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Compressore sul main out del mixer?
Compressore sul main out del mixer?
di [user #1906] - pubblicato il

Capita spesso di acquistare uno strumento (di qualsiasi tipo) e poi al primo utilizzo metterlo via perché non se ne conosce bene il funzionamento. Questo sino al momento in cui non se ne sente la reale necessità accompagnata magari da qualche idea interessante. Così si inizia a sperimentare - come in questo caso - la posizione più utile di un compressore all'interno del proprio sistema audio.
Capita spesso di acquistare uno strumento (di qualsiasi tipo) e poi al primo utilizzo metterlo via perché non se ne conosce bene il funzionamento. Questo sino al momento in cui non se ne sente la reale necessità accompagnata magari da qualche idea interessante. Così si inizia a sperimentare - come in questo caso - la posizione più utile di un compressore all'interno del proprio sistema audio.

Ciao a tutti, ho in casa - acquistato anni fa, un bel compressore/limiter dbx 166 a due canali. Lo comprai perché mi avevano detto che di macchine così a quel prezzo non se ne trovavano. Siccome era mia intenzione connetterlo all'impianto voci (che uso per i live) tra il microfono e il mixer, ho concluso l'affare. L'ho usato veramente poche volte anzi, l'ho collegato e dopo la prova volumi l'ho sempre bypassato. Non sapendolo usare mi ritrovavo ad avere delle voci sempre peggiori che con il microfono dritto nel mixer risultavano sempre al limite del Larsen. Ora è in garage in attesa che qualcuno mi insegni a usarlo in maniera consona...
Mi sono però spesso chiesto: che sia un utilizzo più sensato inserirlo tra le mandate Main Out del Mixer e le casse dell'impianto? Così facendo non avrei un livellamento e un bilanciamento migliore dei volumi tra i vari strumenti e un aiuto per eliminare fastidiosi picchi di suono accidentali?
Sarebbe un buon utilizzo dello strumento?

Compressore sul main out del mixer?


Risponde Fabio Marazzi fonico residence di MSRecords: Il dbx 166 (differente dai successivi 166a e 166xl) è un compressore/limiter/gate che presenta comandi piuttosto semplificati.
La sezione di compressione ha solo due impostazioni, la threshold (soglia, cioè il livello sonoro oltre il quale la macchina inizia a lavorare) e la ratio (la proporzione fra livello in entrata oltre la soglia e livello in uscita applicata dall'unità).
Questo significa che i tempi di attack e release del compressore (in soldoni, quanto velocemente inizia e smette di lavorare) non sono regolabili e dipendono dal segnale in entrata.
L'ultima manopola sulla destra di ogni canale è l'output gain, una semplice regolazione di volume in uscita per compensare l'attenuazione applicata dal compressore e completarne l'effetto.

Il problema dei larsen è dovuto appunto a questo: applicando un guadagno dopo la compressione, fondamentalmente, si alza di livello tutto il segnale audio, comprese le porzioni di segnale con meno energia fra le quali anche i rientri dalle spie colpevoli del fenomeno. In situazioni di palco problematiche, il consiglio è quindi quello di utilizzarlo con parsimonia (ergo non farlo lavorare troppo, attestandosi attorno ai 4dB max di gain reduction) e se possibile di concentrarsi sul posizionamento e sull'equalizzazione delle spie.

In linea teorica utilizzare il compressore sul main out può avere l'effetto "collante" che descrivi (ed è una pratica diffusissima), ma anche in questo caso starei attento perché con un uso scorretto è facile ottenere più danni che benefici (suono ovattato, effetto "pumping", distorsione…).
Esiste inoltre un'unica manopola "peakstop limiter" che consente di specificare la soglia di lavoro del limiter integrato (una sorta di "muro" che impedisce al segnale di superare in uscita la soglia impostata), ma sconsiglio di sovraccaricarlo in quanto spesso si tratta di circuiti assai poco "musicali" concepiti più che altro come eventuale protezione.

Il 166 è sicuramente un compressore "colorato", che modifica cioè leggermente le caratteristiche timbriche del suono. Buono sul basso elettrico, è utilizzabile anche su altre sorgenti, ma dipende come detto da caso a caso.
Un'idea interessante potrebbe essere quella di applicare il compressore su un sottogruppo/stem per poi utilizzarlo direttamente o, in modo più gustoso, per una compressione in parallelo.
effetti e processori mixer
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