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Accordiani in cattedra:
Accordiani in cattedra: "Quattro gemme Hendrixiane"
di [user #13880] - pubblicato il

Cediamo la cattedra della didattica di Accordo a Dany Franchi giovane e agguerrito chitarrista blues, che ci regala questo avvincente approfondimento sullo stile di Jimi Hendrix. Daniele ha recentemente pubblicato il suo primo cd come solista intitolato “Free Feeling” con ospiti come Paolo Bonfanti, Ray Scona, Sean Carney. (Gianni Rojatti)



In questo articolo illustrerò le caratteristiche di alcuni brani di Hendrix cercando di dare un’ idea generale sulla musica e il playing del mancino più famoso di tutti i tempi.

BOLD AS LOVE & THE WIND CRIES MARY
Il video si apre con due brani storici del repertorio Hendrixiano: "Bold as Love" e "The Wind Cries Mary".
Sono stati scelti proprio per analizzare il modo di suonare gli accordi di Jimi e in particolare per osservare
lo storico pollicione sui bassi, caratteristica davvero tipica del mondo Hendrixiano. Un accordo maggiore con la tonica sulla sesta corda (che noi abitualmente suoneremmo con il barrè) in questo caso va suonato col pollice sulla tonica sesta corda, l’anulare sull’altra tonica ovvero quarta corda, medio terza corda e indice seconda. La quinta e prima corda rimangono stoppate.
A questo punto avremo il mignolo libero per colorare l’accordo a proprio piacimento (di solito con la quarta, la sesta e la nona). Per quanto riguarda gli accordi maggiori con la tonica sulla quinta corda, Jimi molto spesso li suonava come rivolti e metteva al basso la terza. Grazie a questa maniera di affrontare la parte armonica si hanno svariate possibilità di giocare con gli accordi; e infatti il playing di Hendrix è caratterizzato proprio da un continuo alternarsi e intrecciarsi di melodia e armonia, tanto che spesso sembra che siano due le chitarre che suonano invece che una. Altri brani dove si può riscontrare questa caratteristica nel gestire gli accordi sono:
"Little Wing", "Wait until tomorrow", "Castles made of sand"…

RED HOUSE
Ed ecco il Blues! "Red House" ormai è diventata uno standard del repertorio Blues anche se sicuramente non è un brano tradizionale.Il playing sempre innovativo di Hendrix ha rotto molte barriere per quanto riguarda l’improvvisazione blues.Caratteristica molto nera (e difficilmente riproducibile) è il suonare frasi, spesso anche classiche, quasi completamente fuori tempo!Detta così può sembrare strano ma è una peculiarità che si trova spesso tra i chitarristi Blues, soprattutto neri.Come è ben evidente nel video, la firma di Jimi è prendere il bending facendo suonare, nel release, anche la corda sovrastante a quella bendata.

Accordiani in cattedra: "Quattro gemme Hendrixiane"

VOODOO CHILE 
Non tutti sanno che la vera "Voodoo Chile" è la versione Slow (traccia numero quattro di Electric Ladyland) e non solamente la più famosa “Slight Return”.
In questa canzone l’influenza blues è molto marcata e stilisticamente,a mio parere, il riferimento principale è senza dubbio John Lee Hooker.
Caratteristico del brano è una performance chitarristica sopra un pedale di E, dove a predominare sono il feeling, il timing e l’emotività. Bisogna sempre ricordare che stiamo parlando di un chitarrista autodidatta, proveniente dal blues e dalla musica nera. Perciò nell'affrontare un'esecuzione nello stile Hendrixiano molte caratteristiche o tecniche moderne non servono più di tanto, anzi.
Lo studio migliore che si può fare, a mio parere, è ascoltare ed entrare in questo mood: goderselo fino in fondo ed essere minuziosi nell’ascolto senza perdere il feeling e l’emotività che, a mio avviso, devono predominare.
Oltre ad ascoltare l’artista in questione, insieme magari ai suoi successori, è fondamentale anche andare alle radici del genere: ascoltare gli stessi artisti su cui Hendrix si era formato e quindi imparare direttamente da loro.
In questo modo possiamo seguire il suo stesso percorso e quindi poter dare una propria interpretazione ai fraseggi che si studiano.
Queste delle vere e proprie radici del genere. Nomi a cui ispirarsi e studiare: T Bone Walker, BB King, Eric Clapton, Albert King, John Lee Hooker, Muddy Waters…
Viceversa, tra i successori odieni di Hendrix senz'altro vanno citati Steve Vai, Eddie Van Halen, Joe Satriani, Stevie Ray Vaughan, John Frusciante, John Mayer, Gary Clark Junior, Doyle Bramhall II…

HEY BABY
L’ultimo brano che ho scelto non è uno dei più famosi di Jimi ma sicuramente uno dei miei preferiti.
La componente psichedelica, soprattutto nell’intro, è davvero marcata.
Anche in questo pezzo si trovano gli accordi hendrixiani inframezzati dal bending di cui abbiamo parlato prima; inoltre ci sono scale suonate su una sola corda utilizzando la tecnica del legato e ottave  alla Wes Montgomery.
E’ curioso notare che queste ultime due tecniche, caratteristiche dello stile del nostro mancino preferito, siano state addottate da molti chitarristi moderni, primo tra tutti Steve Vai.
Provate infatti ad ascoltare "Tender Surrender" di Vai e poi a guardare il live a Woodstock di Jimi: a un certo punto esegue un brano strumentale inedito chiamato “Villanova Juction”….lascio a voi le conclusioni!
Riguardo al suono di questo brano (che potete trovare nel disco uscito anni dopo la morte di Hendrix “First Rays of the New Rising Sun”) per rievocare il sound originale ho utilizzato in maniera decisa un chorus.
Le regolazioni, basandosi sull’orologio, sono: Level alle due, Rate all’una, Depth alle due e mezza e Filter a mezzogiorno.

IL SUONO:
Per questo video ho utilizzato il setup che uso abitualmente per suonare la mia musica ovvero Stratocaster Eric Clapton Signature, Fender Hot Road Deluxe Limited Edition.
Riguardo ai pedali: Chorus Ensemble della Boss, Wha Wha Vox.

Spero possa essere stato utile questo mio umile intervento Hendrixiano!
Sono disponibile per qualsiasi chiarimento o discussione!
Grazie mille ad Accordo e alla prossima!
Daniele Franchi www.danielefranchi.it


Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma. 
jimi hendrix lettori in cattedra
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