di paoloanessi [user #32554] - pubblicato il 01 agosto 2013 ore 15:00
M-Picks è sempre a caccia di nuovi approcci al mondo del plettro e l'ultima frontiera è l'uso di un doppio plettro magnetico. Quando si parla di accessori si sa come si dice: meglio abbondare. Sarà vero anche per i plettri che "due è meglio di uno"?
M-Picks è sempre a caccia di nuovi approcci al mondo del plettro e l'ultima frontiera è l'uso di un doppio plettro magnetico. Quando si parla di accessori si sa come si dice: meglio abbondare. Sarà vero anche per i plettri che "due è meglio di uno"?
Fa quasi invidia la velocità con cui vengono sfornate nuove idee a ridosso di un piccolo oggetto come il plettro, che solo in apparenza ha già detto tutto. In realtà il mercato, oltre alle livree sfavillanti e sgargianti, ci offre anche innumerevoli materiali, forme, dimensioni, spessori e progetti innovativi. Oltre all'ergonomia, il signor M-Picks pensa sicuramente anche alla praticità di utilizzo con dispositivi quali le bretelline Elastik Picks, o all'anello magnetico Magnetik Picks. Sullo stesso filone, ecco una nuova idea venir fuori come un coniglio dal cilindro di un prestigiatore: il Double Pick.
Fondamentalmente si tratta di due plettri agganciati stabilmente tra loro attraverso una sorta di piccolo rivetto forato, così che uno dei due plettri possa letteralmente ruotare rispetto all'altro. Il vantaggio sarebbe quello di avere due spessori contemporaneamente e quindi due sound disponibili utilizzando lo stesso attrezzo, cioè il plettro.
Può accadere, per esempio con lo strumming acustico tipico del pop, che l'arrangiamento richieda di irrobustire il lavoro dell'hi-hat quasi a simulare l'effetto ritmico di un tamburello a sonagli, con il vantaggio di seguire l'armonia. A questo scopo si è soliti utilizzare plettri molto sottili, che enfatizzano l'attacco. Quando si affrontano parti solistiche e melodiche, invece, un plettro più spesso aiuta senza dubbio a irrobustire il timbro. Con i Double Picks di M-Picks è possibile passare da un'impostazione all'altra senza allontanare la mano dalla chitarra.
Ho tenuto tra le mani questo simpatico doppio plettro per qualche giorno, per potermi abituare al movimento necessario per cambiare il plettro che colpisce le corde. Sono diverse le variabili in gioco e la prima domanda che mi sono posto è stata su quale plettro avrei dovuto tenere all'interno e quale all'esterno. Alla fine la scelta di riduce alla comodità personale, così come accade per l'angolo di apertura ottenibile ruotando i due plettri tra loro, che dipende totalmente dall'impugnatura personale. Non sono da escludere possibilità alternative, come sperimentare l'opportunità di usare insieme tutti e due i plettri. Anche se, nonostante l'ampio test, continuo a interrogarmi sull'effettiva utilità di questa opzione. Concludendo, lascio a voi lettori la consueta domanda: mai più senza?