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Castellano e Rojatti su Lick-it, Già-Già e Racer Café
Castellano e Rojatti su Lick-it, Già-Già e Racer Café
di [user #116] - pubblicato il

Se l'appetito vien mangiando, la voglia di suonare vien studiando. Qualche tempo fa, il team tecnico di Lick-It! si è riunito per registrare una serie di video per una serie di nuovi lick, ma l'incontro è andato ben oltre il semplice shooting.
Se l'appetito vien mangiando, la voglia di suonare vien studiando. Qualche tempo fa, il team tecnico di Lick-It! si è riunito per registrare una serie di video per una serie di nuovi lick, ma l'incontro è andato ben oltre il semplice shooting.

L'appuntamento era presso lo studio di Giacomo Castellano a Prato, l'equipe era formata da Luca Friso nei panni di regista/cameraman e da Gianni Rojatti nel ruolo di supervisore didattico.
Nelle settimane precedenti l'incontro, Gianni e Giacomo si erano sentiti spesso per decidere i contenuti della sessione di registrazione e mettere a punto i dettagli.
Mentre si davano gli ultimi ritocchi ai lick da registrare e si focalizzava il format per il lavoro, l'idea: registrare un brano originale insieme, approfittando delle passioni comuni per la musica strumentale e il solismo moderno.
Si sarebbe trattato di una breve composizione strumentale per approfittare dell'opportunità di suonare insieme e, perché no, per regalare un piccolo contenuto speciale agli amici di Lick-it!.

Intanto era arrivato il fatidico giorno. Completata la sessione di registrazione dei lick, Gianni e Giacomo si sono messi all'opera per incidere il neonato brano strumentale infilando una take dietro l'altra, senza starci troppo a pensare e improvvisando gli assolo. Confezionato a quattro mani in tempi record, il pezzo è stato battezzato "Già-Già" ed è diventato un po' la sigla introduttiva del progetto Lick-It!.

Il brano è un riff tra funk e metal. Tra i cenni stilistici si notano Greg Howe e Steve Vai, ma anche vecchie band come Extreme.
Le differenze stilistiche tra Gianni e Giacomo si notano fin dall'esecuzione del tema, armonizzato. Mentre Gianni è visibilmente legato alla plettrata e ai salti di corda dello shred più incontaminato, Giacomo si affida maggiormente al legato e l'hybrid picking.
L’assolo svela due mondi solistici entusiasmanti: più legato a un rock evoluto di matrice Vaiana quello di Castellano, con diteggiature strette e articolate costruite tra commistioni di scale e arpeggi. Più vicino a un solismo ammiccante al neoclassico e allo shred metal quello di Gianni, con commistioni tra string skipping e sweep, con ampio uso di diteggiature pentatoniche estese.


Un po' virtuosi, un po' bambinoni, i due non smettevano di jammare e scambiarsi lick mentre Luca sistemava telecamere e microfoni. E allora la seconda proposta: "ma se vi divertite tanto a suonare insieme, perché non formate una band e registrate un lavoro in studio?".
L'unione era inevitabile, i gusti vicini e l'affiatamento guadagnato suonando insieme in sessioni come l'Anti Shred Night e il Second Hand Guitars Salerno 2013 lo imponevano. Giacomo e Gianni ci hanno ragionato su per bene e hanno chiamato a sé altri due strumentisti sulla stessa loro lunghezza d'onda, dando vita a un progetto tutto nuovo: Racer Café.
Abbiamo chiesto direttamente a loro di raccontarci della giornata trascorsa tra lick, jam ed epifanie discografiche.

Castellano e Rojatti su Lick-it, Già-Già e Racer Café

Dapprima abbiamo strappato qualche curiosità e alcuni trucchi da home recording a Giacomo Castellano.

Redazione: Come è nata la tua collaborazione con "Lick-it!"?

Giacomo Castellano: Ciao a tutti! La mia collaborazione nasce da una proposta che mi fu fatta da Luca (Friso) e che ho accettato prontamente in quanto creativa, divertente e innovativa.

R: Conoscevi già Rojatti prima di questo lavoro?
GC: Ho conosciuto Gianni in fiera a Rimini, nel 2004. Mi lasciò una copia di un suo progetto discografico che trovai molto bello. Adesso con Lick-it! abbiamo cominciato a collaborare più attivamente e sono molto contento di questo. Gianni è uno di quei musicisti che stimo molto ma con il quale non avevo ancora collaborato, finalmente con Lick-it! è spuntata l'occasione.

R: Ci parli della scrittura, produzione e registrazione di questo "Già-Già"?
GC: Il brano è di Gianni. Ricevetti una demo per provare le parti e in corso d'opera aggiunsi una batteria programmata diversamente, un basso e qualche accordo di Hammond. La cosa piacque e così rimase.
Gianni ha registrato le chitarre nel suo studio, il resto è stato fatto nel mio, dove ovviamente ho anche registrato le mie chitarre.
Normalmente curo i mix cominciando nel mio home studio per poi effettuare tutte le verifiche necessarie presso il White Sound Mastering Studio di Firenze, dove faccio fare anche il mastering di molti dei miei lavori. In questo caso abbiamo fatto tutto da me poiché era tecnicamente possibile ottenere il risultato desiderato. Normalmente non faccio mai mastering da solo, servono hardware e software dedicati e un'acustica perfetta, e un'orecchio fresco (e competente) che ascolti con una certa obiettività e, nel 90% dei casi, è impensabile ottenere qui da me gli stessi risultati.


R: Ci dai tre regole che ogni appassionato di registrazioni dovrebbe sempre tenere a mente?
GC: 1) L'esecuzione adatta al tipo di brano è la prima parte di ogni buona produzione, così come trovare il giusto sound. Entrambe le cose richiedono molta esperienza e approfondimento.
Oggi è possibile farsela parzialmente in casa nel proprio home studio, ma il confronto e l'approfondimento anche con professionisti rimane sempre la soluzione migliore

2) L'arrangiamento è secondo me realmente la chiave di ogni buona produzione

3) non delegare mai il successo di una produzione alla fase successiva: "si, poi lo editiamo, poi si sistema in mixaggio..." oppure: "...eh, ma poi col mastering migliora..." non funziona

3bis) se mixate, siate sicuri di sapere come funziona almeno un compressore e un equalizzatore, oltre ad avere una chiara idea di quali frequenze vanno toccate per ogni strumento.
3 bis bis) se lavorate in un home studio, cercate di avere un'acustica decente e degli ascolti adeguati! Io uso le Adam A7 + sub, ideali per ambienti non troppo grandi.

Potrei continuare a lungo... magari in un altro articolo?


R: Come avete maturato in seguito l'idea di  far partire i "Racer Café", il vostro progetto strumentale? C'è qualcosa che, in particolare del mondo musicale di Gianni, hai trovato complementare con il tuo?
GC: L'idea è nata dopo l'entusiasmante collaborazione con Gianni ed Erik a SHG Salerno 2013, dove abbiamo collaborato al progetto live che vedeva un mix tra repertorio punk rock oriented e il nostro stile chitarristico. Un contrasto piuttosto forte (in un certo senso anche auto ironico) che però ha trovato un'ottima risposta da parte del pubblico!
La scelta di questo strano mix nasce dal fatto che sia io sia Gianni, oltre a condividere un gran numero di riferimenti musicali, abbiamo un passato insospettabile legato al punk rock, un genere del quale ammiro da sempre l'energia e l'immediatezza. 
Il risultato finale è stato che a Salerno ci siamo divertiti da matti e si è creato un bel clima collaborativo in maniera del tutto spontanea. 
Racer Café rappresenta quindi la volontà discografica di voler continuare questa collaborazione che promette veramente molto.
Gli altri musicisti che prenderanno parte a questo progetto sono Erik Tulissio alla batteria e Dado Neri al basso, con il quale collaboro dai tempi di Cutting Bridges, mentre Erik condivide con Gianni la band dei Dolcetti. Si tratta di quattro musicisti che hanno molti riferimenti musicali in comune, oltre alla passione per un certo tipo di musica strumentale.


R: Ma, alla fine, è più bravo Gianni Rojatti o Giacomo Castellano?
GC: Che domande, ovviamente Gianni! Ma da quando uso la stessa Ibanez RG  sto migliorando!

Castellano e Rojatti su Lick-it, Già-Già e Racer Café

È stato poi il turno di Gianni Rojatti, che ha messo la firma sulle melodie di "Già-Già".

Redazione: Il tema di "Già-Già" è opera tua. È nato di getto, d'istinto, o hai lavorato con l'armonia per metterlo insieme? Se sì, cosa consigli a chi cerca spunti per creare delle melodie proprie?
Gianni Rojatti: È stato scritto al volo, il giorno prima che ci vedessimo per registrarlo. L’ho composto pensando che sarebbe stato suonato da due chitarre, nella più classica delle armonizzazioni, quella per terze. Per questo ho pensato a una melodia ariosa, su intervalli ampi e che si muovesse con una certa vivacità ritmica: tutte componenti che sarebbero state enfatizzate dall’effetto dell’armonizzazione.
Scrivere delle melodie valide e convincenti è l’impresa più ardua e difficile per un musicista. Conoscere l’armonia, ascoltare tanta musica e avere una buona tecnica possono facilitare il processo creativo. Con questi strumenti si può essere più veloci a catturare e pilotare un’idea verso una scrittura finita. Ma l’ispirazione, il flusso con il quale certe note arrivano con un certo ritmo e un certo ordine nella tua testa è un processo magico, inestricabile. Esercitandosi alla morte si può arrivare a suonare  un brano impossibile: Paganini, Zappa o Van Halen. Ma con il solo studio o esercizio nessuno riesce a scrivere la melodia di “Penny Lane”, “Message in A Bottle” o “With Or Without You”.


R: Sappiamo che hai da sempre una profonda stima del "chitarrista Castellano", cosa hai pensato quando è nata l'opportunità di lavorare insieme per Lick-it! e persino di registrare un disco insieme?
GR: Ho pensato che avrei dovuto mettermi a studiare ed esercitarmi di brutto!
In realtà le due cose sono distinte, La Didattica è una parte importantissima del mio lavoro e che amo profondamente. Mi sono formato sulla didattica di Castellano e collaborare con lui in questo settore era la possibilità di confrontarmi con un mio riferimento, un maestro. L’idea di fare un disco invece è stata qualcosa di molto più selvaggio, nata dall’emozione di avere un sacco di passioni folli in comune: da Steve Vai a Skrillex, passando per Nirvana, Foo Fighters e lo shred degli anni ’90! Poi tutto quello che si fa con Giacomo è puro divertimento. È al contempo sia uno dei musicisti più folli, casinisti e divertenti coi quali ho lavorato, sia il più meticoloso, pignolo e scrupoloso dei professionisti. Con lui si lavora a livelli strepitosi. Da ultimo sono felice perché ci accomuna un DNA profondamente e spudoratamente rock!


R: Ci fai uno spoiler? "Gia Gia" sarà oggetto di una lezioncina o di un lick?
GR: Perché no, più che volentieri! Tenete d’occhio le pagine di Didattica qui su Accordo.

R: Quando vedremo i Racer Café sul palco? Chi sarà di voi a "condurre il gioco"?
GR: Non posso anticipare nulla sui tempi d’uscita del disco e la conseguente promozione live. Proprio in queste settimane stiamo lavorando alle chitarre, mentre le batterie sono state registrate ad agosto a Cagliari con il fonico Enrico Sesselego.
I Racer Café sono una vera e propria band con me, Giacomo e una sezione ritmica fichissima: Dado Neri al basso, una vera forza della natura, ed Erik Tulisso alla batteria, il mio braccio destro nei Dolcetti. Siamo un gruppo di scalmanati che ascoltano punk e grunge che suonano heavy metal strumentale!
Debutteremo con un EP di quattro brani, due scritti da me e due da Giacomo. Sia nel disco sia dal vivo ci divideremo equamente spazi e parti. È chiaro che ognuno avrà un ruolo più protagonista nei brani scritti da lui.


R: Ma, alla fine, è più bravo Gianni Rojatti o Giacomo Castellano?
GR: Ti dirò: sono entrambi bravissimi e molto tecnici, per carità. Ma a me questi shredder sinceramente annoiano. Preferisco alla lunga quei chitarristi che magari ti fanno due note. Ma con il cuore.

Dei Racer Café sentiremo parlare presto. Quanto ai consigli di Giacomo per le registrazioni casalinghe e agli approfondimenti di Gianni per i retroscena tecnici di "Già-Già", vi consigliamo di tenere gli occhi aperti su queste pagine.
E la valanga di lick registrati in quella sessione? Arrivano, arrivano...

Castellano e Rojatti su Lick-it, Già-Già e Racer Café
giacomo castellano gianni rojatti interviste
Link utili
Anti Shred Night
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