di xstrings [user #23053] - pubblicato il 24 settembre 2013 ore 16:39
Prendendo spunto da alcuni temi usciti nel recente post dell'accordiano Oliver mi piacerebbe parlare proprio della scelta dello strumento, di cosa mi influenza personalmente e cosa mi fa ragionare sulla scelta di quest'ultimo. Sono circa 15 anni che suono, di chitarre ed ampli ne ho provati davvero parecchi e questo mi ha pemesso di affilare l'orecchio ma anche di ragionare cercando per quanto possibile di separare la GAS dall'oggettività delle mie opinioni. Molto spesso leggiamo di paragoni fra software ed amplificatori veri e propri, confronti tra chitarre di fascia economica e non e via discorrendo. Ho notato che sovente si tende a voler giudicare solo il sound finale ma nessuno meglio di noi sa che nella scelta del proprio strumento vi è certamente un limite oltre il quale l'opinione sul risultato sonoro si ferma per lasciar spazio a quelle che sono le nostre sensazioni mentre stiamo suonando. Un esempio per me lampante riguarda l'utilizzo dei vari software che ormai spopolano sul mercato, sebbene con i dovuti accorgimenti sia possibile ottenere delle registrazioni di tutto rispetto trovo che la sensazione sotto le dita sia alquanto discutibile, personalemte ho riscontrato una lacuna nei confronti della dinamicità che sentiamo ed a me questa caratteristica pone dei limiti non solo sul piano tecnico esecutivo ma anche dal punto di vista musicale perchè le emozioni ma anche il feeling possono aiutarci ad esprimere al meglio la nostra musicalità. Se parliamo di chitarre il discorso cambia relativamente, è vero che una Squier data in mano a Michele Quaini può sbalordire anche i più indispettiti però è altrettanto vero che lui oltre ad essere tremendamente bravo utilizza in ogni suo test degli amplificatori di qualità indiscussa e sopratutto, cosa davvero importante, suona a volumi sufficientemente alti per far si che la resa sia quanto più possibile ottimale. In un caso come questo però tendiamo a tralasciare dettagli non da poco come la durata di uno strumento nel tempo, la sua capacità nello stare intonato ed accordato ( nei limiti del possibile chiaramente) e la presenza/asssenza di certi incidenti di percorso cho possono far disperare e che ci obbligano nel correre ai ripari spendendo soldi fra liutaio, ricambi e quant'altro. Già, ma allora perchè qui su Accordo leggiamo di così tanta gente che si affida a marchi economici esprimendo tanta soddisfazione? Beh qui entriamo nel discorso delle esigenze personali, a mio avviso sono quelle che ci portano a fare certe scelte e sicuramente chi suona da sempre nella propria cameretta non deve affrontare le problematiche di chi invece gira i locali e le piazze. Molte volte abbiamo assistito a forti divergenze d'opinione ma in quei casi nessuno si è mai posto il problema di capire quali fossero le esigenze di chi stava scrivendo. Con questo vorrei dire che forse sarebbe il caso di cominciare a pensare con un'ottica diversa dove il paragone ed il blind test tra la Squier Classic Vibe e una Fender americana non ha poi tutto questo senso, è nettamente più logico capire cosa ci serve, recarsi in un negozio e fare il raffronto di persona oppure approfittare della possibilità di amici e/o parenti che possano farci provare i loro strumenti perchè francamente di certe affermazioni non se ne può più vista la costante ripetitività. L'unico appunto negativo che mi permetto di fare riguarda la tendenza in generale a pretendere di pagare poco ed avere tanto, questo tipo di ragionamento sta uccidendo il mercato italiano perchè le case produttrici di qualunque bene sono costrette ad abbassare la qualità per star dietro ai costi della concorrenza, sopratutto quella più sleale ma alla fine di tutto l'unica vera vittima è il consumatore o utilizzatore finale, insomma ci stiamo dando la zappa sui piedi. Ho introdotto questo argomento per un motivo specifico ossia il seguente: che lo vogliamo o no la qualità si paga quindi non stupiamoci se poi il pedale economico di turno è tremendamente rumoroso ad alti volumi, se l'ampli valvolare da 200 € si fionda ( che dalle mie parti significa si rompe definitivamente) dopo soli due giorni dall' acquisto o peggio ancora dalla scadenza della garanzia, prima di dire che uno strumento è troppo caro cercate di analizzare tre capisaldi: qualità nel tempo, costo a cui il produttore deve sopperire dalla fabbricazione fino alla messa sul mercato ( considerando anche le tasse! ) e la nostra reale e soggetiva esigenza . So anche io che qualcuno se ne approfitta, non posso affermare il contrario e certe maggiorazioni di costi dovute magari alla firma di qualche personaggio noto ( i famosi modelli signature ) possono far gonfiare i prezzi in maniera non giustificata ma li sta al nostro buon senso capire dove ne vale la pena e do ve no.
Qualcuno leggendo questo mio diario potrà pensare che ho trattato certi argomenti con troppa leggerezza e che forse ho messo troppa carne al fuoco ma obbiettivamente è impossibile riassumere tutti i dettagli possibili immaginabili in un diario di People perciò ora vi cedo la parola, non si sa mai che qualcuno di voi possa dissuadermi da certe mie opinioni decisamente ferme.