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Peavey AT-200: elettro-magia
Peavey AT-200: elettro-magia
di [user #16167] - pubblicato il

AT come Auto Tune, la Peavey AT200 è una chitarra elettrica in grado di accordarsi da sola istantaneamente e in innumerevoli modi diversi senza parti meccaniche in movimento. Immediata nell'uso e dotata di una liuteria di livello, la AT200 è capace di imitare anche la voce di chitarre che hanno fatto la storia.
AT come Auto Tune, la Peavey AT200 è una chitarra elettrica in grado di accordarsi da sola istantaneamente e in innumerevoli modi diversi senza parti meccaniche in movimento. Immediata nell'uso e dotata di una liuteria di livello, la AT200 è capace di imitare anche la voce di chitarre che hanno fatto la storia.

Difficile restare ancora stupiti al giorno d’oggi per le innovazioni applicate al mondo della chitarra elettrica. Tra meccaniche automatiche, ponti che compensano i movimenti delle corde e sistemi di autotuning c’è l’imbarazzo della scelta. Abbiamo avuto la possibilità di testare la Peavey AT-200, dotata del sistema Antares Autotune, e abbiamo provato a mostrare alcune delle potenzialità offerte da questo strumento.

Prima di dedicarci all’analisi del sistema Antares, sicuramente il pezzo forte della recensione, scorriamo velocemente le caratteristiche dello strumento su cui questo è stato installato.

La AT-200 è di base un buono strumento, realizzato con cura, anche se non si tratta del top di gamma della produzione Peavey.
Il corpo è in tiglio, manico in acero con tastiera in palissandro a 24 tasti e una scala da 25,5" con truss rod a doppia azione. Sul body trovano posto i due humbucker realizzati specificamente per questo strumento.
Al ponte viene posizionato un pickup studiato per garantire un output potente e suoni spostati verso le alte frequenze. Al manico, invece, il pickup scelto è più garbato e rotondo, più scuro ma con un volume di uscita degno del suo compagno. Sono entrambi a doppio conduttore e connessi da uno switch a tre posizioni classico.
Volume e tono, oltre alle consuete funzioni, gestiscono anche l’accensione del sistema di autotuning. Attivandolo, infatti, tutte queste caratteristiche descritte vengono meno, o quasi.


Premendo il tono, un piccolo LED sulla cornice del pickup al manico si attiva, segnalando il passaggio alla modalità auto tune. Tenendo premuto il potenziometro del volume e dando una pennata alle corde, lo strumento si accorda in meno di un secondo. All’apparenza però non cambia nulla: nessuna parte meccanica si è mossa. Il sistema infatti è completamente digitale, rileva la vibrazione delle corde, ma come un pickup esafonico ricostruisce da zero il suono, permettendo così di avere uno strumento sempre intonato.
Questa è già una caratteristica da non sottovalutare, ma le feature del sistema Antares non finiscono certo qui.
Il nome auto-tune può trarre in inganno, dietro queste due parole si nasconde in realtà un congegno in grado di espandere non poco le potenzialità di una normale chitarra elettrica come la AT-200. Con semplicità si possono richiamare una svariata quantità di preset. Il modello in nostro possesso, comunque, non era dotato dell’ultima release del software e aveva a disposizione solo le diverse accordature, ottenibili attraverso vere e proprie combinazioni di tasti.
Similmente a come si fa su un computer, premendo in diverse posizioni alcune delle sei corde ci si interfaccia con il DSP integrato nel body, richiamando l’accordatura desiderata.
Con l’ultimo aggiornamento, alle varie accordature si sono aggiunti diversi timbri, tra cui P90, California Single Coil e Nashville Single Coil, che avremo sicuramente modo di testare in futuro.
Tornando a bomba sulle accordature, c’è l’imbarazzo della scelta. Si può passare da una open G a un Drop D in un nanosecondo, arrivando perfino ad accordature da chitarra baritona.
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Prima di occuparci del suono, bisogna citare quello che è il grande pregio di questo sistema. Chiunque si sia cimentato con accordature diverse da quella standard avrà sicuramente incontrato non pochi problemi di setup. Sui palchi, se si deve fare uso di accordature aperte o droppate, è sempre consigliabile predisporre strumenti diversi, soprattutto quando si ha a che fare con ponti vibrato e Floyd Rose. Quando si vuole invece scendere con l’accordatura, magari per un progetto metalcore che richiede suoni granitici, la prima cosa da fare è cambiare scalatura, rifare il setup e abituarsi alle nuove corde.
Ecco, con la Peavey AT-200 non si incorre in nessuno di questi problemi. Una volta montate delle comode 0.009 e settato lo strumento non ci si deve più curare di nulla, nemmeno dell'accordatura, penserà a tutto Antares.

Ci dovrà pur essere uno scotto da pagare per tutta questa praticità. All’apparenza no!
Lo strumento innanzitutto è una vera macchina da corsa. Tastiera piatta e veloce, manico con profilo a C molto comodo e body sagomato alla perfezione. Mancherebbe solo il Tremolo a rendere perfetta la AT-200. Il sistema Antares è calibrato alla perfezione ed è in grado di rispondere in maniera rapida e impercettibile anche ai sensibili cambi di pitch soliti di bending e vibrato. Abbiamo perfino preferito il sound degli humbucker simulati a quello degli analogici, molto più presente e punchy.


Probabilmente l’unica cosa da affrontare, oltre al preconcetto che solitamente affligge i chitarristi di fronte alle innovazioni tecnologiche come questa, è il prezzo che all’apparenza può sembrare elevato (intorno ai 550 euro). Se si pensa però al sistema montato su questa Peavey e alle sue innumerevoli feature, il tutto appare ben più ridimensionato.
Se alla chitarra si abbina poi la Breakout Box, le caratteristiche si espandono ulteriormente. Si può infatti sfruttare l’uscita posizionata accanto al jack per trasformare la AT-200 in una MIDI guitar e interfacciarla così con innumerevoli macchine che comunicano con il protocollo MIDI, oltre a implementare la possibilità di selezionare preset nella chitarra tramite una pedaliera.
Un prodotto che ne racchiude un centinaio.
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Prova molto interessante. Soprattutto considerando ...
di Oliver [user #910]
commento del 06/09/2013 ore 09:06:2
Prova molto interessante.
Soprattutto considerando il prezzo, la disponibilità di nuove sonorità e un prevedibile, ulteriore sviluppo a livello di software, direi che è perlomeno da provare.
Una sola perplessità: come si comporta "fisicamente" la chitarra? Più precisamente: il fatto che la chitarra sia in realtà scordata, o comunque non accordata perfettamente, quanto interferisce con la riproduzione pulita del suono? Mi riferisco a battimenti, smorzamenti e interazioni varie derivanti da interferenze tra le vibrazioni delle corde.
Rispondi
Mi piacerebbe molto provarla....devo dire ...
di SuperAdrian76 utente non più registrato
commento del 06/09/2013 ore 09:41:24
Mi piacerebbe molto provarla....devo dire che il cambio di accordatura è un problema serio, specie se usi chitarre con Floyd e bloccacorde....questa sembra una soluzione invitante.
Rispondi
MIDI
di Claes [user #29011]
commento del 06/09/2013 ore 10:23:54
WOW!!! Interessante come possibilità extra! Ho 3 MIDI ma solo una (con Floyd Rose!) è accordata normale. Le altre due sono accordature strane a seconda del pezzo e da 3 a 5 corde - molto utile per programmare un sequencer. Figo sarebbe il poter accordare a piacere e zittare corde a piacere, oltre presets incorporati tipo DADGAD.

Ma... serve ovviamente un modulo extra per i sounds MIDI. E il poter cambiare suono nel bel mezzo di un pezzo live.
Rispondi
avesse un look un po' ...
di Deadwing utente non più registrato
commento del 06/09/2013 ore 10:34:55
avesse un look un po' meno generico peavey ci guadagnerebbe sicuramente.
un oggetto comunque molto interessante
Rispondi
Perplessità, non preconcetti.
di Rothko61 [user #32606]
commento del 06/09/2013 ore 11:09:12
Non ho preconcetti ma qualche perplessità...
Non ha un pickup esafonico e non è midi (serve un optional). E' accordata anche quando è scordata. Con le corde 0.009 può suonare da chitarra baritona...
In pratica - mji sembra di capire - fa tutto l'elettronica di bordo.
Quindi dovrebbe avere poca importanza tutto ciò che invece conta con una chitarra "normale": le corde che monti, il plettro o le dita che usi, la dinamica che ci metti...
La proverò di sicuro (anche perché, se facesse bene quel che promette, costerebbe poco...) ma fino a quel momento mi terrò le mie perplessità.
Domandona: i liutai tremano? Credo di sì perché chitarre simili in futuro dovrebbero suonare bene anche col manico imbarcato, i ponti fuori registro, le meccaniche mollicce... Mah...
Rispondi
Re: Perplessità, non preconcetti.
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 06/09/2013 ore 11:43:05
Il pickup esafonico in realtà c'è, è composto dai singoli trasduttori piezoelettrici del ponte che portano il segnale ai convertitori A/D.
Rispondi
Bell'idea, realizzata malamente.
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 06/09/2013 ore 11:49:10
Lanciata con grande enfasi, la chitarra ha tutta una serie di idiosincrasie che stanno facendo rapidamente cambiare idea agli early adopters che si sono buttati sul nuovo modello con entusiasmo.

Innanzitutto per avere il pacchetto completo(accordature alternative, simulazioni di pickup, etc...) occorre sborsare quasi quanto la chitarra nuova da sola, per cui in realtà il prezzo raddoppia. I primi esemplari sono stati messi sul mercato con un firmware incompleto e pieno di bug(il volume dello strumento emulato era bassissimo ed il tono assai scuro) e per effettuare l'aggiornamento occorre riportare lo strumento dal negoziante oppure procurarsi un particolare cavo di non facilissima reperibilità. Il breakout box poi è ancora "vaporware", nel senso che gli utenti stanno tempestando di email Peavey USA per chiedere dell'effettiva disponibilità ricevendone in cambio alcuna indicazione.
Rispondi
Variax?
di Adimant [user #12733]
commento del 06/09/2013 ore 11:53:08
In fondo mi sembra di capire che non è dissimile dalle Variax di Line6.
Alcune cose poco chiare: il suono 'sempre accordato' in realtà non proviene dai pickup. Quindi, non posso miscelare il suono 'digitale' con quello analogico, altrimenti rischio di trovarmi un digitale accordato ed un analogico a cazzi...
Insomma, il prodotto è carino ma non nuovo, c'è anche una Fender con elettronica Roland - tra l'altro vista ad SHG a Salerno - che tutto sommato fa lo stesso, oltre alle già citate Variax. La funzionalità forse meno utile è proprio l'accordatura sempre perfetta 'virtuale' perchè ti preclude una serie di possibilità.
Da rivedere...
Rispondi
Re: Variax?
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 06/09/2013 ore 12:42:12
In che senso "ti preclude una serie di possibilità"?
Rispondi
Re: Variax?
di Adimant [user #12733]
commento del 06/09/2013 ore 13:03:20
Nel senso che è impossibile miscelare il suono digitale con quello analogico nel momento in cui modifichi l'accordatura 'virtualmente' (immagine l'effetto...).
Questo supponendoo che invece la 'voce' dei pickup possa normalmente essere miscelata con quella dell'esafonico (in realtà bisognerebbe vedere qualcosa di più.
Rispondi
Re: Variax?
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 06/09/2013 ore 13:26:20
La cosa è abbastanza superflua, dal momento che il segnale del piezolettrico è equalizzato in modo da avvicinarsi il più fedelmente possibile al suono dei pickups magnetici(funziona anche lo switch).
Rispondi
Re: Variax?
di Adimant [user #12733]
commento del 06/09/2013 ore 14:39:14
Ma allora perchè metterli? L'idea di base (comune anche alle ultime serie di variax) è proprio quella di avere sia l'una che l'altra cosa. Può darsi sia superfluo (sostanzialmente sono d'accordo, infatti le prime Variax, quelle senza p.u. magnetici, mi piacevano anche più delle ultime), ma se è così, allora quei due p.u. magnetici non hanno senso, per cui meglio non metterli.
Rispondi
Re: Variax?
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 06/09/2013 ore 14:57:17
Perché se si scarica la batteria, puoi comunque continuare a suonare...

Il concetto della Variax è leggermente diverso: si tratta di uno strumento che offre principalmente emulazioni di modelli storici e strumenti diversi e ad accordature alternative. Questa invece fa del suo punto di forza quello di avere uno strumento che è sempre perfettamente intonato mentre si suona.
Rispondi
Re: Variax?
di Adimant [user #12733]
commento del 06/09/2013 ore 15:21:48
Vabbè, dai, non metto due p.u. su una chitarre solo nel caso si scarichino le batterie! :)
In realtà continuo a sostenere che sia una simil-variax con in più questo (bel) sistema di accordatura. Però per avere l'accordatura 'continua' rinuncia al suono analogico. Che, ripeto, va anche bene, ma a questo punto mi sembra che Peavy (come anche Line6 con le Variax di seconda generazione) non abbia la 'forza' per perseguire un obiettivo che è quello di offrire una chitarra completamente digitale.
Insomma, si pone a metà strada tra i sistemi Roland che lavorano 'fuori' dalla chitarra e le prime Variax che avevano suono completamente modellato in digitale, senza nessuna concessione all'analogico.
Ripeto, mi piace, ma c'è un po' più di quello che serve, e non è necessariamente un bene.
Rispondi
na meraviglia????
di Gpaolo58 [user #22822]
commento del 06/09/2013 ore 15:29:12
con tutto quello che promette non è che suona anche da sola??

...e se per caso dal vivo si rompe qualcosa all'improvviso suoni scordato che figura ci fai??
Rispondi
Re: na meraviglia????
di gigius [user #32013]
commento del 06/09/2013 ore 19:31:53
E se ti si rompe una corda? se ti flippa l'overdrive? se ti si brucia una valvola?
Mi sa che il mondo si dividerà tra persone a cui piace e persone a cui non piace.
Rispondi
dai
di asrock89 [user #31134]
commento del 06/09/2013 ore 18:13:4
dai ci siamo quasi, un altro po' e arriveranno le chitarre per chi non sa suonare e vuol sembrare van halen, ora già ci sono quelle per chi non le sa accordare o tenere accordate, quelle per chi non sa tirare fuori un suo suono decente, dopodichè ? faranno anche la mano meccanica che ti plettra le corde ? mah poveri noi.....
Rispondi
Re: dai
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 06/09/2013 ore 19:52:08
mmmmh... Mi sa che hai capito poco di questo strumento, vero?
Rispondi
Re: dai
di asrock89 [user #31134]
commento del 06/09/2013 ore 23:16:19
si tranquillo ho capito perfettamente è uno strumento che ti dà la chitarra sempre accorda tramite i pickup e il software digitale, poi può avere varie accordature senza dover cambiare corde o chitarra e quindi accordare fisicamente la chitarra ad una diversa accordatura, ho capito perfettamente che si tratta quindi di digitale visto che parliamo di software, quindi credo di aver capito bene se c'è un software che fa suonare accordata una chitarra scordata rilevando il suono scordato e facendolo uscire accordato o sbaglio ? la mia era la mia riflessione personale su questo tipo di strumento, allora per voi potrà essere eccezzionale per me non lo è, anzi per me va bene l'evoluzione dello strumento ma questo tipo di evoluzione per me è inutile. Preferisco avere una chitarra che se è scordata suona scordata e saperla accordare da me con il mio orecchio, affinato da anni di accordature sbagliatee ore passate con lo strumento per arrivare a questo, poi liberi di usare una chitarra che suona accordata sempre e comunque e con il software che magari tra qualche anno velocizza le frasi o ti mette il ''tocco'' no ? forse non è stato capita la mia riflessione, che poi possa essere non condivisa mi sembra giusto e normale come io non apprezzo questo tipo di strumento.
Rispondi
Re: dai
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 07/09/2013 ore 13:15:12
No, non hai capito.

La chitarra in questione non serve a farti divertire a suonare accordato uno strumento scordato, ma a correggere l'intonazione in tempo reale su uno strumento che, DI NATURA, non è mai perfettamente intonato su tutte le corde. E' per questo che in passato si sono creati dei sistemi(, capotasti compensati, Earvana, Buzz Feiten, Fretwave) che intervenivano sulla struttura fisica dello strumento cercando di compensare le differenze di lunghezza di scala delle singole corde, ed altri ancora più radicali che si proponevano di variare la posizione di ogni singolo tasto per ogni corda. Purtroppo però si doveva scendere sempre ad ovvii compromessi... Con il software di Antares la chitarra suona perfettamente intonata per ogni tasto e per ogni corda, e mantiene la sua intonazione anche in caso di diteggiatura non perfetta(cosa che capita nel 99% dei casi anche ai professionisti), sganciandosi automaticamente quando rileva l'intenzione del musicista di effettuare un bending o un vibrato. Poi da queste features ne sono derivate altre, come la possibilità di cambiare accordature al volo oppure l'emulazione timbrica, ma è questa la vera novità che Peavey(e Parker) hanno e gli altri no.
Rispondi
Re: dai
di asrock89 [user #31134]
commento del 07/09/2013 ore 18:25:23
ok non ho capito, infatti come hai scritto, il software la chitarra suona perfettamente intonata per ogni tasto e corda e mantiene la sua intonazione anche in caso di diteggiatura non perfetta. Che poi succeda al 99 percento dei professionisti non mi sembra proprio, anche perchè poi bisogna vedere cosa si intende per intonazione perfetta, perchè se poi si vuole l'intonazione al millesimo di millimetro bè è utilissimo. Io la penso diversamente e per me è inutile, e come ho detto serve appunto a far suonare intonato anche chi non sa appunto premere i tasti per farla suonare intonata alla perfezione, per quanto riguarda le features, quindi suoni aggiuntivi accordature ecc..... per me il fatto che ci sia un software dietro che modifica il suono naturale dello strumento non va bene e rovina il tutto. E non lo dico da profano ma da informatico di professione quindi non è un'avversione verso il futuro e l'informatica, ma verso il software che appunto modifica il suono naturale di uno strumento che gia di per se viene modificato tramite la corrente e quindi i microfoni. Semplicemente la penso diversamente, visto che siamo liberi di pensarla diversamente non mi sembra che voglia dire non aver capito, poi fai te continua a scrivere non hai capito, saluti.
Rispondi
Nulla di nuovo...
di wrugg25 [user #31282]
commento del 07/09/2013 ore 11:21:17
Per cambiare accordatura, io ho già il mio Whammy DT, che offre meno possibilità, rispetto all'AutoTune, ma almeno fa uscire il suono della mia chitarra...
Non dico che questa AT-200 sia negativa a priori, tutt'altro: è uno strumento ottimo per chi in sede live ha bisogno di un sacco di accordature e non vuole perdere tempo a riaccordare dopo ogni brano, ed è sicuramente più comodo del Whammy (che è un pedale gigantesco) o del Morpheus DropTune (più piccolo del Whammy, ma comunque abbastanza ingombrante). Ma, in sede di registrazione o dove comunque si vuole ottenere un suono specifico, un sistema che sostanzialmente elimina il suono proprio dello strumento non è la soluzione migliore; non sono ideali nemmeno effetti come il Whammy o altro, che però fanno quanto meno uscire il suono dello strumento (suono che, in un intervallo di variazione che va da +2 a -2 toni, esce praticamente perfetto), e non una riproduzione completamente digitalizzata.
Per non parlare poi del danno che i chitarristi in erba possono causarsi impiegando l'AutoTune: accordare la chitarra è fondamentale, per lo sviluppo dell'orecchio del musicista e non solo.

Per cui, pur riconoscendo l'utilità di uno strumento del genere, mi sento di dire che, allo stesso prezzo EFFETTIVO (che corrisponde a circa 1200€, secondo quanto riferisce Matteo Barducci circa i costi da affrontare per poter disporre di tutte le funzionalità dell'AT-200), posso tranquillamente comprarmi un'altra chitarra "standard" con le caratteristiche (forma del manico, numero dei tasti, pickups, tipo di ponte...) che voglio io, accordarla in Drop C e poi ottenere qualsiasi altro drop usando semplicemente il Whammy.

Uno strumento del genere a mio avviso servirà solo ad alcuni turnisti e a qualche musicista casalingo, e rischierà di essere usato in maniera dannosa (perchè, voglio ricordarlo, nessun oggetto è dannoso in sè, ma può diventare dannoso se usato male) da tutti quegli aspiranti chitarristi che saranno così minchioni da cercare un modo per non imparare a conoscere il proprio strumento.
Rispondi
Re: Nulla di nuovo...
di asrock89 [user #31134]
commento del 07/09/2013 ore 18:28:25
proprio ciò che intendevo dire, sarà che mi sono spiegato male, ma aspetta che ti arrivera una risposta con (non hai capito). (Scherzo senza malizia caro Marco)
Rispondi
Re: Nulla di nuovo...
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 07/09/2013 ore 18:44:40
Rispondo qua(a parte che mi chiamo Matteo...).

Il "suono naturale dello strumento" è un qualcosa che nel mondo della chitarra elettrica non si è mai sentito, per sua stessa natura. Inoltre, abbiamo imparato a stravolgerlo con mille metodi, passandolo attraverso pedali, distorcendolo in ogni modo ed infine riproducendolo con un mezzo(l'amplificatore) che è la cosa meno lineare che esista e che diventato parte stessa della catena, forse l'elemento più indispensabile di tutto. Sfido chiunque ad andare sul palco e trovare differenze fra il suono reale dei pickups magnetici della AT-200 e quello "base" emulato(che per stessa intenzione dei progettisti doveva essere una riproduzione 1:1 del suono "reale" della chitarra, al netto dei bachi di sistema che ho evidenziato nel mio primo intervento". Quanto alla "intonazione perfetta" non è un problema di minore o maggiore perizia: su un tasto jumbo per es. dove la superficie che viene a contatto con la corda è estesa e non puntuale come dovrebbe essere nel caso ideale non si ha praticamente mai la centratura della nota. Certo, questo al 99% dei casi, specie se si ascolta un chitarrista ipertecnico che produce 10.000 note al secondo non si nota, ma è un dato di fatto che la cosa esiste e che il processo di Antares la risolve. Così come risolve per esempio il problema delle cancellazioni di fase a corde vuote. Ora se serve o non serve quello ovviamente lo decide il chitarrista, ma che sia inutile, specie per chi passa il suo tempo in sala di registrazione, proprio no...
Rispondi
Re: Nulla di nuovo...
di wrugg25 [user #31282]
commento del 07/09/2013 ore 20:01:30
La corda, vibrando, produce delle onde, dette onde stazionarie. Tali onde vengono trasmesse alle parti in contatto con le corde (il capotasto e il ponte) e da lì, al legno dello strumento. A questo punto, per il fenomeno della riflessione, parte di queste onde vengono ritrasmesse alle corde, creando delle interferenze con le varie armoniche delle onde stazionarie iniziali. Le onde risultanti da tali interferenze sono quelle che effettivamente faranno vibrare la corda di metallo, e che quindi provocheranno delle perturbazioni nel campo prodotto dal sistema elettro-magnetico dei pickup, perturbazioni che apposite parti dei pickup stessi capteranno, e che saranno trasmesse, come segnale elettrico, mediante l'uscita jack dello strumento. Tale segnale, entrando nei vari stadi dell'amplificazione saranno infine convertite in onde sonore ed emesse dai "coni" delle casse. Questo io intendo come suono naturale di uno specifico strumento. Cambiando amplificatore o aggiungendo degli effetti è possibile variarne sensibilmente alcune caratteristiche, ma ciò che entra nell'amplificatore è sostanzialmente uguale.

Un suono ricostruito digitalmente non è naturale: è una simulazione, a volte anche validissima, per carità, ma sempre una simulazione. Fondamentalmente, una simulazione si differenzia da un suono naturale a causa di tutti gli elementi di interferenza valutati sopra, elementi che, come è facilissimo dedurre, variano da chitarra a chitarra. A molti, probabilmente, questa differenza non interessa, e allora utilizzano le simulazioni e ottengono, a volte, anche risultati ottimi; a me, personalmente, questo dettaglio interessa, e scelgo i miei strumenti anche impiegando calcoli fisici ad esso relativi.

Per quanto riguarda l'intonazione perfetta, è ovvio che una chitarra non potrà mai, di sua natura, possederla, visto che stiamo parlando di uno strumento ad intonazione fissa, e quindi impossibilitato ad emettere suoni differenti l'uno dall'altro per la frequenza secondo i rapporti codificati da Zarlino. Ma non è il solo strumento in questa situazione: tutti gli strumenti ad intonazione fissa, tra i quali il pianoforte, ne soffrono. Per questo esistono in musica i cosiddetti "temperamenti".
Inoltre, l'orecchio umano ha una sensibilità molto limitata, per cui le minime variazioni frequenziali che si hanno premendo la corda sulla tastiera di una chitarra subito prima o dopo (le dimensioni dei tasti sono molto limitate) il punto di "giusto temperamento" sono nella quasi totalità dei casi impossibili da percepire persino per l'orecchio più allenato. Ricercare l'intonazione naturale su una chitarra mi pare un'inutile pedanteria, onestamente: basta accordare con precisione secondo il temperamento equabile e ponderare le proprie esecuzioni. Tra l'altro, esistono modi meno "snaturanti" per ottenere un'intonazione più precisa (cosa possibilissima semplicemente variando opportunamente la lunghezza del tratto di corda coinvolto nella vibrazione), rispetto alla costruzione digitale del suono: la regolazione delle sellette del ponte dello strumento, l'utilizzo di strumenti con sistema di fanned fretting o addirittura (per chi è molto preciso) fretless...
Rispondi
Re: Nulla di nuovo...
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 07/09/2013 ore 20:45:43
Grazie della lezioncina, ma il suono della AT-200 non è "ricostruito digitalmente": è comunque il timbro captato dai sensori piezoelettrici del ponte e passato attraverso l'elaborazione di un DSP dedicato che applica sostanzialmente delle equalizzazioni e un algoritmo complesso di pitch-shifting. Non vedo per quale dannato motivo se l'elaborazione la fa un Kemper o un Axe-Fx va bene e se la fa l'algoritmo di Antares no... Anche perché, sostanzialmente, se suoni su un palco anche con il migliore ampli e con la chitarra senza effetti ciò che udiranno gli spettatori in sala sarà il risultato dell'elaborazione del mixer e dei processori da palco, il sovente delle volte digitali... Ecco perché questa discussione ha pochissimo senso.
Rispondi
Re: Nulla di nuovo...
di wrugg25 [user #31282]
commento del 07/09/2013 ore 21:37:45
Lascio stare per decenza il "grazie della lezioncina", che se mi devo mettere a rispondere a simili esibizioni di maleducazione si va a finire in una discussione vergognosa e onestamente irrispettosa nei confronti di chi leggendo questi commenti vorrebbe trovare idee, e non invettive.

Ti faccio semplicemente notare che tu continui a parlare di palco e live in senso oggettivo, mentre io continuo a definire lo strumento in esame come assolutamente inadatto alle mie personali (e, pertanto, soggettive) esigenze di registrazione. Parliamo di ambiti assolutamente diversi.

Detto questo, visto che, non per colpa mia, la discussione rischia di scadere nella più putrida maleducazione, chiudo, ed eviterò di rispondere ulteriormente.
Rispondi
Re: Nulla di nuovo...
di yasodanandana [user #699]
commento del 18/10/2013 ore 01:30:47
==io ho già il mio Whammy DT, che offre meno possibilità, rispetto all'AutoTune, ma almeno fa uscire il suono della mia chitarra==
io uso l'autotune da diversi anni.. direi che sul suono in se e per se non fa niente.. e quello che senti, eventualmente trasposto, intonato ecc. ecc. e' il suono della chitarra, non qualcosa di sintetizzato o emulato...
Rispondi
Re: Nulla di nuovo...
di wrugg25 [user #31282]
commento del 18/10/2013 ore 07:48:37
A me è sempre sembrato, al sentirlo, molto "sintetico", onestamente...
Rispondi
Re: Nulla di nuovo...
di yasodanandana [user #699]
commento del 18/10/2013 ore 08:08:49
ciao.. le tue rispettabilissime impressioni non sono in discussione, se il suono ti sembra sintetico, va bene .. semplicemente sintetizzatore vuol dire che le note prodotte dal chitarrista innescano un suono prodotto da uno strumento elettronico.. autotune vuol dire che quello che si sente e' il suono della chitarra intonato e/o trasposto..

:-)
Rispondi
ok
di asrock89 [user #31134]
commento del 07/09/2013 ore 19:19:02
ma per me è inutile appunto per gli altri affari loro, poi per quanto mi riguarda la penso diversamente, ovviamente non credo sia utile continuare a scrivere ognuno il pensiero dell'altro abbiamo capito che la pensiamo diversamente penso basti cosi', per me resta inutile.
Rispondi
Re: ok
di wrugg25 [user #31282]
commento del 07/09/2013 ore 20:05:17
Ti do ragione, ognuno la pensa diversamente, come è naturale che sia. Per questo io espongo e spiego le mie idee, senza pretende che altri le condividano ;)
Rispondi
Basta bagarre, tagliamo la testa ...
di mcmir75 [user #23593]
commento del 07/09/2013 ore 23:20:44
Basta bagarre, tagliamo la testa al toro, guardiamo questa eccellente prova, non me ne voglia Denis, anche la sua non era male ;-) e poi tutti a nanna

vai al link
Rispondi
Rametto d'ulivo...
di psykoguitar utente non più registrato
commento del 13/09/2013 ore 12:15:
Solo per mettere pace.
Matteo a volte è un po' ruvido, ma è molto, molto competente. Anche a me a volte bacchetta sulle dita quando toppo (l'ultima è stata sulla datazione di alcune Les Paul :-) ) ; il suo modo di fare può dare fastidio, ma se andate oltre ai modi, i contenuti di quel che dice sono ottimi. Insomma non guardate a come ve lo dice, ma a cosa vi dice; il suo discorso ha un senso.

Nel merito ho apprezzato i vostri diversi punti di vista, chi va sul palco e chi registra hanno esigenze lievemente differenti. A me il prodotto sembra buono, con le problematiche iniziali dei prodotti innovativi, che spesso purtroppo vengono collaudati sulla pelle dei primi acquirenti (chi si occupa di informatica sa bene a chi e a cosa mi riferisco).

I sistemi meccanici (es.: Evertune) sono efficaci, anche se costosi e con dei limiti, ad esempio sui bending o sui vibrati. Qui abbiamo invece uno strumento che se usato bene risolve quelle piccole rotture di scatole che sono le accordature precise, le alternative, lo scordarsi delle corde nuove dopo un po' di strum (io odio la corda del SOL, è uno scassamento di marroni infinito...).

Come dice Burats, manca solo il tremolo. Ma probabilmente arriverà più avanti.
La mia opinione è che è una chitarra da non comprare... adesso. meglio aspettare meta del 2014, quando tutti i problemi tecnic saranno emersi e saranno forse stati risolti.

Ma il progetto resta ottimo, lo strumento è egregio e la spesa non eccessiva (prezzo/prestazioni).

Psyk
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Funzionamento...
di ENZ0 [user #37364]
commento del 20/09/2013 ore 21:04:58
Ma ho interpretato male o funziona come un traduttore istantaneo?
Cioè, ho il mi cantino scordato, "gli dico" che vorrei un'accordatura standard e suonando il cantino "scordato" a vuoto si ricalibra e me lo traduce in accordato?

Mi pare di capire che questo tipo di intervento avviene anche salendo su per la tastiera, man mano che suono per correggere le imperfezioni dell'intonazione in tempo reale, è corretto?

Premesso che io non ne troverei l'utilità (sono un dopolavorista io :D ), ma l'idea per me non è malsana, anzi... mi viene in mente quando ho cominciato a suonare nel 95, avevo 16 anni, disponibilità economiche scarse e un'accordatore elettronico costava l'ira di Dio: perdevo ore a cercare di accordare ad orecchio con fischietto e diapason e, cosa + grave, ero convinto fosse accordata mentre magari non lo era, suonando scordato e allenavo l'orecchio in modo sbagliato. A distanza di anni, mi rendo conto di quante persone non sanno riconoscere una chitarra scordata, forse perchè hanno snobbato l'accordatura!

Poi è arrivato l'accordatore e dico, per fortuna!

Giudizio personale, per me l'idea c'è, magari è ancora in fase larvale e sarà migliorata, ma può dare una mano.
Non la comprerei perchè non lavorando con la musica non ne ho utilità e comprerei uno strumento nel senso classico, se però me ne vado suonando in giro, dovendomi portare dietro 27 chitarre un pensierino ce lo farei.

Il nostro sound? per come la vedo io, a meno di non voler registrare qualcosa che abbia un preciso sound (dovendo poi considerare tutto cio' che passa dal momento in cui pizzico la corda, passando per il processo sonoro, fino alla riproduzione finale), suonando in un locale, in una piazza affollata, in una grotta, su una piattaforma galleggiante nella laguna di Venezia, intervengono tante di quelle variabili che, utilizzando una emulazione il risultato potrebbe essere lo stesso a beneficio della mobilità!
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comprata e ..
di kuad [user #26235]
commento del 17/10/2013 ore 23:55:54
... testata. Quella che ho dato al muro quando ho provato a tirar fuori un setting decente e suoni decenti.

Meglio partire dall'inizio: ho comprato la chitarra da un noto negozio online tedesco e quando è arrivata ho potuto notare una verniciatura (il nero non perdona) ad dir poco ... dozzinale. Il manico, inteso come misura, mi piaceva ma era tutta da settare. Dopo due ore non ci capivo niente, non c'era verso.

L'ho data all'amico liutaio che mi ha fatto notare che i tasti erano allineati come una strada di montagna. In più il suono su alcune corde usciva come "raddoppiato" e l'effetto ricordava un sitar. Visto che il suono viene prelevato dai piezo ci siamo detti che probabilmente entravano armoniche spurie dettate dalla tastiera penosa. Che fare? restituire e chiedere un altra at-200? mettere a posto il manico?
Abbiamo provato la seconda e adesso il manico fila che è un piacere ma il suono stile sitar rimane.

Mi ci sto incaponendo ed ho acquistato anche il software (kit) che amplia le possibilità di suono. Sì, perche la chitarra è fornita con software "base" e se vuoi fare alcune delle cose che vedi nei video occorre comprare il software, che si installa con interfaccia midi (a parte) con cavo usb (a parte) e cavi midi (a parte).

Se riesco a farla funzionare a modo, forse avrò delle soddisfazioni. Forse. O forse "testerò" ancora il muro.
Rispondi
Re: comprata e ..
di kuad [user #26235]
commento del 18/10/2013 ore 00:17:13
tabella dei costi effettivi (il pacchetto pro è la via di mezzo, quello completo costa 299 dollari):

- PEAVEY AT-200 BLACK € 344,00
- M-AUDIO MIDISPORT 1X1 USB € 29,00
- PEAVEY AT-200 MIDI Y-CABLE € 8,70
- Liutaio € 70,00
- Pro Pack Features $ 199,00
Tuning Technologies
Solid-Tune™ Intonation System
String Tune

Tunings
Standard Tuning
Drop D
DADGAD
Open E
Open A
Open E minor
Open G
Open D
Open A minor

Doubling
Twelve String #1
Polyphonic Octaver Down
Seven String #1 (E1 + A0)
Fifth Up

Guitar Models
Modern Humbucker
California Single Coil
Acoustic
Nashville Single Coil
Mini Humbucker
P-90

Virtual Capo Range
12 half-steps up
12 half-steps down

MIDI Features
MIDI Save/Load Presets (32)
MIDI Function Control
MIDI Pickup Select Control
MIDI Tone Control
MIDI Pitch Shift Control
MIDI Pitch Bend Message
MIDI Software Select
Global Fine Tune
Global Gain
Global Tone Offset
Global Transposition
Rispondi
di Gianxito70 [user #50088]
commento del 08/10/2019 ore 16:14:41
Chitarra Peavey AT-200
Riesumo questo vecchio post per una domanda.
Premetto di essere in possesso di questa chitarra in quanto mi è stata regalata.
Sono a conoscenza del fatto che ha questa funzione di autoaccordatura, ma finora l'ho sempre utilizzata con i suoi pick up magnetici che mi sembra abbiano ottime prestazioni; non voglio spendere inutilmente soldi in pile elettriche poiché la chitarra va bene già così, tra l'altro ha un'ottima liuteria (rimane ben accordata in tutti i 24 tasti). L'unica cosa che mi chiedevo è se in qualche modo è possibile un interfacciamento midi, visto che sono in cerca di effetti digitali magari con questa chitarra posso evitare qualche spesa o sfruttare un particolare controller midi, non so. Grazie 1000 a chi vorrà rispondermi...
Rispondi
di Gianxito70 [user #50088]
commento del 10/10/2019 ore 10:33:22
Ad esempio la Variax L6 si può collegare al multifx firehowks della line 6. Questa non è collegabile a nulla?
Rispondi
di Gianxito70 [user #50088]
commento del 10/10/2019 ore 10:34:47
Dalla chitarra ha sia un'uscita jack sia una midi a 8 pin
Rispondi
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di Gianxito70 [user #50088]
commento del 10/10/2019 ore 10:34:49
Dalla chitarra ha sia un'uscita jack sia una midi a 8 pin
Rispondi
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