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Peavey Bandit 112
Peavey Bandit 112
di [user #30371] - pubblicato il

Mentre il mercato degli amplificatori per chitarra si avvia verso la digitalizzazione, alcuni baluardi dell'elettronica valvolare e solid state resistono strenuamente. Il Peavey Bandit 112 è uno dei più longevi e si batte con un'elettronica ibrida.
Mentre il mercato degli amplificatori per chitarra si avvia verso la digitalizzazione, alcuni baluardi dell'elettronica valvolare e solid state resistono strenuamente. Il Peavey Bandit 112 è uno dei più longevi e si batte con un'elettronica ibrida.

Chi ha detto che un ampli che costa poco suona male? Non è assolutamente vero, e la prova è il Peavey Bandit 112. Non ho questo amplificatore, ma ho deciso di condividere le mie impressioni perché il suono che il piccolo combo è riuscito a tirare fuori mi ha stupito.
L'amplificatore in questione è dell'ultima serie. Pare che le altre siano diverse, ma non le ho mai provate.

Arrivo subito al dunque e posso dire che il Bandit suona bene, molto bene considerando il prezzo (circa 300€ nuovo).
Tra i vari amplificatori, ho anche un combo Peavey Valveking 112 e l'ho provato più volte accanto al Bandit 112 del mio chitarrista, proprio per sentire le differenze tra due amplificatori dalla filosofia musicale molto simile. Sono giunto alla conclusione che, pur costando mediamente 100€ di più, il Valveking ha meno botta ed è meno nitido. Complice certamente il cono Blue Alnico (di 12 pollici, come dettata della sigla "112") che il Bandit monta e che gli conferisce una profondità e una nitidezza che al Valveking, c'è poco da dire, manca.
L'ampli in questione ha due canali: clean e lead, ognuno con una propria equalizzazione.
Con i livelli di gain del lead si arriva fino a sonorità decisamente metal, passando per l'hard rock stile Ac/Dc e simili. Il livello di volume è sufficiente per locali dalle medie dimensioni, sicuramente è un po' troppo, a parer mio, per suonare in una cameretta d'appartamento.

Il boost del canale lead, azionabile tramite un pedalino, fa il suo lavoro in modo eccellente: pompa in suono in maniera impressionante, dando un risultato ottimo negli assolo e nelle ritmiche metal più ingombranti e pesanti. In questo modo non dovete pensare a comprare un bost e risparmiate un bel po' in pedalame vario.
Il canale pulito è buono, certamente non eccellente: fa il suo valore negli arpeggi e nelle ritmiche, ma se si cerca un suono caldo californiano, o cristallino da Fender... siamo distanti anni luce. Qui si tira fuori quel suono pulito che serve a quei chitarristi che suonano prevalentemente hard rock (un suono comunque molto moderno e bello, secondo me). A mio parere è un poco (non molto) migliore il pulito del Valveking, che comunque è troppo freddo per suonare blues e simili.
Insomma, se suonate i Guns o i Metallica va benissimo, non certo se volete suonare i Dire Straits o John Mayer.
Una cosa che mi piace molto del Bandit è il suo silenzio. Quando la band si ferma dal suonare, non ci sono fruscii di sottofondo. Zero assoluto. Questo perché non è un ampli completamente valvolare: è un ibrido, e il suo lavoro lavoro lo fa bene. Ed essendo ibrido, il livello di distorsione si mantiene uguale in qualsiasi condizione.
Il riverbero è buono, e le manopole dell'equalizzatore fanno il proprio lavoro.

Peavey Bandit 112

In generale, è un amplificatore che consiglio a chi vuole suonare rock e metal. È abbastanza versatile ma intendiamoci, solo per il suo genere, non lo userei mai per ottenere un suono crunch con una Stratocaster. Non lo userei con chitarre con single coil in generale. È un ampli che dà il meglio di sé con chitarre in mogano dal suono profondo, un po' scuro e aggressivo (Les Paul e simili).
È un ampli dal suono moderno, Peavey,  ma vero, per chi vuole suonare in una band e avere già un suono soddisfacente senza spendere un patrimonio tra amplificatore o distorsori vari.

Come la stragrande maggioranza degli amplificatori non è versatile. Certo, dipende cosa intendete voi per versatile: per me un ampli versatile è quello con cui puoi ottenere mille suoni diversi, un Laney Ironheart o un Mesa Boogie Triple Rectifier. Qui di suoni ne ottieni due o tre.
Il suo campo è tra hard rock e metal. Basta, ma li fa benissimo. Ci sono varie manopole per scegliere quanta potenza erogare eccetera, ma alla fine non trovi suoni tanto diversi. Te ne trovi uno che spicca tra gli altri e lo usi sempre con la tua chitarra, e poi giochi col potenziometro del volume o un poco col gain. 
Vince sicuramente su molti altri prodotti che costano anche di più. Il suo punto forte è decisamente il cono, oltre al costo: il Blue Alnico a mio parere è stata la vera scelta vincente. Ha anche il send-return e tre uscite per casse esterne.

La prova è stata effettuata con una Epiphone Les Paul Standard Plus Vintage Sunburst, un'Ibanez S470 (mogano) e una Fender Stratocaster American Standard con tastiera in palissandro. Il meglio, senza dubbio mio e del mio chitarrista, l'ha dato con la Epiphone.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

Peavey Bandit 112
112 amplificatori bandit peavey
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