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Otto Martin da raccontare
Otto Martin da raccontare
di [user #16466] - pubblicato il

Ogni chitarra ha una storia, e per giustificare l'acquisto di otto chitarre acustiche della stessa marca è bene che le loro storie siano succose, il loro sound eccellente e l'estetica impeccabile. È il momento di raccontare le storie delle Martin D18V, HD28V, D35, J40, M38, 00015SM, OM28V e 0028VS.
Ogni chitarra ha una storia, e per giustificare l'acquisto di otto chitarre acustiche della stessa marca è bene che le loro storie siano succose, il loro sound eccellente e l'estetica impeccabile. È il momento di raccontare le storie delle Martin D18V, HD28V, D35, J40, M38, 00015SM, OM28V e 0028VS.

Come alcuni accordiani sanno, ho la fortuna di avere alcune chitarre Martin. Talvolta, parlando con amici o con appassionati di chitarra, mi vengono fatte essenzialmente due domande: la più scontata è "ma ti servono tutte?" e la risposta è ovviamente "no". Altri invece mi chiedono se alla fine c’è effettivamente tutta questa differenza tra un modello e l’altro della stessa marca. In questo caso cerco di spiegare le differenze tra i vari modelli di questo favoloso marchio. È ovvio che in parte devo giustificare anche a me stesso l’acquisto di un numero eccessivo di strumenti, esaltando le specificità di ognuna per non dover ammettere che la piccola collezione soddisfa innanzitutto la mia GAS.
Vorrei però fare qualcosa di utile approfittando di questo ben di Dio che possiedo e riassumere qui di seguito le specificità che a mio parere rendono ogni modello molto attraente.
In questa sede vorrei fare una specie di descrizione comparativa degli otto strumenti disponibili, per dare a chi è interessato una panoramica veloce sulle caratteristiche intrinseche delle chitarre, con l’aggiunta di qualche impressione personale e, quando ne so qualcosa, qualche cenno sulla loro storia.
Per comodità espositiva ho pensato di suddividere le otto chitarre in tre gruppi, una scelta dettata dalle peculiarità da me rilevate e che mi hanno portato nel tempo a suddividerle mentalmente in questo modo.

Le "Martin Martin": D18V, HD28V, D35
Il primo gruppo è composto di tre strumenti che hanno nel loro DNA l’essenza del marchio. Già la forma Dreadnought vuol dire Martin, e il suono di queste tre non lascia dubbi, è esattamente quello dei dischi degli anni settanta prodotti nella west coast americana.

Otto Martin da raccontare

D18V: Chitarra da tenere assolutamente in considerazione per il rapporto qualità prezzo, anche se è fuori produzione dal 2012 se ne trovano molte in giro. La serie standard di questo modello, che è un cavallo di battaglia Martin da sempre, è stata recentemente ridisegnata modificando la posizione delle catene e la larghezza del manico. In tal modo la serie Standard, a parte il manico più largo e con profilo Performing Artist e il ponte compensato, ha assunto i criteri costruttivi della serie Vintage.
È uno strumento leggero, molto spartano e, almeno nel mio caso, non rifinito e curato come nella tradizione di casa Martin. Infatti, quando l’ho vista sono rimasto un po’ deluso: un pezzetto di binding non perfetto e troppo residuo di legno al suo interno. Quando l’ho suonata, però, è stato amore. Ha tutte le caratteristiche di abbondanza di bassi e volume tipici della Martin D, ma con un suono più dolce. Ciò è dovuto senz’altro al mogano di fondo e fasce, ma il suono è veramente pieno, sempre delicato e brillante. Ho trovato una suonabilità eccellente. Una delle migliori chitarre che ho in casa.

HD28V: che dire, questa è "la chitarra". Quando prendi in mano questo strumento il suono è talmente pieno, corposo e ricco di sfumature che sembra di suonare un’orchestra intera. È forse l’unica chitarra che fa sentire gli armonici a ogni passaggio. È sicuramente uno strumento che, per ricchezza di profondità e dinamica complessiva, nasconde anche molti difetti di un suonatore scarso come il sottoscritto. L’unica accortezza è di suonarla almeno 15 minuti per poterla apprezzare. All’inizio soddisfano molto il volume, i bassi e gli armonici. Dopo un po' senti anche i campanellini, e gli acuti spiccano il volo. Godimento puro.

D35: uno strumento che ho preso in sostituzione di un modello Martin assai raro e costoso che ho rifiutato, in quanto non di mio gradimento (preferirei non dilungarmi, è troppo doloroso). Quando acquisti una chitarra che non desideri non sei molto ben disposto, ma questa chitarra, relativamente economica, è una forza della natura. È molto semplice, leggera e ben suonabile. Il suo suono è esattamente quello che senti nei dischi di CSN o nelle prime cose di Young. Questi grandi artisti non la utilizzavano spesso, si tratta infatti di un modello con fondo diviso in tre parti per poter utilizzare pezzi più piccoli del brasiliano che si utilizzava un tempo, e sicuramente gli artisti affermati dell’epoca potevano permettersi ben altro. Comunque, se non erro, la utilizzava John Fahey, e ho detto tutto. La chitarra ha una botta incredibile, bassi molto avanti, ma con medi e alti sufficienti a riprodurre un suono che nei dischi è ovviamente equalizzato. Credo che, se un chitarrista ama il plettro, la D35 potrebbe essere la chitarra definitiva, senza problemi e senza complessi di inferiorità verso alcuno strumento a corda.

Le "Martin diverse": J40, M38, 00015SM
Questi tre modelli sono molto diversi tra loro,  la 15 anche nel prezzo, e a mio avviso sono chitarre che hanno caratteristiche tali da renderle anomale nella produzione di un marchio che ha stabilito uno standard del suono con i suoi modelli storici e gli strumenti di cui sto parlando. A parte la 000-15, hanno caratteristiche non tradizionali per casa Martin e sono state progettate abbastanza recentemente.

Otto Martin da raccontare

J40: un chitarrone bello e poderoso. La sua forma è certamente inusuale per il marchio. Infatti, è frutto di un progetto degli anni ottanta dall’allora giovane Christian Frederick Martin lV. È la prima Jumbo del marchio e originariamente si chiamava J-40M. Il suo corpo ha la forma di una Grand Auditorium con fasce da D. Un bonus del modello, puramente estetico, consiste nel logo alla paletta con la scritta in verticale, modifica introdotta nel 1996, quando il nome divenne J-40 senza la M. È inoltre dotata di segnatasti in stile 45, solo leggermente più piccoli.
Nonostante le dimensioni mi sono subito trovato bene, ha una ottima suonabilità. Quello che impressiona è però la potenza complessiva del suono. Vi assicuro che sembra di sentire l’aria spostarsi. I bassi sono impressionanti e se utilizzi il palm muting esce veramente un tuono. Gli americani, mi pare, lo chiamano booming ed è una caratteristica non sempre apprezzata, ma assai utile per alcuni generi musicali. Comunque, anche se potrebbe apparire strano, lo strumento suonato normalmente è complessivamente bilanciato. La definizione migliore e che riporto definisce la J40 una OM con gli anabolizzanti. Se questa caratteristica piace, fateci un pensiero.

M38: chitarra con una storia strana. Ho letto che deriva da una cannibalizzazione di un modello poco riuscito di casa Martin con le buche a F. È stato sostituito il top e ne è venuta fuori una Jumbo con le fasce da OM, una meraviglia di maneggevolezza ed estetica. Il modello è stato adottato da David Bromberg che ha firmato anche delle signature. Ora è fuori produzione, mi pare che sia prodotta solo la M36, con fasce e fondo in mogano, meno costosa e molto apprezzata in America. Certo è uno strumento piuttosto raro e non ne capisco il motivo. Se si cerca la chitarra unica, che deve valere per molti generi diversi, la M38 risponde sempre molto bene. Tra l’altro si adatta molto bene al suono amplificato poiché la cassa bassa innesca molto meno. Casa Martin ha dotato questa standard con un top dal tono vintage e un filo di abalone alla buca che la rendono veramente bella. Una chitarra divertente e semplice da suonare, sempre pronta.

00015SM: vi piacciono le all mahogany? Prendetela. Questo modello è in mogano massello e non in sapele, come alcune della serie 15. La finitura satinata e la paletta finestrata la rendono molto bella, con il suo corpo un po' allungato come tutte le 12 tasti fuori, regala dei bassi molto gradevoli e presenti. Il suono legnoso ed essenziale del mogano ti fa immediatamente venir voglia di modificare lo stile, la pennata e anche il genere musicale. Questa è una caratteristica piacevole in uno strumento, vuol dire che il suono è intrigante e ispira. Si tratta veramente di un suono basico, asciutto e molto bilanciato, con poca proiezione ma con buone sfumature sui medi. Chitarra dal suono semplice, come la sua estetica. È il suono della grande depressione degli anni '30, epoca in cui Martin ha lanciato chitarre costruite con materiali economici. È il suono del deserto e del caldo degli Stati del Sud. Quanta musica è stata creata con queste chitarre. L’unica cosa che cambierei sono le meccaniche, funzionali ma veramente bruttine. Se si vuole spendere poco, si trovano anche usate, e si ottiene una chitarra di rango, che mantiene il valore e suona bene. È un’ottima soluzione.

Le Martin fuori classe: OM28V, 0028VS
Ora proverò a descrivere ciò che personalmente ritengo al vertice della liuteria industriale. Sono chitarre dal corpo piccolino e tanta, tanta potenzialità.

Otto Martin da raccontare

OM28V: inizio con un piccolo aneddoto. Il giorno che l’ho portata a casa, forse complice il gran freddo di quei giorni, sono rimasto deluso. Abituato alla forma D mi sono trovato appollaiato su uno strumento piccolo, con fasce strette e con un suono che faticavo a gestire. Cerco di spiegarmi. I bassi non erano bassi e gli acuti sembravano avere troppe armoniche. Dopo una breve strimpellata ho richiuso la custodia perplesso. Il giorno dopo ho trovato una chitarra diversa. Forse doveva acclimatarsi al tepore domestico, ma un cambiamento così radicale mi è rimasto impresso. Devo dire che anche ora, quando faccio un cambio corde, per qualche ora non sento lo strumento perfetto. Poi posso godere della chitarra più completa che io conosca. Del resto è un vero must di casa Martin: la sua storia è nota, si tratta di uno strumento che deriva dalle triplo 0, molto usate nelle orchestrine americane degli anni trenta. Per andare incontro alle abitudini dei banjoisti è stata la prima Martin dotata di 14 tasti fuori dal corpo. Ne è uscita una chitarra modernissima ancora oggi, forse la forma di acustica meglio riuscita. Se fossi capace di montarle e sapessi bene cosa ordinare, le regalerei delle meccaniche Waverly, le meriterebbe.

0028VS: chitarra desiderata e cercata dal sottoscritto con grande fatica. Si tratta di una chitarrina con 12 tasti fuori e un manico largo da 1-7/8. Lo strumento è un capolavoro di liuteria. Sobria, semplice e curatissima, è dotata dalla fabbrica di meccaniche Waverly. La paletta finestrata garantisce una particolare pressione delle corde sul manico. Questa è la caratteristica che emerge subito in questa doppio 0. La chitarra sembra esplodere nelle mani. Come la sfiori emette note gradevoli, ben definite, non so se rendo l’idea, ma le note escono distinte, senza molti armonici. Il suono è proiettato fuori dalla buca in modo incredibile, con un volume inatteso. È chiaramente una chitarra che non perdona il più piccolo errore, una pasta sonora veramente sempre a fuoco.
Quando l’ho presa ho immaginato di tenerla sempre pronta vicino al divano, con la cassa piccolina e un suono potente e veramente completo pensavo di poterla utilizzare in ogni momento libero. E invece le cose sono andate diversamente. Ora spiego. Il mix tra 12 tasti fuori, nut largo e scala corta mi ha messo subito in difficoltà. In pratica ho una chitarra bella e costosa che non riesco a sfruttare come meriterebbe. È la mia dannazione. Altro che divano. Per suonarla ho bisogno di essere seduto comodo su uno sgabello, e non è finita qui. Ho detto che il tono complessivo dello strumento è molto bello, ma per poterlo apprezzare pienamente devo letteralmente piegarmi in avanti. Solo così rimango praticamente stordito dal volume di suono che spara e ne percepisco il suono complessivo veramente meraviglioso, ma è impossibile suonare decentemente con tale postura. In pratica sentita da spettatore è veramente incantevole però le mie orecchie non apprezzano tutte le sfumature che emette se sono io a suonarla. Chi l’ha provata mi prende in giro e dice che ho problemi di udito, ma è l’unica chitarra che mi crea questo effetto. Insomma mi piace molto di più da spettatore che da suonatore, un bel problema. Forse l’unica chitarra di cui forse potrei fare a meno.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

Otto Martin da raccontare
chitarre acustiche martin
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Ah! Simpatico l'aneddoto sulla 0028VS! ...
di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 14/06/2013 ore 18:09:36
Ah! Simpatico l'aneddoto sulla 0028VS! :-)
È un problema che i non chitarristi non possono comprendere. :-)
Rispondi
Belle storie
di stefano58 [user #23807]
commento del 14/06/2013 ore 20:56:07
E che chitarre . Sei fortunato , e ammetto un po' l'invidia di chi sogna una martin da sempre , e ancora non se la può permettere. Ma non demordo...
Ancora complimenti , per l'harem e per l'articolo :-)))
Rispondi
complimenti per la tribù, mi ...
di accademico [user #19611]
commento del 14/06/2013 ore 23:04:25
complimenti per la tribù, mi piace il modo in cui le hai suddivise, da vero collezionista.
buone suonate, e ogni tanto faccele ascoltare.
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I miei complimenti.....belle chitarre, bella ...
di diaul [user #33456]
commento del 15/06/2013 ore 08:38:43
I miei complimenti.....belle chitarre, bella recensione, e una buona e sana dose di invidia ;-)
Piuttosto, approfitto per chiederti alcune dritte (mi sembri "abbastanza" ferrato sul mondo delle Martin) su un modello usato che vorrei provare prossimamente; trattasi della 000-1 M. Dovrebbe essere degli anni '90. In rete non ho trovato molto (eccetto la scheda tecnica sul sito Martin e poco più). Hai qualche info da passarmi? Come valutazione del usato, partendo dal solito presupposto "come nuova, usata poco, tutta originale, tasti al 99%, con custodia originale, ecc", quanto potrebbe essere il suo valore? Quanto costava nuova?
Grazie in anticipo.
Ciao
Rispondi
Re: I miei complimenti.....belle chitarre, bella ...
di gianninord [user #16466]
commento del 15/06/2013 ore 13:55:59
Grazie per i complimenti. Della Martin 000-1 ricordo poco. Se non erro quella serie utilizzava fasce in laminato e fondo massello. Poi é stata introdotta la serie 16, ma non ricordo bene. In questi giorni sono fuori casa, ma appena rientro controlleró se trovo notizie più precise su un paio di libri che trattano la produzione Martin. Qui su accordo però ci sono amici che hanno molta più competenza di me sulle acustiche. Io sto appena iniziando a conoscere questo mondo, del resto la mia è una passione relativamente recente. Per molti anni ho frequentato il mondo elettrico, sempre da dilettante e appassionato chitarraio. Comunque controllo. se trovo notizie tecniche. Sul mercato dell'usato invece non posso aiutarti. Mai venduto nulla e acquistato usato solo una volta.
Rispondi
Re: I miei complimenti.....belle chitarre, bella ...
di diaul [user #33456]
commento del 18/06/2013 ore 13:20:0
Anche se un pò in ritardo, grazie lo stesso.
Ciao
Rispondi
Ahahah...
di brucelucio utente non più registrato
commento del 15/06/2013 ore 22:20:13
...troppo forte! :-)
Mo' capisco ed apprezzo il grande Tommy Emmanuel ed il grandissimo Tony Rice...Eh si, una sola chitarra, per la vita, ma...tanta tanta musica...musica bellissima e...pochissime pippe mentali (si dice cosii'?!?)
Per la cronaca...la D35 e' molto famosa per essere stata la Martin preferita dal grande Johnny Cash...Del resto ne tesse le lodi anche in in una sua partecipazione ad una puntata del Tenente Colombo, in cui interpreta un ...se stesso e la sua Martin D35 black e' davvero un capolavoro, come la canzone che ivi canta...

Mmmm...mi hai fatto venire voglia di andare a fare un bel falo' con le mie trenta chitarre, tra Yamaha, Ibanez, Crafter, Aria, Stagg, Cort e cineserie by Eko made in Recanati-Pei-Ching varie .
Forse salvero' solo la mia ...Martin DR (Rosewood)28 ...aehm, cioe' volevo dire: SIGMA by Martin DR 28...
Rispondi
Waverly rules
di alberto biraghi [user #3]
commento del 17/06/2013 ore 08:51:16
Mettici queste sulla 28, sono un diretto rimpiazzo
vai al link,_solid_peghead_tuners/Waverly_Guitar_Tuners.html
Rispondi
Re: Waverly rules
di gianninord [user #16466]
commento del 17/06/2013 ore 19:18:32
Veramente? Tra l'altro ho guardato bene e non mi sembra molto difficile smontare e rimontare le meccaniche se le dimensioni e passo sono uguali.
Grazie mille.
Rispondi
Re: Waverly rules
di alberto biraghi [user #3]
commento del 17/06/2013 ore 19:46:04
Esatto, sono due viti.
Rispondi
Bellissima carrellata, da estimatore e ...
di dale [user #2255]
commento del 17/06/2013 ore 14:59:12
Bellissima carrellata, da estimatore e suonatore di chitarre Martin, concordo con te nelle impressioni; quelle in oggetto le ho provate/suonate tutte, ora sto suonando con una D40 e una 00028, ti innvidio la M38 e la 00, una delle chitarre più espressive che abbia provato.

ciao

Rispondi
Aggiungo, sulla VS...
di dale [user #2255]
commento del 17/06/2013 ore 16:15:16
Sono d'accordo con quello che dici, per me è lo stesso, e non ho problemi d'udito (nemmeno tu di sicuro).
Ti dico la mia esperienza con la 00028VS, quindi un po' più grande della tua, e copio/incollo da un altro forum su cui ho scritto di quest'esperienza.


La volevo comprare, avrei avuto la possibilità anche non vendendo la mia 00028 standard che avevo comunque messo in vendita per prendermi la 00028VS, il venditore (un VERO Signore) me l'ha fatta portare a casa, e tenere 10 gg da me senza impegno.
E' una chitarra di una bellezza travolgente, ed è una delle Martin meglio suonanti che abbia mai sentito/provato.
Però....
Non l'ho presa, avrei potuto fermarla subito e prenderla anche dopo lungo tempo, il prezzo era eccezionale e lo stato di usura minimo.
"Allora perchè non l'hai presa per tenerti la 00028 standard, sulla carta "inferiore"??
vi chiederete...

Bhè...sebbene la 00028 VS avesse un grandissimo suono, una ricchezza di bassi ed una definizione fra le note che nemmeno la mia D40 possiede, non l'ho presa proprio per il manico/tastiera.
Io amo i grossi calibri (e giù con le battute) sulle elettriche, pensavo che mi sarei trovato veramente bene con questo manico vintage e tastiera larga, larghissima, invece no.
Io ci ho provato, riprovato e provato ancora; niente da fare, non sentivo feeling sulla tastiera, dovevo sempre guardare cosa facevo, il mio tocco "pesante" tipo agricoltore medievale che dissoda il terreno a mani nude, non trovava la giusta risposta.
C'è molta cassa, c'è molto suono, profondo, denso, preciso e caldo.
Ma con la mia 00028 trovo ciò di cui ho bisogno, trovo il "frizzante" e la brillantezza che secondo la mia testa deve avere una 000, poi magari il "vero" suono della 00028 appartiene alla VS, non lo so, ma non fa per me.
Ecco, se avesse avuto il manico si a V ma la tastiera come la mia 00028 avrei fatto pesanti debiti pur di averla, se trovassi una 00028 con il manico a V anche 14 tasti ma con la tastiera più stretta ci penserei molto.
Come la 00028EC, che ho provato più volte e mi ci trovo bene, potrei fare un tentativo in quel caso ....
Rispondi
Woah......
di Salvog [user #26748]
commento del 04/07/2013 ore 08:11:44
Bene bene!

Una sana e dettagliata spiegazione che scuote e dirada i dubbi che ho sempre avuto osservando le numerose sigle dei prodotti da te citati, eh eh eh.....quando so troppi so troppi.
Nel caso mi venisse voglia di acustica, ( del genere ho solo una gipsy ) terrò in seria considerazione la HD28V, mi alletta l'idea e mi ha incuriosito più delle altre.

Ciao.
Rispondi
Re: Woah......
di gianninord [user #16466]
commento del 15/07/2013 ore 18:10:00
Ottima scelta. È uno strumento stupendo sotto tutti i punti di vista. Ciao.
Rispondi
Complimenti!
di pu-tin-pao [user #33985]
commento del 25/08/2014 ore 22:47:09
Leggo con enorme ritardo il tuo post. Da martiniano sfegatato, e da appassionato voyeur di Chitarre, ti invidio fortemente, e mi felicito fraternamente. Ho passato molte Martin, e adesso sono rimasto con solo una, anche se bellissima e molto particolare, anche se ho abbastanza ampliato il mio parco macchine perché ho voluto affiancarle delle belle sorelline (lei è la regina...) ma il più possibile diverse da lei.
Come dici giustamente tu, Martin È il suono della chitarra, soprattutto per chi, come me, ha imparato a suonarla sui dischi di CSN&Y e aveva quattordici anni nei primi anni '70...
Dove abiti? Mi piacerebbe moltissimo venirle ad ammirare di persona, e non in foto. Conosco molto bene, perché ci ho vissuto insieme, le tue prime tre, ma delle altre qualcuna le conosco solo per brevi suonate, e altre per niente del tutto. E una di queste m'intriga tantissimo... Io abito, per darti un'indicazione poco impegnativa, a metà Emilia...
Rispondi
Re: Complimenti!
di gianninord [user #16466]
commento del 07/09/2014 ore 17:40:28
Scusa il ritardo, ma ultimamente non frequento molto il sito, mi sembra molto cambiato, o forse sono io. Di conseguenza non controllo le mail all'indirizzo dedicato ai forum. Scusami.
Leggo che sei un appassionato di Martin. E' una vera malattia. Il diario racconta le mie 8 Martin, che nel frattempo sono diventate 11, una vera pazzia, ma molto molto gratificante. Devo anche dire che quest'anno mi sono alleggerito di una Gibson L5, un vero pezzo da novanta che non utilizzavo ed era un delitto lasciarla nella custodia. Alla piccola collezione ho aggiunto una D18ge, chitarra deliziosa e potente; una 00018ge altra chitarra spettacolare, e una divertentissima D12-28, insomma la 12 corde della West Coast, tanto per cambiare.
Non siamo lontanissimi, vivo in Trentino Alto Adige.
Ti saluto, grazie.

PS: mi devi dire quale Martin hai tenuto a casa. Grazie
Rispondi
Re: Complimenti!
di pu-tin-pao [user #33985]
commento del 03/10/2014 ore 17:51:13
Non te lo dico, oppure sì, ma vuoi te la faccio conoscere: nel senso, adesso che ti ho "visto" anche nel mio Fingercooking (io son quel Vincenzo del post prima del tuo, a casa del quale ci siam trovati a suonacchiare un po' di Chitarre - molte meno e molto meno belle delle tue -) mi vien ancora più voglia di dirti: saresti disposto ad accogliere a casa tua tre o quattro maturi giovanotti a far incontrare i tuoi gioielli e a far due chiacchiere e due strimpellate?
Tanto, a ora di far combaciare i tempi di tutti, passerà un po', ma intanto te lo chiedo...
E, intanto, un saluto...
Vincenzo
Rispondi
Re: Complimenti!
di gianninord [user #16466]
commento del 04/10/2014 ore 15:01:58
Ma credo proprio che si potrà fare. Sarà un po' difficile trovare la giornata giusta per gli ovvi impegni di tutti, ma sono fiducioso. Certo che la nostra comunità è proprio ristretta. Non credo sarebbe difficile arrivare a conoscerci tutti personalmente.
Rispondi
Re: Complimenti!
di pu-tin-pao [user #33985]
commento del 04/10/2014 ore 16:55:06
Sai, io non so quanto tu sia attempato, io comincio a sentirmi sempre più tale, per cui quando scopro una persona con evidenti gusti consimili, che ha qualcosa da insegnarmi e qualcosa da condividere, sento, a differenza di prima, un po' d'impazienza e di timore di lasciar perdere un'occasione. Non so per te.
Per cui, se ti va, cerchiamo di, per così dire, aiutare il fato. Se vuoi scrivermi senza passare dal sito,
pu-tin-pao@libero.it.
E buon week-end!
Mi chiamo Vincenzo
Rispondi
Che musica suoni sulle tue Martin?
di CCDK49 [user #41591]
commento del 04/10/2014 ore 16:00:
Una Martin è da pianoforte acustico e meno adatta per un ambito elettrico.
Rispondi
di gianninord [user #16466]
commento del 16/05/2022 ore 23:43:21
Riprendo questo antico post che ho sommariamente riletto ora. Quante cose sono cambiate dal 2013, e anche dal 2014, quando ho aggiornato l’elenco delle Martin di casa portandolo a 11. E sì, dopo le due ge e la 12 corde ho fatto il botto finale e ho acquistato la definitiva D45v. Poi mi sono fermato. Ho accarezzato sempre più di rado le mie belle chitarre. Ho venduto, mi pare nel 2016 la 0028vs, quella che pur apprezzandone la qualità del suono e la bellezza, non riuscivo proprio a suonare. Durante il fermo pandemia, nonostante fossi appena andato in pensione, non ho quasi mai toccato una chitarra. La cosa mi ha fatto riflettere e ho incominciato a mettere in vendita qualche elettrica. Poi un simpaticissimo compratore di due mie Fender mi ha proposto di acquistare una o due acustiche e in tal modo, a lui o tramite lui ho venduto la D18, la 00015sm e la 00018ge. Poi, casualmente mi hanno chiesto se vendevo la J40 e l’ho lasciata andar, affidandola a un simpatico appassionato che spero di rivedere. Insomma ho venduto, a prezzi assolutamente corretti per entrambe le parti, molte delle mie chitarre Martin e non solo. Ormai non suono quasi più e penso che alla fine mi terrò una acustica e una elettrica e basta. Sono contento così. Le mie chitarre sono in ottime mani e spero di trovare casa anche alle altre, ma con calma. Penso che nessuno leggerà questo aggiornamento, però mi sembra giusto far virtualmente sapere che l’anomala concentrazione di Martin che si è verificata in casa mia si sta riducendo sensibilmente. Buona musica a tutti.
Rispondi
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