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Marlene Kuntz - Nella tua luce
Marlene Kuntz - Nella tua luce
di [user #37892] - pubblicato il

Il nuovo album in studio dei Marlene Kuntz segna un netto cambiamento nei suoni rispetto al precedente "Ricoveri virtuali e sexy solitudini". Abbandonate le sperimentazioni elettroniche di Howie B. in sede di produzione, questo nono lavoro, si attesta su territori musicalmente e liricamente in linea con i precedenti album.
Il nuovo album in studio dei Marlene Kuntz segna un netto cambiamento nei suoni rispetto al precedente "Ricoveri virtuali e sexy solitudini". Abbandonate le sperimentazioni elettroniche di Howie B. in sede di produzione, questo nono lavoro, si attesta su territori musicalmente e liricamente in linea con i precedenti album, in particolare da "Senza peso" a "Uno".

Questo non tragga però in inganno i più attenti, perché la ricercatezza sonora e lirica della band cuneese è unica e l’impatto emotivo che ne consegue è il risultato di una epicità descrittiva unica nel suo genere. Questo è un album impetuoso, nel quale la negatività che permeava il precedente disco lascia spazio a un’illuminazione generale che difficilmente avrebbe potuto trovare spazio nelle stravaganze sonore di "Ricoveri virtuali e sexy solitudini". "Nella tua luce" è una raccolta di composizioni di rara bellezza, nella quale le melodie cullano l’ascoltatore in una danza in crescendo, dove aperture strumentali inaspettate rapiscono e impressionano per naturalezza e fluidità, dove spiccano testi ricercati e poetici, particolareggiati e mai scontati.

Che narrino di fatti realmente accaduti (Osja amore mio, Giacomo eremita), un gioco di citazioni troppo abusate (Il genio-l’importanza di essere Oscar Wilde), situazioni impreviste che si crede possano accadere solo “agli altri” (Catastrofe, La tua giornata magnifica), i testi di Godano sono pazientemente ricercati e cesellati con sapienza ed esperienza all’interno delle soluzioni musicali del gruppo. Sinonimo di maestria nel saper coniugare un lirismo accurato alle musiche senza appesantire la composizione o peggio ancora correre il rischio che i testi giungano all’ascoltatore quale elemento non amalgamato alle trame sonore.

Marlene Kuntz - Nella tua luce

Musiche che si avvicinano molto alle aperture elettriche e all’istintività del primo album Catartica del 1994 con il tocco lirico/emotivo del capolavoro Senza peso del 2003. Credo di non sbagliare affermando che Nella tua luce si possa collocare come il punto più alto nella discografia raggiunto dai Marlene Kuntz. Il gruppo possiede oggi una maturità artistica e una compattezza di idee invidiabile. La title track, posta come prima traccia, mostra l'autore aprirsi nel proprio intimo verso l’altrui individuo, non si rivolge a una persona specifica, ma può essere Dio, citato nel testo, oppure Beatrice (storicamente legata al Sommo Poeta) o ancora Clizia, legata ad Eugenio Montale (citata nella raccolta Le occasioni del 1939), figura analoga a quella di Beatrice per Dante.

Sarà il fruitore del brano a interpretare il testo e a renderlo proprio, trovandone un senso adatto a sé e a decidere quale sarà la persona cara (ma anche, uscendo dagli schemi, un ideale) alla quale aprirsi “nella sua luce”. Geniale è Catastrofe, dove l’autore immagina un dialogo con un uomo che da un giorno all’altro è diventato un clochard, ponendosi l’interrogativo “se accadesse anche a me”?; o la magnifica "Osja, amore mio" che vede una donna imparare a memoria le poesie del marito scrittore (mandato a morte da Stalin per averlo canzonato con una poesia “scomoda”), così da tramandarle verbalmente alle generazioni successive. Il gioco di parole di "Seduzione", dove le parole stesse sono capaci di sedurre una donna, immaginando un ritorno alla purezza della parola, spesso invece pronunciata al solo scopo di sprecare fiato e con fine edonistico. "Giacomo eremita" (dalla struttura che ricorda il recente tributo ad Ivan Graziani Monnalisa) gioca con l’invadenza di un commensale, vanitoso quanto improbabile intrattenitore di una tavolata alla quale è invitato. Con "Adele" si toccano i territori d’attualità dello stalking, fenomeno purtroppo dilagante, raccontato con particolare attenzione nei confronti di chi subisce violenza.Ne "La tua giornata magnifica" invece, una donna fa il possibile affinché un evento inaspettato non rovini la sua giornata di festa. Un matrimonio? Scontato, ma possibile. Oppure, forse, una metafora per risvegliare chi cede il passo con troppa facilità a cose passeggere, a beni materiali, senza più affezionarsi alle cose care, alle proprie passioni, senza lottare per mantenerle proprie.

"Solstizio" (d’estate) è il giorno più lungo e luminoso dell’anno, che contrasta con le ombre che ognuno di noi si porta dentro. Anche questo può essere letto come una metafora della vita, dove la luce non deve mai mancare. La luce è vita, la luce è un elemento guida (e qui probabilmente l’autore gioca con la spiritualità: vedi la citazione di Dio in Nella tua luce) che ogni essere vivente deve trovare per sé (sia un amore, sia una figura religiosa, sia un oggetto di culto come un libro o un disco), purché doni la serenità interiore. Ma in fondo è tutto l’album a rappresentare una metafora della vita, uno spunto per ricercare la propria felicità, anche passando attraverso catastrofi, giornate di festa, amori perduti o cadute libere senza riparo.

Nella tua luce può essere visto come una sorta di “concept” per la ricerca della felicità in un periodo storico buio sotto tutti gli aspetti (umani, politici, economici) come quello che stiamo vivendo in questo decennio. Con questo album i Marlene Kuntz tracciano un deciso punto di svolta che coniuga la parte più istintiva degli esordi con quella più riflessiva degli ultimi anni della loro carriera.  
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