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DIDATTICA VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE

E sei Allevi, e ti tirano le pietre

di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 25 luglio 2013 ore 17:07
Da qualche giorno sul web è tutto un discutere sulla recente dichiarazione di Giovanni Allevi: "Beethoven non ha ritmo".
Ora, per quanto io abbia sempre fatto il possibile per ignorare quel signore (Allevi, non Beethoven), alla fine ci sono cascato e ho deciso di informarmi a riguardo.

Per chi non avesse seguito la vicenda, Giovanni Allevi ha commentato così la situazione musicale odierna e lo scarso interesse dei giovani nei confronti della musica colta: "Un giorno ho capito che dovevo uscire dal polverone e cambiare approccio con la musica, anche se si trattava di quella classica. Stavo ascoltando a Milano la Nona Sinfonia di Beethoven. Accanto a me un bimbo annoiato che chiedeva insistentemente al padre quando finisse. Credo che in Beethoven manchi il ritmo. Con Jovanotti, con il quale ho lavorato, lui ho capito cos'è il ritmo, elemento che manca nella tradizione classica. Nei giovani manca l'innamoramento nei confronti della musica classica proprio perché manca di ritmo".

Manco a dirlo, apriti cielo. "Allevi non sa un cavolo di musica" o "Beethoven è un maestro nel ritmo come nella melodia, Allevi farebbe bene a studiarselo" e ancora "Non si può paragonare Jovanotti a Beethoven, è un sacrilegio". Non che il personaggio in questione non ci guadagni, da tutto questo rumore.
Ora, fermo restando che tecnicamente non si discute che la musica di Beethoven abbia ritmo, cosa ha detto di così orribile il piccolo Giovanni? Non è forse vero che i giovani sono annoiati dalla musica classica e preferiscono Jovanotti? Non è vero che, presumibilmente, uno dei motivi di questa scelta è da imputare alla presenza di un beat, poco impegnativo e martellante, che risulta più facile da digerire alle orecchie di un profano rispetto a un'orchestra di archi e fiati?

Lascio a voi i commenti ed evito di dilungarmi, limitandomi a un'osservazione: non ho mai sentito Beethoven in una discoteca e raramente ho saputo di under-60 che sappiano apprezzarne la musica, eppure basta aggiungere una batteria e un wobble bass perché "Sonata al chiaro di luna" diventi una hit dubstep da 325mila+ visualizzazioni su Youtube. E dubito che ad ascoltarla siano gli stessi che frequentano le sale dei conservatori.
Vuoi vedere che, a questo giro, quel disgraziato di Allevi ne ha detta una giusta?


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Credo che uno....
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 25/07/2013 ore 17:29:18
....sia libero di dire quello che vuole ma nel momento in cui lo dice pubblicamente deve anche accettare il fatto che chi non è d'accordo con lui lo possa contestare anche duramente.
Personalmente credo che Allevi farebbe bene a ricordare quando studiava musica classica ed a capire bene il significato del termine "ritmo" in musica.
Credo che Allevi sia un musicista molto sopravvalutato da molti, soprattutto dai più incompetenti e che lui stesso si sopravvaluti, credo anche che quando apre bocca il più delle volte dica delle enormi sciocchezze.
In sostanza credo che Allevi farebbe bene a pensare alle banalità musicali che partorisce prima di parlare di quello che hanno partorito musicisti di ben altro spessore prima di lui.

Un'ultima considerazione: hai nominato la sonata "al chiaro di luna"....pensi che un brano del genere sia privo di ritmo?...."ritmo" non vuol dire muovere la gambetta a tempo.
Rispondi
Re: Credo che uno....
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 25/07/2013 ore 17:35:07
Ciao, come detto nel diario, non discuto che tecnicamente ci sia ritmo. Né è mia intenzione difendere Allevi, di cui non apprezzo affatto la musica.
Quello che intendo contestare è il modo in cui si è soliti travisare e interpretare con malizia qualunque cosa, se viene fuori da una "bocca antipatica".
Se per un attimo dimentichiamo che è stato Allevi a fare quella dichiarazione, è chiaro che il significato è "ai giovani non piace Beethoven perché non ha il tunz tunz, metteteci il tunz tunz e lo ascolteranno". Credo si possa condividere questa affermazione, e le numerose versioni da discoteca di pezzi classici ignorati dalle masse ne sono la dimostrazione lampante. Ma siccome l'ha detto Allevi, allora tutti giù a puntualizzare sul significato di "ritmo" e sulla sua cultura musicale.
Rispondi
Re: Credo che uno....
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 25/07/2013 ore 19:14:21
L'avesse detto Gilmour o Page sarei stato in disaccordo comunque e ti spiego perchè la penso così.

Credo che Allevi abbia detto ben altro: ne ha fatto una questione puramente musicale mentre invece sono convinto che sia più una questione culturale....con quello che ha detto ha dimostrato poca attenzione nei confronti di quello che gli succede intorno, di come si è evoluta (?) la gioventù, i ventenni di adesso abituati a risolvere tutto in fretta senza mai essere stati educati al fatto che per alcune cose ci vogliono i tempi appropriati e non si parla solo della musica ma, musicalmente parlando, se devo fare un paragone il progressive anni '70 è stato maestro in questo: era un genere musicale che aveva i suoi tempi di sviluppo e le sue modalità di ascolto, non era musica che potevi apprezzare in pieno mangiandoti un panino: ti sedevi ed ascoltavi prendendo e rispettando i tempi che quella musica pretendeva....non è un discorso legato alla teoria musicale cosa che per altro non mi compete essendo io completamente analfabeta da quel punto di vista: è un discorso legato al fatto che ci sono generi musicali che per essere ascoltati ed apprezzati hanno bisogno che si lasci loro prendere tutto il tempo di cui hanno bisogno e questa forma mentis i giovani degli anni '60 - '70 ce l'avevano mentre in quelli dei nostri giorni questo modo di pensare non esiste più o meglio: è diventato sinonimo di "Eccheppalle!!!".
Allevi a mio parere ha spacciato per causa quello che è solo un effetto di ben altre cause, la cosa ha una valenza pesantissima perchè il suo messaggio arriva alle orecchie di moltissima gente mentre per quello che scrivo io mi riterrò popolare se questo mio commento sarà letto da una ventina di persone.

Un'ultima cosa ma questa è solo uno gioco: se devi postare "al chiaro di luna" posta questa per favore:

vai al link

e prenditi il giusto tempo per ascoltarla.

Così il grande Ludovico non si rivolterà nella tomba. (:-DDD)

Ciao Rozzo.
Rispondi
Re: Credo che uno....
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 25/07/2013 ore 20:07:43
Riguardo la musica "da ascolto impegnato" non è niente di nuovo. In fondo è quello che è successo col bebop, per fare un esempio: una musica complessa ritmicamente, melodicamente, armonicamente. Gli appassionati si sedevano ad ascoltare i dischi con attenzione, poi l'interesse è passato, ha cominciato ad annoiare e l'attenzione del pubblico si è spostata verso generi più semplici, spensierati. Quindi via di Soul, RnB, rocknroll eccetera. Tant'è che negli anni '40 uno come Charlie Parker era considerato alla stregua di una divinità, mentre oggi un Pat Martino lo conoscono in quattro gatti.

A me il jazz piace, e tanto anche, ma mi viene spontaneo chiedermi: se oggi pochissima gente lo apprezza è colpa della scarsa cultura musicale o del fatto che i musicisti insistono nel tentare di propinare una formula vecchia, che non funziona più da oltre 50 anni? E se la scarsa cultura musicale di oggi fosse proprio una conseguenza della cocciutaggine di certi musicisti nel dire "quella che faccio io è buona musica, chi non la apprezza non capisce un cacchio e non ho motivo per cambiare ciò che faccio"?
Rispondi
Re: Credo che uno....
di E! [user #6395]
commento del 25/07/2013 ore 21:52:48
"A me il jazz piace, e tanto anche, ma mi viene spontaneo chiedermi: se oggi pochissima gente lo apprezza è colpa della scarsa cultura musicale o del fatto che i musicisti insistono nel tentare di propinare una formula vecchia, che non funziona più da oltre 50 anni?"

A me il Macallan Fine & Rare piace, e tanto anche, ma mi viene spontaneo chiedermi: se oggi pochissima gente lo apprezza è colpa della scarsa cultura del bere o del fatto che i produttori insistono nel tentare di propinare una formula vecchia, che non funziona più da oltre 80 anni?

Oltretutto il jazz non costa 38.000 dollari a bottiglia ;-)


Un'ultima cosa: che intendi con "una formula vecchia, che non funziona..." ?
C'è da distinguere, perché per me il jazz funziona ancora alla grande.
Rispondi
Re: Credo che uno....
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 25/07/2013 ore 22:29:27
Intendo dire che, dati alla mano, non attira più il pubblico come faceva negli anni '40. Ogni epoca ha il suo pubblico e ogni pubblico ha i suoi gusti. Il bebop all'epoca funzionava, già negli anni '60 non funzionava più e probabilmente negli anni '20 non avrebbe funzionato, perché la gente desiderava altro.
Per capire cosa intendo si può nominare Miles Davis: ha suonato praticamente di tutto, cavalcando le mode e adattandosi alle epoche. Così facendo è riuscito anche a tenere alto il livello della cultura musicale in una sorta di scambio continuo tra chi sa fare musica e chi potrebbe appassionarcisi. Davis ha suonato bebop (ok, pochetto rispetto ad altri) e ne ha fatto una bella musica, ha suonato cool e l'ha consegnato alla storia, poi ha fatto fusion e l'ha fatta alla grande, alla fine s'è messo pure a rimanipolare il pop, e grazie a lui magari delle persone che si sarebbero fermate a Michael Jackson sono andate a spingersi verso il jazz, imparando ad apprezzarlo per gradi fino a diventare, perché no, dei puristi col tempo. Se Davis avesse detto "no, voglio suonare cool e lo suonerò uguale finché morirò", sono convinto che molte pagine della storia musicale sarebbero state diverse, forse peggiori e sicuramente più noiose.
Rispondi
Re: Credo che uno....
di E! [user #6395]
commento del 26/07/2013 ore 11:55:48
Negli anni '40 il jazz aveva certo meno "concorrenti". Oggi si trova a fianco di tanta altra roba, spesso infinitamente più immediata.

Davis ha attraversato (e inventato) diversi generi musicali perché voleva e poteva farlo (aveva il talento necessario ed era anche una novità).
Oggi sento jazz misto a batterie minimal techno e raramente la cosa funziona; anche molto lounge è così. E' più bello, "liscio" e digeribile in modo immediato, ma agli appassionati di jazz viene da vomitare (ed è comprensibile).. Inoltre alla gente non fa né caldo, né freddo.

La proposta di Davis aveva comunque un suo perché, dato che lui era appunto Miles Davis (e rimane il fatto che la svolta elettrica è considerato da tutti il suo peggior periodo). Oggi, più che la voglia di innovazione, sembra ci sia un approccio legato alla commerciabilità della proposta musicale (come piazzare un backbeat sulla Sinfonia n.5 di Ludovico Van).

Rispondi
Re: Credo che uno....
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 25/07/2013 ore 22:24:35
Credo che se fosse possibile misurare il rapporto "grado di diffusione a mezzo mass media/appassionati" esistenti negli anni '50 e negli anni 2000 del jazz che hai portato ad esempio avremmo delle belle sorprese: in Italia per esempio il Jazz è praticamente sparito a livello di diffusione tramite media eppure conta tantissimi appassionati.

Per restare in tema sul perchè Beethoven non "tira" più mentre lo "tzum tzum" sì il succo di ciò che ho scritto è che secondo me molta musica non ha più molto seguito perchè si è perso il piacere di ascoltare, oggi la musica non la si ascolta più, la si sente soltanto: è cambiato nelle masse il modo di fruire del prodotto musicale perchè la scelta è immensa, di facile accesso, mediamente scarsa a livello qualitativo.
Rispondi
Re: Credo che uno....
di Toby [user #27677]
commento del 26/07/2013 ore 13:39:43
Concordo pienamente con i tuoi due interventi sopra.

Ciao

Toby.
Rispondi
Re: Credo che uno....
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 26/07/2013 ore 13:53:38
:-)

grazie e ciao a te.
Rispondi
Woah.....
di Salvog [user #26748]
commento del 25/07/2013 ore 17:32:01
Ritmo o non ritmo, vale un presupposto che suona anche come triste pregiudizio, giustificato, almeno per me.

A me la musica di Jovannotti fa solamente und letteralmente CA..biip..RE!!!

Che ci posso fa?
Rispondi
in effetti la musica classica ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 25/07/2013 ore 17:35:42
in effetti la musica classica europea e', rispetto alla globalita', l'unico piccolo, isolato (e di breve durata) episodio sonoro nel quale il ritmo scandito e' stato messo in secondo piano
Rispondi
Re: in effetti la musica classica ...
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 26/07/2013 ore 16:00:06
di breve durata? Bisogna vedere cosa intendi con Musica Classica Europea.....
Rispondi
Re: in effetti la musica classica ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 26/07/2013 ore 16:12:38
di breve durata rispetto alla durata dell'esistenza della musica nel pianeta...
Rispondi
Re: in effetti la musica classica ...
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 26/07/2013 ore 18:47:44
Beh musica può essere qualsiasi cosa,oppure anche no,io direi che almeno tre secoli di musica "complessa" e codificata ,non sono poca roba :-)
Rispondi
Re: in effetti la musica classica ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 26/07/2013 ore 19:08:11
hai perfettamente ragione .... io ho detto solo che la musica classica che noi comunemente consideriamo tale, che e' un fenomeno di elite nato e sviluppato in uno solo dei 5 continenti, in auge da relativamente poco tempo rispetto all'esistenza della musica, e' l'unico che quasi sempre vive un ritmo poco o per niente scandito... ognuno ci faccia sopra il ragionamento che vuole ... :-)
Riguardo al "complesso", esistono musiche complesse anche "altrove"
Rispondi
Re: in effetti la musica classica ...
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 26/07/2013 ore 19:27:31
Certamente,in Asia specialmente,però la "ritmicità" intesa come pura percussione,secondo me è un concetto sbagliato,però appunto ognuno se la canta e se la suona come più gli piace ;-)
Ciao
Rispondi
Re: in effetti la musica classica ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 26/07/2013 ore 20:11:1
e' una discussione che con me non farai mai, il ritmo puo' esserci, essere condotto e portato da qualsiasi strumento...

io ho detto solamente che la musica, a parte un piccolo fenomeno come quello della musica classica europea, e' sempre scandita dalla percussione...

ho fatto una semplice constatazione... pura e neutrale ... :-)
Rispondi
Allevi confonde la qualità con ...
di Oliver [user #910]
commento del 25/07/2013 ore 17:46:21
Allevi confonde la qualità con la popolarità.
Rispondi
Re: Allevi confonde la qualità con ...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 25/07/2013 ore 18:08:08
E, guardandosi intorno, purtroppo non è l'unico...
Rispondi
Re: Allevi confonde la qualità con ...
di JiminyCricket [user #38039]
commento del 26/07/2013 ore 09:05:11
Concordo pienamente e giudicare la Nona Sinfonia di Beethoven noiosa perchè un bimbo "annoiato chiedeva insistentemente al padre quando finisse" mi sembra davvero una bestialità che merita l'indignazione di chi crede che la musica sia non solo divertimento (battere il piedino) ma anche emozione e cultura.
Sintetizzando alcuni interventi letti in rete e che condivido pienamente, il problema è che la giustificazione che “piace alla gente, quindi è arte” è la vittoria dell’ immagine sulla sostanza, soprattutto quando per apprezzare la “sostanza” si richiede all'utente uno sforzo minimo di preparazione.
E questo vale per tutti i generi musicali. Non mi sorprenderei che il bimbo "annoiato" di Allevi, o un qualsiasi adulto che non ami la musica, abbia la stessa reazione ad un concerto di blues, dove la metà degli utenti di questo sito si strapperebbe le vesti.
Insomma, uno con la cultura che si presuppone abbia Allevi non dovrebbe fare certe affermazioni.
Se non è un ignorante totale, allora è in cattiva fede.
Ciao
Rispondi
Allevi è un furbetto. ...
di accademico [user #19611]
commento del 25/07/2013 ore 17:54:2
Allevi è un furbetto.
Rispondi
Non sopporto ne Allevi ne ...
di diaul [user #33456]
commento del 25/07/2013 ore 17:59:04
Non sopporto ne Allevi ne Jovanotti, e di musica classica ne so veramente poco.
Premesso ciò, non son sicuro di aver compreso appieno cosa intendesse Allevi con il termine ritmo, però rivoltando un pò il paragone con jovanotti, mi chiedo cosa resterebbe della musica di quest'ultimo se gli togliamo il ritmo.
Rispondi
Come ha sottolineato Luca Colombo, ...
di MrPecosBill utente non più registrato
commento del 25/07/2013 ore 18:19:11
Come ha sottolineato Luca Colombo, Allevi ha un manager very manager e fra poco deve uscire il suo nuovo cd.. facendo due più due, la polemica è pubblicità.. semplice
Rispondi
Rispondo direttamente al quesito finale: ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 25/07/2013 ore 18:49:05
Rispondo direttamente al quesito finale: no, Allevi ha solo proferito l'ennesima c@zz@ta.
Non è tanto che la frase l'abbia detta una "bocca antipatica". Piuttosto, è che questa boiata l'ha sparata un ignorante. Si, perché solo un ignorante può fare un discorso del genere, e se non ignorante, o forse meglio in aggiunta, c'è il dolo di uno pseudo musicista che è in realtà solo un personaggio, tutta fuffa e niente sostanza. Allevi è il reality della musica "colta", e di colto ha ben poco, come le sue sparate dimostrano.

C'è del vero nel fatto che ai giovani piaccia più Jovanotti che non un Beethoven, Mahler o Stravinsky, ma la colpa non è dell'assenza del ritmo, ma dell'assenza di educazione musicale, dei genitori in primis, e quindi dei figli, che e' spiegazione e conseguenza dello stato pietoso in cui versa la musica in Italia, e permette a gente come Allevi di campare sulla loro ignoranza, spacciando le sue progressioni da terza media come musica da "dannati".

Friends don't let friends listen to Allevi.
Rispondi
si chiama marketing, tra qualche ...
di jrizz [user #23356]
commento del 25/07/2013 ore 19:06:54
si chiama marketing, tra qualche mese (forse meno) uscirà il nuovo di Allevi, come far parlare di se, se non con polemiche che sino ad ora hanno fruttato molto come quella con Ughi?
Non discuto la bravura di Allevi, ma nel nostro paese vi sono pianisti-compositori che sono tecnicamente migliori di Allevi ma non hanno il signor Vitanza che li segue.
Rispondi
Ha detto semplicemente un'ovvietà. Da ...
di President [user #27647]
commento del 25/07/2013 ore 19:08:36
Ha detto semplicemente un'ovvietà.
Da che mondo e mondo i gusti musicali si evolvono (non sempre in positivo sia chiaro) e la mia generazione, parlando da 19enne, propende per musiche ballabili dal ritmo incalzante. Basta guardare tutte le hit degli ultimi 5 anni. Sicuramente il termine "ritmo" poteva essere utilizzato con maggior precisione, questo è fuori di dubbio. Da qui a dire che fa schifo è un altro paio di maniche, anche se alla fine, de gustibus non disputandum est, e probabilmente nemmeno de Allevi.
Rispondi
Re: Ha detto semplicemente un'ovvietà. Da ...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 25/07/2013 ore 19:23:06
Amen ;)
Rispondi
Re: Ha detto semplicemente un'ovvietà. Da ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 25/07/2013 ore 19:50:44
I gusti musicali si evolvono, ma prima ancora si formano. Chi non è stato educato preferirà sempre l'immediatezza della banalità, perché non ha strumenti cognitivi per andare oltre. Poi gente come Allevi ci campa sopra... è un po' il "Vanzina" della musica
Rispondi
Re: Ha detto semplicemente un'ovvietà. Da ...
di giambu [user #4070]
commento del 26/07/2013 ore 06:59:49
Perfetto il paragone!
:-)
Rispondi
Re: Ha detto semplicemente un'ovvietà. Da ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 26/07/2013 ore 12:55:50
Perdonami ma sono completamente in disaccordo, perchè per quel che hai scritto tu è un po' come se una persona comune dovrebbe aver letto l'Iliade, l'Odissea e l'Orlando Furioso prima di poter affermare che preferisce la poesia Crepuscolare. Per fortuna la musica e l'arte in generale sono democratiche, rivolte alle masse come alle nicchie colte. Per quanto mi riguarda preferire Jovanotti a Beethoven è giusto e sacrosanto quanto trovare più gustosa una caramella mou piuttosto che un babà. Siamo nel campo della scelta strettamente personale. Poi che Allevi esprima un proprio parere, interessato o disinteressato che sia, la IX Sinfonia continuerà ad echeggiare nelle orecchie di coloro che la gradiscono, mentre Jovanotti continuerà a far battere i piedi a terra di chi mette su un suo cd, senza dover fare una scala "razzista" di quale ascolto sia meglio, cosa che trovo di una banalità infinita, oltre che filantropicamente sballatissima. E a chi diceva che la gioventù odierna preferisce il mordi e fuggi rispondo che non c'è da prendere le distanze, visto che negli anni '60 avete conosciuto la libertà d'espressione, nei '70 avete incendiato le piazze, negli '80 vi siete dati all'individualismo più sfrenato, nei '90 avete cercato di diventare tutti nababbi e negli anni 2000 avete consegnato la personalità ad un telefonino; le mele non cascano mai lontano dall'albero e sarebbe bene che si cominciasse a prendere un po' consapevolezza delle resonsabilità sulla situazione attuale, perchè in realtà tutto quanto succede ora, in musica come in politica come in ogni ambito sociale, è colpa unicamente dei padri e dei nonni, non dei figli.
Rispondi
Re: Ha detto semplicemente un'ovvietà. Da ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 26/07/2013 ore 20:32:48
Sei liberissimo di essere in disaccordo, ci mancherebbe altro, ma le tue argomentazioni sono poco condivisibili. Preferire la caramella al babà - o viceversa - è legittimo... ma se non sai che gusto abbia realmente l'alternativa non puoi certo parlare di preferenza, piuttosto direi ignoranza.

Io non giudico le preferenze, e sono il primo a dire che la società ed il sistema scolastico hanno colpe enormi quando si parla di cultura musicale. Ma fatta questa dovuta premessa, resta valido il resto, come resta l'ignoranza di chi crede che Allevi faccia musica sofisticata, e l'ignoranza di chi dice che i giovani apprezzano Jovanotti più di Beethoven per il ritmo.

PS: esordire con questa frase non gioca pure a tuo favore ;)
"perchè per quel che hai scritto tu è un po' come se una persona comune dovrebbe aver letto l'Iliade, l'Odissea e l'Orlando Furioso..."
Rispondi
Re: Ha detto semplicemente un'ovvietà. Da ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 26/07/2013 ore 23:30:01
Beh, dai, viviamo in una società che ti bombarda letteralmente su qualsiasi argomento e le occasioni di incontro non mancano di certo con un "prodotto" piuttosto che con un altro, anche semplicemente per puro caso. Io non parlo di ignoranza perchè parto dal presupposto che sia una condizione inconsapevole. Ecco perchè dico che è arbitrariamente accettabile preferire una caramella mou ad un babà o una poesia di 4 versi ad un poema senza necessariamente conoscerli a dovere. D'altronde non ho inventato io questo genere di approccio rapido e indolore, è semplicemente un dato di fatto che sia così, che tutto sia lasciato più che altro al grado di approfondimento che più ci aggrada. Solo trovo anacronistico mettersi su un piedistallo a bacchettare le nuove generazioni su tematiche del genere, quando l'offerta è così tanto ampia ed i mezzi forniti per scelte più consapevoli così pochi.
P.S: non ho approfondito lo studio dei poemi epici oltre quelli che sono i confini fissati dai programmi ministeriali a suo tempo, ma non credo che la mia scelta di preferire poesie brevi e più immediate sia dettata dall'ignoranza; semplicemente le trovo più congeniali al mio stile di vita ed alla mia sensibilità. ;)
P.P.S: dipendesse da me dedicherei meno tempo a studiare la guerra dei cent'anni e approfondirei un po' di più la storia contemporanea alle superiori tanto per fare un esempio utile e pragmatico...Ti lascio immaginare il perchè!?
Rispondi
Re: Ha detto semplicemente un'ovvietà. Da ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 28/07/2013 ore 08:24:29
Guarda, sono decisamente non vecchio, ma neanche un teenager, quindi sono cresciuto quando trovare informazioni era ancora difficile, della serie amici degli amici, biblioteche e prestiti. Non c'era internet, non c'erano gli MP3. Per questo un po' il discorso della condizione inconsapevole (almeno per come l'ho capito nel tuo discorso) non lo giustifico. Oggi se uno vuole puo' trovare cio' che cerca.
Chiarito il discorso accessibilita', resta quello degli strumenti cognitivi. L'educazione musicale latita. Tu non hai approfondito lo studio dei poemi epici, neanche io l'ho fatto oltre i programmi ministeriali... ma almeno quelli ce li siamo sorbiti! Quanta musica hai ascoltato a scuola? Se lo studente medio e' comunque esposto ad una cultura di base limitata, ma pur sempre di base, a livello musicale c'e' lo zero assoluto in Italia. Quindi non si puo' parlare di scelta consapevole, ma di ignoranza generalizzata, e poi ti arriva l'Allevi di turno e tutti giu' a fare i boccaloni.
Anch'io preferisco una poesia piu' immediata a tonnellate di pagine, e vorrei che si studiassero di piu' gli avvenimenti contemporanei e degli ultimi tre secoli che non degli ultimi tre millenni... ma in aggiunta vorrei che si insegnasse a scuola anche che differenza c'e' tra Bach e Mozart, tra un concerto ed una sinfonia, tra una fuga ed una sonata. Senza cultura non ci puo' essere una scelta informata, il fatto che la musica sia ignorata in Italia non giustifica Allevi, anzi, lo eleva a simbolo di tutto cio' che c'e' di sbagliato, perche' arrivare ad idolare come grande musicista uno che ti mette assieme due progressioni elementari e' veramente triste. A questo punto tanto vale ascoltarsi Celentano o Gigi D'Alessio. L'unica lezione che un Allevi puo' dare e' su come promuoversi in ambito musicale, perche' il marketing e' l'unica cosa che gli riesce bene.
Rispondi
Re: Ha detto semplicemente un'ovvietà. Da ...
di President [user #27647]
commento del 27/07/2013 ore 01:34:32
Guarda in linea di massima sono d'accordo, tolte le menate sul fatto che asoltare Mozart da bambini aumenti le capacità cognitive ecc, sono convinto anche io che la musica classica per il semplice fatto che è costruita con una precisione quasi certosina permetta di cogliere delle strutture che altrimenti non si potrebbero mai nemmeno immaginare.

Tuttavia alla fine uno sceglie, e sceglie quello che gli è più congeniale, come diceva tylerdurden alla fine puoi pure aver letto tutta l'Iliade, l'Odissea e perchè no, pure l'Eneide, ma se hai un animo "Romantico" preferirai sempre altro.

Poi si può discutere per ore sul fatto che ad oggi si viene bombardati da musica ripetitiva, ma magari ballabile e pure orecchiabile, e quindi i gusti sono facilmente influenzati da questo (triste) fatto e manchi un certo ascolto "critico", e si fagocitino tutte le cagate (imho) che ci vengono propinate.
Rispondi
Se fosse
di herrdoctor [user #18849]
commento del 25/07/2013 ore 19:34:58
una manovra mediatica la trovo fuori luogo.
Se mi era indifferente, ora mi sta sul cazzo.

Senza "ritmo" intende poco coinvolgente?
Certo trovo difficile che un bimbo apprezzi "Al chiaro di Luna", ma secondo voi
apprezzerebbe l'intro di Starway to heaven"??
Obiettivamente anche quello "lento" forse "senza ritmo" eppure un capolavoro.

Ma per quanti ragazzi di oggi lo è?

Allevi ha fatto un'uscita per me, veramente idiota.

W Bollani.
Rispondi
Un bimbo....
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 25/07/2013 ore 22:28:06
....magari non apprezzerebbe Stairway to Heaven....

ma whole lotta love sì

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(:-DDD)
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Fra un mese esce il ...
di MrPecosBill utente non più registrato
commento del 25/07/2013 ore 19:51:22
Fra un mese esce il nuovo cd di Allevi......... come attirare l'attenzione ???????? SVEGLIAAAAAAA
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Re: Fra un mese esce il ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 25/07/2013 ore 19:58:42
giusto
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Manca di un ritmo banale.
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 25/07/2013 ore 20:23:27
Oltre alle considerazioni fin qui postate, posso aggiungere che l'affermazione, nella sua espressione di estrema sintesi, è anche imprecisa: sono convinto che se ci si mettesse una poliritmia o certo drumming di free-jazz l'atteggiamento refrattario dell'ipotetico giovane ascoltatore non cambierebbe. Quindi: ci vuole un ritmo molto semplice (o banale, o tunz tunz, a vostro gusto).
Il paragone che sono solito fare in queste situazioni, vivendo in una zona di produzione vinicola, è che il neofita ben difficilmente potrebbe apprezzare un Barolo cru, mentre manderebbe giù volentieri un lambruschetto da supermercato.
E poi: se ne vorrà fare una ragione il buon Allevi che la classica (come il jazz, come l'Heavy Metal, come il reggae, e chi più ne ha più ne metta) non deve obbligatoriamente piacere a tutti? Personalmente le sofisticazioni edulcoranti di generi non mi piacciono, a meno che chi le opera sia un genio (vedi le "mosse" del signor Miles Davis, ad esempio, ma anche lui a suo tempo contestato).
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che bello, sempre pronti a ...
di fabiojay [user #20826]
commento del 25/07/2013 ore 20:42:
che bello, sempre pronti a criticare! Non mi piacciono le dichiarazioni di Allevi, ma apprezzo molto certe sue composizioni che, dite quello che vi pare, ma sono riuscite a riportare in alto un classicismo spesso disprezzato soprattutto per la sua complicatezza a cui non siamo più abituati, infatuati da musica che di complicato ha davvero poco... Detto ciò penso che però Allevi faccia meglio a parlare con la musica invece che con dichiarazioni campate per aria o di facile fraintendimento
Rispondi
Re: che bello, sempre pronti a ...
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 25/07/2013 ore 21:43:26
"apprezzo molto certe sue composizioni"..... de gustibus.
Rispondi
Re: che bello, sempre pronti a ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 26/07/2013 ore 20:53:10
Non critico la tua selezione musicale, che ognuno è libero di ascoltarsi quello che vuole, ma non c'è proprio nulla di classico o di complicato nel prodotto di Allevi.
Francamente se non se la tirasse da genio mi limiterei ad ignorarlo, ma dato che Allevi è il primo a marciarci sopra, io non mi faccio scrupoli a demolire verbalmente il personaggio.
Una domanda resta: visto che l'etichetta fornisce una descrizione errata e fuorviante del prodotto, lo possiamo denunciare attraverso il Codacons per tentata frode in commercio? ;)
Rispondi
Ha parlato il signor nessuno. ...
di giambu [user #4070]
commento del 25/07/2013 ore 21:38:0
Ha parlato il signor nessuno. Quando di Allevi non parlerà più nessuno Beethoven resterá sempre Beethoven...
Rispondi
Re: Ha parlato il signor nessuno. ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 26/07/2013 ore 05:06:29
Qui si che un pollicione all'insu' e' d'obbligo ;)
Rispondi
Allevi Chi?! Un muppet ...
di KJ Midway [user #10754]
commento del 26/07/2013 ore 09:03:06
Allevi Chi?!

Un muppet più finto di una boy band...
Rispondi
Sicuramente una mossa commerciale. E ...
di Jimbo1982 [user #23595]
commento del 26/07/2013 ore 10:28:36
Sicuramente una mossa commerciale. E neanche originalissima.
Vale la pena prendere comunque spunto da questa boiata detta da Allevi per riflettere sul concetto di ritmo. La mia riflessione è la seguente: se un ascoltatore medio (quindi di certo non un bambino, per di più annoiato) non riesce a cogliere il senso ritmico di una composizione classica (Beethoven? sì ma anche Bach, Vivaldi, Paganini, Corelli ecc ecc) perché non la si riesce ad inquadrare in un quattro quarti, non è un ascoltatore annoiato. E' un ascoltatore pigro. Che è anche peggio. E la pigrizia gli impedisce di "collegare" le sezioni di una stessa composizione (non so, penso al terzo Capriccio di Paganini, per esempio). Se costui si prendesse la briga di ri-ascoltare il brano una seconda o terza volta, credo riuscirebbe nell'impresa. E' solo pigrizia e non dipende da COSA ascolti ma da CHI ascolta. E non tutti siamo fatti per essere ascoltatori. Il mondo, fortunatamente è vario. Ma questo non significa che necessitiamo di surrogati musicali ipersemplificati per ascoltare NECESSARIAMENTE musica. A volte meglio niente.
Seconda riflessione (connessa all'ultima frase): Allevi rappresenta, mio modestissimo parere, il peggio del "nuovo che avanza": personaggio da cartone animato, che tende allo spasimo di riuscire originale, le cui composizioni sono insignificanti. Ma quel che è peggio è che manca di quello che, a mio avviso, è la caratteristica tra le più importanti per un musicista: formare il tuo orecchio per portare il tuo interesse verso qualcosa di simile, precedente e ancora più importante. Non fa cultura, detto in 3 parole. Non è necessario essere enorme come Beethoven per fare cultura. I Led Zeppelin presentavano dal vivo, in 3 ore, un impressionante ventaglio di sfumature musicali. E ti veniva il dubbio: "ma è figo quel passaggio...che genere è? voglio saperne di più". Cultura, appunto. Cultura che può anche andare a braccetto col "commercio", ma non farsi prendere per i fondelli da quest'ultimo.
Rispondi
Re: Sicuramente una mossa commerciale. E ...
di scrapgtr [user #12444]
commento del 26/07/2013 ore 17:15:07
Hai ragione su tutto.
Il bambino non è un ascoltatore medio, non ha esperienza e non ha cultura musicale, si annoierebbe comunque anche ad un concerto di Jovanotti o a qualunque altro spettacolo non specificamente indirizzato alla sua età che lo costringa a stare fermo su una sedia per più di mezz'ora. Però il bambino non ha preconcetti e pregiudizi estetici per cui se gli si fa ascoltare la musica classica, naturalmente tenendo conto dei suoi tempi di attenzione, e gli si spiega che cos'è, il bambino cresce apprezzando anche musica senza "tunz tunz tunz" (mio figlio di undici anni ha nel lettore di MP 3 le suites per violoncello di Bach, una raccolta dei Pink Floyd e una dei Queen: tutta roba che ha sentito e mi ha chiesto di caricargli - tra l'altro io in casa avevo solo Bach, non essendo Pink Floyd e Queen tra i miei ascolti abituali - peraltro trova grezzi i Clash, con mio grande disappunto). Fare delle considerazioni sull'obsolescenza del canone classico sulla base delle reazioni di un bambino annoiato qualifica già chi le fa. Se al bambino fosse stata data da leggere l'Odissea in edizione integrale (tradotta, e magari in una traduzione moderna e in prosa, non quelle ottocentesche in rima che facevano studiare a scuola ai miei tempi) l'avrebbe trovata ugualmente noiosa. Ciò non vuol dire che per il lettore medio (o, peggio, in assoluto) l'Odissea è vecchia e da buttare. Così come non vuol dire che la storia di Ulisse non è avvincente (date al bambino una riduzione per bambini e si appassionerà a questa come ad altre storie). La cosiddetta industria culturale sta tentando da anni di sostituire i classici (di pubblico dominio, dunque poco redditizi) con dei surrogati (a basso contenuto calorico, per parafrasare Battiato) che hanno gli aspetti formali della classicità, della cultura che per anni si è definita (discutibilmente) "alta", ma hanno contenuti terra terra, tali da potersi rivolgere ad un pubblico più vasto e privo degli strumenti che permettono di apprezzare quelli che per semplificare chiamerò i classici (non mi riferisco solo alla musica). Il risultato è oltremodo deleterio perché tali surrogati sono dotati di un "appeal" sociale che appaga l'utente, per cui magari ci ha le capacità, la cultura e la curiosità per andare oltre la cultura "da classifica" si ferma lì, e così anche persone apparentemente dotate di buona cultura trovano noioso Shakespeare, pieno di parti inutili Moby Dick, una palla mortale Bach, poi fanno a botte per le mostre spettacolo e non si perdono le (quelle Sì davvero noiose) letture della Divina Commedia di Benigni. E gli Allevi della situazione passano alla cassa.
Rispondi
a parte che sarebbe semplicemente ...
di ansgar [user #18075]
commento del 26/07/2013 ore 15:32:57
a parte che sarebbe semplicemente una dichiarazione ottusa se non fosse una banale mossa per attirare l'attenzione, io sinceramente non capisco come faccia allevi ad ascoltare la VII sinfonia senza battere il piedino.
Rispondi
:-)
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 26/07/2013 ore 15:57:37
Allevi non credo nemmeno di sapere chi sia,forse quello che scrive i jingle della FIAT?
Ad ogni modo fare un paragone del genere dimostra che magari sarà un ottimo pianista,ma ha pochi neuroni funzionanti,perchè ha poco senso pretendere che un giovane cresciuto negli anni 90 o dopo,e "nutrito" da un contesto come il nostro,possa manifestare interesse per la classica in tenera età,magari ci arriverà con il tempo! Dico solo che se Beehetooven avesse avuto una Tyros tra le mani,il povero Allevi si sarebbe suicidato dalla disperazione,altro che mancanza di ritmo.....l'Italia è davvero piena di cretini :-(
Rispondi
Allevi è un furbone
di gomombo [user #4627]
commento del 26/07/2013 ore 18:35:35
ma musicalmente non ha nulla da dire, è solo il prodotto di un sapiente marketing che ha trovato terreno fertile in un paese in cui l'educazione musicale è praticamente inesistente.
Cosa gli piaccia di più o di meno sono affari suoi, parlare bene del personaggio che sostanzialmente ha contribuito al suo lancio è normale.
I giudizi qualitativi che esprime però non meritano di suscitare tutto lo scalpore che suscitano in quanto sono anch'essi il prodotto della mancanza di cui sopra, di cui il riccioluto è la qunitessenza.

In ogni caso prima di parlare di Beethoven (e di tanti altri musicisti) dovrebbe pulirsi la bocca.
Rispondi
...
di vit_79 [user #27995]
commento del 26/07/2013 ore 18:44:13
anche ammesso che allevi abbia ragione, non capisco perchè si debba auspicare che i giovani ascoltino la musica classica, magari aiutandoli all'ascolto mettendo una batteria nei pezzi più mosci.

i giovani non ascoltano beethoven? e sti cazzi. io l'ascolto, ne godo, come me milioni di altre persone, non abbiamo bisogno di una batteria sotto per apprezzarlo.

- eh si ma i giovani cosi' non lo ascolteranno mai!-

e che ve ne frega? volete salvare il mondo imponendo la kultura a forza?

dovrebbe essere esattamente il contrario. la musica bella va disincentivata. uno si deve sbattere, e per ascoltare beethoven deve cercarlo in dieci città diverse passando un rito di iniziazione. non ha voglia di sbattersi? che ascolti giovanotti.

non ci ho parlato di recente, ma sono sicuro che a beethoven non freghi un emerito cazzo sapere che i giovani non lo ascoltano.
Rispondi
Re: ...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 26/07/2013 ore 19:1
Su questo mi trovi assolutamente d'accordo: se ai giovani non piace Beethoven non c'è niente di male, nessuno li obbliga. Però poi i musicisti classici non devono incazzarsi se i giovani ascoltano altro. Ok dare la colpa alla scarsa educazione musicale, ma fino a un certo punto.

La storia è questa: se vuoi fare classica devi essere conscio che (per quello che è il momento storico, sociale e culturale) avrai un determinato pubblico, se non ti sta bene o non fai classica o provi a renderla appetibile a un pubblico diverso.
Di certo non puoi fare classica e poi lamentarti di non piacere a chi ascolta altro. A maggior ragione, se il problema è una scarsa cultura musicale e tu vuoi arrivare anche a quella gente, è tuo dovere di musicista aprirti e cercare di istruire, trovando un punto di incontro dal quale innalzare i gusti della gente, non puoi arroccarti e dire che chi non capisce la tua musica non capisce una mazza, anche se dovesse essere vero.
Rispondi
Boh io credo che il ...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 26/07/2013 ore 22:51:26
Boh io credo che il problema di Allevi non sia la banalità della musica che propone (che alla fine è anche orecchiabile e carina io credo che se qualcuno riesce a produrre qualcosa che piace comunque non deve essere denigrato anche se non è super tecnico e super originale) il suo problema è la spocchia con cui si propone. Pensa di essere un genio, il vero innovatore della musica classica (ma non basta suonare bei motivetti al piano avere dei capelli vagamente alla caparezza e delle movenze da pippo per esserlo). Si fosse da sempre presentato come artista pop nessuno gli avrebbe rotto le palle. Bocelli per esempio non è sicuramente una spada come cantante lirico ma ha fatto delle belle cose, solo che non si è mai atteggiato da grande tenore ed è sempre stato abbastanza umile e effettivamente nessuno lo ha mai criticato più di tanto (ed è giusto così).
Detto questo il paragone tra Beethoven e Jovanotti è una cazzata e chiaramente un abile mossa pubblicitaria. Allo stesso modo non si può neanche snaturare un genere per farlo piacere a tutti. E' come se facessero dei balletti di musica classica su delle canzoni hip hop per avvicinare i giovani...ma si può?
Rispondi
Re: Boh io credo che il ...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 26/07/2013 ore 23:14:33
Beh, in un certo senso l'hanno fatto... :D
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Rispondi
Re: Boh io credo che il ...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 27/07/2013 ore 10:05:39
Si ma quello é un esperimento, una sorta di spettacolo certo non é rappresentativo della danza classica in generale. Anzi non si può nemmeno chiamare tale. Così come se Pavarotti canta con gli U2 non si può chiamare il prodotto opera lirica suvvia... Si può poi discutere anche il valore artistico e di intrattenimento di mettere insieme due cose che non c'entrano niente (tipo io, per tornare al buon Luciano, Pavarotti & friends l'ho sempre trovato al limite dello sgradevole).
Rispondi
Re: Boh io credo che il ...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 27/07/2013 ore 12:25:42
Certo, quello spettacolo non è balletto classico così come Pavarotti con gli U2 non è opera lirica, e non credo pretendano di esserlo. Sono esperimenti, commistioni, e nessuno intende dire che si tratti della direzione giusta né che debbano rimpiazzare quelle arti.
Semplicemente la musica si evolve da sempre, cerca nuovi spunti e crea nuove sonorità, a volte c'azzecca, a volte no. Premesso che a me non piace né quel balletto, né Pavarotti con gli U2, né Beethoven dubstep (lo trovo divertente, niente di più), bisogna fare un passo indietro e ricordare che queste cose sono successe in continuazione in passato. L'esempio più lampante è la tanto apprezzata fusion: un genere musicale nato perché il rock era sempre più diffuso e il jazz era in declino, allora dei musicisti jazz hanno deciso di prendere strumenti elettrici, fare l'occhiolino al rock, ed ecco la fusion. Eppure se ti presenti da Duke Ellington con un pezzo di Frank Gambale, magari ti prende a parolacce :D
Rispondi
Re: Boh io credo che il ...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 27/07/2013 ore 13:36:04
Condivido...ma attenzione: non confondiamo gli innovatori con i furbi. E bisogna anche contestualizzare le cose: soprattutto all'epoca di Beethoven ma anche 40 anni fa (negli anni 70 si provava a seguire l'onda lunga del 68) la società era molto più rigida, provare a trasgredire, uscire dai binari, tentare strade che mai erano state percorse prima era di per sé già un atto innovativo e di gran coraggio. Oggi non è più così: trasgredire è ormai diventata una cosa normale e inflazionata, da fare per essere un minimo fighi. Oggi la vera trasgressione sarebbe restare nei canoni. I giovani musicisti sono fissati con l'idea dell'innovazione, del fare qualcosa di nuovo...e dimenticano che prima di fare ciò devono conoscere profondamente il "vecchio"...Beethoven e Gambale sicuramente avevano una conoscenza enciclopedica della musica (Gambale ce l'ha ancora). Ma poi sarà così grave possedere bene il "vecchio" e dedicarcisi? Io credo che sia possibile innovare proprio perchè ci sono tante persone che si dedicano al "vecchio" dando ogni volta dei piccoli contributi personali che poi ispireranno quelli che sono i cosiddetti innovatori. Non c'è innovazione se non c'è il "vecchio".
Se no si finisce come Fabri Fibra che dopo averci deliziato di cazzate omofobe, di luoghi comuni, di volgarità varie e di testi dallo spessore di un francobollo afferma: "le mie erano solo provocazioni"...ah beh se è un artista e innovatore questo... (e terrei a specificare che il fibra non riesce manco ad infilare una rima in una canzone che per uno che fa rap è quantomeno è bizzarro).
Rispondi
Beh! L'idea l'avevano già avuta ...
di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 27/07/2013 ore 11:12:52
Beh! L'idea l'avevano già avuta nel 1976!
vai al link
Ok, è la V, ed il suo ritmo lo percepisce anche il bambino incriminato! :-)


Se avete la possibilità vi consiglio la lettura de "I barbari" di Baricco.
Era una serie di appuntamenti settimanali che scriveva su Repubblica e che poi ha raccolto in un libro.
La cosa si sente un po' verso la fine che secondo me è un po' pesantina e non è così pregnante come mi sarei aspetato, ma la prima parte è fenomenale e tra l'altro indovinate un po' chi viene portato come esempio?
Allevii!!
No, scherzo! :-)
Il sig. Barbabietola, proprio Beethoven, che all'inizio della sua carriera era considerato un barbaro ignorante e distruttore della musica!
Ora è un capisaldo della cultura... romantica e borghese.
Con questa tirata non voglio schierarmi con Allevi, ma però c'è effettivamente nell'aria un cambio di mentalità del quale non ci rendiamo ancora perfettamente conto.
Rispondi
Quando Allevi è uscito
di Spottyblu [user #29356]
commento del 28/07/2013 ore 17:47:27
molti hanno gridato al miracolo: italiano, apprezzato anche all'estero han richiamato Nyman, anche lui scarsettino un bel po'. Così molti giovani si sono appassionati al piano, e quando finalmente la musica è arrivata ad orecchie di musicisti, questi hanno visto che era poca cosa e si sono incazzati all'idea che quel coso avesse tanto successo: Per musicisti classici era un ignorante incapace neanche di fare un decimo di ciò che facevano loro, e per gli altri un "montato" che si sentiva un novello Mozart. Ora tutto questo ha a che fare col mistero della musica: del perché tre note messe insieme nella giusta cadenza, fatte con quel certo strumento, regalano sensazioni inenarrabili a milioni di persone e le composizioni più elaborate che fanno letteralmente impazzire gli "iniziati", se non hai l'opportuno background, dopo un attimo ti inducono allo sbadiglio. Vale per tutti: certi passaggi di Debussy li ho sentiti per la prima volta da Emerson...
Quindi se c'è un campo dove i giudizi di valore lasciano il tempo che trovano è questo. Per questo direi che il giudizio degli "esperti" nella musica è l'ultima cosa da sentire... C'è un simpatico filmato su youtube dove mostrano Lennon che si presenta ad Xfactor ed i relativi giudizi su Imagine...
Secondo me Xfactor è uno dei motivi per cui la musica pop degli ultimi anni fa cagare. Ve l'immaginate, mutatis mutandis, Battisti, con le sue melodie semplici, i suoi accordi cantautoregni ed il falsetto che gira intorno alla nota beccandola raramente?
A me ad esempio piace Einaudi, che musicalmente non è granché meglio di Allevi (anzi), però per me è evocativo e quando sto in un particolare stato d'animo lo ascolto volentieri.
Quindi davvero tutto questo dagli all'Allevi non lo capisco. Ha detto una banalità, che magari poteva servire a suscitare dibattito sulla cultura musicale, come stiamo facendo qui. Ma siccome l'ha detto lui... apriti cielo... se invece avesse fatto una furbata, chapeau, sarà un pessimo musicista ma come uomo di marketing è notevole...
Rispondi
Re: Quando Allevi è uscito
di Spottyblu [user #29356]
commento del 28/07/2013 ore 18:00:1
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Re: Quando Allevi è uscito
di alexus77 [user #3871]
commento del 31/07/2013 ore 00:16:47
Il "dagli all'Allevi" credo di poterlo ben sintetizzare. Non è la sua musica, ma il fatto che se la tira da mostro sacro, e poi spara su Beethoven. Come ho già detto, se non se la tirasse a questo modo, mi limiterei ad ignorarlo, ma visto che se le va a cercare, merita solo di essere pubblicamente umiliato per le incomparabili bestialità che proclama.
Se poi a uno piace Allevi, peggio per lui, ma son fatti suoi. Il gusto personale non cambia però la realtà oggettiva dei fatti, ossia che Allevi resta un compositore da quattro soldi e la sua audience ha poca educazione musicale.
Rispondi
Grande Musica
di palets74 [user #34259]
commento del 31/07/2013 ore 10:35:18
La musica classica così come la musica rock, blues, jazz è grande musica immortale, non c'è niente da fare. Siamo noi genitori che dobbiamo propinarne ai figli l'ascolto per dar loro la possibilità di avere una cultura musicale. La musica usa-e-getta degli ultimi anni va bene da ascoltare in macchina o sulla spiaggia e non fa parte della cultura musicale, è solo piacevole intrattenimento.
Rispondi
L'arte...
di fa [user #4259]
commento del 31/07/2013 ore 12:35:11
La musica come la pittura e come le altre forme d'arte sono assolutamente soggettive. Da un lato è vero che una maggiore educazione musicale porterebbe la massa probabilmente ad ascoltare musica diversa da quella che passano oggi, ma d'altro canto se ci sono milioni di persone in tutto il mondo che vanno a vedere "concerti" di gente che mette su dei dischi cosa facciamo? Li ammazziamo tutti? Io sulla musica sono un iper talebano e per me anche molti dei chitarristi osannati qui su accordo sono strasopravvalutati. Eppure ho accompagnato la mia ragazza a vedere un concerto di Allevi qualche anno fa e mi è pure piaciuto (da ascoltatore ignorante di musica classica). Cosa faccio? Devo chiudermi in casa ad ascoltare Schonberg finché non mi purifico le orecchie? Io sono dell'idea che ognuno può ascoltare quello che vuole e preferire l'uno o l'altro musicista/intrattenitore. Se vedo qualcuno che va matto per le canzoncine che passano alla radio o per l'ultimo tormentone non penso "che ignorante" ma penso "peggio per lui, non sa che si perde!". Ciao Fab
Rispondi
Re: L'arte...
di alexus77 [user #3871]
commento del 31/07/2013 ore 22:02:00
Vero, soggettive... ma tra Beethoven e Allevi la differenza oggettiva resta, un po' come tra un Picasso ed un acquarello della mia nipotina di 5 anni.
E quei milioni di ignoranti no, non li ammazziamo tutti. Diciamo loro che hanno grandi lacune e gli consigliamo di andarsi ad ascoltare vera musica, e non i tre accordi da tabloid dell'Allevi di turno ;)

Ps Schoenberg ed il resto della seconda scuola viennese me li eviterei se lo scopo è di purificare le orecchie... magari, se proprio vuoi qualcosa di drammatico, mi fermerei ad un buon Mahler d'annata ;)
Rispondi
Allevi: uno che fa parlare ...
di Guycho [user #2802]
commento del 01/08/2013 ore 17:28:1
Allevi: uno che fa parlare di sè, ma mai per la musica che fa.

p.s. comunque io preferisco Jovanotti ad Allevi :)
Rispondi
Concordo con le tue parole ...
di Bustio [user #24438]
commento del 01/08/2013 ore 22:54:25
Concordo con le tue parole Rozzo!
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