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Laney Ironheart IRT60
Laney Ironheart IRT60
di [user #12445] - pubblicato il

Il look total black è sempre una scelta sicura, elegante e minaccioso soprattutto quando unito a una griglia frontale che lascia intravedere le componenti interne e, perché no, una striscia di LED rossi sempre accesi sul pannello. La testata IRT60 non passa certo inosservata e le intenzioni dei progettisti appaiono chiare: take no prisoners!
L'aggressività è di casa presso Laney. Il look total black è sempre una scelta sicura, elegante e minaccioso soprattutto quando unito a una grande griglia frontale che lascia intravedere le componenti interne e, perché no, una striscia di LED rossi sempre accesi sul pannello. La testata IRT60, ultima nata sotto il marchio britannico, non passa certo inosservata e le intenzioni dei progettisti appaiono chiare: take no prisoners!

Più comunemente noto con il nome di Ironheart, l'amplificatore offre tre canali indipendenti e una serie di features utili a garantire una versatilità sopra la media.

I canali Clean e Rhythm condividono l’equalizzazione, mentre il terzo, intitolato Lead, ha manopole dedicate. A rappresentare l'innovazione più importante è proprio la sezione relativa agli equalizzatori: questi sono composti dalle tre solite bande di alti, medi e bassi, ma nascondono tutti una funzione EQ-shift/deep accessibile mediante push-pull su ogni singolo potenziometro. Agendo sui parametri addizionali è possibile scolpire le frequenze desiderate in maniera mirata, ottenendo così un controllo sul suono impossibile da raggiungere con gli equalizzatori convenzionali.

Tale caratteristica deve essere ben interpretata e proprio per questo la testata non è delle più immediate, o come si dice "plug&play". In aggiunta, un Master Tone agisce come Presence, offrendo altro margine di personalizzazione.
Serve un’attenta rifinitura dei suoni prima di trovare il timbro giusto, quindi è consigliabile una prova approfondita per scoprirne le potenzialità.

Uno switch Pre Boost attivo su tutti i canali aumenta ulteriormente la tavolozza sonora offerta dall'Ironheart. Il suo controllo di guadagno indipendente permette di creare interessanti sfumature con i singoli canali. Spremendo a dovere le quattro ECC83, sul Clean è possibile controllare la saturazione del pulito con molta precisione, sul Rhythm è uno scherzo aggiungere aggressività ai riff, mentre sul Lead si raggiungono con facilità lidi particolarmente estremi.
Con la pedaliera FS4-IRT, fornita in dotazione insieme alla testata, il boost è attivabile in ogni momento.

Una coppia di 6L6 contribuisce a erogare fino a 60 watt in classe AB e la presenza di un compatto riverbero digitale progettato da Laney aiuta a mantenere il peso intorno ai 16 chilogrammi.
Per tenere a bada la belva inglese, il dispositivo Vari Watts agisce direttamente sulla potenza in uscita del finale e sull’headroom con un controllo continuo mediante una manopola in grado di ridurre l'output fino a un singolo watt, per la massima flessibilità fra i diversi palchi.
Siccome ogni palco va gestito in maniera differente e non sempre è facile riuscire ad adattare il proprio sound alla cassa abbinata e alla pressione sonora che le si va a imporre, Laney ha dotato l'IRT di una funzione Dynamics che agisce sul damping dello speaker come un controllo resonance, ma è completamente regolabile passando dalla rigidità estrema (min.) alla massima escursione (max) per ben adattarsi ai differenti coni.
Nel test è stato utilizzato un cabinet con dei Greenback, lasciando il controllo al massimo. Anche questo controllo deve essere settato correttamente per ottimizzare la risposta della cassa.

Laney Ironheart IRT60

Tra i canali, il Clean è una grande sorpresa e risulta essere forse quello più interessante.
Educatissimo e adatto a produzione e recording, diventa un crunch appena accennato spingendo il volume e, grazie al boost, possiamo creare dei suoni solistici molto bluesy. Alla base ha un suono molto composto, ma può essere plasmato per diventare adatto anche ai timbri più secchi del funk.
Lavorando con il controllo Vari Watts, inoltre, possiamo far comprimere maggiormente le valvole a bassi volume, raggiungendo un ottimo livello di sustain. Bello.
Il Rhythm, in classico stile Laney GH, è perfetto per suoni rock in stile AC/DC fino all'hard rock più roccioso. Attivando il boost, è già possibile suonare linee solistiche piuttosto spinte senza sentire mancanza di gain.
Il Lead è molto simile ai suoni ottenibili dalla VH100, seppure più possente sulle medio/basse e con livelli di gain resi più estremi anche dalla presenza del boost, dove lo shred è a portata di mano.

Video multimediale, richiede supporto Flash.

Grazie alla gran quantità di controlli e caratteristiche utili ad adattarsi pressoché a qualunque contesto, il Laney Ironheart è una testata che appagherà senza dubbio il metallaro più battagliero, ma che risulterà appetitosa anche per il rocker in cerca di massima flessibilità dal costo contenuto. Non ultima, la grande intelligibilità del Vari Watts rende possibile piegare la testata dalla massima headroom, fino alla... bedroom.
amplificatori ironheart laney
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Sembra promettere bene, ma dall'esempio ...
di George S.L.A [user #10210]
commento del 27/12/2012 ore 08:43:40
Sembra promettere bene, ma dall'esempio suonato( i Dokken di dysfunctional vero?) sembra più orientato a sonorità hard rock e metal moderne, giusto?
Alla prossima...
Ciao.
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Bella recensione!
di memecaster [user #27954]
commento del 27/12/2012 ore 09:44:24
Sicuramente una testata molto modern, sono sicuro però che la presenza delle 6L6 renda giustizia anche a dei clean caldi e dinamici al punto giusto.
Ciao!
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Anzi...
di memecaster [user #27954]
commento del 27/12/2012 ore 13:14:47
Scusa la franchezza ma credo che aggiungere un esempio di un clean avrebbe contribuito a mostrare una maggior versatilità che credo questa testata possieda. Ottima recensione comunque, ciao!
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Sentita Live in una clinic ...
di Zado utente non più registrato
commento del 27/12/2012 ore 13:36:41
Sentita Live in una clinic di Kiko,nonchè posseduta anche da un paio di amici..sembra un ampli promettente,in grado d'essere molto competitivo vista la fascia di prezzi ove si colloca e il suono piuttosto convincente che sa generare.Per gli amanti del metal moderno potrebbe diventare un must
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è una bella demo, forse ...
di GiuseppeMinardi [user #31686]
commento del 28/12/2012 ore 12:18:56
è una bella demo, forse con 10/15 secondi in più per ogni clip avrebbe offerto una panoramica più completa della testata ma già con 30 secondi a clip è eccezionale!
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Esteticamente è bellissimo e secondo ...
di SuperAdrian76 utente non più registrato
commento del 29/12/2012 ore 09:58:2
Esteticamente è una bellissima testata e secondo me suona molto bene per il prezzo a cui viene proposta....una curiosità: è Made in England?
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Re: Esteticamente è bellissimo e secondo ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 29/12/2012 ore 22:44:51
Ovviamente è made in china!

ma è progettata in inghilterra....

Io ne ho una e l'ho anche recensita tempo fa su accordo....adesso ho montato delle EL34

Se avessi tempo mi piacerebbe fare una demo....cmq è una testata di ottima fattura e suona molto bene in tutti i contesti...
Ha un clean bello un crunch bello e un lead devastante, risponde ottimamente ai pedali..
Io la uso dal vivo e in sala e non delude mai...
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Prima di comprarmi la Dv ...
di SuperAdrian76 utente non più registrato
commento del 30/12/2012 ore 07:51:17
Prima di comprarmi la Dv Mark Little 40 ero indeciso se prendermi questa....sicuramente merita tanto, anche se è di costruzione orientale!
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Re: Prima di comprarmi la Dv ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 30/12/2012 ore 15:12:37
Ma vedi..ormai la fattura non ha importanza...anche nel DV Mark ci sono gli stessi condensatori che ci sono qui...e sono tutti fatti in taiwan o in giappone...

Voglio dire il fatto che i componenti fatti comunque nel sol levante vengano saldati qui piuttosto nel sol levante non cambia la qualità del prodotto...credo ci sia molta disinformazione in giro e che le aziende speculino nella non corretta conoscenza di molti aspetti da parte dei clienti...


Le industrie Cinesi purtroppo per gli altri sono organizzate molto molto bene...quello che conta è il progetto..loro sono esecutori e realizzano le cose cosi come il designer vuole...
Quindi il fatto che suoni bene si può ritenere responsabilità o merito esclusivo del designer che ha deciso di piazzare i componenti in quel modo e ha disegnato le piste in quel modo....

Purtroppo o per fortuna per me è una realtà che conosco abbastanza bene...dato che "mi tocca" frequentare il sol levante per conto della azienda presso la quale lavoro e che si occupa di elettronica anche se non valvolare...

La realtà è che nella stessa ditta in cui vengono fatti i Laney vengono anche fatte le schede per i Marshall per i Mesa etc etc....salvo alcuni costruttori che preferiscono andare sul point to point e che sostengono sia di qualità migliore....

Non è il caso del DV MMark per fortuna dato che fanno degli ottimi prodotti...ma davvero mi scende il latte alle ginocchia quando vogliono venderti un point to point al quintuplo del prezzo di un buon PCB pur essendo completamente pieno di disturbi e molto meno replicabile....


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Re: Prima di comprarmi la Dv ...
di SuperAdrian76 utente non più registrato
commento del 30/12/2012 ore 19:54:52
Ormai il Made in China è ordinaria amministrazione, hai ragione...nel mio caso ho comunque dato fiducia a DV MARK perchè sono Italiani e fanno dei prodotti grandiosi ;)
Rispondi
Sinceramente speravo meglio
di Metall_krieger [user #24953]
commento del 09/01/2013 ore 15:47:22
Ho avuto modo di provarlo...anzi, a dire il vero, ho provato la versione più potente, ma il suono rimae quello.
Si, molto elastico, bello da vedersi, ma...come spiegarlo..oh, non mi è piaciuto.
O meglio, non mi ha esaltato.
Il prezzo allettante fa moltissimo, ma sinceramente non sono così sicuro che lo preferirei ad un bugera 333xl.
Teniamo conto che nella demo lo si suona con una signora cassa...

Non lo so, appena è uscito mi son brillati gli occhi per due giorni, ma poi, una volta provato, ci sono rimasto, per dirla geralmente, un po' di cacca.
E, nonostante il nome, non ho affatto provato solo i canali cattivi, anzi, mi sono messo moltissimo a trafficare sul pulito, ma...ehi, non ci siamo,secondo me.
Ripeto, tutt'altro che una ciofeca, ma non mi sembra niente per cui esaltarsi.

Resto dell'idea che, a sto punto, dato che sappiamo quali sono i problemi che tendenzialmente la bugera da, se uno vuole un ottimo ampli a prezzo contenuto si prende un 6262 o un 333xl, lo porta a far sistemare e via...spesa minore e resa migliore.
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