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G&L Asat Classic Tribute: orgoglio e pregiudizio
G&L Asat Classic Tribute: orgoglio e pregiudizio
di [user #27009] - pubblicato il

Quando si parla dei modelli che hanno scritto la storia della musica contemporanea, spesso ci si ritrova ad assumere preconcetti e a essere diffidenti nei confronti delle reinterpretazioni di grandi classici. La Asat, uno degli ultimi lasciti di Leo Fender, intende lanciare una sfida ai nomi del passato offrendone l'anima vintage in una salsa tutta nuova.
Quando si parla dei modelli che hanno scritto la storia della musica contemporanea, spesso ci si ritrova ad assumere preconcetti e a essere diffidenti nei confronti delle reinterpretazioni di grandi classici. La Asat, uno degli ultimi lasciti di Leo Fender, intende lanciare una sfida ai nomi del passato offrendone l'anima vintage in una salsa tutta nuova.

Ho sempre avuto voglia di Telecaster. Chitarra spartana, La chitarra per eccellenza, La solid body con la S maiuscola e via dicendo con tutti quegli epiteti che le sono stati appioppati nel corso degli anni, che ormai sono tanti. Quando pensi alla Telecaster ti viene subito in mente il twang, la paletta un po' così, l'acero del manico, le corde passanti e quel pickup al ponte incastonato nel ferro a mo' di solitario sull'anello.
Poi però ti viene anche in mente che il tuo portafoglio piange miseria e allora cominci la ricerca del best price. Dopo mille prove alla fine ti ritrovi sempre nel tuo negozio di fiducia, insoddisfatto dalle troppe chitarre provate finora (Classic Vibe a parte, consigliatissime, una sicurezza!).
- "Voglio una Tele"
- "Dammi un budget"
- "Diciamo che voglio spendere una cifra onesta per una chitarra che suoni bene, non pretendo debba stupirmi"
- "Si può fare, ti faccio fare un giro su quell'American Standard così hai un termine di paragone e poi ti porto io qualcosa di buono".

Spendiamo una parola per l'American Standard? Ok, ma una sola però: commovente.

Ho provato nell'ordine: due Classic Vibe, la Modern Player Telecaster Thinline Deluxe, due messicane (di cui una faceva pena e l'altra mi ha subito conquistato) e poi lei, la G&L Asat Classic Tribute che il mio amico negoziante mi ha presentato così: "tu adesso questa me la devi provare e poi si parla di soldi. Made in Indonesia, sì, ma pickup americani e una cura costruttiva notevole. L'orgoglio di Leo Fender contro il pregiudizio di chi pensa che la Telecaster suoni bene solo se ha il logo Fender".

La prima impressione? Pesa un botto. La seconda? Questa è la chitarra che volevo. Pago e volo a casa. La voglio suonare. Una volta arrivato, mentre apro la custodia la guardo per bene scoprendo dettagli che non avevo notato subito.

Quel manico che ho subito sentito mio è un fantastico pezzo d'acero non rifinito con una tastiera (con raggio di curvatura 9") anch'essa in acero percorsa da delle splendide venature. Passo la mano sul retro del manico partendo dalla paletta (su cui luccicano le meccaniche cromate non marchiate) fino ad arrivare all'attacco col body e a occhi chiusi la sento scorrere veloce. Giuro, mai trovato un manico così. Il profilo sembra un C (scala 25 1/2"), riempie bene la mano e non la affatica, tutti e 22 i tasti suonano bene e sono perfettamente raggiungibili.
E poi quel corpo pesante. Cavolo, pesa davvero parecchio (la bilancia dice 4,8 kg)! Il body in tiglio (credo in tre pezzi) è ricoperto da una vernice nera lucida stesa benissimo, sormontato da un battipenna bianco perlato (non me n'ero accorto, l'avrei preferito bianco e basta, ma tant'è) e ospita un ponte con sei sellette in ottone, particolare che avevo già notato, ma perché sei e non tre?

G&L Asat Classic Tribute: orgoglio e pregiudizio

Bella vero? Nì. Per essere pignolo, l'hardware cromato stona con le sellette in ottone e quei due single coil sono un po' bruttini. Ma una volta attaccata all'ampli il suono che mi aveva immediatamente conquistato in negozio mezz'ora prima mi fa capire il perché di quelle discutibili (almeno per me) scelte estetiche.

C'è chi dice che col ponte a sei sellete si perda tutta la twangosità della Telecaster. Niente di più sbagliato. Il twang c'è tutto, eccome, suona come ti aspetteresti da una Telecaster col vantaggio che l'intonazione è più precisa. E poi, ma qui non so se sia merito del ponte o del pickup, riesci a gestire il twang a tuo piacimento. Basta accentuare un attimo la plettrata e la nota suonata diventa acida, pungente, inasprita, non so se rendo l'idea, ma sempre e comunque pulita e calda. Credo sia proprio merito dei pickup. Sono due sgorbi, ma hanno una dinamica pazzesca, sono fenomenali, adesso capisco il buon Leo. Secondo me, quando li ha progettati, l'ha fatto a occhi chiusi e orecchie spalancate. E ha fatto bene. Questi Magnetic Field Design non suonano forte, ma suonano dannatamente bene, che è meglio.
Hanno i poli regolabili in altezza (e su una chitarra in questa fascia di prezzo credo sia l'unica, correggetemi se sbaglio), una cover nera opaca (però potevano metterla lucida come la vernice del body!) e poi sono grandi. Non come degli humbucker e nemmeno come dei P90, ma a occhio, non so per quale strana illusione ottica, sembrano più grandi di un normale single coil.
Grazie Leo.

Un plauso va a selettore e manopole. Ho visto troppe volte, anche su chitarre dal costo ben superiore, selettori molli o al contrario duri come rocce, manopole dure o con sfregamenti lungo il loro giro o ancora che non chiudevano bene. Ed è una cosa che non sopporto. Su questa chitarra tutto ciò non avviene. Selettore solido, ben contrastato, con scatti decisi e precisi e delle manopole che funzionano come si deve.
E allora usiamolo questo selettore!

G&L Asat Classic Tribute: orgoglio e pregiudizio

Single coil al manico, canale pulito, tono e volume aperti. Grazie Leo (lo so, mi ripeto, ma non si può fare altrimenti).
Ci si suona di tutto. Solo, strumming, ritmiche, power chord, arpeggi, quello che volete. E tutto suonerà dannatamente bene, caldo, definito, bello. Non conviene scurire tanto il suono perché a mio avviso si rischia di farlo diventare eccessivamente cupo, ma resta sempre intellegibile. Un po' di suoni distorti? Io per natura preferisco un po' di drive più che distorsioni vere e proprie, mi avventuro raramente nell'hard rock e quasi mai nel metal. E questa chitarra rispecchia la mia indole. Però suona bene in ogni situazione, non le si può dire "no, queste cose non sei capace di suonarle" perché lei è capace di fare tutto, dal jazz al thrash metal, senza imbarazzo. Ricordando che state suonando con degli MFD made in Fullerton, non con degli EMG. Non sono dei single coil dal suono sottile e striminzito come tanti altri, ma restano pur sempre dei single coil.

Posizione centrale. Personalmente credo dovrebbero abolirla da ogni chitarra. Ma su una Telecaster deve esserci. E qui appena sposti il selettore ti viene voglia di funk. Old style, classico, con del wah, giocando coi toni e col plettro. Divertimento allo stato puro, ti tira fuori tutto il groove che hai dentro, lo condisce con del peperoncino bagnato con lo Champagne e te lo spara in vena. In Indonesia direbbero "Itu sialan menakjubkan!", e in America "It's f*****g amazing!".

Posizione tre. Quella che decreta la bontà e l'autenticità di una Telecaster. Lei purtroppo si chiama Asat, per cui, in quanto ad autenticità, parte svantaggiata. Ma Asat in questo caso sarà un soprannome o qualcosa del genere. Se potesse parlare questo single coil direbbe "un mio polo è più Telecaster di tutta la produzione Fender e Squier oggi esistente" e probabilmente gli dareste ragione. Come ho scritto sopra, con questa chitarra il twang lo dosi a piacere. È una sensazione bellissima poter dosare il suono più riconoscibile della storia a piacimento, così, come se niente fosse.
Ho un appunto però: la dinamica esagerata dei pickup ti costringe a costruire il suono con le mani, e col single coil al ponte il problema (avercene di problemi come questo) è evidente e sulle prime può spiazzare. Infatti, la posizione tre di alcune Telecaster che ho provato suonava sempre alla stessa maniera: suonando come uno zappatore o accarezzando le corde si otteneva sempre lo stesso suono. Sulla Asat invece, suonando con delicatezza, avrete un suono rotondo e delicato, con un retrogusto di Tele-sound, che diventerà il piatto forte man mano che deciderete di pizzicare le corde con più decisione. Tutta la potenza del suono nelle vostre mani.
Grazie Leo.

G&L Asat Classic Tribute: orgoglio e pregiudizio

Sì, suona bene. Sì, è fatta bene. Ok, è rifinita con cura. Ok, costa poco. Sì, ma allora perché dovrei comprare una G&L o una Fender americana? Scomponiamo la domanda.

Perché dovrei comprare una G&L made in USA?
Un punto su tutti: la qualità dei legni. Quelli della produzione indonesiana sono belli e suonano bene, ma tutti, proprio tutti, mi hanno detto che non c'è paragone coi fratelli blasonati. Punto due: la scelta di lasciare il manico non rifinito penso sia stata presa per ragioni economiche. Intendiamoci, il manico è bellissimo, ma così è anche delicato, sembra morbido se lo toccate, quasi come se, apponggiandolo a un mobile con uno spigolo, poi vi restasse il segno. La mia risposta si esaurisce qui perché non conosco la produzione G&L americana.

Perché dovrei comprare una Fender americana?
Qui il discorso è complesso. Da un punto di vista economico, una Fender americana mantiene alta la sua quotazione nel tempo, fattore non di poco conto. Il feeling non è paragonabile perché molto diverso: se lo shape del body è identico, il manico non lo è. E la comodità di un manico è un fattore a mio avviso fondamentale e soggettivo. Poi c'è il suono. E anche qui il discorso è soggettivo. Nessuno può dire con sicurezza "una è meglio dell'altra". La mia chitarra non suona "meglio" dell'American Standard che ho provato in negozio (e negli anni ho avuto la fortuna di provarne tante), suona semplicemente diversa. Però è capace di suonare le stesse cose, e quasi nello stesso modo, dell'americana. Ora, se per questo è un problema certamente direte che le Asat della serie Tribute non suonano poi così bene e non mi permetto di dissentire, ma, a mio avviso, non c'è differenza di suono. O meglio non c'è quella differenza che ti permette di dire "Questa suona meglio di quella". La vera discriminante, secondo me, è che il catalogo della serie Tribute è abbastanza corto, la scelta si riduce a quattro modelli e sono anche abbastanza difficili da reperire.

Il confronto con le linee economiche di casa Fender è, invece, semplicemente impossibile: la serie Tribute per qualità e prezzi è insuperabile. La mia Asat l'ho pagata un po' meno di una Modern Player... Un prezzo ridicolo. Sul nuovo, intorno ai 400 euro, non troverete niente di meglio (non solo in ambito Telecaster). Ricordate che le chitarre sono made in Indonesia, ma i pickup sono made in Fullerton, California, USA. Inizialmente non ci avevo dato peso, ma la differenza si sente.
Queste chitarre non sono un compromesso, non sono un "vorrei ma non posso", sono belle chitarre, fatte con cura e suonano da paura. Seguono la filosofia Fender ma riescono a spingersi un po' più in là. Mettete da parte orgoglio e pregiudizio e, quando le vedete, provatele. Probabilmente se avessi avuto un budget più alto avrei preso l'American Standard senza pensarci, ma in fondo l'avrei fatto solo per esibire il logo Fender nei live: sono andato a suonare in un locale con un gruppo spalla e il chitarrista dell'altro gruppo mi ha preso in giro tutta la sera perché "la Telecaster è solo Fender, ste sottomarche lasciale agli ignoranti" salvo poi scusarsi a concerto finito.

Molti sostengono che le G&L siano la naturale evoluzione delle creature originali di Leo Fender. Non so come suonassero le vecchie chitarre del buon Leo, ma questo strumento souna come l'attuale produzione Fender, con in più un pizzico di modernità se e quando è necessario, senza timori reverenziali nei confronti delle più famose cugine con la F sulla paletta.
C'è chi afferma con orgoglio che la sua Telecaster è made in Corona, USA, simply the best.
C'è chi dice che le Mexico sono il miglior compromesso e che alcune siano anche meglio delle americane. C'è chi sostiene che se devi spendere poco, è meglio prendersi una Squier, almeno vai sul sicuro.
Io penso che siano solo parole, fatevi un giro su una G&L Asat, serie Tribute, poi ne riparliamo.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.
asat chitarre elettriche classic tribute g&l premio accordo-gibson 2013
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Questo è un articolo scritto ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 22/04/2013 ore 10:51:06
Questo è un articolo scritto decisamente bene, perchè riesci ad esprimere perfettamente tutta la soddisfazione per il tuo nuovo acquisto, senza urtare la sensibilità dei possessori di chitarre made in Usa e senza cadere in quella ridicola trappola che è l'esaltazione di strumenti economici con paragoni fuori luogo. Bravo, bravo per l'acquisto, bravo per l'articolo. Auguri per la tua nuova fantastica compagna e divertiti.
Rispondi
La tele è una chitarra ...
di AlexEP [user #35862]
commento del 22/04/2013 ore 11:12:27
La tele è una chitarra che conquista, sono assolutamente d'accordo. Tra l'altro ho sistemato una strato G&L Tribute del mio bassista e posso confermare che si tratta di ottimi strumenti!
L'unico appunto: sei sicuro che il radius sia 9" ? Mi sembra che la G&L faccia due tipi di tastiera: 7, 25 e 12".
Un caro saluto
Rispondi
possiedo la versione ASAT Classic..quella ...
di tomac [user #19209]
commento del 22/04/2013 ore 15:16:1
possiedo la versione ASAT Classic..quella americana.. per intenderci, non ho mai suonato Tele originali ma chi ha sentito la mia ha detto che suona meglio di tante Tele "vere"....personalmente non posso che esserne più che soddisfatto..mi piace molto però il manico "nature" di quella in foto, il mio con tastiera in palissandro e paletta orribilmente verniciata come il body (red apple candy) è un po' naif.....
Rispondi
mmmh..
di RedRaven [user #20706]
commento del 22/04/2013 ore 21:21:49
se ti sei accorto solo portandola a casa che il battipenna era perlato, o il negozio era parecchio buio, o tu eri in stato un pò confusionale.. :) ovvero, in generale meglio provare, pensarci su, e poi magari ripassare e comprare, o almeno io sono così.
Una G&L l'ho provata per caso, una come la tua ma thinline, me l'han data per provare un pedale, e l'ho trovata un pò insipida, specie col pickup al manico.
Comunque ci sono un sacco di marchi che copiano la tele (o la strato, o qualunque altra cosa) con successo, o con varianti che l'originale non offre, magari. Quindi se sei soddisfatto bene, e il tizio che diceva che la strato è solo fender, boh, ha ragione solo in termini letterali.
Per finire, strumenti davvero osceni forse non ce ne son più in certe fasce di prezzo (in basso assolutamente si), ma ormai la clientela si informa, ha internet, youtube, le recensioni.. una chitarra da 400 euro tende a suonare molto bene, e in una chitarra semplice come la tele di "valore" ce ne sta per 400 euro. Non penso il manico sia completamente naturale, sarà con un leggero satinato, altrimenti diventerebbe nero in una settimana.
Rispondi
io invece...
di uallarone [user #36443]
commento del 22/04/2013 ore 21:56:0
ho una asat classic..thinline.
una chitarra semplicemente spettacolare. pesa una piuma (è tutta in acero come sempre con le colorazioni trasparenti), tastiera in acero ei magnetic fields....ci suono praticamente di tutto.
Rispondi
"C'è chi afferma con orgoglio ...
di RedRaven [user #20706]
commento del 22/04/2013 ore 22:06:35
"C'è chi afferma con orgoglio che la sua Telecaster è made in Corona, USA, simply the best.
C'è chi dice che le Mexico sono il miglior compromesso e che alcune siano anche meglio delle americane. C'è chi sostiene che se devi spendere poco, è meglio prendersi una Squier, almeno vai sul sicuro."

Una standard non è "the best". Una custom shop si avvicina di più al concetto, ed è uno strumento di classe superiore, non c'è dubbio. Che poi nel mix la differenza sia così-così, è vero, ma presa da sola.. la differenza c'è eccome.
Le mexico sono strumenti molto buoni, generalmente penalizzate dai pickup, le squier danno un valore che fino a qualche anno fa per quella cifra era impossibile.
Rispondi
;-)
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 23/04/2013 ore 16:10:12
Complimenti,le G&L Tribute sono ottimi strumenti,ho provato delle Legacy e un paio di S500 ( che presto mi accatterò) e a mio giudizio sono molto molto meglio di ogni Mex che ho avuto tra le mani,
forse la MIM Road Worn 60' (questa l'ho provata) è alla pari ma....costa 900€ quindi!
per quanto riguarda le USA Standard ho una Strato che ha quasi 30 anni ormai,ed è "superba" in quanto a qualità e a suono,quelle attuali mi pare che siano su ottimi livelli ma siamo sulla fascia dei 1000€,secondo me come rapporto Q/P le Tribute sono imbattibili!
Rispondi
Bella recensione
di MM [user #34535]
commento del 24/04/2013 ore 10:04:56
Grazie dell'articolo dettagliato.
Tre cose che mi fanno strano.
Com'è possibile che un chitarra con body in Tiglio pesi un botto... è uno dei legni più leggeri...
La sensazione di "manico con legno morbido" a me non piace per niente.
Non ti eri accorto del battipenna madreperlato? va bene ascoltare principalmente il suono e le sensazioni al contatto.... però ... :-))
Rispondi
Io e l'Asat :Una storia di amore
di Mr. Fabio [user #4224]
commento del 25/04/2013 ore 11:34:12
Mi ha fatto piacere leggere questo articolo perché mi ha fatto rivivere l'inizio della mia storia d'amore con l'Asat Classic: nel 1990 anch'io cercavo la Tele definitiva; avevo nelle orecchie il suono di una Tele anni 50' che avevo provato, scalcinata e super consumata ma che aveva un suono incredibile.
Provai di tutto senza trovare soddisfazione finché non capitai a San Marino dove, in un bellissimo negozio che non so se per regolamento si può citare, provai varie Tele coi soliti risultati, quando il venditore di allora ( grazie, ora per allora! ) mi disse: " senti, vuoi un consiglio? Ti faccio provare una chitarra della quale me ne sono arrivate cinque e me ne è rimasta una sola, che secondo me e secondo chi se la è comprata, batte tutte le Tele che puoi provare...".
E così tirò fuori Nuvola Rossa, la mia Asat Classic Leo Fender Signature del 90' cherry sunburst, tastiera palissandro: bella! E poi giallo - rossa per me che sono romanista! L'attaccammo ad un Twin Reverb e dopo poche note dall'ampli uscì il fantasma sorridente di Roy Buchanan.
La comprai di corsa, un milione e cento di lire, ed è ancora qui a farmi compagnia. Ho comprato e venduto 40 chitarre negli anni, ma lei è sempre rimasta, come se fossi un piccolo Bill Gibbbons che, nonostante abbia avuto centinaia di chitarre non ne ha mai trovato una che suoni come Pearly Gates!
Il Magnetic Field bridge è il migliore pick up che abbia mai sentito ed anche gli altri suoni sono eccellenti: il vibe della chitarra è strepitoso ed ogni volta che la tiro fuori tutti mi dicono " Madonna, come suona sta' chitarra!"
Ho avuto altre G. & L. due Asat ( Special e Classic Custom ), una Legacy Special, la Comanche, la SC 2 e una S 500 Tribute e tutte suonano alla grande ( ma mai come lei...).
Le G.& L. sono fatte benissimo e le Tribute Series hanno un rapporto qualità prezzo devastante; suonano diverso dalle Fender, anche se adesso producono delle serie anche coi pick ups alnico 5 rivisti dal guru Paul Gagon, dal suono più classico.
Lo shape dei manici Tribute a me piace molto, così cicciotto anni 50': certo anche le Fender sono buone ma le G.& L. sono un altra cosa.
Certo tengono meno il mercato perché il marchio è poco noto ma se ascoltate con le orecchie e suonate con le mani e non con gli occhi ed i nomi mitici in testa, è una scelta eccellente!
Rispondi
Note tecniche
di Mr. Fabio [user #4224]
commento del 25/04/2013 ore 11:45:33
Dimenticavo; Il radius dei manici G.& L.
Asat Classic, Custom, Bluesboy e Special USA: di serie 7,5"
Legacy, Comanche, S 500, Asat Deluxe USA: 12"
Invader: 14"
Le Tribute 9,5" e recentemente 12" su alcuni modelli.
Comunque la G.& L. produce una quantità di manici opzionali su richiesta, quindi si possono trovare accoppiamenti diversi, come la mia Asat Classic Custom che ha il 12".
Recentemente, da quando c'è Paul Gagon, si stanno spostando verso il 12" di serie su molti modelli.
Comunque sul sito c'è scritto tutto...
Rispondi
G&L Tribute.
di vilorenz [user #2546]
commento del 28/04/2013 ore 01:15:2
Io ho una Legacy, sempre serie Tribute e ne sono molto soddisfatto. Condivido molte sensazioni dell'articolo. In più citerei l'ottima tenuta delle meccaniche e stabilità di accordatura. Caspita, adesso mi viene voglia di recuperare una Asat...
Rispondi
Classic tribute serie
di ClaudioTele [user #39794]
commento del 27/01/2014 ore 16:56:00
Ho preso un'asat classic tribute per fare un regalo ad un cuginetto, ma sto seriamente oensando di regalare una "squier+ampli" tutto incluso e l'ASAT tenermela.

Apparte ciò.... per un ragazzo che vuole iniziare a passare all'elettrica e suonerebbe solo in casa nei suoi esercizi: quale ampli gli posso accoppiare?

mi sembravano una buona idela sia il fender Mustang I che il Vypyr... fosse per me il secondo mi pare suonare meglio, ma a ste giovani leve magari piace pure connettersi sul pc ed allora il primo sarebbe ideali. poi una volta raggiunta capacità ed identificato il proprio stile, il ragazzo può anche cambiare chitarra ( e restituirmi l'asat) ed ampli a suo gusto personale.

quale di questi due ampli entry level può rispettare meglio, nei dovuti limiti tecnici, ciò che ci si aspetta da una simil telecaster?
Rispondi
A Strat A Tele
di Claes [user #29011]
commento del 27/01/2014 ore 17:21:2
L'acronimo è ASAT. Come la vedete a livello di ambire a un sound da Strat?
Rispondi
Re: A Strat A Tele
di ClaudioTele [user #39794]
commento del 29/01/2014 ore 11:41:59
Io l'ho presa fresco fresco ma non l'ho ancora provata nei dettagli.. essendo un regalo aspetto di consegnarla.

ASAT starebbe credo come AntiSATellite.... come la ribattezzata Telecaster stava alla Tele visione

detto questo... non suona male assolutamente ma non copia la tele sebbene ne sia indiscutibilmente non una copia ma una sorella di secondo letto, percui le somiglia molto senza esserne gemella.

ma quel certo non so che nel sound di rude metalmeccanico della tele è insostituibile
E' come se ad un ducatista 50 enne che ha cavalcato, o cerca la sensazione dei vecchi SS o monster a carburatore, gli metti sotto il sedere un moderno monster iniezione... comodo, fluido e rotondo... migliore sotto alcuni aspetti, ma non è la stessa sensazione.

detto questo... tu vorresti far suonare la sorellastra di una TELE... come una STRATO?
farò due prove approfondite appena avrò il "nullaosta" da parte del beneficiario
Rispondi
Re: A Strat A Tele
di Claes [user #29011]
commento del 30/01/2014 ore 11:38:54
Il nome ASAT: ci siamo entrambi sbagliati! Essendo curioso, sono andato in rete e ho scovato questo su Wikipedia:

The name Broadcaster was changed to ASAT (After Stratocaster After Telecaster) after a production run of one year and 869 guitars. The change was due to a conflict over the use of the Broadcaster name.
Rispondi
Re: A Strat A Tele
di ClaudioTele [user #39794]
commento del 31/01/2014 ore 11:54:06
non voglio essere noioso ne presuntuoso, basterebbe guardare il sito ufficiale e non i forum, inoltre su wiki ci può collaborare chiunque, non la scrivono sul Sinai, anche se purtroppo viene spesso presa per verità assoluta nonostante riporti molte inesattenzze:

vediamo cosa dice la scheda di un'ASAT Special direttamente da G&Lguitars.com

"The G&L ASAT® Special just might be the quintessential G&L guitar, viewed by many as Leo’s ultimate single-cutaway. Back in 1985, Leo Fender† launched this model under the G&L Broadcaster name, which prompted a response from Fred Gretsch of Gretsch Guitars over the name just as it had thirty-five years earlier. History buffs will recall that the Broadkaster® name is owned by Gretsch, and once again, a Broadcaster from Leo was required to have its name changed. This time around, the name became "ASAT" which is US military shorthand for an "Anti-Satellite" missile."

e da qui ora approfondiamo il discorso tramite selezione mirata di qualche forum forum

ad esempio questo: vai al link


...ASAT is a military abbreviation for "anti-satellite"; the name was suggested by author Richard Smith after he read an article about the Air Force's ASAT missile. Both Leo Fender and Dale Hyatt reportedly liked the image of a guitar shooting down things in space, and hence the name "stuck". The name is often (incorrectly) interpreted to mean "After Strat, After Telecaster".


per chi biascica l'inglese solo per cantare (lo faceva Celentano egregiamente e simpaticamente), traduco :

ASAT è un'abbreviazione militare di "anti-satellite", il nome è stato suggerito dall'autore Richard Smith, dopo aver letto un articolo sui missili ASAT dell'Aeronautica Militare. Sia a Leo Fender che a Dale Hyatt piaceva l'immagine di una chitarra che abbattesse i corpi spaziali, e da qui il nome venne confermato. Il nome è spesso (erroneamente) interpretato come "Dopo Strat, Dopo Telecaster


tornand al discorso Strato, credo comunque sia più idonea la Asat Special per ambire al traguardo, con 3 pickups anzicchè i tradizionali 2
Rispondi
Re: A Strat A Tele
di Claes [user #29011]
commento del 01/02/2014 ore 10:29:01
Missile? ...uhm... mi sembra strano che si abbia chiamato una chitarra così! I musicisti non sono di solito militaristi. Cmq, avevo letto di questa faccenda Strat / Tele a quei tempi su Guitar Player, Guitarist o simile.
Rispondi
Re: A Strat A Tele
di ClaudioTele [user #39794]
commento del 05/07/2015 ore 23:45:09
dimenticavo, ora rileggendo la biografia di Dale Hyatt, che fu arruolato nell'AIRFORCE con numerose missioi all'attivo, immagino sia sua l'Isprazione per il nome ASAT (antisaellite)
Rispondi
i musicisti piu appassionati di ...
di ClaudioTele [user #39794]
commento del 09/02/2014 ore 15:15:12
i musicisti piu appassionati di solito preferiscono anche vivere di stenti sperando nel successo piuttosto che lavorare anche solo part time dovendo sottostare a regole... eppure molti amano cantare il lavoro altrui..... il missile e' un po anche un simbolo fallico, ed i musicisti sulla virilita' fanno molto affidamento... figuriamoci i frontman, o un solista co io suoi assoli onanistici, Fender un "tecnico" non un musicista.... inoltre non ti sembra un-immagine abbastanza "peace and love" affidare la difesa della terra ad una chitarra invece che a dei razzi?
Rispondi
di Ianmonty78 [user #43015]
commento del 31/07/2015 ore 10:20:51
Ho scambiato ieri la mia Squier Jaguar VM con un'Asat Classic Tribute... semplicemente una scelta più che ECCELLENTE...
ASAT= Almost Same As Telecaster
o meglio ancora...
ASAT="A Step Above Telecaster"
;-P
Rispondi
di Spottyblu [user #29356]
commento del 19/12/2015 ore 12:56:31
O anche A Stronzo Anvedi (a) Telecaster? :))
Rispondi
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