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Il suono dalla parte del pubblico
Il suono dalla parte del pubblico
di [user #7541] - pubblicato il

Non è raro che, dopo giorni spesi a costruire il suono, ci si trovi poi sul palco con un timbro insoddisfacente. Pensare che la catena del suono va oltre l'ampli può aiutare a godere e far godere del proprio suono in ogni situazione.
Non è raro che, dopo giorni spesi a costruire il suono, ci si trovi poi sul palco con un timbro insoddisfacente. Pensare che la catena del suono va oltre l'ampli può aiutare a godere e far godere del proprio suono in ogni situazione.

È incredibile quanta cura e ricerca ogni chitarrista impiega per migliorare e perfezionare il proprio suono, per rendere il risultato finale più vicino possibile a quello che ha in testa. Dalla cura della chitarra, i pickup, le corde, i cavi di quella marca perché sono migliori e rendono meglio di quelli comuni, i pedali con le sfumature più impensabili perché è più trasparente o più caldo, freddo, chiaro, scuro, l'ampli combo, testa, ibrido, due e tre canali, MIDI, altoparlanti più duri, vintage, modern e bla bla bla.
Dall'altoparlante in poi, però, molti maniaci del suono terminano la loro meticolosa ricerca del best tone.

Il problema è che, a parte gli ascoltatori coinvolti nella band (che tra l'altro sono il più delle volte disinteressati al suono del chitarrista) e noi stessi, il pubblico live o l'ascoltatore del disco o registrazione che sia percepirà un suono che, nella stragrande maggioranza dei casi, sarà molto diverso da quello per cui l'impavido chitarrista ha speso la sua vita.
Suoniamo quindi spesso solo per noi stessi non impegnandoci a far godere il nostro pubblico del nostro original sound e spesso ciò non ci interessa più di tanto, a parte la misera discussione della serie "i fonici sono solo elettricisti", oppure "metto lo Shure SM57, 58, 59 e 60 che sia, dritto, storto o a metà".

Che fare? Ovviamente la risposta non è semplice, ma sarebbe un passo avanti se nelle infinite discussioni di noi chitarristi in eterna ricerca del perfect tone ci si occupasse anche della catena "post-Celestion".

Il suono dalla parte del pubblico

Il mercato offre molte soluzioni: dalle svariate combinazioni di microfoni e simulazioni ai vari Kemper di turno. Quello che conta è, credo, impegnarsi su questo fronte almeno quanto abbiamo fatto per la catena pre-Celestion (prima dell'altoparlante).
Un piccolo stratagemma per la sperimentazione: quando facciamo i suoni, proviamo almeno momentaneamente a spostare la cassa microfonata in un'altra stanza e ascoltare il suono nelle casse dell'impianto. Meglio sarebbe in una coppia di buoni monitor da studio. Vi assicuro che scoprirete grosse sorprese tipo "avevo un sacco di toni alti" oppure "il suono era medioso da morire".
Inoltre, questo piccolo impegno ci consentirebbe di avvicinare il suono a quello che uscirà dall'impianto del live.
È chiaro che ogni service audio avrà il suo sound e ogni fonico la sua mano, però in questo modo gli forniremmo un set di suoni da stravolgere un po' meno in equalizzazione, sempre che non sia del tipo "alzo i fader del mixer lasciando tutto flat e sono cavoli tuoi, il suono che hai, hai".

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

Il suono dalla parte del pubblico
il suono palchi e strumentazione
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Molto interessante...
di swing [user #1906]
commento del 12/10/2013 ore 16:50:50
Articolo interessante che apre una discussione che non si esaurirebbe in 50 anni... Sigh, mi è capitato molto spesso (anzi quasi sempre) di sentir uscire il suono della mia chitarra dall'impianto in una maniera abbastanza schifosa, pur cercando di mettermi li con il mixerista (non esperto di turno) a regolare toni, gain ecc ecc...purtroppo a parte la mano magari poco esperta di chi sta al mixer, credo che spesso sia il mixer stesso ed anche le casse del PA e se vuoi i cavi ed eccetera eccetera a contare non poco, e purtroppo per noi suonatori della domenica che spesso compriamo assieme agli altri del gruppo l'impianto audio non potendoci spendere troppe migliaia di euro ci ritroviamo a mio avviso per forza a fare i conti con dei suoni che più di tanto non possono migliorare.
Rispondi
Il problema é anche che ...
di dissident [user #3486]
commento del 12/10/2013 ore 20:28:40
Il problema é anche che c'è una differenza spesso sostanziale fra il suono che ha in testa il chitarrista e quello che funziona correttamente all'interno del mix complessivo della band.
Rispondi
Re: Il problema é anche che ...
di Claes [user #29011]
commento del 13/10/2013 ore 13:51:03
Assolutamente!!! Il perfetto sound di una super LP o Strat con ultra ampli a valvole non è traducibile dal vivo. Come su disco, ci vuole un altro approccio. Se col vostro ampli, cercate di "centrare il sound", non avere per esempio troppa distorsione e dar posto agli altri strumenti sul palco. Le frequenze basse (ovviamente grancassa/basso) non devono essere invase. Il resto è una battaglia sulle medie! Due chitarre sarebbero una con un sound esteso alle alte frequenze e una solista centrata sulle medie. Queste cose devono essere a posto - il tecnico avrebbe solo da mettere un EQ flat (o quasi) su quello che mandate all'impianto tramite il solito SM57. Un cantante deve essere nelle medio-alte - è un vantaggio avere un preampli con EQ / compressore. Piatti e hi-hat sono difficili - a parte alte frequenze, il resto è da eliminare ma questo è un lavoro da tecnico. Ancor più difficili sono le tastiere! Si va da un sound all'altro senza preavviso. Un preampli è l'ideale ma serve sopratutto bilanciare i segnali di uscita della tastiera.

Acustica live: bisognerà fidarsi del tecnico! Siete in palco senza alcuna possibilità di ascoltarvi. Il sound senza pubblico non è quello di una sala gremita. A seconda, vi può essere un sound con riverbero (EQ con bassi contenuti) o sound secchissimo (EQ con più frequenze basse).

In diretta nell'impianto, senza ampli, perfetta soluzione: il preampli va sia all'impianto, sia a un impiantino personale in palco! Quest'ultimo funge da monitor - un cassa a sinistra, l'altra a destra. Il resto della band ti sente ma premetto di quasi sempre essere da solo in palco e di, pure, usare una chitarra MIDI che va nell'impianto monitor in palco per poi passare a quello altrimenti in uso.

Trucco: con preampli in diretta l'aver una muraglia di ampli non connessi per far scena. Mi è capitato l'aver commenti tipo "wow, che gran suono vi è da quelli amplificatori"!
Rispondi
... autoerotismo per chitarristi ...
di JHe [user #4365]
commento del 13/10/2013 ore 10:06:14
... la ricerca sul suono è solo per la nostra soddisfazione personale ... è solo autoerotismo x chitarristi. Probabilmente l'ideale sarebbe che tutti gli strumenti fossero elettronici (compresa batteria e basso naturalmente )e il loro segnale entrasse in un mix e da andasse a due monitor rivolti al pubblico ... ;-)
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ho posto anche io sul ...
di Aktarus [user #5855]
commento del 13/10/2013 ore 13:00:05
ho posto anche io sul diario la stessa questione! chiedevo come si fa a sapere se un suono che sento io è uguale a quello che percepisce il pubblico o comunque un altra persona.....Bene, mi hanno preso allegramente per il culo!
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Re: ho posto anche io sul ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 13/10/2013 ore 13:15:44
cavo lungo o trasmettitore...

uno, durante il sound check, scende dal palco e si rende conto...
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Re: ho posto anche io sul ...
di voodoochile [user #10728]
commento del 13/10/2013 ore 15:38:15
Concordo....ho provato a farlo anche io durante il sound-check di un concertino in un pub.....ti sembra un altro gruppo sentito da fuori...sul palco non si capiva niente, gran rumore di sottofondo e basta, frequenze alte (della chitarra) che sparivano...e infatti mi alzavo sempre di volume. Solo che chi è a 5-10 metri sente tutt'altra roba, le frequenza alte le sente e rischi di spaccare i timpani se alzi troppo il volume.
Piuttosto sarebbe da fare anche un articolo dal tema: come riuscire a sentirsi bene sul palco...e far sentire bene anche al pubblico.

Rispondi
Re: ho posto anche io sul ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/10/2013 ore 00:59:32
alla prima domanda non posso rispondere che :

spie...

in pressoche' nessuna situazione professionale l'ampli funge da vero monitor del chitarrista. L'idea e' che l'ampli deve essere regolato in modo da fornire, dopo la microfonazione e il processamento sul mixer, un suono ottimale per il pubblico.. poi, se sul palco fa schifo (possibilissimo), chissenefrega tanto io ascolto le spie (alle quali arriva il suono figo creato dal fonico)
Rispondi
Re: ho posto anche io sul ...
di voodoochile [user #10728]
commento del 14/10/2013 ore 08:40:14
Sì, volevo scriverlo che avevamo anche una spia per la tastiera in quel concerto, il proprietario del locale non ha voluto microfonarci gli ampli di basso e chitarra, del resto il palco non era enorme, usare troppe spie era un casino.. Ci ha aiutato ruotare gli ampli di 45 gradi verso il gruppo, ma come dicevo il suono era comunque confuso..
Rispondi
Re: ho posto anche io sul ...
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2013 ore 12:41:23
Non ho mai trovato delle spie dalle quali uscisse un suono migliore di quello che sento dal mio amplificatore, infatti non faccio mettere il mio strumento in spia, perché non restituiscono mai il mio suono.
Io voglio ascoltare il mio suono, non il suono della spia.
Rispondi
Re: ho posto anche io sul ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/10/2013 ore 13:36:54
liberissimo... ma in questo modo non capisci cosa arriva al pubblico.. che ha a che vedere col tema che stiamo dibattendo...
Rispondi
Re: ho posto anche io sul ...
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2013 ore 14:34:44
E' il fonico che restituisce al pubblico il suono dell'ampli, il suono del musicista.

Per sapere se lo fa bene, come tra l'altro avevi suggerito anche tu, ti fai un giro sotto il palco, con cavo lungo o loopandoti; ma sul palco un musicista deve avere il suo suono.
Rispondi
Re: ho posto anche io sul ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/10/2013 ore 14:48:54
io direi che deve avere il suono che gli interessa avere...

se a te favorisce ascoltare il suono che viene dal tuo ampli.. liberissimo..

io e tanti altri preferiamo avere, sul palco, qualcosa che renda l'idea di cio' che ascolta la gente.. ed e' qualcosa che fanno pure tantissimi "vip"..

per esempio implementando le varie casse microfonate (qualcuno le chiama "iso box") chiuse dentro una scatola insonorizzata e piazzate nel retro palco le quali mandano il segnale della chitarra al mixer di sala, senza che il chitarrista possa sentirle direttamente ..
Rispondi
Re: ho posto anche io sul ...
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2013 ore 17:05:24
"io e tanti altri preferiamo avere, sul palco, qualcosa che renda l'idea di cio' che ascolta la gente.."

Idealmente, la gente dovrebbe ascoltare il suono che esce dal tuo ampli.
Idealmente, in spia dovresti ascoltare il suono che esce dal tuo ampli.

Ma è un mondo difficile.
Rispondi
Re: ho posto anche io sul ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/10/2013 ore 17:26:16
cio' che conta e' l'efficacia, se il suono che funziona, che mi interessa, che interessa all'impatto complessivo del gruppo lo ottengo con una elaborazione che succede dopo l'ampli piuttosto che prima, non vedo perche' dovrei limitarmi o essere limitato...

per cui se il suono che arriva il pubblico e' il prodotto (come succede nel 99% dei casi) anche dell'applicazione al mixer di equalizzazione, compressione, ambientazione.. a molti e, modestamente anche a me, interessa sentire quello.. non il suono dell'ampli che e', semplicemente, il punto di partenza di tutto cio'...

ribadendo sempre che se uno invece vuol fare in altro modo e questo modo gli risulta efficace musicalmente, va benissimo..
Rispondi
Re: ho posto anche io sul ...
di rockit [user #11557]
commento del 14/10/2013 ore 17:45:20
Rimane un problema quando il suono del tuo ampli fa schifo a tutti tranne che a te ;-)
Cosa che capita più spesso di quanto sembri. Mai sentiti i gruppi con un bellissimo pulito, col distorto che sparisce interamente? E magari fanno punk, mica pop che uno può voler nascondere la chitarra dal mix...problema talmente evidente che non può essere colpa del fonico, è il chitarrista che ha le orecchie foderate. Lì che fa un fonico?
Rispondi
Re: ho posto anche io sul ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/10/2013 ore 18:02:24
di solito, anche se c'e' dell'orgoglio personale, uno dovrebbe considerare superiore a tutto la resa musicale complessiva.. quindi, se e' furbo, cambia, modifica, regola in altro modo ecc. ecc. o si fa aiutare da tecnici e colleghi... o si toglie dalle p.

riguardo alla seconda questione.. beh.. dipende, se e' pagato e sa di non potersi muovere piu' di tanto perche' se no il cliente si incavola, lascia le cose come stanno... se si tratta di qualcuno che ha la fiducia dei musicisti, alza, abbassa, equalizza e cerca di rimediare...

Rispondi
Re: ho posto anche io sul ...
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2013 ore 18:16:13
Io non sto parlando di gruppi punk o pop, sto parlando per me. E ci ho messo vent'anni ad ottenere un suono che sento "mio" (più o meno).

Il fonico non è depositario di un gusto "popolare", ammesso che questo esista e abbia importanza ai fini artistici e men che mai di un gusto "assoluto".
Il fonico "butta fuori" dal palco il suono della band, magari correggendo eventuali "errori", se tali sono riconosciuti.
Ma se un sassofonista vuole tagliare tutti i bassi nel suo suono perché è quel suono che vuole esprimere, il fonico deve farlo. Alla gente non piace? Alla gente non piaceva neanche Van Gogh.


Rispondi
Re: ho posto anche io sul ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/10/2013 ore 18:51:32
io penso che non si possa parlare di suono prima di microfonare l'ampli.. nel senso che oggi, 2013, non e' possibile fruire il tuo suono, sia dal vivo che sul disco, se non si mette un mic sul tuo cono.. E quel mic sul cono letteralmente non puo' riprendere il suono che ti senti alle spalle mentre sei in sala prove, ma ne produce un'altro che, comunque, e' considerevolmente differente..

Per cui non e' proprio possibile che il fonico riproduca il suono di un gruppo, perché' questo suono non esiste..

Quindi il suono del gruppo, sul palco (o sul disco), va sempre e comunque reinventato e va, ovviamente, reinventato per renderlo efficace.. il tutto per dire che il fonico non puo' essere un elemento neutro che lascia le cose come stanno, a meno che il gruppo non consista in gente che vanno tutti, indistintamente, in diretta dentro un mixer, lo stesso che usano in sala prove . A quel punto uno puo' FORSE dire al tecnico di mettere tutto neutro e non cambiare niente.. ma spesso e' necessario intervenire anche in un frangente del genere…

ovviamente, mi sembrava di averlo già' detto esplicitamente, il fonico deve lavorare col gruppo e non contro il gruppo… anche se il gruppo dovrebbe avere la competenza e la voglia di entrarci in collaborazione, non in competizione… anche perché', ripeto, il fonico non puo' avere un ruolo neutrale…

anche se reciti il rosario al microfono della chiesetta, il suono va comunque "regolato"

:-)
Rispondi
Re: ho posto anche io sul ...
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2013 ore 19:35:1

Certo, ovvio. Il problema sorge quando il fonico (o presunto tale) si mette in testa di tagliarti sotto i 200 Hz e sopra i 3 KHz "perché tanto quelle frequenze la chitarra non le prende" e ti rovina il suono che hai basato sui 500 Hz, per dire.

Ovviamente quando incontri un fonico che sa come mettere le mani, tutto scorre liscio.
Rispondi
Beh, penso che l'unico modo ...
di Oliver [user #910]
commento del 13/10/2013 ore 13:15:08
Beh, penso che l'unico modo di affrontare il problema consista nell'accettare i compromessi, che possono essere più o meno importanti a seconda delle condizioni del momento: l'acustica del luogo dove ci si esibisce, le limitazioni di volume, le capacità e il gusto (o la presunzione...) del fonico e, non ultima, una certa umiltà da parte nostra. Non sempre il suono che noi riteniamo "bello" è anche "giusto", e spesso è sufficiente modificare i livelli di volume per avere un risultato drammaticamente diverso dalle aspettative. A meno di non trovarci in una situazione davvero ottimale, dobbiamo accettare la realtà ed accontentarci di trovare la soluzione... meno peggiore. Un collegamento wireless può essere di aiuto, consentendo di ascoltare il risultato finale dalla posizione del mixer.
Rispondi
E il Kemper ?
di giafete [user #7541]
commento del 13/10/2013 ore 23:50:11
Devo dire che con sto Kemper io ci ho registrato e riconosco che e' una gran bella trovata. Di testimonianze live francamente non ne ho sentite. Comunque giusto per riportare un 'altra esperienza, una volta ho fatto lo stesso concerto in date diverse ovviamente, utilizzando sistema pre finale + efx+ pedali controllati via midi poi tutto in uno speaker chiuso microfonato col 57 e Un condensatore miscelati insieme e la 2 volta una semplice boss gt10 in diretta. Il sound d ella gt10 era stravincente !
Il fonico era di quelli con le palle, esperienza live con molti "grandi", lui sostiene che il suono in diretta e' meglio di 1000 diavolerie collegate ad un cono.
Penso che il Kemper sia d oggi la frontiera del suono in diretta. Che ne dite ?
Rispondi
Re: E il Kemper ?
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/10/2013 ore 00:55:59
boh.. ritengo sia il top come simulazione di amplificatore/altoparlante.. ma se uno e' semplicemente interessato a fornire un suono che possa essere gradito da lui e dal pubblico, puo' usare sistemi anche piu' obsoleti..
Sono appena tornato da una piccola performance vicino rimini con un gruppo etnico di canto e percussioni piu' me alla chitarra baritona.. a volte vado con vox ac30 ... a volte vado con vox pathfinder ... a volte vado col roland microcube collegandolo in diretta.. ieri mi sono trovato a partire con la macchina piena zeppa, e mi sono arrischiato a limitarmi a mettermi un equalizzatore behringer in tasca del giubbotto... Collegandomi direttamente al mixer di sala, ho faticato perche' la baritona, avendo corde molto grosse, ha una dinamica notevole e l'eq non e' un ampli, nel senso che, non offrendo alcuna compressione, non ti da alcun aiuto e non perdona.... pero', comunque, c'era un suono riconoscibile come un timbro di chitarra "consueto" .. infatti ne' i colleghi ne' il pubblico hanno accusato alcuna defaillance...

Rispondi
Re: E il Kemper ?
di scrapgtr [user #12444]
commento del 14/10/2013 ore 12:26:46
Per la baritona (a proposito, quella che adesso è tua mi mancava ma ho trovato una Danelectro usata) ti consiglio di provare, se non l'hai già fatto, i simulatori di amplificatore a pedale tipo il Tech 21 Blonde o il suo quasi clone cinese Joyo American Sound (esistono anche quelli più "voxosi", rispettivamente Liverpool e AC Tone) o meglio ancora il Tech 21 Leeds (simulazione Hiwatt, i cinesi non l'hanno copiato). Probabilmente data la maggior estensione in basso della baritona i coni per chitarra faticano un pochino e gli amplificatori per basso moderni sono troppo asettici, per cui il preamplificatore / simulatore di amplificatore in diretta nel mixer o collegata ad un amplificatore per basso o strumenti acustici è la soluzione ottimale, indipendentemente dalla qualità (e prezzo) della "scatoletta".
Rispondi
Re: E il Kemper ?
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/10/2013 ore 13:34:33
o k !!!
Rispondi
Io penso che il fonico ...
di Ford78 [user #17514]
commento del 14/10/2013 ore 10:29:51
Io penso che il fonico in un Live sia l'elemento aggiunto di una band... se è bravo, il gruppo ne guadagna un sacco, altrimenti......... che poi il discorso non può essere solo riferito al suono della chitarra: il pubblico ha la percezione sonora ( o dovrebbe avere) di tutta la band nel suo insieme, dove tutti gli strumenti che suonano devono essere equilibrati tra loro in termini di volume e frequenze, di modo che il pubblico abbia un ascolto qualitativamente buono della performance: fonici non ci si improvvisa, ci vuole esperienza.
Rispondi
Re: Io penso che il fonico ...
di Claes [user #29011]
commento del 14/10/2013 ore 12:18:48
Un fonico come membro aggiunto è da sogni - conosce il sound della band e sa come riprodurlo dal vivo con tutti i trucchetti del caso. Dove scovarne uno? Mica facile!
Rispondi
Re: Io penso che il fonico ...
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2013 ore 12:51:12
Basterebbe anche un fonico che, prima di regolare il mixer, si facesse un bel giro sul palco per ascoltare bene i suoni di partenza.
Il fonico deve solo riprodurre il suono dei musicisti il più fedelmente possibile, non deve far uscire il sound che ha in testa lui (a meno che non sia richiesto).

Rispondi
Re: Io penso che il fonico ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/10/2013 ore 14:31:1
mmh.. direi che il fonico deve far uscire fuori il miglior suono possibile. Certamente cio' deve essere fatto in collaborazione con gli altri membri della band, ma non necessariamente rispettando i suoni che sono sul palco. Anche perche' mettere un microfono a due cm dal cono e' gia' una distorsione della realta' irrecuperabile: e' impossibile, con, a monte, una ripresa del genere, riprodurre il suono che sento in una sala prove o su un palco con gli ampli a due , tre, quattro metri dalle 'recchie dell'ascoltatore o suonatore...
Rispondi
Re: Io penso che il fonico ...
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2013 ore 16:43:05
E se "il miglior suono" per il fonico fosse diverso da quello voluto dal musicista?
E' una cosa che accade molto spesso.

Metheny dice che deve sempre lottare con i fonici per ottenere il suo suono, perché per molti è troppo scuro..
Rispondi
Re: Io penso che il fonico ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/10/2013 ore 17:05:59
metheny non lotta con nessuno :-) i fonici sono al suo servizio e gli fanno il suono che vuole lui secondo le sue raccomandazioni.. Magari lui richiede un'impostazione di "fonica" differente dalla maggioranza dei chitarristi, ci sta benissimo, ma sicuramente e' seguito e assecondato da tutti i suoi collaboratori… ce lo vedi il fonico di pat metheny che, di prepotenza, gli fa suonare la chitarra come hank marvin? :-)


comunque l'ho detto sopra.. il suono della band dovrebbe essere non necessariamente egemonizzato dal fonico ma risultato della volontà' di tutta la band, e cio' puo' essere ottenuto rispettando o non rispettando il suono originale degli strumenti sul palco, a seconda dei risultati voluti da tutti ...

e, per me, deve esserci un piano comune considerato piu' importante delle varie "..eghe" personali.. nel senso che se sembra a tutti che il basso risulti meglio con un certo timbro, si cerca quel timbro, non che il bassista si impone perche' il basso lo suona lui...
Rispondi
Re: Io penso che il fonico ...
di E! [user #6395]
commento del 14/10/2013 ore 17:41:18
"metheny non lotta con nessuno"

E' stato visto con i guantoni. Comunque sono parole sue, in un'intervista.

"ce lo vedi il fonico di pat metheny che, di prepotenza, gli fa suonare la chitarra come hank marvin?"

E' stato visto anche vestito da apache.

Scherzi a parte, dipende certamente dal genere. Ma se il fonico si limita a "girare" al pubblico il sound di ognuno dei musicisti (se l'insieme funziona), tutto va bene, il pubblico sentirà il sound del gruppo.
Se invece il fonico interviene a suo gusto, facendo 43 concerti con 43 fonici diversi, il gruppo avrà 43 suoni diversi e mai il proprio.
Rispondi
Re: Io penso che il fonico ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/10/2013 ore 18:14:48
===Comunque sono parole sue, in un'intervista.===
ci credo al 100%.. ed e' compatibile, mi sembra, con cio' che ho detto io… di solito la chitarra viene impostata per collocarsi nelle frequenze medio alte, per cui se io mi presento su un palco e non esprimo esigenze differenti e' normale che il fonico mi aggiusti la faccenda come se suonasse jimmy page .. tanto per dire un nome a caso…

==Se invece il fonico interviene a suo gusto, facendo 43 concerti con 43 fonici diversi, il gruppo avrà 43 suoni diversi e mai il proprio===
verissimo… ricordando pero' che il fonico non puo' intervenire senza "gusto" ovvero in modo neutro, perché' qualche suono al gruppo dovra' darlo per forza… Il suono non esiste fino a che uno non va su un palco o su un disco.. ovvero fino a che non vengono microfonati ampli e tamburi…
Un po' come se io e te, per fare una serata metal fra sei mesi, ce li passassimo tutti a provare con la chitarra spenta... e' ovvio che sul palco, con l'ampli e il distorsore accesi, avremo un sacco di sorprese..
Rispondi
Re: Io penso che il fonico ...
di Ford78 [user #17514]
commento del 14/10/2013 ore 14:11:49
Eh eh eh.. hai ragione . Una soluzione potrebbe essere in fase di sound-check che qulcuno della band o a turno , si vada a fianco del fonico e si ascolti il suono generale per apportere le dovute correzioni... comunque nei live a dei compromessi si deve scendere, a meno di non avere alle spalle una grossa produzione che segue tutti gli aspetti del live
Rispondi
Se ci fosse un premio...
di scrapgtr [user #12444]
commento del 14/10/2013 ore 11:52:12
... per l'articolo più utile, sensato e stimolante mai apparso su Accordo, lo vinceresti tu.
Quanti di noi hanno microfonato il valvolare con cura, discutendo col fonico su timbri e livelli, per poi sentirsi dire dall'amico chitarrista nel pubblico: "Avevi un suono migliore la volta scorsa" (la volta scorsa era quando avevi provato ad andare in diretta nel mixer con un Sansamp, o una copia cinese del medesimo, o un Pod o qualche altra diavoleria che noi chitarristi tendiamo a scartare perché non kasher)? Mi capitò una volta di aprire (immeritatamente) con il mio gruppo un concerto per una storica ancorché anzianotta band inglese. Io avevo un Rivera debitamente microfonato, con certosino lavoro del tecnico (un inglese esperto ma alle prese con un impianto scarsissimo) il chitarrista solista della suddetta band (vecchia volpe, tra i suoi datori di lavoro Jethro Tull, Robert Plant e simili) era in diretta con un multieffetto a rack Boss (erano gli anni '90) ed aveva passato il pomeriggio a sconsigliarmi l'uso del mio amplificatore in quella situazione. Un dilettante che ha appena comprato l'amplificatore dei suoi sogni come fa a rinunciare ad usarlo nell'unico concerto serio dell'anno? Il risultato potete immaginarlo: lui usciva dall'impianto con un suono magari un po' artificioso, ma presente ed efficace, mentre nel set precedente tutte le sfumature del mio bel valvolare (quelle a cui ero abituato in sala prove e a casa) erano andate a farsi benedire, ed era rimasto un suono blando e insipido.
Rispondi
Re: Se ci fosse un premio...
di giafete [user #7541]
commento del 15/10/2013 ore 08:49:46
Uau, se ho capito bene ti ringrazio per la considerazione.
In realtà a volte è "stupido" insistere su particolari e su scelte che influenzano, è vero, la nostra catena del suono ma il cui risultato è così trascurabile rispetto ad altre scelte o particolari trascurati che inficiano il risultato finale cioè "quello che il pubblico saprà di te".
Credo che sia ora di finirla con le s...ghe mentali sulla valvola più calda, più fredda, il clean più fender o quasi fender, il cavo x che aggiunge non so che al suono, il tube screamer un po più trasparente eccccccccc. Tutte cose giuste per carità ma che rispetto al 100 % del suono, influenzano si e no il 60 %, in quanto almeno il 40 (secondo me più del 50%) dipende dal microfono davanti al cono nelle mani del fonico x con l'impianto Y.
Vi è capitato mai ascoltare una pessima chitarra con un mediocre sistema di amp che ha un suono inaspettato cioè convincente ? A me tante volte. Per questo mi sono convinto che il popolo dei chitarristi ha dimenticato nella sua infinita ricerca: L'ALTRA PARTE DEL SUONO.
Vi saluto tutti, speriamo di trovare la strada giusta......
Rispondi
Non so dalle vostre parti, ...
di irby [user #32243]
commento del 15/10/2013 ore 23:10:4
Non so dalle vostre parti, ma qui (Veneto orientale/Friuli V.G) a parte rarissime eccezzioni, i locali sono sprovvisti di impianto, quindi tutte le band sono dotate di proprio impianto audio. Personalmente non trovo che il mio impianto restituisca drasticamente un suono così lontano da quello prodotto dagli ampli. L'Eq del mixer sul canale della mia chitarra è praticamente in flat eccezion fatta per un piccolo taglio sui 6k e quello che percepisco dall'impianto mentre suoniamo è quello che sento dal mio ampli.
Forse l'errore sta nel fatto di non essere abituati a sentire il SUONO DELLA BAND o meglio NELLA BAND.
La parte importante della chitarra non sono i mega bassi che ci piacciono tanto suonando a casa da soli e a basso volume, bensì sono le medie che magari dure e taglienti sono la prima cosa che smorziamo.

Quindi per me il problema è assolutamente al contrario di quanto detto fin'ora.
Impariamo ad avere un bel suono NELLA band!!!
Rispondi
Re: Non so dalle vostre parti, ...
di Claes [user #29011]
commento del 16/10/2013 ore 08:59:02
=== Impariamo ad avere un bel suono NELLA band!!! === Sante parole!
Rispondi
Quindi, per ottenere lo stesso ...
di Aktarus [user #5855]
commento del 16/10/2013 ore 08:42:08
Quindi, per ottenere lo stesso suono che si ha in mente, bisogna regolare i nostri strumenti a seconda della situazione in cui ci si trova.
una regolazione per suonare da soli, una in gruppo, una per il disco, ecc...
Rispondi
Re: Quindi, per ottenere lo stesso ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 16/10/2013 ore 08:55:56
di solito funziona in questo modo..
Rispondi
non ha allora nessun senso ...
di Aktarus [user #5855]
commento del 16/10/2013 ore 09:08:31
non ha allora nessun senso regolare l'amplificatore come fa il tale chitarrista che ci piace, perchè per ottenere quel suono dovremmo anche trovarci nella stessa identica situazione..
Rispondi
Re: non ha allora nessun senso ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 16/10/2013 ore 09:13:57
parole sante...

(oppure lo si puo' fare, ma qualche modifica personalizzata poi ci vuole per forza)
Rispondi
Ricordo più di una decina ...
di irby [user #32243]
commento del 16/10/2013 ore 21:47:04
Ricordo più di una decina di anni fà ,che lessi un articolo su Steve Harris e nello specifico sul suono del suo basso. Questo giornalista incontrò Harris in studio e dopo molti elogi sul "TONE" del basso su come veniva fuori bello presente e pieno, ascoltò la traccia di solo basso. Risultato: rimase incredulo a sentire quel suonaccio fino e sferragliante senza corpo!!!
Harris gli spiegò che ogni musicista della band "aveva" le proprie frequenze da coprire, e che era inutile andare a sovrapporre ad esempio i bassi del suo strumento con i bassi della grancassa o di altri tom/timpani.
Se lo dice lui.........c'è da credergli!
Rispondi
Re: Ricordo più di una decina ...
di Claes [user #29011]
commento del 17/10/2013 ore 09:46:56
=== Se lo dice lui c'è da credergli === Io gli credo, anzi, sono convinto che abbia ragione. Il difficile è convincere i musicisti a seguire il suo consiglio! Infatti, mi sembra che quasi tutti desiderano un sound esteso, da 20 Hz a 20 kHz. Bellissimo se da solo ma non funziona per una band come giustamente asserisce Steve Harris - scommetterei che un produttore e/o fonico sia stato all'opera in studio e abbia dato un ordine perentorio!
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