VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Steve Vai e la chitarra che suona da sola
Steve Vai e la chitarra che suona da sola
di [user #17404] - pubblicato il

Abbiamo assistito al concerto che Steve Vai ha tenuto al teatro Geox di Padova lo scorso 3 ottobre. Oltre a raccontarvi le cose, incredibili, che gli abbiamo visto fare on stage ne approfittiamo per qualche riflessione sulla sua evoluzione artistica e musicale.
 
Vorrei scrivere che Steve Vai è il miglior chitarrista al mondo. Se non fosse che, dopo averlo visto dal vivo a Padova nell’ultima tappa del tour italiano, mi chiedo se Vai sia ancora un chitarrista. A concerto finito, la sensazione era quella che la sua chitarra suonasse da sola. Come se Vai l’avesse tanto amata e nutrita di passione, dedizione e pulsioni selvagge da animarla. E così, sul palco è come se si vedessero due ballerini impegnati in un passo a due. Steve e la sua Ibanez.
Ora perfettamente coordinati, ora magicamente indipendenti nell’improvvisazione. Immaginate un artista come Prince, Madonna o Michael Jackson che balla sul palco con il violino di Paganini che gli ondeggia attorno, sospeso in aria. La chitarra di Vai è viva. A tratti c’è davvero l’impressione che suoni da sola e che il chitarrista non la sfiori nemmeno più con la mano destra. Questa ondeggia elegante e nervosa scandendo le coreografie dei suoi passi di danza e disegnando nell’aria le figure pazzesche della sua musica. Sembra fare tutto la sinistra che esegue sul manico linee melodiche impervie e surreali. Ma è un trucco. Perché non basterebbero cento mani per fare quello che esce dagli amplificatori di Vai. La chitarra suona da sola e in quello che fa non c’è traccia di intervalli, scale, arpeggi. Non c’è nulla di apparentemente codificabile. E’ un flusso musicale magico e alato, pronunciato con il DS1 acceso sopra il gain al massimo della testata. Il virtuosismo di Vai è dissacrante e ondeggia ora lascivo, ora regale tra il misticismo e la pornografia. Tra melodie melliflue, sospirate con armonici, legati, slide e singhiozzi osceni di leva, strapazzata con la furia cieca di un adolescente che scopre l’autoerotismo.
 
Steve Vai e la chitarra che suona da sola
 
Vai fa cose che semplicemente non si possono fare. Tiene la chitarra in aria: la regge per la cinghia con la destra e cammina per il palco. Nel frattempo, la sinistra scandisce melodie perfette, intonatissime. Si agita impazzito, con la chitarra dietro la testa, strapazzandola e, anziché il caos, dall’amplificatore continua a uscire una sola, precisissima, nota. Come quando agita brutale la leva tirata dietro al ponte e nel marasma delle corde che sbattono, riesce a suonare con i glissati una melodia nitidissima. Tiene sofferenti e sospese, a un passo dal larsen, le testate imballate dei suoi amplificatori. E solo quando le valvole implorano pietà lui le fa esplodere in un feedback lancinante, innescato con un armonico preso e trascinato poi attraverso una corda con la lingua. 
 
Steve Vai e la chitarra che suona da sola
 
Poi, quando abbandona le urla, i miagolii, i latrati della sua chitarra per tornare a farla suonare in maniera tradizionale, lascia attoniti di fronte a una pulizia, una pronuncia ritmica e un’articolazione tecnica inumane: la plettrata di "For The Love Of God", la ritmica di "Answers" o il legato di "Tender Surrender " sono assoluta perfezione formale. Una tecnica comunque che Vai riesce a non far passare mai come meramente accademica e meccanica, anche nei momenti più esagerati ed esasperati: una pausa inattesa e scomposta, un rumore grottesco di leva sdrammatizzano sempre anche il momento più lirico e auto celebrativo.
Ora non uscite con la solita polverosa storia che questo è circo, non musica. Fareste la figura dei vecchi tromboni con le orecchie foderate. Tutte le deliziose mostruosità che Vai combina sul palco avvengono non all’interno di un assolo circense ma perfettamente incastonate, come parte integrante, scritta e vitale di composizioni, canzoni. Sono musica e per di più musica con la M maiuscola, suonata nella maniera più spettacolare alla quale potreste mai sperare di assistere. Vai ha vinto. Hanno vinto il suo genio, la sua musica, la sua tenacia nel non fermarsi mai. Hanno vinto contro chi lo ha definito per decenni un virtuoso senza cuore, un fenomeno da baraccone: tutta tecnica, zero feeling. Ha vinto contro quelli che dicevano che suonare la chitarra così era una moda e che Nirvana, Oasis e poi Radiohead e Coldplay avrebbero spedito in pensione lui e la sua vetusta Ibanez fluo. Oggi Vai è più famoso che mai, riempie, in giro per il mondo, teatri immensi come il Geox di Padova dove la sua faccia e il suo nome nei cartelloni erano grandi come quelli di Bob Dylan. Non male per un ragazzotto che ha fatto solo musica strumentale con gli assoli in tapping!
E Steve Vai si lascia alle spalle anche tanti altri virtuosi. Musicisti che dopo esordi tecnicamente rivoluzionari - capaci di scuotere il mondo della tecnica chitarrista - piano, piano viravano verso forme sempre più semplificate e immediate di comunicazione. Un’evoluzione fisiologica, legata magari alla maturità, che ha spinto spesso gli shredder ad abbassare sempre di più il livello di gain dei loro amplificatori e a sperimentare, più o meno timidamente, con blues, jazz o semplice rock più tradizionale. Concentrandosi più sul tocco e l’espressività, abbandonando la ricerca, la sperimentazione e la tecnica. Vai invece non si è mai fermato. Quello che esegue oggi, a cinquant’anni suonati, è la magnifica, incredibile evoluzione delle cose, già impossibili, che suonava da giovanissimo con Zappa, David Lee Roth o i P.I.L.. E’ la tesi di laurea contro il tema di matura. Uno straordinario percorso di ricerca ed evoluzione musicale e artistica che Vai ha perseguito con coerenza ortodossa, dedizione folle, lontanissimo dalle più tradizionali e depositate forme di chitarrismo.
 
Steve Vai e la chitarra che suona da sola
 
Vai ha lavorato moltissimo anche sulla sua performance e ha ballato dall’inizio alla fine del concerto. Negli anni ha attutito fino quasi ad azzerare l’attitudine metal del suo show. Sembra di assistere più a musical che a un concerto rock.
Il concerto di Padova è stato magnifico. Vai ha proposto un repertorio variegato, mescolando in maniera equilibrata la sua produzione più recente e i classici del suo repertorio. Inatteso e riuscitissimo un set acustico in cui Vai ha rispolverato e arrangiato leccornie dal passato come “Salamanders in the sun” dal suo esordio Flex-Able o “Rescue me or bury me”. 
Doveroso un plauso alla band, ineccepibile nell’eseguire e assecondare le follie Vaiane: Jeremy Colson alla batteria; Philip Bynoe al basso e il tuttofare Dave Weiner alla chitarra e qualche sporadica digressione alle tastiere.
 
Foto Cristian Grego
 
Per chi fosse interessato ad approfondire, chitarra alla mano, lo stile di Steve Vai raccomandiamo di non perdere questa lezione.
concerti steve vai
Nascondi commenti     32
Loggati per commentare

leggendo questo articolo si sente ...
di WarrenMonteleone [user #37213]
commento del 07/10/2013 ore 17:31:48
leggendo questo articolo si sente appieno la tua passione per questo artista! Così tanto che mi dispiace troppo essermelo perso!! :(
Rispondi
Un grande in continua evoluzione
di joerocker [user #11075]
commento del 07/10/2013 ore 17:53:38
Ho visto Vai già 3-4 volte oltre ad aver ascoltato tutta la sua discografia. E' un grande chitarrista, un grande musicista e un grande compositore. Quelli che lo criticano lo fanno solo perchè Vai parla una lingua che loro non capiscono. Non deve per forza piacere a tutti, ma la storia della tecnica senza cuore, di fronte a un artista così espressivo e così divesificato nelle sue composizioni, sono ridicole. Fra l'altro come hai detto tu si è evoluto molto, al contrario per esempio di un Joe Satriani che in un certo senso continua a rifare le stesse cose - per carità, il genere lo ha inventato lui e nessuno lo fa meglio, ma io apprezzo molto più un Vai che sperimenta compositivamente, musicalmente e tecnicamente spingendosi sempre al limite, e aggiungendo un po' di humour zappiano che spezza un po' quelli che potrebbero a volte diventare dei virtuosismi monotoni.
Rispondi
Caro Gianni, ho visto Vai ...
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 07/10/2013 ore 18:51:54
Caro Gianni, ho visto Vai a Firenze la settimana scorsa e non posso far altro che sottolineare ogni parola d'amore per Vai che hai scritto in questo bellissimo articolo. Vai non è un chitarrista, nemmeno un musicista, è un artista totale, che a 50 anni suonati propone uno spettacolo da one man show da spellarsi le mani. E se si parla di rock in tutte le sue forme lui è il numero uno, ma non per tecnica, che gli esce in maniera talmente semplice e lineare che ormai per lui nemmeno piu si tratta di virtuosismo, ma per controllo, misura, espressività, humor e tutto quello che si può volere dalla chitarra elettrica e da un personaggio così assurdo. Ho trovato un pò sottotono la parte acustica, ma sono fermamente convinto che la chitarra acustica sia un'altro sport, in primis come approccio mentale.
Nel 2013 ho visto un gran numero di mostri sacri del rock, Gilbert, Timmons (con un tale Rojatti in apertura concerto ;-) ), Scott Henderson (enorme), Satriani (mai amato, bravo a scrivere melodie gigione di chitarra ma a mio avviso di una noia mortale, fortuna che si porta dietro Minnemann , Beller e Kenneally), e qualcun altro che non mi viene in mente, ma Vai ha proposto uno show assolutamente di un altro livello, una roba che ti rimane dentro per giorni, incredibile ed inimitabile. Al pari suo Tommy Emmanuel, ma come ho già detto la chitarra acustica è un altro sport. A mio avviso dovrebbe evitare i G3, credo che mettergli vicino altri chitarristi lo faccia cadere nel banale e nel voler fare a gara a chi ce l'ha più lungo, cosa che, in concerto da solo assolutamente non fa, lasciando tutto il "troppo" della sua musica sempre a servizio della musica stessa.
Rispondi
Non ho nulla da eccepire ...
di barandrea [user #33283]
commento del 07/10/2013 ore 19:16:37
Non ho nulla da eccepire su quanto scritto, non c'ero ma sono sicuro che è così, resta il fatto, del tutto personale, che quando lo ascolto dopo 5 minuti non ne posso più, mi provoca una noia mortale. Sono sicuro che dal vivo, di fronte a tale bravura e ad una performance così bella magari mi divertirei, ma su disco è una vera tortura.
Rispondi
Re: Non ho nulla da eccepire ...
di joerocker [user #11075]
commento del 07/10/2013 ore 22:55:45
Una delle cose belle di Vai è che dal vivo fa uno spettacolo a 360 gradi, c'è musica, c'è virtuosismo, ma c'è anche intrattenimento, umorismo, impatto visivo, se capisci un po' d'inglese ti fa fare anche 4 risate, e poi il concerto dura un bel pezzo! Se ti capita, da chitarrista credo che sia una cosa da vedere almeno una volta nella vita, anche se non ci vai pazzo te lo consiglio - non ti consiglierei per esempio un Joe Satriani se non ti piace, perchè lui è uno timido che attacca e suona tutto il tempo, quindi se non ti piace la musica sarebbe veramente pesante.
Rispondi
Re: Non ho nulla da eccepire ...
di Fabione72 [user #28527]
commento del 08/10/2013 ore 11:01:36
Sono completamente daccordo :)

Da parte mia ammiro anche molto la sua capacità di fare ricerca musicale a 360° (vedi le chitarre e gli HB che ha saputo tirar fuori).

Lo stesso Petrucci (che tanto mi piace), nella definizione di humbucker adatti a lui, è passato per prototipi sviluppati con Vai, non male direi :)

In effetti i suoi dischi ancora non riesco ancora ad ascoltarli per intero ma, nonostante tutto... possiedo e ormai uso esclusivamente una JEM-7VWH (di quelle prima versione, con il manico in ebano ecc.) il suono che esce dall'HB al manico lo riconosci ad occhi chiusi, anche sulle signature in vendita nei negozi... in pochi sono riusciti a fare delle differenze anche a livello di strumentazione.
Rispondi
Condivido
di Fritz [user #333]
commento del 07/10/2013 ore 19:19:20
Bell'articolo, lo condivido in toto. Sopratutto nel sottolineare che dopo le glorie degli anni 80/90 in cui l'ondata "Mike Varney" è iniziata a tramontare la maggior parte dei vecchi shredder è caduta nell'oblio o si è data a forme musicali diverse...Steve invece ha continuato ed ha ampiamente dimostrato che i suoi dischi non erano "shred" ma espressione musicale libera, completa, incondizionata e assolutamente geniale.
Negli anni è emerso il Vai compositore, e sono usciti dei dischi e dvd live che fra 40 anni saranno ricordati al pari di made in japan dei deep purple o led zeppelin II.
Rispondi
concordo con tutte le valutazioni ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 07/10/2013 ore 19:22:04
concordo con tutte le valutazioni sul suo modo di suonare che e', effettivamente, splendido... sembra che non faccia niente e, invece, fa cose difficili e di grande precisione... Lodevole anche il fatto che si sia affrancato completamente dall'immagine hard rock o metal... visti alcuni video nei quali spiega il suo gear, lo trovo anche simpatico e per niente "montato"..

pero' mi annoia, per me hanno vinto i nirvana.. e non di poco...
Rispondi
Ragazzi, i dischi annoiano anche ...
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 07/10/2013 ore 19:29:3
Ragazzi, i dischi annoiano anche a me, a parte i capolavori "dei miei tempi" ma vi garantisco che sotto il palco, con le due legacy a cannone che ti sparano nel muso, sono i 30 euro spesi meglio nel 2013, e tra chitarre, pedali, dischi e qualt'altro speso per la musica nel 2013, immaginate quanto mi possa essere piaciuto...
Rispondi
Re: Ragazzi, i dischi annoiano anche ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 07/10/2013 ore 23:36:43
ok... in concerto anche cristina d'avena e' sicuramente un po' piu' "energica" che su disco, ma e' difficile che qualcosa che su disco non reggo proprio, poi , dal vivo, mi entusiasmi... non mi e' mai successo..

oltre a questo i concerti su you tube ne ho visti.. lui mi fa una grande impressione, e' proprio forte.. ma non mi piace la sua musica..

mi piaceva ascoltarlo quando suonava con zappa e david lee roth perche' mi piacevano quei brani... alla fine e' la musica che conta, non la tecnica..
Rispondi
Re: Ragazzi, i dischi annoiano anche ...
di Guycho [user #2802]
commento del 08/10/2013 ore 11:40:3
"alla fine e' la musica che conta, non la tecnica"

Detta su Steve Vai questa frase non ha senso.
Rispondi
Re: Ragazzi, i dischi annoiano anche ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 08/10/2013 ore 11:59:4
per me ha senso... evidentemente io apprezzo steve vai come chitarrista, ma quando schitarra dentro musiche di altri... :-)
Rispondi
Re: Ragazzi, i dischi annoiano anche ...
di Guycho [user #2802]
commento del 08/10/2013 ore 12:45:28
Pensa che in Eat'Em And Smile ha composto quasi tutti i brani.

Dicevo "non ha senso": ovviamente può non piacere, ma è ininfluente l'argomento "tecnica". Nella sua arte (chiamarla solo musica è riduttivo, la componente visuale e concettuale è altrettanto importante), la tecnica è parte integrante del messaggio. La musica è nella tecnica e viceversa. Con Vai la tecnica è sublimata.

Credo che l'articolo di Jana volesse porre l'accento proprio su questo.
Rispondi
Re: Ragazzi, i dischi annoiano anche ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 08/10/2013 ore 13:08:11
non ho scelto i termini come se avessi dovuto difendermi in tribunale ma, in linea di massima, mi sembra di aver detto cose sensate... detta in un altro modo.. uno puo' essere bravissimo, ma io posso apprezzarlo in alcuni progetti musicali ed altri no.. mi sembra pure lapalissiano.. perche'? perche' conta piu' la musica che il fatto che questo sia bravo...
Rispondi
Con me Vai non ha ...
di giancarlo50 utente non più registrato
commento del 07/10/2013 ore 19:33:21
Con me Vai non ha vinto, lo ascolto molto di rado, (certo che vederlo al concerto mi sarebbe piaciuto ci mancherebbe) ma nell' ascolto casalingo dopo un pò mi annoio nel sentire il " troppo" e l' "impossibile" pur con tutte le qualità che tu hai descritto nell' articolo e quindi non mi vergogno ad essere considerato, in questo caso, un trombone con il prosciutto nelle orecchie..anzi, me ne vanto. Degustibus.
Rispondi
Grandissimo chitarrista e compositore, dotato ...
di davo [user #31664]
commento del 07/10/2013 ore 22:09:34
Grandissimo chitarrista e compositore, dotato di qualità come l'ironia e il gusto per la sperimentazione.
Non figura tra i miei preferiti (non ci si avvicina neanche) perchè, dal mio punto di vista, mostra alcuni limiti nell'approccio alla musica.
C'è chi la chiamerebbe "fredda" o "tecnicista"; io penso che sia "cerebrale", con tutti i risvolti positivi e negativi.
Ha fatto bene ad affrancarsi dall'immagine "metal" anche per quello: troppo diverso, molto meno puntato allo stomaco e più al cervello. Adesso le sue qualità si vedono tutte, senza fraintendimenti.
Ho avuto occasione di vederlo una sola volta nel contesto G3 e rimane il migliore del trio (gli altri erano Fripp e ovviamente Satriani).
Rispondi
Steve Vai
di MarcoV [user #30371]
commento del 07/10/2013 ore 22:11:49
Devo dire, francamente, che è stato il più bel concerto della mia vita. L'anno scorso a Padova Vai ha suonato benissimo; ma quest'anno, non so come dire, c'è stato qualcosa di più, qualcosa di magico.. Qualcosa che nessun altro concerto mi aveva mai dato.Forse perché è stata la sua ultima data Italiana del tour che sta durando ormai da due anni e, come lui stesso ha affermato emozionato alla fine del concerto, non ha in mente di farne altre per il momento (per il momento eh). Forse perché Dave (la seconda chitarra) e Vai sono stati affiatatissimi e Vai ha lasciato molto spazio a Dave. Perché tutti i musicisti hanno dato il meglio di sé: Philip Bynoe al basso cavolo, è sempre sorridente ed è un mostro, Jeremy Colson con la batteria mi ha fatto sentire dei ritmi che non sapevo esistessero!!!!!! Credo, anzi, sono sicuro che il concerto sia andato così bene perché ogni brano non è stato riproposto come un Ctrl+c Ctrl+V delle registrazioni dei suoi album, anzi.. Vai si è espresso liberamente, proponendo lunghi assoli, improvvisazioni, tutto in perfetta sintonia con la band!!!Che Emozione che è stata!!!!
Per chi non piace Vai.. De gustibus! Io Vai lo adoro. Perché è coraggioso: Vai è in continua evoluzione, mette sempre in discussione sé stesso, prosegue la sua strada ed evolve. Molti si sono fermati, quasi tutti i "vecchi"chitarristi. Vai no. Si evolve di continuo seguendo la sua personalissima linea artistica migliorandola. E ci vuole coraggio.Perché ha un messaggio da trasmettere: ogni suo disco ha un senso, un messaggio artistico.Perché fa musica. Non è uno shredder sterile (!!!) e pone come obbiettivo quello di fare musica, arte, con la chitarra. Lo tengo ben distante dagli shredder che vogliono solo far vedere che hanno il "manico più lungo". O da chi ricerca tecnicismi solo per il fine della tecnica stessa.Perché ha uno stile UNICO. Fa musica UNICA. E' un VERO fuoriclasse. Non puoi metterlo in nessun genere, non puoi classificarlo. Se qualcuno riesce a classificarlo, me lo dica!!!
Rispondi
Re: Steve Vai
di barandrea [user #33283]
commento del 08/10/2013 ore 11:05:18
Non metto in dubbio nulla, che sia coraggioso, che sia inclassificabile, tutto quello che vuoi, ma, ripeto, per me, è noiso come pochi, da sbadigli. Se capiterà lo andrò a vedere dal vivo perchè sono curioso e poi, sia chiaro, lo rispetto molto, da vecchio fan di Zappa so che che se uno ha lavorato con lui ha qualità non solo tecniche, ma resta il fatto che se poi ciò che produce mi fa sbadigliare si ritorna al punto di partenza. Fai una prova, procurati un disco di Derek Bailey, magari The sign of four con Pat Metehny e scommetto che dopo cinque minuti (magari no, per carità) gli sbadigli saranno enormi. Epure ti assicuro che era un grande chitarrista anche tecnicamente ma se 9 su 10 che lo ascoltano mi dicono che è incomprensibile e noioso non mi stupisco, anche se a me piace. Ecco perchè tutti i discorsi sulla tecnica ecc mi lasciano indifferente. Un grande chitarrista merita sempre rispetto ma se poi ti annoia che mi importa se è grandissimo. Per quel che mi riguarda il discorso non vale solo per Vai, ma anche, ad esempio, per Lee Ritenour o per il George Benson degli ultimi 15 anni, chitarristi enormi, con qualità tecniche incredibili, grandi musicisti e sicuramente meritevoli di enorme rispetto, ma noiosi com Bruno Vespa.
Rispondi
Un grandissimo artista dalla forte ...
di Guycho [user #2802]
commento del 07/10/2013 ore 22:20:2
Un grandissimo artista dalla forte personalità. E' riuscito a creare e ad imporre un suo mondo musicale, originalissimo.
Per me è faticoso l'ascolto su cd, la sua musica richiede impegno, a volte è troppo intensa. Ma dal vivo non ce n'è per nessuno.
Rispondi
Steve Vai non è .....
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 07/10/2013 ore 22:30:04
....tra i miei chitarristi preferiti quando ascolto gli album, diversa è l'emozione che mi da' vedendolo suonare: è uno spettacolo nello spettacolo, mai meno che perfetto nell'esecuzione eppure sempre sanguigno, emotivo, viscerale....vivo! Se lo chiamano "l'alieno" un motivo ci sarà.
Bellissimo articolo, letto tutto in un fiato....mi piace quando leggo delle cose dalle quali si sente tanta passione.

Dimenticavo: ho ascoltato parecchie interviste registrate in epoche diverse: credo che sia anche una persona molto simpatica, per niente montata.
Rispondi
Non posso che quotare perfettamente ...
di Skadex [user #27312]
commento del 08/10/2013 ore 00:16:12
Non posso che quotare perfettamente Rojatti , ha espresso esattamente quello che è Steve, altre parole sono superflue.
P.s: comunque la sua chitarra è sicuramente viva (forse è lei aliena), impossibile altrimenti suonare in quel modo....
Rispondi
Articolo commovente scritto in maniera ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 08/10/2013 ore 06:08:04
Articolo commovente scritto in maniera impeccabile da un grande genio della chitarra per un gran maestro della chitarra.

Adoro Vai.

Rispondi
nel lontano 2006 ho avuto ...
di fender64 [user #14522]
commento del 08/10/2013 ore 08:33:32
nel lontano 2006 ho avuto il piacere di collaborare all'organizzazione e svolgimento di una clinic con lui al Jux Tap di Sarzana(SP). l'ho conosciuto abbiamo parlato a lungo anche di cose che non hanno a vedere con la musica. Dell'avvenimento mi è rimasta come memore materiale di ciò una chitarra firmata da lui e delle foto ma, più di tutti mi è rimasto il ricordo di come abbia jammato con il pubblico per due ore!! senza risparmiarsi o fare il gradasso!!
Gli ho visto e sentito suonare delle ciofeche di chitarre delle persone che venivano. Anche con quei remi da barca riusciva a tirare fuori l'incredibile!!
grande artista e grande persona!!
Rispondi
hehehe
di magheggio [user #10968]
commento del 08/10/2013 ore 09:18:5
Steve Vai è Steve Vai: può piacere o non piacere ma è un mostro da almeno 30 anni, lui e pochi altri sono più vicini ad un Dio che ad un uomo...
Rispondi
Un grande,sta dando moltissimo alla ...
di esseneto [user #12492]
commento del 08/10/2013 ore 09:36:3
Un grande,sta dando moltissimo alla musica e alla chitarra,meno male che di italiano ha solo il cognome perchè se fosse nato e vissuto nel paese di Baglioni,Emma,Jovanotti,D'alessio,cugini di campagna,Modà ecc.ecc.non so se avrebbe fatto quello che ha fatto e sarebbe il musicista di fama planetaria che giustamente è.
Rispondi
cercar sè stessi
di f.n [user #3760]
commento del 08/10/2013 ore 12:21:2
Ho avuto occasione di partecipare a Milano ad una Clinic del nostro, io non sono un "rokkettaro" e non ho una ibanez, nè credo ne comprerò una poiché non saprei come suonarla.
Da amante della chitarra e della musica e della varietà umana che vi passa attraverso, posso solo dire che è stata davvero una bella esperienza.

Per Steve Vai la chitarra e quanto ci tira fuori sono a mio avviso mezzi di ricerca, anche spirituale, in senso più ampio.

Il proprio percorso umano ciascuno lo fa a modo suo: chi lo fa attraverso la religione, chi con un'arte marziale, chi con il lavoro, chi con le forme espressive più varie.
Lui lo fa con la musica e la chitarra.
Dire forse addirittura prima la chitarra che la musica, poiché il suo rapporto con lo strumento lo trovo davvero unico. E' come una mano, un braccio, qualcosa che è parte integrante dell'uomo.

Certi lavori "d'annata" poi li preferisco e li ascolto più volentieri di pindariche esperienze recenti, ma in ogni caso condivido che live è ENORME.

Inoltre, è anche un grandissimo business man e vende al meglio il suo prodotto, ossia "STEVE VAI".
Il che - attenzione - non significa mercificazione.
Anzi, se uno ha un ottimo prodotto da vendere, il fatto di farlo bene non significa togliere pregio o sostanza.

Insomma, personalmente la sua musica a tratti l'apprezzo e ad altri meno, ma riconosco un valore altissimo a ciò che fa e a come lo fa, nonché alla lucidità, anche commerciale, nella migliore accezione possibile.

Federico

Rispondi
Re: cercar sè stessi
di Skadex [user #27312]
commento del 11/10/2013 ore 00:42:07
se mi consenti una considerazione estremamente personale sulla frase "' come una mano, un braccio, qualcosa che è parte integrante dell'uomo" per come la vedo io: l'eccezionalità di Steve rispetto a tutti gli altri io la vedo nel fatto che lo strumento non è come una parte di Steve ma sembra un'entità indipendente a se stante. Molti dei grandi che sentiamo ed ammiriamo hanno un controllo quasi naturale dello strumento per la quale la tua frae è decisamente appropriata, ma con Steve sul palco sembra un duetto, c'è lui e la sua chitarra e sembrano quasi invertirsi costantemente i ruoli su chi suona e su chi è "suonato" (io sicuramente come sosterebbe il buon diumafè). IN questo senso immagino anche il titolo di Rojatti per questo articolo.
Sottoscrivo in pieno le tue altre considerzioni anche se personalmente gradisco molto la sua evoluzione nel tempo rispetto invece ai suoi lavori passati (che restano sempre la base in ogni caso di tutto cià che fa, è un discorso che non si interrompe mai da decenni ormai e per fortuna).
Rispondi
Re: cercar sè stessi
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 11/10/2013 ore 08:39:29
Verissimo, sembra Topolino nell'apprendista stregone che fa l'incantesimo e fa ballare le scope, lui lo fa con le sue chitarre, e bada bene, la tecnica è l'ultima cosa che emerge, non è tecnica, è stregoneria... Prima di vederlo dal vivo fuori da un G3 potevo pensare che non potesse piacere a qualcuno, anche appassionato di chitarra. Dopo averlo visto non lo riesco piu a concepire.
Rispondi
Fotogallery
di crisgrego [user #10797]
commento del 08/10/2013 ore 14:53:20
Se vi sono piaciute le foto dell'articolo, per chi vuole godersi tutta la gallery che ho selezionato dal concerto vi aspetto sulla mia pagina facebook!

Keep on rockin'!!!

vai al link!/Cristian.Grego73/media_set?set=a.10201466917348530.1073741833.1643621468&type=1
Rispondi
Quando ero piccolo...
di invioinvio [user #30752]
commento del 08/10/2013 ore 16:23:30
...credevo fosse "solo tecnica"...amavo (amo ancora Slash!), poi ho "capito" ho comprato la sua vetusta fluo...ma non era per me...resta un grande musicista, col tempo ho imparato ad apprezzarne "il cuore" e "tender surrender" c'ha la colpa....buona vita e bell'articolo!
Rispondi
Sottoscrivo parola per parola...
di massimo_g [user #17677]
commento del 11/10/2013 ore 10:56:18
Ho visto il concerto a Nonantola il 2 ottobre, sottoscrivo parola per parola quanto scritto nell'articolo...
Inarrivabile e autoironico.
Rispondi
Steve Vai - Il più grande, semplicemente...
di PegasusVanDerKlyne [user #19758]
commento del 11/10/2013 ore 15:41:21
Mi complimento per l'articolo, ben scritto e del tutto veritiero. Seguo Steve dal 1999, ed ho avuto occasione di seguirlo per sette volte:

- 4 concerti singoli (2005/2007/2009/2013)
- 2 concerti con EVOLUTION TEMPO orchestra (2010/2013)
- 1 clinik "Alien Guitar Masterclass" (2013)

Ogni evento è stato un'esperienza del tutto speciale ed impossibile da raccontare con le parole.
Non mi dilungherò in inutili e scontate descrizioni, ma desidero solamente porre l'attenzione sulla sua grandissima professionalità. Steve è un musicista davvero completo: compositore eclettico, esecutore raffinato, showman impareggiabile, musicista innovativo e uomo di grande cultura. Tutte queste caratteristiche difficilmente si trovano a coesistere. Come ho detto, ogni occasione mi ha arricchito e mi ha regalato sensazioni sempre nuove senza mai lasciare spazio alla noia. Inoltre, nelle due giornate in cui ho potuto incontrarlo (prima al clinik "Alien Guitar Masterclass" poi sul palco del VOX Music Club di Nonantola, durante il suo ultimo tour) ho riscontrato una grande simpatia e senso di umiltà. Il massimo rispetto verso un maestro, assoluto, che avrà ancora molto da insegnarci, per anni ed anni...

W la buona musica di ogni genere, W la chitarra & W Steve Vai.
Rispondi
Altro da leggere
Il sound check di Steve Vai insegna più di una clinic
Patti Smith colta da un malore: salta il concerto di Bologna
Esibirsi: la cooperativa italiana di previdenza e amministrazione per i lavoratori dello spettacolo
Jimmy Page suona Link Wray: il video sul palco dopo 8 anni di silenzio
Gli essential per suonare la chitarra live
La Hamer che ha fatto nascere la Ibanez JEM è in vendita
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Serve davvero cambiare qualcosa?
70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964