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Scala blues & corde a vuoto con Carl Verheyen
Scala blues & corde a vuoto con Carl Verheyen
di [user #116] - pubblicato il

Nuove idee per il fraseggio blues direttamente da Carl Verheyen. Sfruttiamo le corde a vuoto per diteggiare la scala blues e restiamo ancora una volta ammirati dalle inesauribili possibilità offerte dalla nostra scala preferita, la pentatonica.
Nuove idee per il fraseggio blues direttamente da Carl Verheyen. Sfruttiamo le corde a vuoto per diteggiare la scala blues e restiamo ancora una volta ammirati dalle inesauribili possibilità offerte dalla nostra scala preferita, la pentatonica.

Quando abbiamo chiesto a Carl Verheyen di insegnarci qualche fraseggio con le note blues dal sapore più moderno e strutturato, ci ha entusiasmato con un brillante utilizzo delle corde a vuoto.
Ragionando sulla scala blues di Fm questa è composta dalle note della pentatonica minore di F ( F, Ab, Bb, C, Eb) con l’aggiunta della nota blues, la b5, Cb. 

Scala blues & corde a vuoto con Carl Verheyen

Il Cb tutti sappiamo che enarmonicamente corrisponde alla nota B. Nota che, sulla chitarra, troveremo in maniera funzionale ai nostri scopi suonando la seconda corda a vuoto.
Verheyen ci ha suggerito due spunti per diteggiare la scala blues servendosi della corda vuoto. All’interno di fraseggi ben strutturati e dal preciso disegno ritmico, il carattere aspro e di nota di passaggio della nota blues -unito all’improvviso salto di posizione - sarà enfatizzato dalla frustata della corda fatta risuonare a vuoto. L’effetto è di un vero salto senza rete che rende, in maniera affascinante, instabile e vorticoso il nostro fraseggio.
Aiutiamoci con la visualizzazione sul pentagramma per osservare sviluppo e diteggiatura della scala. Osserviamo come servendosi della corda a vuota e saltando da una parte all’altra del manico Verheyen prenda le stesse note ma con una sonorità che, inevitabilmente, sarà diversissima.


Due i lick proposti dal chitarrista. Il primo più lineare e vicino a un fraseggio tradizionale, lascia inalterata la sequenza scalare della pentatonica. La vera insidia in un fraseggio così articolato e spalmato su un range così ampio di tastiera è mantenere la fluidità del ritmo.
Deliziosa l’accelerazione in terzine che chiude la frase e ci lascia gustare il controllo tecnico e la pulizia esecutiva disarmante di Verheyen.



Ma è nel secondo lick che Verheyen realmente ci ha stregato con un fraseggio modernissimo.
Peculiarità stilistica di questo musicista è servirsi dei salti di corda per rompere il senso di linearità di scale e arpeggi e suonare con un respiro intervallare più ampio e fantasioso.
Ecco il fraseggio che in poche battute offre idee e spunti di studio per mesi. 


Sezioniamolo in tre parti per analizzarlo e codificarlo.
Nell’apertura della frase vediamo come grazie allo string skipping la pentatonica sia sfoltita tanto da suonare più simile a un arpeggio. Benché Verheyen non suoni il Bb al tredicesimo tasto sulla corda di A, lo inseriamo per rendere più comprensibile la diteggiatura sintetizzata da Verheyen. Le note in gioco sono Bb C Ab Bb F G, un arpeggio du Bb7sus2.


Quindi, l’unico frammento lineare in cui la scala blues viene suonata proprio dalla b5 presa con la corda a vuoto.


Magistrale la chiusura dove Verheyen snocciola la triade di Fm (F, Ab, C) ritagliandola all’interno della pentatonica. Anche grazie a questo espediente rompe il senso di linearità scalare della pentatonica.


E' bene ricordare infatti che ogni pentatonica minore contiene al suo interno la corrispondente triade minore, costruita sulla fondamentale. Gli intervalli della pentatonica minore sono T, b3, 4, 5, b7; quelli della triade minore T, b3 e 5. Pertanto nel caso della triade di Fm in questione (F, Ab, C) questa è ben visibile dentro la pentatonica di Fm (F, Ab, Bb, C, Eb)


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