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Le Sei Corde Degli Elii
Le Sei Corde Degli Elii
di [user #16167] - pubblicato il

A un concerto degli Elio E Le Storie Tese, le sei corde del Civas sono in buona compagnia con la chitarra di Elio e il mastodontico basso di Faso. Un articolo sulla strumentazione completa dei tre sei-cordisti degli Elii diventa una priorità.
Abbiamo incontrato Cesareo, chitarrista degli Elio E Le Storie Tese poco prima di salire sul palco a Udine. Certo non potevamo sottrarci da una sana chiacchierata sulla strumentazione sorprendentemente semplice già bella e apparecchiata sul palco. Attorno a noi però abbiamo notato che le sei corde pronte per la serata non erano solo quelle del Civas, ecco quindi che un articolo sulle sei corde degli Elii diventa una priorità, visto che sia Elio stesso che Faso imbracciano strumenti con lo stesso numero di corde. 

Cesareo
Per coprire un repertorio vasto e variegato come quello degli Elii potrebbe servire ben più di un frigorifero di rack, oppure un’unità complessa come Fractal e Kemper. Cesareo, invece, affida il suo suono a una strumentazione tutto sommato basilare, che non lo faccia assomigliare a un negoziante di strumenti. Poche cose, ben selezionate senza che nulla resti inutilizzato. Semplicità ed efficacia le caratteristiche fondamentali per un live. Sentiamo direttamente da Cesareo 

La carrellata è molto semplice. Anche perché non ho molta roba. Le chitarre per esempio in questo tour sono tre. Due della stessa categoria: una è la principale e l’altra, identica, è la scorta. E l’altra è un’Ibanez Prestige con il piezo perché mi serve avere nello stesso set ogni tanto il suono acustico che entra all’improvviso. Sarebbe impossibile per un discorso di logistica farlo con l’acustica tradizionale. Quindi meglio una chitarrina con lo split che passa da elettrico a, diciamo, pseudo acustico! Queste sono le chitarre insomma. Non mi piace fare il negoziante, quello che va in tour con quattordici chitarre. Nel mio caso poi sarebbe stupido: conosco benissimo la mia chitarra, so che cosa ci posso tirare fuori. Caso mai ci fosse l’esigenza di avere una chitarra completamente diversa, per esempio una semiacustica, casomai ecco, mi porto in aggiunta quella. Ma per il resto una chitarra basta e avanza!
Il resto della strumentazione segue la stessa linea. Uso da anni Engl in questo caso una testata 770 Limited, che è una quattro canali.  C’è una scorta, ne ho ovviamente una di riserva se dovesse succedere qualcosa. La cassa è una quattro per 12, ma non è mai sul palco. Oggi non so nemmeno dove me l’hanno messa, solitamente è sempre dietro il palco, rivolta verso l’ignoto, in maniera da avere una gestione più facile dei volumi e che non riversi in faccia al pubblico tutta la potenza. Così posso sfruttare bene tutto il volume di una testata di questa categoria senza essere devastante sul palco. In questa maniera il nostro fonico, Foffo, da fuori, dal banco del mixer di fronte al palco, non mi sente. E quindi mi può regolare a suo piacimento, senza condizionamenti dati dalla gestione del volume dell’ampli.
Per quanto riguarda le aggiunte alla testata, gli effetti, uso un Gmajor da anni: mi serve per avere qualche delay, qualche riverbero, un paio di chorus, poca roba.

Le Sei Corde Degli Elii

Per questo tour ho aggiunto sulla pedaliera un boost che mi serve per avere al volo quella spinta se devo fare un assolo su un suono pulito. Ho anche un compressore che utilizzo per poter avere su qualunque suono io stia utilizzando un sensibile dislivello di suono in più, per enfatizzarne una parte. Mentre con il boost aggiungo overdrive, cattiveria, con il compressore posso ottenere un aumento senza snaturare la pasta del suono. Poi un accordatore a pedale, un Wha-wha Ibanez e un POG per avere un octaver pesante che mi serve per simulare una situazione rock molto grossa, Basta! Ho veramente poco roba, non sono mai stato un fan di frigoriferi e strumentazioni faraoniche. Lo ribadisco: per me dal vivo è fondamentale avere poca roba, funzionale, che puoi settare al volo molto velocemente. Per esempio in questo tour stiamo suonando nei teatri; questo di Udine è meraviglioso ma altri sembrano teatrini dell’oratorio, magari fatti tutti in cemento. Lì per l’acustica poco felice sei costretto a dover ripensare e sistemare al volo un suono: magari togliere un delay, diminuirlo. Voglio poterlo fare davvero velocemente! Ho bisogno per tanto di una strumentazione dove con una sola manopolina, con un solo pirulicchio riesco ad agire concretamente su un suono. Non posso per magari diminuire una componente del suono avere cinque unità da controllare.
Viceversa cambia tutto in studio di registrazione:  lì è un momento di sperimentazione, di vera ricerca e vale sempre la pena portare tutto quello che si ha. Anche un pedalino da quaranta euro può fare la differenza, rispetto a un multi effetto costoso, per trovare il suono giusto…se uno ha la possibilità deve portare tutto! Più roba hai, più sperimenti fai, più arrivi a quello che vuoi.

Elio
Sul palco degli Elio e Le Storie Tese, Cesareo non è l’unico a imbracciare una sei corde. Anche Elio e Faso sfoggiano, il primo solo a volte, l’altro per tutta la durata del concerto strumenti di tutto rispetto, ma partiamo dalla postazione di Elio.
La bellissima Ibanez RG550LT è collegata direttamente a un Line6 Vetta con pedaliera dedicata. Una scelta, questa, dovuta probabilmente alla necessità di avere diversi suoni a portata di mano senza dover passare la vita a scegliere e regolare stompboxes. La scelta ideale per un cantante che ha molte cose a cui pensare oltre a suonare la chitarra. Inoltre questo setup presenta un’altra caratteristica fondamentale, la possibilità di essere montato in quattro secondi netti. L’uscita bilanciata con simulazione di cassa infine sgrava il fonico da qualsiasi tipo di sbattimento. Un setup quindi caratterizzato magari non da un’estrema ricercatezza ma sicuramente affidabile e semplice. Completano il quadretto l’immancabile flauto, e i due monitor da palco per un ascolto ottimale. Il Vetta, posizionato rivolto verso Elio stesso infine permette di ascoltare il suono della chitarra direttamente senza dover passare dai monitor nei quali si potrà avere un ascolto più limpido di basso chitarra e batteria senza che il tutto si impasti. 

Le Sei Corde Degli Elii

La strumentazione di Faso
Il pesante rack a cui Faso collega il suo Yamaha TRB a sei corde è decisamente più complesso. Seguiamo il segnale partendo dalla pedaliera. Dal basso si entra direttamente nell’immancabile accordatore Boss TU-2 che funge anche da mute messo in catena. Per gli overdrive Faso si affida a TC Electronic con la sua Vintage Bass distortion. Per aggiungere ottave a piacere il POG della Electro Harmonix è quasi uno standard. Grazie alla sua azione precisa e lineare permette di doppiare ogni nuota suonata senza trasformare tutto in un porridge male assortito. Prima di giungere al compressore Mark Bass Compressor, marchio a cui Faso si affida anche per l’amplificazione passiamo attraverso due filtri di inviluppo diversi sempre EHX. Prima il Baseballs poi il Qtron. Simili nella sostanza ma differenti nell’azione. Il primo più spostato verso la gamma dei suoni synth, il secondo più simile ad un auto wah. 

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Dopo il compressore Mark Bass citato prima ecco le due testate collegate alla 6x10 dello stesso marchio. In altro troviamo una TSA500 e sotto una TA501. Due testate da 500watt, ideali per non far mancare mai la giusta botta al suono di Faso. Appoggiata sopra le due testate infine una DI box sempre Mark Bass per entrare in diretta nell’impianto. 

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elio e le storie tese palchi e strumentazione
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