di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 25 giugno 2013 ore 07:30
Quella che abbiamo provato oggi con Michele Quaini non è la solita RG o S che ormai conosciamo bene, ma una FR, chitarra che in pochi hanno provato, complici la poca diffusione e il prezzo elevato della versione 1620 Prestige, unico modello disponibile fino a un paio di anni fa.
Quella che abbiamo provato oggi con Michele Quaini non è la solita RG o S che ormai conosciamo bene, ma una FR, chitarra che in pochi hanno provato, complici la poca diffusione e il prezzo elevato della versione 1620 Prestige, unico modello disponibile fino a un paio di anni fa.
La serie FR non è certo una novità, ma resta forse una delle chitarre Ibanez meno conosciute. Fino a un paio di anni fa l’unico modello disponibile era la 1620, costosa e performante versione Prestige. Con il modello 320 finalmente è diventata molto più accessibile, entrando a gamba tesa nella fascia entry level, dove il marchio nipponico è molto forte. Con la nuova FR420, Ibanez mette un nuovo tassello nel puzzle, rendendo ancora più difficile la scelta. Da tempo ormai la dicitura entry level non è più sinonimo di scarsa qualità e strumenti spesso indomabili, ma sempre più spesso ci si trova di fronte a chitarre con uno strepitoso rapporto qualità prezzo, in grado di soddisfare sia i chitarristi alle prime armi sia quelli più smaliziati in cerca di uno strumento diverso senza spendere troppo.
La FR420 è una rappresentante perfetta della categoria. In nessun modo guardandola si può pensare di trovarsi di fronte a uno strumento scarso, costruito con sufficienza e senza cura per i dettagli. La tavola di frassino del body, lasciata in bella vista dalla colorazione sunburst, regala un look classico assieme al battipenna tartarugato, nonostante i 24 tasti della tastiera in palissandro. Il manico in tre pezzi di acero ha il profilo Wizard III, leggermente più spesso rispetto ai manici Prestige, ma ugualmente comodo e scorrevole. La tastiera piatta rende poi ancora più adatta al virtuosismo la FR. Sintomo questo che, nonostante lo shape del body ricordi un po' quello della Telecaster, questa Ibanez è molto più vicina a una RG di quanto non ci si aspetti.
Sul corpo, ben ancorato, troviamo il ponte Tight End, lo stesso montato sulla FR1620. Realizzato con abbondante metallo, permette un aggancio ottimale delle corde, un'ottima rigidità che fa sì che possano tramettere completamente le vibrazioni al body senza significative perdite. La superficie liscia e ben rifinita non infastidisce nemmeno quando si suona nelle serate più violente. Si abbinano perfettamente all’estetica del ponte e dello strumento in generale le manopole cromate in metallo e le mascherine dei pickup nella stessa identica finitura.
Annegati nelle cromature troviamo i due pickup CCR, molto simili a quelli montati sul modello Prestige, ma realizzati appositamente per le 320 e le 420. Anche se abbiamo a disposizione solo due humbucker, il selettore è comunque a cinque posizioni. Mentre le posizioni uno, tre e cinque sono identiche a quelle di una Les Paul, la due e la quattro attivano rispettivamente l’humbucker al manico con le bobine in parallelo e le due interne dei pickup.
Senza dilungarci troppo, afferriamo un cavo e schiantiamo la FR420 nel Divided by #13 di Michele Quaini con un bel po' di curiosità, viste le ottime premesse.
Cominciamo con il clean. Anche se le forme ricordano alla lontana quelle di una Telecaster, non è certo il twang il suono che ci aspettiamo dalla FR420, anche se nella posizione due e quattro è sufficientemente brillante per lanciarsi in qualche ritmica funk e qualche lick country. L’humbucker al manico connesso in parallelo è molto soddisfacente perché svuota il suono dalle basse, forse un po’ troppo pesanti, senza sacrificare più di tanto il volume. Andando verso il pickup al ponte invece la potenza della doppia bobina si fa sentire con decisione, il suono è grosso e potente, anche se l’amplificatore è settato ancora sul clean i primi accenni di crunch si fanno sentire.
Un colpetto alla manopola del gain e il gioco si fa interessante. Con un po' di distorsione la FR comincia a tirar fuori le unghie. Già il pickup al manico che ci era sembrato troppo scuro diventa più godibile, non impasta mai il suono e anche gli sweep più intricati restano intellegibili. Quello al ponte invece ricorda molto da vicino un Tone Zone, leggermente più sguaiato.
Le alte molto persistenti di questo CCR si fanno ancora più evidenti spostandoci in territori high gain. Qui la cattiveria non manca mai. Ritmiche, assolo, non si avverte mai la necessità di ulteriore sustain. Quello regalato dalla FR è già abbastanza e riesce a sostenere sempre il nostro suono.
Probabilmente la FR420 non è una delle Ibanez più conosciute, ma grazie alla buona versatilità e alla comodità del manico sicuramente può diventare un'ottima arma nelle mani sia dei neofiti sia dei chitarristi in cerca di una buona chitarra che non costi un patrimonio. Già, perché questo bel pezzo di frassino e acero ce la si può portare a casa per meno di 450 euro, un prezzo per nulla spropositato visto le ottime prestazioni.