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Ibanez RG135 classe 1986
Ibanez RG135 classe 1986
di [user #5004] - pubblicato il

Prima delle moderne RG a 24 tasti e Floyd Rose, una super-Strat con tre single coil e 22 tasti era diventata la preferita di numerosi guitar hero: la RG135 Roadstar Standard.
Prima delle moderne RG a 24 tasti e Floyd Rose, una super-Strat con tre single coil e 22 tasti era diventata la preferita di numerosi guitar hero: la RG135 Roadstar Standard.

Vi voglio presentare la mia ultima arrivata: una Ibanez RG135 classe 1986, appartenente alla serie Roadstar II.
La chitarra è la diretta evoluzione della precedente RS135, molto simile ma caratterizzata dall’assenza dei classici contour cuts sul corpo, da un radius della tastiera meno piatto e, sui modelli precedenti all'85, dalla presenza di un pickguard più esteso con un curioso ricciolo rivolto verso la parte bassa del corpo.

Ovviamente è una Giapponesina, modello entry level di una serie molto nutrita e amata all’epoca, fra gli altri, anche da Allan Holdsworth che proprio partendo dal modello RS ha voluto sviluppare la sua signature.

Le differenze fra i vari modelli di Roadstar Standard riguardavano più che altro l’allestimento hardware ed elettronico: layout dei pickup e ponte (fisso o mobile), condividendo poi tutte la stessa base strettamente liuteristica.
Era poi disponibile una serie Deluxe, disponibile con manici da 22 o 24 tasti e con ponti Edge.

Su tutta la serie il corpo era in basswood (tiglio), legno molto utilizzato su parecchie Ibanez di tutti i livelli, manico in un pezzo unico di acero, tastiera in palissandro (solo prima dell'86 era disponibile su alcuni modelli anche l’acero) a 22 tasti. Solo su alcune Deluxe, poi definitivamente evolute nelle moderne RG, era disponibile la tastiera a 24 tasti.
La RG135 completa il suo allestimento con tre pickup single coil, un ponte vibrato Powerocker con capotasto in grafite e uno switch di fase per i pickup.
La mia, infine, è in una bellissima finitura white ormai ingiallita naturalmente dal tempo in modo molto piacevole (dubito comunque che, anche all'epoca, fosse proprio bianca bianca).

Ibanez RG135 classe 1986

I pickup in dotazione non erano male. Purtroppo la mia aveva l’elettronica abbastanza "bruciata" ma, da quanto ho potuto sentire prima della sostituzione, i pickup avevano un suono "giusto", brillante, con un output medio e molto presenti. Per la cronaca, mi è stato detto dal liutaio che erano dei ceramici: nel complesso non mi dispiacevano affatto e lo switch di fase, montato su questa serie, faceva il suo dovere.
Ho comunque preferito procedere sostituendo i pickup con un set completo di Duncan YJM, cambiando con l’occasione anche tutta l’elettronica.
Ponte e meccaniche sono di buona qualità: il ponte ha un'escursione classica, è assimilabile a un ponte "Fender" (fra virgolette) e le meccaniche... tengono l’accordatura!

Nel complesso è uno strumento molto ben fatto. L’attaccatura del manico è precisa, a quattro viti. Il manico ha una sezione sostanziosa. La tastiera, pur non essendo prettamente vintage, ha comunque un radius classico e comodo, che si adatta bene tanto a un playing incisivo quanto allo shredding: all’epoca più di qualche chitarrista del filone neoclassico aveva utilizzato questa chitarrina, e lo stesso utilizzo da parte di Holdsworth la dice lunga. Non saprei dire la misura dei tasti, che comunque sono strettini e non eccessivamente alti. Sicuramente la tastiera sarà stata rettificata nel tempo, ma i tasti sono eccezionalmente ben posati, senza buzz e senza dead spot. Anche l’intonazione della chitarra è estremamente precisa, su tutta la lunghezza della tastiera.

La chitarra si pone nella categoria molto in voga all’epoca delle super-Strat. La 135, con i suoi tre single coil, è sicuramente la più vicina al mondo prettamente fenderistico, con qualche aggiornamento nelle misure, comunque sensato e per nulla eccessivo rispetto ai modelli di ispirazione.
È molto comoda da suonare, morbidissima e scorrevole sotto le dita, con un tono un po' meno squillante di una Fender, ma comunque sufficientemente presente: se sui puliti perde un po' del twang della cugina americana, sui distorti tende a comportarsi un po' meglio, senza sferragliare troppo sugli alti e con un pizzico in più di nasalità che permette di emergere meglio quando si usano suoni più cattivelli. Il sustain, grazie anche a un attacco un po' meno veloce rispetto a una Fender, è elevato e facilita ulteriormente l’esecuzione.

Ibanez RG135 classe 1986

Chiaramente buona parte del timbro viene dai pickup (i Duncan YJM intendo) di cui sono soddisfattissimo: sono pickup hum canceling, poco spinti, più caldi dei single coil tradizionali eppure non troppo scuri. Si prestano bene sia per suoni low gain e per il blues moderno sia, ovviamente, per suoni distorti. Comunque non sono assolutamente pickup con output elevato e hanno, in ogni caso, bisogno di essere spinti a dovere con booster/overdrive per ottenere sonorità prettamente metal (e comunque rimaniamo su sonorità malmsteeniane). D'altro canto mantengono sempre un'elevata intelligibilità (anche al manico, e ci mancherebbe visto il nome che portano) e hanno una notevole capacità di bucare nel mix.
Non sono pickup unidirezionali, il marchio YJM non deve trarre in inganno, anzi li trovo versatili e adattabili a situazioni timbriche diverse. Poi, se si cercano esclusivamente sonorità da Shadows, ovviamente c'è di meglio.
Al posto dello switch di fase, ho fatto installare uno switch che fa andare contemporaneamente il pickup al manico e quello al ponte: questa combinazione torna utile per ottenere sonorità da Telecaster credibili. Il suono si sgonfia e l’attacco diventa maggiore, gli alti diventano più frizzanti e i bassi più percussivi, pur rimanendo il timbro complessivo ben controllabile, anche su suoni crunch.

Per concludere, come quasi tutti gli strumenti giapponesi di quegli anni, anche questa RG135 mi ha pienamente soddisfatto, con un giusto equilibrio di classico e moderno e con una cura nella costruzione che oggi, senza polemiche, mi sembra persa anche su chitarre blasonate e costose.
E tutto questo tenendo anche conto che ho speso di più per sostituire i pickup che non per acquistare la chitarra!

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

Ibanez RG135 classe 1986
135 chitarre elettriche ibanez rg
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Faccio fatica però a poterla ...
di angusnoodles [user #13408]
commento del 19/09/2013 ore 16:57:36
Faccio fatica però a poterla considerare una supertrat visto che monta tre single coil, un vibrato tradizonale, piccolo raggio di curvatura della tastiera... È una chitarra che, per come è descritta, è molto più vicina ad una Stratocaster tipica... Fatta eccezione per il corpo in tiglio...
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Anni fa l'ho avuta in ...
di kirschak [user #32705]
commento del 19/09/2013 ore 17:28:22
Anni fa l'ho avuta in prestito per qualche mese.
La chitarra mi piaceva parecchio, suonava bene, teneva bene l'accordatura ed aveva anche un bel look moderatamente aggressivo con quei pickup neri e lo switch. Peccato solo che il manico si fosse leggermente storto lateralmente col passare degli anni.
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Si assolutamente, infatti scrivevo che ...
di sdl [user #5004]
commento del 19/09/2013 ore 17:33:54
Si assolutamente, infatti scrivevo che la 135 nello specifico è sicuramente la più vicina al mondo prettamente fenderistico! In effetti l'introduzione in neretto l'ha aggiunta la redazione...
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trovo a mio parere da ...
di lapo87 [user #30476]
commento del 20/09/2013 ore 09:42:2
trovo a mio parere da ibanezzaro integralista che queste prime rg siano il primo vero vagito che mamma ibanez ha fatto nella direzione superstrat, l'hanno della rivoluzione è indubbiamente il 1987 con l'uscita di RG, Saber, Radius e Power. Personalmente le ho provate tutte tranne la power e secondo me la vera superstrat è la Radius, che poi sarà la base della JS che usa ancora oggi Satriani.
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Re: trovo a mio parere da ...
di sdl [user #5004]
commento del 20/09/2013 ore 10:05:37
Si la mitica 540R, ricordo che la usava Satriani prima di avere la sua signature!
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