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Kor Edendrive
Kor Edendrive
di [user #16167] - pubblicato il

Kor sta conquistando, a suon di progetti ben riusciti, una fetta di mercato all’interno del panorama del made in Italy. Questa volta tra le grinfie di Michele Quaini è arrivato l’Edendrive, uno stompbox ricco di personalità e con sfaccettature tutte da scoprire.
Kor, una realtà tutta italiana, di Faenza per la precisione, si sta conquistando a suon di progetti ben riusciti una fetta di mercato all’interno del panorama del made in Italy, quanto mai ricco di novità tra le quali non si fatica per niente a trovare ottimi pedali. Questa volta tra le grinfie di Michele è arrivato l’Edendrive, uno stompbox ricco di personalità e con sfaccettature tutte da scoprire.

Sotto la livrea dall’aspetto semplice si nasconde un progetto tutto nuovo ideato da Kor Pedals. Nella descrizione sul sito ufficiale troviamo citati mostri sacri come il Fender Tweed e il Dumble Overdrive Special, diventati una sorta di standard per quanto riguarda il suono overdrive. Inutile dire però che, come tutti i pedali che si rifanno a queste sonorità, anche il Kor ne dà un’interpretazione personale e rivisitata. Se poi si aggiunge che la gran parte di noi chitarristi purtroppo non ha mai potuto mettere le mani e le orecchie su questi amplificatori dal vivo, ecco allora che diventa indispensabile liberare la mente da queste idee, resettare il cervello e accendere l’Edendrive.

Quatto sono le manopole a disposizione, lo stretto indispensabile per sagomare a dovere il suono che si vuole ottenere. Partendo dall’alto a sinistra troviamo Level, per gestire il volume di uscita, Gain per il guadagno, Bass e Treble per l’eq. Impossibile sbagliare con controlli così chiari.
Troviamo infine uno switch a tre posizioni in grado di variare il timbro dell'Edendrive tra Modern, Vintage e Clean Boost. Il primo dei tre si ispira più al Dumble, il secondo al Fender Tweed mentre il clean boost ha un’azione più lineare. Al selettore però dedicheremo una parte più avanti all’interno della recensione poiché la sua modalità d’azione non è propriamente intuitiva e merita un piccolo approfondimento.

Kor Edendrive

Veniamo al sound di questo overdrive ricco e compatto allo stesso tempo. Accendiamo il pedale dopo aver settato l’amplificatore su un clean con un’equalizzazione pressoché flat. Potenziometri di level, treble e bass a ore 12, gain basso, circa ore 9. Il suono che ne deriva è un clean appena sporcato da qualche increspatura e con estrema facilità si può crunchare ulteriormente, passatemi il termine, oppure ripulire del tutto solo ed esclusivamente giocando con la forza impressa al plettro.
Alzando il gain fino a metà, l’overdrive si presenta con più decisione, aumentano le armoniche, la pasta si ispessisce e il timbro diventa più aggressivo. Cominciano a fare capolino le medie frequenze, perfette per bucare il mix e ritagliarsi un proprio spazio nelle gerarchie di una band. I powerchord diventano belli sostenuti e non si fatica nemmeno a tirare qualche bending negli assolo più bluesettosi.
Puntiamo in alto e spingiamo il guadagno verso il fondo corsa. Il suono nel complesso resta invariato per quanto riguarda l’eq e l’equilibrio generale, cambia ovviamente il livello di distorsione che però non raggiunge livelli estremi. Restiamo sempre nell’ambito del crunch spinto, ottimo per qualche ritmica alla ACDC, con un sapore lievemente vintage. Siamo sempre di fronte a un overdrive, in fondo.

Avrete notato che non abbiamo mai menzionato lo switch a tre vie. Questo non perché sia inutile, anzi. Abbiamo realizzato la prova mantenendo in gran parte attiva la modalità modern, quella che ci ha convinto di più.
All’apparenza, giocando con le varie modalità, sembra non cambi molto se non il volume generale. Fosse realmente così, questo switch sarebbe un vero e proprio epic fail. In realtà è un controllo interattivo che modifica l’azione degli altri potenziometri, soprattutto quelli di gain e level. Le variazioni però si possono apprezzare appieno solo quando volume e gain sono molto elevati. Riguardano soprattutto la pasta e il feeling che regala il pedale nell’ascolto dal vivo risultando appiattite a un ascolto registrato. Abbiamo quindi preferito mostrare con Michele tre setup differenti ma nella modalità modern, quella che ci è sembrato sfruttasse meglio tutte le potenzialità del pedale, lasciando a voi la prova delle altre due, magari a SHG sotto l’occhio di Cesare, produttore di questo overdrive meritevole di essere definito "boutique" per le ottime qualità e la pasta degna probabilmente di essere paragonata a quella di un Dumble, con i limiti fisici dovuti alle differenze tra i due oggetti. Ora non resta che lasciarvi a Michele e alla sua Telecaster e complimentarci ancora con Kor per l’ottimo overdrive.


Maggiori informazioni sull'Edendrive e sui prodotti Kor Pedals sul sito ufficiale e sullo store online Spaghetti Guitar Tools.

Kor Edendrive
edendrive effetti e processori kor made in italy
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Kor Pedals
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chiaramente ispirato al wampler ecstasy, ...
di coldshot [user #15902]
commento del 08/10/2013 ore 11:51:39
chiaramente ispirato al wampler ecstasy, comunque complimenti alla kor, fa veramente della bella roba
Rispondi
Per chi avesse un minimo ...
di frank5150 [user #22607]
commento del 08/10/2013 ore 22:16:3
Per chi avesse un minimo di manualità col saldatore propongo una soluzione economica di qualità boutique:
vai al link
Per le mani (come quelle di Michele non le vendono purtroppo) non ci resta che studiare e fare tanta pratica :-)
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Bellissimo pedale. ...
di MM [user #34535]
commento del 09/10/2013 ore 11:40:36
Bellissimo pedale.
Rispondi
Kor DP9
di Giuseppe95 [user #36747]
commento del 09/10/2013 ore 20:50:06
Io ho il Kor DP9. BELLO! :D
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Come si fa a suonare ...
di mickeysambora [user #19910]
commento del 09/10/2013 ore 23:47:40
Come si fa a suonare come Michele????????????
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bel suono
di titostory [user #29401]
commento del 11/10/2013 ore 09:34:30
riesco a percepire il suono telecaster anche senza guardare.Ma la bravura stà proprio nell'artista nel non esasperare i suoni della chitarra.Così può cogliere sfumature anche piccole che fanno la diferenza.Col pick up al manico sembrerebbe anche una stratocaster.Molto bello.Corde nuove, bravo ed ovviamente bravura
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ma dico io...
di adsl36 utente non più registrato
commento del 12/10/2013 ore 22:07:49
...siamo in Italia, no? questo prodotto è italiano, no? ebbene, ma che ci costa fare le scritte in italiano??? l'inglese ci sta divorando e facendo perdere la nostra identità nazionale! quando dobbiamo dire "corpo" della chitarra diciamo BODY, quando dobbiamo indicare il livello diciamo LEVEL, invece di distorsione diciamo GAIN e così via. a malapena riesco a tollerare la parola pickup-humbucker e single coil, ma soltanto perchè sarebbe più lungo scrivere "trasduttore magneto-elettrico" o semplicemente "microfono a doppia bobina o singola". perfino molti negozi mettono le loro insegne in inglese...mamma mia che brutte manie. questo prodotto è anche esportato all'estero? bene, che imparino anche gli stranieri a leggere le nostre scritte come noi siamo costretti a fare con le loro...
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Re: ma dico io...
di largent [user #13752]
commento del 13/10/2013 ore 10:46:36
Perfettamente d'accordo!!!!!!! Si adeguino gli altri alla nostra lingua! Un prodotto italiano deve essere italiano in tutto.....
Rispondi
Sarò strano ma a me ...
di kirschak [user #32705]
commento del 16/10/2013 ore 20:11:05
Sarò strano ma a me questo pedale non convince ed ho avuto la stessa sensazione in occasione di un test fatto da Varini.

Mi sembra un po' nè carne nè pesce...non mi pare sia un overdrive trasparentissimo e nemmeno uno super medioso alla Tube screamer.

Bho, forse sarebbe da testare dal vivo...
Rispondi
di bluesDany [user #12803]
commento del 30/11/2017 ore 18:40:49
Un po' vecchiotto il thread ma ci provo: a quale ampli è collegato Michele?
Saluti
Rispondi
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