di FBASS [user #22255] - pubblicato il 10 ottobre 2013 ore 00:40:31.
Per noi "Eterni Ragazzi del 68" lui è stato un simbolo ed un mito, indipendentemente dal colore politico che gli è stato cucito addosso e dalla sua fede politica, la storia la sappiamo tutti, ma la cosa che più stupisce è il fatto che anche per i giovani di oggi lo è. Lui, Ernesto Guevara de la Serna, nato a Rosario, in Argentina, nel 1928 da una facoltosa famiglia borghese, laureatosi in medicina alla Scuola Medica dell'Università di Buenos Aires, nel 1953, e che ha combattutto la dittatura cubana di Batista al fianco di Fidel Castro, rifiutando poi ogni incarico politico di regime, anche se il 7 febbraio 1959 il nuovo governo lo nominò "Cittadino cubano per diritto di nascita" ed in seguito divenne dirigente dell'Istituto Nazionale per la Riforma Agraria e poi presidente della Banca Nazionale di Cuba. Eccolo studente nel 1951:
Lui sposato due volte e con 5 figli avuti nei due matrimoni ( la sua seconda moglie fu Aleida March Torres, che era una militante del Movimento del 26 luglio della provincia di Villa Clarama; comunque si parla di un sesto figlio di Guevara, avuto da una relazione extramatrimoniale con Lidia Rosa López, Omar Perez, nato il 18 marzo del 1964 ), lui che dopo il 1965 lasciò Cuba per attuare la "Rivoluzione Popolare" in altri Paesi, prima nell'allora Congo Belga, ora Repubblica Democratica del Congo, e poi in Bolivia. Il mitico comandante Ernesto Che Guevara che il giorno dell'8 ottobre del 1967 venne ferito e catturato da un reparto anti-guerriglia dell'esercito boliviano, assistito, si disse negli ambienti rivoluzionari dell'epoca, da forze speciali statunitensi costituite da agenti speciali della CIA, che invece hanno sempre smentito la cosa, in località La Higuera, nella provincia di Vallegrande. Lui, il "Che", che è morto in Bolivia un pomeriggio di ottobre di 46 anni fa ( precisamente il giorno dopo la cattura, cioè il 9 ottobre del 1967, si disse ferito da numerosi colpi alle gambe per evitare di deturpargli il volto e favorirne così l'identificazione, ma anche per simularne il ferimento in combattimento, con il colpo di grazia al cuore sparato da Felix Rodriguez, un agente della CIA che era stato infiltrato a Cuba per prendere contatto con i ribelli dei Monti Escambray e con ambienti anti-castristi dell'Avana, prima dell'invasione alla Baia dei Porci, riuscito a scampare al fallimento della stessa; certo è che, dopo che un medico militare ebbe amputato le mani al cadavere, l'esercito boliviano ne fece sparire il corpo ). Si disse pure che le sue ultime parole sarebbero state: "Addio figli miei, Aleida, Fidel fratello mio". Ma io preferisco ricordarlo così con il saluto "Hasta siempre Comandante" a colui che diceva sempre, riferendosi alla propria futura sepoltura, "Nunca Esta Bajo Tierra Muerto, Soi Viento de Libertad" :