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I Micro distorsori Mooer
I Micro distorsori Mooer
di [user #17844] - pubblicato il

Green Mile, Cruncher, Hustle Drive e Black Secret sono i quattro overdrive/distorsori della serie Micro Mooer. Tutti intimamente ispirati a modelli famosi della storia chitarristica, i pedali si distinguono per le dimensioni ridicolmente ridotte e il prezzo estremamente contenuto per degli effetti solidi, in metallo e true bypass.
Da quando c'è internet il mondo della musica non è più lo stesso. Sarà una cosa detta mille volte, ma in fondo è vero che da un po' di anni a questa parte i chitarristi hanno i mezzi per guardare oltre i confini dei soliti grandi marchi e scoprire tante piccole chicche che, con prezzi decisamente concorrenziali, sanno proporre alternative più che valide. Il nome Mooer è arrivato sulla bocca dei chitarristi italiani ancora prima che Backline decidesse di importare una selezione di otto pedali e la curiosità rispetto alla serie Micro, di cui questi fanno parte, è sempre crescente.
Ora gli effetti della cinese Mooer sono arrivati nei negozi, ed è stato impossibile resistere alla voglia di ficcarseli tutti e otto nella pedaliera per scoprire se mantengono le promesse date. Noi lo abbiamo fatto: abbiamo preso tutta la serie di pedali e l'abbiamo divisa, per semplici questioni logistiche, in due partite. In questo articolo si parlerà dei quattro overdrive/distorsori Mooer Micro, arriverà poi un secondo articolo riguardo gli effetti di ritardo e modulazioni.

Lo scopo principale di Mooer è chiaramente quello di offrire ai chitarristi i suoni più classici della storia recente con prezzi contenuti (si parla di 65 euro a pezzo, circa) e formati più che tascabili, standardizzati per entrare in qualunque pedaliera.

Gli scatoli, fatti su misura senza sprecare spazio, sono dei parallelepipedi neri in cartone plastificato con solo un'etichetta indicante il modello sul davanti. La scritta è argentata. Aprendoli, facendo scorrere la linguetta sul lato, viene fuori un pedale alto quanto un pacchetto di sigarette e largo la metà, o giù di lì. Tutti gli effetti sono fedeli alla dotazione di un'unica manopola centrale, sopra il pulsante di attivazione. La maggior parte dei modelli possiede due piccoli potenziometri in plastica nera, due trimmerini negli angoli superiori dello chassis, e alcuni pedali prevedono anche uno switch in metallo per selezionare tra diversi voicing. Tutti i pedali sono provvisti di LED molto luminosi, di vari colori a seconda dei modelli e alcuni di loro, come si evincerà più avanti dalle prove in video, forniscono la divertente caratteristica di nascondere un ulteriore LED sotto lo chassis che si illumina flebilmente in maniera dinamica con l'emissione di note dalla chitarra.
Un adesivo Mooer e una breve ma completa carta con le avvertenze generali sui prodotti, non dissimile dal concetto di quelle degli ovetti Kinder, sono le uniche cose che si trovano dentro gli scatolini.
Il tutto è semplice, diretto, senza fronzoli ma pensato in maniera funzionale e intelligente. In fondo destreggiarsi tra non più di tre manopole è una pratica che ruba davvero poco tempo.
I nostri ovetti, cioè i nostri pedali, sono tutti in metallo, non possono essere alimentati a batterie ma posseggono un ingresso per l'alimentazione a 9v standard Boss sull'estremità superiore e sono realizzati con switch di evidente qualità in configurazione true bypass.
Per dare un'idea di quanto piccoli siano gli chassis dei Mooer Micro, basti pensare che i jack d'ingresso e di uscita sono sfalsati, uno più in basso dell'altro, per evitare che i puntali si tocchino all'interno del pedale.

La prima impressione che si ha quando ci si trova avanti la cascata di colori dei pedali Mooer è una forte sensazione di dejavu: un overdrive verde chiaro, uno bianco con un font "già visto", un overdrive di un rosso deliziosamente inglese e un distorsore nero ricordano non solo parecchi effetti già presenti sul mercato, ma anche grazie all'estetica standardizzata della serie Micro non possono fare a meno che riportare alla mente le imitazioni dei software di amp modeling ispirati ai più apprezzati suoni di chitarra. Di certo, a dissimulare questa sensazione, non aiutano i nomi talvolta generici come il Cruncher, overdrive che, indovinate un po', promette un crunch tutto britannico.

È palese, i pedali sono ispirati a modelli famosi e non fanno nulla per nasconderlo. Non amo fare riferimenti espliciti a prodotti di terze parti, ma per evitare giri di parole ecco i collegamenti tra pedale Mooer e stompbox d'ispirazione.

Hustle Drive - Fulltone OCD
Cruncher - Marshall plexi
Green Mile - Tubescreamer
Black Secret - Pro Co Rat

Questo è esattamente l'ordine in cui è possibile ascoltare i quattro distorsori Mooer nel breve video che segue. Attenzione, il video è interattivo e richiede supporto Flash per un'esperienza completa: le prove singole dei quattro pedali sono accessibili da questo clip generale, cliccando sulle immagini dei singoli stompbox.


Hustle Drive
Trasparente da far paura, l'Hustle Drive si rivela un ottimo candidato per boostare il suono pulito quanto per colorarlo di un pizzico di distorsione che, in particolare sui single coil, fa diventare una vera goduria giocare con corde strappate e dinamica. Con bassi livelli di gain, l'attacco delle note si arricchisce ed eseguire accompagnamenti con molti stoppati e giochi ritmici è un piacere.
Con l'aumento del guadagno, la distorsione arriva in maniera molto naturale, rispettando il suono della chitarra e dell'amplificatore, variando giusto sull'apertura e chiusura dei toni in una maniera che potrebbe benissimo essere accostata al modo in cui lavora il tono della chitarra. Le note sono tutte sempre definite e, anche quando il suono comincia a sgranarsi quando il potenziometro del gain si avvia verso fine corsa, niente si impasta.
I punti di forza dell'OCD sono riproposti tutti, anche i controlli di livello, gain e tono ci sono e non manca lo switch per passare dalla modalità LP a HP, che amplia gli orizzonti ritmici e, ove necessario, è particolarmente utile a compensare la potenza (o la carenza di essa) in una chitarra.

Cruncher
Ufficialmente l'ennesimo pedale che promette il crunch delle testate Marshall degli anni che furono, è difficile dire a quale dei mille pedali che si impongono lo stesso obiettivo sia ispirato. Il colore rosso è piuttosto comune in questo genere di effetti, forse anche con riferimenti al secondo british famoso per i suoi crunch "croccanti": Vox.
Indipendentemente da quale sia il pedale che intende imitare, il Cruncher offre un valido overdrive con una buona riserva di gain che lo fa andare dai più classici suoni rock fino ai primi toni heavy metal. Il forte carattere del pedale e tutti i tagli di frequenze necessari a rendere "più inglese" il suo suono rendono il Cruncher decisamente lontano dall'idea di un booster trasparente, ma Black Sabbath e AC DC ci sono tutti. In particolare questi ultimi, quando il gain è intorno alla metà e i toni sono un po' più aperti, vengono richiamati con facilità. L'attacco è aggressivo e il sustain comincia a crescere quel tanto che basta per desiderare ardentemente di pizzicare corde con cattiveria e fare dei vibrati ampi quanto lo shake di una tromba da orchestra swing.
Giocando un po' con tono e gain, non è difficile passare da uno all'altro dei fratelli Young, purché ci si renda conto di avere tra le mani un pedale e non uno stack mastodontico alle spalle. Il timbro insomma c'è, i pavimenti che tremano e il feedback pronto a partire, dipende da voi.

Green Mile
Il "miglio verde" Mooer ricalca uno dei più conosciuti e imitati effetti per chitarra elettrica. Il colore fa capire chiaramente che la versione di riferimento è il TS808, ma la presenza di uno switch a due posizioni apre la porta a sonorità nuove. L'idea non è quella di commutare tra TS808 e TS9, bensì una più furba trovata di alternare il suono nasale e medioso, talvolta tagliente quando i toni sono più aperti, caratteristico del Tubescreamer, con un suono grosso e carico di bassi. Non sono pochi i chitarristi che lamentano esattamente una mancanza di bassi e corpo nel pedale Ibanez, modificandolo spesso allo scopo di enfatizzare quelle frequenze, e l'idea di Mooer non può che essere ben accetta. Inoltre, dal momento che il prezzo del Tubescreamer è di poco superiore e i cloni non si contano, era necessario che Mooer s'inventasse qualcosa, quella ciliegina che può far preferire il piccolo Green Mile ai più diffusi concorrenti.
La pasta è quella di uno screamer, ormai la si riconosce a occhi chiusi. Non è uguale all'originale Ibanez, ma è una buona variazione sul tema, anche considerato il gain che appare essere leggermente superiore rispetto al Tubescreamer aggiungendo così un pizzico di versatilità nel caso lo switch per passare dalla modalità Warm alla Hot non bastasse. Quest'ultima, oltre a caricare il suono di basse frequenze, sembra spingere ulteriormente il segnale ottenendo la doppia interpretazione di "caldo" e di "hot rod", come "pompato". Bisogna comunque ammettere che, al di sotto della metà corsa, il controllo del tono risulta quasi inutilizzabile per quanto si gonfia il suono. Poco importa, certo, dal momento che aprendolo un po' si ricevono dei suoni lead di tutto rispetto, restando nel campo del blues e rock blues.

Black Secret
Quando ho tirato fuori dalla scatola questo pedale, ho subito pensato di avere davanti un pedale modernissimo, hi gain e votato unicamente ai più moderni stili metal. Niente di più sbagliato.
Quando ho visto lo switch che permetteva di selezionare tra la modalità Vintage e Modern ho subito pensato a un primo sound più povero di gain e un secondo tono potente e tagliente, senza medi e con uno djent da fare invidia ai Meshuggah più incavolati. Niente di più sbagliato.
Quando ho collegato il pedale all'amplificatore tutto mi è stato chiaro: tanto gain, ma un sacco di fuzz e una compressione che annulla pressoché ogni possibilità dinamica quando si supera appena metà del guadagno totale ma al contempo una buona intelligibilità delle note singole all'interno degli accordi. Bisognava ascoltarlo per rendersi conti di trovarsi tra le mani una copia del famoso Pro Co Rat, distorsore amato nell'hard rock ma letteralmente osannato nell'alternative.
I controlli, questa volta, non sono più Level, Gain e Tone. Quest'ultimo viene sostituito dalla manopola Filter la quale, un po' come un tono che funziona alla rovescia e un po' come l'omonimo controllo del Rat, va a chiudere in senso orario le alte frequenze, eliminando quello sfrigolio acidulo che accompagna ogni accordo e che, personalmente amo, pertanto nel video non sono riuscito a trattenermi dall'usare prevalentemente un filtro quasi sempre prossimo allo zero, insomma aperto quasi al massimo.
Il rombo del Rat c'è fin da subito nel Black Secret, alzando appena la manopola centrale denominata Distortion.
Contrariamente a quello che la prima impressione mi aveva suggerito, l'equalizzazione delle modalità Modern e Vintage è esattamente opposta a quanto mi aspettassi: la modalità Modern è più equilibrata, grossa e calda, mentre quella Vintage è tagliente, fredda, con un cratere sulle medie frequenze e in grado di difendersi con valore anche in ambienti ritmici metal.
Insieme a gain e fuzz, il Rat è noto anche per la forte compressione che va ad agire sul suono via via che ci si spinge in territori più heavy. Questo succede anche con il Black Secret, e quando il potenziometro del gain è oltre i tre quarti di corsa ogni nota è praticamente fusa alla seguente, diventando terreno fertile per gli amanti dello shred, del fraseggio legato o del tapping smodato, per chi è in grado di destreggiarsi in tale tecnica. Io no, ma la parte finale del video dimostrativo del Black Secret dovrebbe rendere l'idea.
Un aspetto che impressiona nel Black Secret, come e ancor più che negli altri tre pedali in prova, è l'eccezionale silenziosità. I rumori di fondo sono ridotti al minimo, in alcuni casi del tutto assenti a dispetto di livelli di gain tutt'altro che contenuti.

I Micro distorsori Mooer

Con dei progetti vecchi di decenni c'è poco da sbagliare. I suoni ci sono tutti e la qualità costruttiva è innegabile. I pedali sono solidi, le manopole salde nei loro alloggi e sicure nell'escursione, e non bisogna farsi ingannare dalle dimensioni contenute dei Mooer Micro: se trent'anni fa un Tubescreamer e un Rat richiedevano uno chassis di un certo ingombro, è lecito considerare che l'evoluzione tecnologica abbia permesso di miniaturizzare quegli stessi componenti fino al 2012 in maniera tale da permettere loro di entrare tutti insieme in un taschino, figurarsi in uno chassis stile Mooer.
Lo scopo di Mooer viene palesato fin dal suo primo affaccio sul mercato Italiano: non c'è alcuna pretesa di reinventare il mondo delle sei corde, ma una gran voglia di dissacrare i grandi classici, osannati e spesso messi pure troppo su un piedistallo, ficcandoli dentro dei contenitori minuscoli e vendendoli a prezzi ridicoli. E il bello è che poi funzionano pure bene.

Ringraziamo Cristiano Ceruti del Centro Chitarre di Napoli per aver messo a disposizione i pedali.
black secret cruncher effetti e processori green mile hustle drive mooer
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una prova staordinaria complimenti l'hustle ...
di olegario_santana [user #20033]
commento del 09/11/2012 ore 08:02:33
una prova staordinaria
complimenti
l'hustle e il cruncher mi sipirano proprio!!
Rispondi
Interessante articolo, fatto molto bene ...
di Martinez53 [user #23272]
commento del 09/11/2012 ore 08:16:49
Interessante articolo, fatto molto bene che mi porta a fare una (personalissima) riflessione sui prezzi.
65 euro per un pedale è un ottimo prezzo, ma per quel che c'è dentro è superpagato, va da se che i così detti "pedali boutique" coi loro prezzi astronomici, sono un autentico furto con destrezza...Probabilmente quel che incide di più nei costi della fabbricazione di un pedale sono: l'involucro, verniciatura e serigrafie, manopole e luci led. Poi c'è da considerare i costi di produzione, manodopera, imballi distribuzione e pubblicità. Non sono un "elettronico" le mie conoscenze si fermano a quando da ragazzino mi divertivo a costruire i circuiti che trovavo sulla mitica rivista Radiopratica, ma credo di non dire fesserie se, vista la conformazione ELEMENTARE dell'elettronica di questi apparecchi, non ci siano grandi spese nella ricerca, e l'elettronica si riduce a qualche condensatore, resistenza e a volte un integrato, roba che andarla a comprare sono pochi euro, acquistata in grandi quantitativi ancora meno. Ecco che allora questi giocattoli basano il loro appeal solo su quel che promettono, sulla capacità di scatenare GAS più coi loro colori e lucette che altro, perchè poi alla fine suonano più o meno come tutti gli altri. Il fatto è che spesso un pedale costosissimo, per chi lo acquista suona PER FORZA benissimo, perchè viene da dire: "Con quel che l'ho pagato deve essere una autentica bomba!" Io sono certo che il Tube Screamer debba per il 99,5% del suo successo al fatto che lo usavano fior di chitarristi, ma io l'ho avuto e sinceramente, ma proprio sincerissimissimamente, non c'ho trovato niente di speciale, però lo usava Stevie Ray... Allora si dirà: "ma se lo usava lui vuol dire che era una figata!" Si certo, però: mai sentito parlare di endorser...?
Rispondi
Re: Interessante articolo, fatto molto bene ...
di Zangolaccio utente non più registrato
commento del 09/11/2012 ore 10:16:31
Tanta, ma proprio tanta verità in un unico commento!
Sono quasi commosso! :-)

Io lavoro nell'elettronica, non sono informatissimo sui prezzi (faccio il lavoro sporco io! ;-D) però secondo me i 3/4 del costo di un pedale come quelli recensiti (ottimamente!) qui va a distributori, rivenditori e negozianti vari!

Il problema è se un TS è stato reso famoso da SRV mi va bene che si facciano pagare il mito (tanto non lo compro...).
Se un marchio boutique si è fatto un buon nome con prodotti di qualità mi va bene che alzi i prezzi.
Ma se un produttore cinese mai sentito prima fa dei cloni di pedali famosi mi aspetto prezzi stracciati perchè quella è la sua forza.

65€ per questi pedali, per quanto possano essere belli e di qualità, è semplicemente troppo.
A 50€ di compra un Boss SD1, famoso almeno quanto il TS9.
Danelectro propone un OD simile all'OCD, il Trasparent Overdrive a poco più di 30€.
Digitech propone pedali di qualità medio/alta sempre a 50€.
E potrei andare avanti così con mille altri esempi.

Quindi alla fine perchè dovrei comprare questo pedale piuttosto che un altro, cosa offrono realmente in più degli altri?
Rispondi
Re: Interessante articolo, fatto molto bene ...
di herrdoctor [user #18849]
commento del 09/11/2012 ore 13:50:20
Il circuito del TS è una cagata pazzesca.

A chi dice di quello che c'è dentro...vabbè, lasciamo perdere....
Per dirvi una cosa:
il BB pream della Xotic, per un controllo BASS e TREBLE separato che nn ha il TS ( è uguale però al TS) siamo sui 204 euro.
Un pedale JOYO uguale costa 25 euro.

Non ditemi che gli altri sn fatti in USA, perchè...................


Anche i MOOER secondo me costano troppo; sono solamente la versione SMD....
Rispondi
Re: Interessante articolo, fatto molto bene ...
di Zangolaccio utente non più registrato
commento del 09/11/2012 ore 16:03:40
Sono totalmente d'accordo con te!
Con una ventina d'euro si comprano i kit di montaggio su qualsiasi sito (io ho fatto il clone del fuzz face con 23€ compreso spese di spedizione!), il costo dei componenti interni è ridicolo!!!

L'SD1 costa 50€, il TS9 100€, il TS808 150€.
Si basano tutti sullo stesso operazionale, cambiano i valori di qualche resistenza tra uno e l'altro.
E cambiasse anche un po' lo schema elettrico la giustificazione della differenza di prezzo dov'è?

Ribadisco, se un marchio mi da garanzia di qualità, solidità, affidabilità, etc. perchè nel tempo ha guadagnato la stima di molti chitarristi potrei anche essere disposto a spendere di più ma 65€ per l'ultimo uscito dei marchi cinesi che fa cloni di altri pedali: no grazie!
Rispondi
Re: Interessante articolo, fatto molto bene ...
di woho [user #26652]
commento del 09/11/2012 ore 19:36:35
si infatti 65 euro per sta formichina per me son tanti, troppi!
Rispondi
Re: Interessante articolo, fatto molto bene ...
di NitroDrift [user #18145]
commento del 10/11/2012 ore 10:36:46
perchè 100 euro nelle ciofeche boss invece son giusti? :D
Rispondi
Re: Interessante articolo, fatto molto bene ...
di cicciospider [user #16989]
commento del 09/11/2012 ore 10:24:15
Non sarai un esperto di elettronica ma hai fatto esattamente le stesse considerazioni del mio tecnico di fiducia che ripara gli ampli e costruisce i pedali.
Rispondi
Re: Interessante articolo, fatto molto bene ...
di herrdoctor [user #18849]
commento del 09/11/2012 ore 13:47:20
AMEN!
;)
Rispondi
Re: Interessante articolo, fatto molto bene ...
di pierfra007 [user #35837]
commento del 20/02/2013 ore 02:57:32
mah, secondo me il problema vero è un altro, e non è "l'endorsment" o che.

se andiamo a vedere quanto costano i "cloni" dei pedali famosi, il prezzo è di rado vantaggioso, e spesso sono cloni solo "per modo di dire", perchè poi lo stesso suono non lo si riesce ad ottenere.

come tutte le cose, poi, è questione di gusti. per me il suono del Ts808 è magnifico, e non mi piacciono le modifiche "per aumentare le basse", o 'ste menate qua, perchè se cerco QUEL suono, quello voglio, e quello mi serve.

poi certo, c'è chi compra per sentito dire, per il nome, e "deve suonare bene per forza", è normale.

io ad esempio ho preso il Fulltone OCD "per sentito dire", nel senso che me lo avevano consigliato in molti.
beh, dopo averlo preso, ho tolto tre pedali (l'overdrive e due booster) dalla pedaliera, perchè lui da solo mi dà tutte le sfumature che mi servono, con la gran dinamica di cui si può far vanto (l'MXR GT-OD col cazzo che si "puliva" abbassando il volume della chitarra... ).

lo tengo sempre acceso, e ci copro dai suoni pulitissimi fino ai suoni "lead" che prima dovevo boostare con un altro pedale.

direi che posso considerarlo un pedale che è valso la pena, no?

il problema è che un pedale con le medesime caratteristiche non l'ho mai trovato, e forse un motivo c'è.
e di cloni "caserecci", "cinesi" o "boutique" ne ho provati...

purtroppo non si può sempre relegare tutto a qualche frase fatta e diceria, è un mondo, quello degli strumenti, talmente soggettivo che ogni cosa può essere buona per qualcuno come orrenda per qualcun altro.
Rispondi
Re: Interessante articolo, fatto molto bene ...
di Martinez53 [user #23272]
commento del 20/02/2013 ore 08:29:06
Ma in realtà io mi ero concentrato esclusivamente sul reale costo di un pedale e sul sovraprezzo che gli viene applicato. Comunque, è un fatto che qualunque cifra paghi per qualcosa che comunque ti soddisfa, sono sempre soldi ben spesi.
Rispondi
parecchio interessanti ed è già ...
di NitroDrift [user #18145]
commento del 09/11/2012 ore 09:58:43
parecchio interessanti ed è già da un po che li ho addocchiati! peccato che vengano solo importati alcuni e non tutta la serie della mooer perchè ce ne sono di belli... date un'occhiata al sito mooer ( hanno messo anche i sample )
Rispondi
Re: parecchio interessanti ed è già ...
di gigius [user #32013]
commento del 12/11/2012 ore 11:54:11
A SHG 35 c'era un negozio che li aveva tutti, è un tipo di milano, tale Cris Music.
Ciao
Rispondi
A me non piacciono granchè...almeno ...
di kelino [user #5]
commento del 09/11/2012 ore 12:18:06
A me non piacciono granchè...almeno in questa prova.
Rispondi
Re: A me non piacciono granchè...almeno ...
di kelino [user #5]
commento del 09/11/2012 ore 17:38:45
Mi correggo....ora che ho capito come funziona il video ho avuto modo di apprezzare.
In effetti non sono malaccio.
Specie il green...
Rispondi
belli belli
di bobo92 [user #35929]
commento del 09/11/2012 ore 13:52:01
Magari una prova accanto ai modelli "originali"
Rispondi
Veramente carino
di mf_click [user #20554]
commento del 09/11/2012 ore 13:55:0
Mi addentro in considerazioni tecniche, ma il filmato è veramente carino. Bravo!
Rispondi
Bella la prova...
di Massimo Panchetti [user #22]
commento del 09/11/2012 ore 16:58:4
grazie RozzoAristocratico, le tue prove sono sempre più interessanti e ben fatte.

sui prodotti, anche se sembrano ben fatti, sono dell'avviso che se non compro il "brand" o della ricerca (prove, prototipi, test, o quello che volete) il prezzo non possa essere eccessivamente gonfiato.

Visto che questi sono apparentemente in linea con i Joyo per qualita' e features, forse un livello di prezzo adeguato a questi (o ai danelectro) sarebbe sicuramente stato più giusto.
Rispondi
...bella prova... ...
di alexmar [user #16019]
commento del 09/11/2012 ore 17:13:16
...bella prova...
Rispondi
Grande curiosità intorno a questi pedali...
di Hefexor [user #34231]
commento del 09/11/2012 ore 22:25:1
... E gran bell'articolo!

Non c'é che dire la curiositá è aumentata, al pari passo della voglia di provarli di persona e soddisfare la recondita idea di costruirsi una seconda pedaliera "tascabile", da viaggio!
Complimenti!
Rispondi
Grazie ragazzi, felice di aver ...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 10/11/2012 ore 11:58:18
Grazie ragazzi, felice di aver stuzzicato la vostra curiosità.
Il discorso del prezzo dei pedali purtroppo finisce in un campo più ampio e complicato. Sono circuiti relativamente semplici e ormai vecchi, se vogliamo definirli così, ma il mercato non è regolato solo dal costo dei componenti o dall'innovazione del progetto. Oltre i costi accessori quali design, pubblicità, trasporto, manodopera eccetera, consideriamo l'aspetto più influente: domanda offerta.
Siamo abituati a comprare pedali al di sopra dei 100 euro come fossero caramelle quindi, a prescindere dal costo di produzione, per il mercato un pedale qualitativamente ben fatto e venduto a 60 euro è comunque un affarone e noi lo compriamo soddisfatti. Ma il bello di queste cose, in fondo, è proprio che generano concorrenza, prezzi al ribasso e prodotti innovativi. Se tutto fosse venduto a prezzo di costo o quasi, probabilmente non ci saremmo mai trovati in pedaliera quattro minuscoli gioiellini così.
Rispondi
Re: Grazie ragazzi, felice di aver ...
di Martinez53 [user #23272]
commento del 12/11/2012 ore 08:37:12
Ma certo! Nessuno mette in dubbio che nel commercio, dalle patate ai computer alle automobili, la legge della domenda offerta e in genrale le così dette "leggi di mercato" determinano il prezzo finale. Su questo non ci piove, era solo una semplice considerazione sul valore intrinseco dell'oggetto in questione. Nulla di più.
Magari la prossima volta parliamo anche dei valvolari...? ;-))))
Rispondi
...ma....il Triangle Buff...
di ParanoidAndrea utente non più registrato
commento del 12/11/2012 ore 10:48:24
qualcuno sa se da qualche negoziante in Italia si trova il Triangle Buff???
Non riesco a trovarlo!
Se funzionasse almeno decentemente...potrei togliere quella bara del Big Muff, (tanto lo uso solo per 2 pezzi....) e liberare un sacco di spazio in pedaliera.
A.
Rispondi
Re: ...ma....il Triangle Buff...
di giambibolla [user #5757]
commento del 12/11/2012 ore 23:39:10
In questo sito spagnolo li trovi tutti

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Da Merula li vendono a ...
di adelonge [user #27967]
commento del 17/11/2012 ore 13:52:27
Da Merula li vendono a 53€ (le distorsioni)...se l'hustle drive (copia OCD) è così valido appena vado è mio :)
Rispondi
preso oggi l'hustle drive...STUPENDO ...
di adelonge [user #27967]
commento del 24/11/2012 ore 18:19:54
preso oggi l'hustle drive...STUPENDO
Rispondi
mo non solo critichiamo i ...
di Ghirmo [user #11530]
commento del 15/01/2013 ore 23:44:2
mo non solo critichiamo i pedali boutique, ma abbiamo iniziato a criticare anche i pedali economici "tanto per quello che sta dentro".
ma fateveli se ve li sapete fare, e non rompete l'anima con queste storie.
e che palle!!!!
Rispondi
Pedali da cameretta
di pierfra007 [user #35837]
commento del 20/02/2013 ore 02:46:47
è l'unica cosa che mi viene in mente dopo averli provati, poco tempo fa.

era da un po' che volevo riprendere il Tube Screamer che stupidamente ho venduto (sarà pure un circuito "vecchio", semplice o che, ma "quel suono" te lo dà solo lui), e mi ispiravano molto il Trelicopter, l'Orange Ninety, l'Hustle Drive ed il Black Secret...

beh, quello che ho notato provando i vari od/distorsori, è che sono fortissimi finchè si tiene il volume basso sull'amplificatore.

sono ottimi pedali "da cameretta", per giocare a casa, per magari registrare amatorialmente senza usare simulazioni sul PC, ma appena si inizia a girare su volumi "da sala prove" o da live, il suono si sgrana, non "reggono".

il Green Mile è carino, ha quel timbro TS808, ma appena si prova a suonare a volume serio, il suono si perde tantissimo, ed addio suono graffiante, arriva solo un suono gracchiante.
o switch era potenzialmente utilissimo, ma la differenza di volume è esagerata, quasi raddoppia, e bisogna regolare tutto di conseguenza tirando molto giù le manopole. non è un tipo di opzione da poter usare "on the road" per cambiare timbro.

stesso problema con l'Hustle Drive ed il Black Secret.

fortuna vuole che abbia avuto modo di provarli con i corrispettivi "originali", e non c'è proprio paragone, il suono equivale alle dimensioni del pedale, e non lo dico per dire.

l'Hustle Drive non ha nemmeno un minimo della dinamica dell'OCD, che ne è la caratteristica "ammiraglia", e non si avvicina nemmeno ai livelli di gain del Fulltone.

del Black Secret la Mooer dice che monta il chip LM308, ma se andiamo a cercare online, non risulta a chi il pedale lo ha e lo ha aperto...

con gli effetti di modulazione invece il problema è diverso, e cioè sono sì "buoni", ma hanno tutti un range molto limitato di velocità, quindi con il chorus ed il phser non si possono prendere in considerazione i suoni "leslie", mentre con il tremolo c'è pure un lieve calo di volume, che aumentando la profondità dell'effetto si fa sentire ancora di più. se si considera che con 75€ ci si porta a casa un Pulsar della EHX (senza considerare Danelectro ed altri), non c'è proprio da prenderlo in considerazione.

SECONDO ME per i quasi 70€ che costano, non valgono la pena. sull'usato si trova "roba buona" a quei prezzi, e salendo di poco si prende anche roba boutique. un OCD lo si riesce a portare a casa con 100/110€, che tanto a 140 non vengono mai venduti (ce ne sono una valanga a far la muffa su mercatino), il TS9 usato si trova a 70€, il TS808, con pazienza, sui 90/100...

non cè proprio paragone.
Rispondi
Re: Pedali da cameretta
di francesco72 [user #31226]
commento del 11/04/2013 ore 09:09:35
io invece porto l'esperienza opposta: recuperandone quattro sull'usato (blade, chorus, phaser e delay reecho) ho provato per curiosità a farmi una pedalierina da battaglia, proprio per la sala prove e devo dire che non ho trovato i difetti da te citati. Se vogliamo il blade è un po' esilino, ma questo, a mia esperienza, capita con tutti i distorsori high gain perchè lavorano su frequenza "sbagliate" che nel metal si sovrappongono in basso a basso e cassa ed in alto a rullante e voce, ma tanto nel nu metal la chitarra pare divenuta un contorno. Quanto all'escursione delle modulazioni mi pare coerente con molti altri concorrenti, anzi avendo in pedaliera il micro chorus ed il phase 90 di mxr devo dire di trovarmi meglio perchè evito il fastidioso effetto boost tipico di quei pedali. Insomma, non li ho ancora provati live, ma in sala garantisco che mi hanno fatto tutti i complimenti per il suono ottenuto.
Però credo che in questi casi sia giusto anche citare la fonte del suono: io li ho provati con una Sg che monta al ponte un gibson 500 ed al manico un 490, quindi pick up tosti, confesso che avendoli provati anche con una olp prima del cambio pick up la differenza si sente, ma quella monta due anonimi olp che anche in diretta nell'ampli suonano vuoti.
ciao
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Re: Pedali da cameretta
di pierfra007 [user #35837]
commento del 11/04/2013 ore 12:56:43
eh beh, dopotutto, ad ognuno il suo. se piacessero a tutti le stesse cose, non esisterebbe mercato.
Rispondi
Idea
di adelonge [user #27967]
commento del 22/03/2013 ore 11:50:58
Cito:
"Ufficialmente l'ennesimo pedale che promette il crunch delle testate Marshall degli anni che furono, è difficile dire a quale dei mille pedali che si impongono lo stesso obiettivo sia ispirato. Il colore rosso è piuttosto comune in questo genere di effetti, forse anche con riferimenti al secondo british famoso per i suoi crunch "croccanti": Vox."
Parlando del Cruncher, potrebbe essere un clone del MI Crunch Box?
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Re: Idea
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/03/2013 ore 12:07:12
Non ho avuto la fortuna di mettere le mani personalmente su un Crunch Box, però è un'ipotesi decisamente plausibile.
Facendo una ricerca in rete, in effetti sono molti ad associare i due pedali.
Rispondi
Re: Idea
di pierfra007 [user #35837]
commento del 11/04/2013 ore 12:55:54
non è che "potrebbe", è esattamente quello. tutti i Mooer sono imitazioni di pedali famosi, e ne riprendono anche l'estetica. sono fatti apposta.
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Analogici o digitali?
di stefarossi [user #30807]
commento del 14/04/2013 ore 17:15:28
Sono digitali, vero?
Rispondi
Re: Analogici o digitali?
di redfiesta utente non più registrato
commento del 14/04/2013 ore 17:36:44
No, falso :-)
Rispondi
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