche informazioni specifiche su come vengono realizzate le corde e poi una terza persona che ci aiuta nelle vendite un pochino più spicce, per così dire.

Aspettando SHG 2012: Dogal

Con la nuova location, il Forum di Assago, cambierà in qualche modo il tuo approccio alla fiera?
È una prova per tutti. Il mio approccio, com'era già prima, comprende anche una campagna informativa su internet, per aggiornare tutti gli affezionati sulla nostra presenza in questa nuova realtà, ma dobbiamo ricalibrare il nostro assetto in fiera. Abbiamo scelto una certa posizione, ma da adesso è tutto da vedere, se ci saranno delle cose da aggiustare le aggiusteremo. Noi non avremo amplificatori o cose del genere, ma abbiamo tutta la nostra disponibilità nel dare tutte le informazioni ai professionisti che verrano a chiederci informazioni specifiche, scalature particolari o quant'altro vogliano ottenere dal proprio strumento, chitarra o basso che sia.

Un visitatore ti si avvicina in fiera, dà uno sguardo intorno e ti chiede "allora, cosa abbiamo qui?"
Qui abbiamo una produzione italiana, 100% made in Italy, di corde di qualità. Cerchiamo di soddisfare i palati più esigenti dal punto di vista sonoro e di accontentare tutti i portafogli. Siamo sensibili sulla difficoltà della situazione economica e abbiamo la possibilità di offrire un prodotto comunque a un prezzo accettabile, ma con una durata nel tempo. A volte si guarda al prezzo di acquisto e non si considera quanto può durare un prodotto. Noi produciamo una corda per chitarra elettrica a filo tondo con una durata un po' superiore rispetto ai nostri competitor, e quindi questo va a vantaggio del portafogli, fino ad arrivare alle corde a filo piatto dove la durata è molto lunga, anche tripla rispetto a quella a filo tondo, ma dove anche il costo è triplo.
Noi cerchiamo di accontentare tutti per quanto possibile, poi il mondo è bello perché è vario e ognuno fa le sue scelte.

Immagino che il posizionamento degli oggetti e dei cartelli ai tavoli sia strategico. Quale sarà la prima cosa che i visitatori vedranno arrivati al vostro stand?
Stiamo lavorando molto con l'immagine. Non è da oggi che facciamo fiere e le internazionali sono, ahimè, le più rappresentative. Naturalmente bisogna adattarsi a ogni situazione e qui siamo di fronte all'utente finale per cui, oltre il tavolo addobbato con tutti i nostri prodotti, sicuramente alle spalle ci sarà un bel banner dove cercheremo di dare un messaggio sintetico ma comunque esemplificativo di quella che è la nostra qualità di prodotto, il nostro posizionamento sul mercato e quello che noi possiamo offrire. Questo nell'immediato, poi chi ha voglia di ottenere maggiori informazioni non dovrà fare altro che avvicinarsi al tavolo.

Tutti parlano di crisi e noi invece festeggiamo in fiera, quali sono le vostre aspettative per lo show e l’immediato futuro?
Lo show è sicuramente italiano. L'Italia è in anni di difficoltà, lo è ancora adesso e lo sarà sicuramente almeno per altri sette-otto mesi. La fortuna delle corde è che, nel bene e nel male, hanno sempre la necessità di essere sostituite, però devo dire anche che sempre più persone fanno attenzione a cosa si acquista: c'è corda e corda, e questo è anche un discorso di durabilità, non solo di prezzo.
Inoltre si nota una particolare attenzione al made in Italy, ma purtroppo la situazione è sicuramente difficile. Io mi auguro che, data la posizione e la nuova location, quest'anno ci siano ancora più visitatori, dato che quello che l'organizzazione di Accordo sta facendo è senza dubbio un grosso passo, ed è la strada giusta che state seguendo.
Dopodiché, rispetto all'anno scorso, mi aspetto qualche curioso in più e qualcuno che magari possa spendere qualcosina di meno. D'altronde non ce lo nascondiamo: sono sempre di più le fabbriche che lasciano a casa gli operai, soprattutto quelle che non esportano. Il nostro caso, fortunatamente, vuole che il 70% delle corde escano dall'Italia e questo ci rende molto ottimisti. Siamo appena tornati da Shanghai molto contenti benché abbiamo percepito una crisi anche in Cina, e questo la dice lunga su cosa saranno i prossimi mesi a venire.
Comunque dobbiamo essere ottimisti, contare su un discorso di qualità e cercare di aiutare i musicisti dando loro un prodotto valido e non eccessivamente costoso.
dogal interviste second hand guitars 35
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