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Xotic EP Booster
Xotic EP Booster
di [user #17844] - pubblicato il

Secondo molti appassionati, alcuni dei suoni più invidiati della storia nascono dall'impronta sonora di un vecchio Echoplex. Xotic allora ne raccoglie la sezione relativa all'amplificazione e la infila in un mini chassis per creare il potente EP Booster.
Secondo molti appassionati, alcuni dei suoni più invidiati della storia nascono dall'impronta sonora di un vecchio Echoplex. Xotic allora ne raccoglie la sezione relativa all'amplificazione e la infila in un mini chassis per creare il potente EP Booster.

Il booster è uno degli effetti più controversi tra quelli che vengono continuamente proposti a chitarristi e bassisti. Artisti di fama mondiale ne parlano come parte fondamentale del proprio sound, dispositivi necessari per godere di un buon controllo del tono dal vivo e quant'altro. Alla fine tutti ne vogliono uno, ma non sempre si sa davvero cosa farne.
Il compito di un booster, di base, è quello di innalzare il livello di segnale di una chitarra elettrica, aumentandone il volume in maniera lineare e trasparente, esattamente come se si spingesse il fader del mixer un po' più su. In realtà, una volta inserito nel rig di un chitarrista, il booster può acquisire mille sfaccettature.
Un booster può spingere verso la saturazione un suono pulito, può accrescere gain e sustain di un suono distorto, può ingrossare il tono di una chitarra esile e può persino alterare il timbro generale.
Alcuni risultati richiedono delle soluzioni apposite (si pensi ai mid boost o ai treble boost, rispettivamente progettati per far aumentare il volume con un picco sulle frequenze medie o sulle alte), altri invece dipendono dal modo in cui si inserisce un booster nella propria catena del suono.

C'è però una caratteristica in particolare che viene associata ad alcuni rari stompbox: il booster, quello buono, è capace di far rinascere il suono, renderlo organico e dinamico fino a convincere il chitarrista a tenerlo sempre attivo come parte integrante del proprio sound.
È esattamente questo il tipo di effetto che intende ricreare Xotic con il suo EP Booster, che si rifà da vicino alla sezione preamplificatrice del Maestro EP3, la prima versione a stato solido del leggendario Echoplex usato da Brian May, Jimmy Page, Eddie Van Halen ed Eric Johnson, tra gli altri.
D'accordo, l'Echoplex in realtà è un delay, un effetto di ritardo, ma c'è gente pronta a scommettere che buona parte del suono di quei chitarristi è da ricercare proprio nella circuitazione dell'EP3, capace di risvegliare anche la chitarra più smorta e tirarne fuori frequenze sopite.

Come al solito, l'universo chitarristico è pregno di leggende, quindi i supposti poteri sovrannaturali di un dato circuito vanno presi sempre con le pinze fino alla prova con mano. Mentre si aspetta che un Echoplex originale degli anni '60 o '70 ci caschi tra le braccia, però, è possibile scoprire di cosa è capace il piccolo Xotic.

Xotic EP Booster

L'EP Booster è un mini-stompbox true bypass basato su tecnologia FET a componenti discreti, ovvero è privo di circuiti integrati.
Il pedale è alimentato a 9 volt mediante un adattatore o batteria interna. Può essere alimentato anche a 18 volt per ottenere una dinamica superiore attraverso i +20dB che è in grado di gestire.
Disegnato per restituire una corsa lineare e trasparente lungo l'unico potenziometro che ne regola il guadagno, l'EP Booster dispone di switch interni per alterare l'equalizzazione.
L'intervento non è eccessivamente invasivo, ma non sembrava il caso di sventrare lo stompbox messo a disposizione da Cristiano Ceruti del Centro Chitarre di Napoli, quindi la prova si concentra sulle impostazioni di fabbrica.

C'è poco da spiegare in un pedale con un solo controllo di volume, mentre diventa fondamentale soffermarsi un attimo sulla strumentazione abbinatagli per il test.
Quando si posiziona un booster tra chitarra è amplificatore, è bene conoscere il livello del preamplificatore: se vicino al limite di saturazione, l'incremento di volume sarà minore, a favore di una compressione maggiore e una distorsione più facile da raggiungere. A questo scopo, buona parte della prova è stata effettuata con volumi di pre molto contenuti e con una chitarra a basso output che difficilmente avrebbe potuto increspare il sound senza un buon boost a sostegno.

Pur impostando l'EP al minimo, l'incremento di volume è già sensibile. Il suono è trasparente e l'impressione è quella di aver semplicemente alzato il volume dell'amplificatore, o di aver montato un set di pickup identici, ma più pompati.
Ascoltare a confronto il suono "liscio" e quello boostato fa subito piacere di più il secondo: è una reazione comune di fronte a un booster, in quanto l'orecchio suggerisce inconsciamente che un suono più forte è automaticamente anche più ricco e bello. Roba da chitarristi.

Il suono di base è stato creato per avere molta headroom al fine di notare tutto l'aumento di volume offerto dall'EP, e portandolo a ore 10 la spinta è ancora evidente, anche se comincia vagamente a farsi vivo un pizzico di compressione sotto le mani.

Quando si arriva a metà corsa, il preamp non regge più e subentra un po' di saturazione, quando si calca la mano. Siamo sul punto di breakup, con un volume nettamente superiore a quello a pedale spento.
La dinamica è ancora tanta e la saturazione porta con sé dei bei picchi di volume e di frequenze acute che possono risultare fastidiose. Nulla che non si possa risolvere con un'equalizzazione adatta.

Spingendo il cursore al massimo, il suono diventa grosso, guadagna in sustain e in saturazione, tanto da preferire di non plettrare troppo forte, pena un overdrive dal volume esagerato e forse anche un po' sgranato nel suono.
Se impostato per lavorare solo in pulito, però, il tutto è ancora perfettamente godibile.

Uscire dal mix con un EP è uno scherzo, se i livelli di saturazione imposti all'amplificatore permettono.
Con un booster, però, si potrebbe anche decidere di concentrarsi sul corpo del suono piuttosto che sul suo volume.
In questo caso, è bene che l'EP Booster sia posizionato prima di un overdrive già saturo a dovere. Così facendo, l'incremento di volume è trascurabile, mentre si avverte subito una maggior liquidità nel suono, una compressione più forte e un sustain più lungo. Inutile dire, però, che tutto ciò porta con sé anche un certo aumento del rumore di fondo, soprattutto con dei single coil.
Qualunque sia il livello di saturazione raggiunto anche grazie alla spinta dell'EP, comunque, è interessante vedere come il suono risulti relativamente facile da pulire con il solo roll-off del volume della chitarra.


Dire che il suono dei grandi deriva da una scatoletta del genere è sicuramente un'affermazione azzardata, ma è innegabile che una bella spinta - di volume prima e di gain poi - porti con sé anche una buona dose di soddisfazione alle orecchie del chitarrista.
L'EP Booster non regala né il suono di Brian May né quello di EVH, ma ha volume da vendere per emergere durante un assolo ed è in grado di alterare in maniera importante anche una distorsione, dando quella spinta in più all'output della chitarra che può anche rendere un pizzico più agevole il playing in overdrive.

Xotic EP Booster
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Ottimo aggeggino, il migliore boost ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 02/11/2013 ore 10:13:12
Ottimo aggeggino, il migliore boost in giro oggi, specialmente per il prezzo.
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La prova così risulta tanto, troppo parziale
di AlexxPigreco [user #30373]
commento del 02/11/2013 ore 13:01:29
Ho inizialmente provato l'aggeggio in questione con l'impostazione zio e di fabbrica e la componente del solo innalzamento del volume era tanto in evidenza: al punto da rendere poco gestibile, se non per uscire durante i soli, il pedalino con altri pedali.
Aprendo la scatolina 2 piccoli dip-switch hanno radicalmente cambiato il senso e la possiilitá di utilizzo dell'EP rendendolo molto più dosabile (cosa che anche ad ore 9 con l'impostazione di fabbrica risultava poco modulabile) regalando un'ispessento della pasta del suono senza il pericolo di dover ri-equalizzare, o ritrovare, la grana di base dell'accoppiata ampli-chitarra che si è faticosamente cercato.
Anzi, proprio le 3 possibili impostazioni (ottenibili con i dip-switch interni) ti consentono di centrare esattamente in base al set chitarra-pedali-ampli la risposta più vicina alle esigenze sonore adattando l'utilizzo dell'EP tra le funzioni di booster volume lineare, booster non lineare (maggiore compressione) e puro "gonfia-suono" ispirato a quanto l'Ecoplex un tempo faceva e per il quale famosi chitarristi citati hanno fatto.
Provato con un HT-5 ha dato una "ciccia" al gain che ha dato l'impressione di poter scoprire infinite altre nuances delle possibilità equalizzative offerte anche dal controllo ISF.
Provato su un Fender Supersonic ha riempito quel buco nei medi tipico dell'eq caratteristica degli ampli con 6V6/6L6
Provato con una meravigliosa 3rd Power British Dream, sul canale VOX con una Heritage ha aperto la strada verso i territori sonori di Brian May, mentre sul canale Plexi l'utilizzo dell'EP ha regalato un "colore" più grintoso ed una leggera ulteriore compressione molto naturale.
Un vero e proprio coltellino svizzero: utile in modo differente a seconda del fine e del set!
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Ma, che dire, almeno dal ...
di giancarlo50 utente non più registrato
commento del 02/11/2013 ore 14:15:18
Ma, che dire, almeno dal video...non mi piace niente.
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Re: Ma, che dire, almeno dal ...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 03/11/2013 ore 22:44:31
Hai ragione, è un pedale difficile. Paradossalmente, ciò che lo fa apparire poco interessante in video è ciò che lo rende utile sotto mano.
L'EP si è rivelato trasparente in maniera sorprendente, vale a dire che non fa altro che alzare il volume della chitarra. Ascoltandolo esternamente può apparire banale e insoddisfacente proprio perché non ha un suo carattere (a meno di agire sugli switch interni, come fatto notare qualche commento più su), ma proprio per questo si presta a boostare qualunque suono senza appesantirlo con un suo colore obbligato.
La prova è incentrata su questa caratteristica di trasparenza ma, se posso dare un consiglio, è quello di andare in negozio e chiedere di provarlo insieme a un po' di altri effetti, magari in distorsione. Il modo in cui può incicciottire il suono quando piazzato prima di un overdrive o il modo in cui può spiccare sui mix per un assolo quando piazzato dopo il drive dà belle soddisfazioni in rig più elaborati.

Non è una novità di mercato, dovresti poterlo trovare un po' ovunque. Facci un giro e fammi sapere! ;)
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E' meraviglioso. Lo utilizzo soltanto ...
di cucciolo1234 [user #23772]
commento del 04/11/2013 ore 11:04:56
E' meraviglioso. Lo utilizzo soltanto per i soli .... non cambia per niente il suono, ma misteriosamente esci al 100% dalla band ;) E' piccolissimo e silensiosissimo ...
Per chi non crede in questo pedale vi suggerisco di provarlo prima di dare giudizi affrettati. Non cambia per niente il suono originale ma vi fa bucare benissimo nel mix. Non basta vedere un video per dare un giudizio.
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Re: E' meraviglioso. Lo utilizzo soltanto ...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 04/11/2013 ore 11:18:01
Confermo e sottoscrivo: la prova finale per questo tipo di pedali è piazzarli nel casino di una band. E lì lo Xotic canta, ah se canta! :D
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Confermo, l'ho usato con soddisfazione. ...
di E! [user #6395]
commento del 04/11/2013 ore 20:44:27
Confermo, l'ho usato con soddisfazione. Boosta benissimo, è silenziosissimo (la cosa incredibile è che in certi palchi c'era un certo rumore di fondo e quando lo accendevo il volume si alzava e il rumore spariva).
Sicuramente un altro pianeta rispetto al Microamp, che rendeva il suono più duro.

Tra l'altro l'ho venduto oggi. Ehm.. Non ho appunto postato le mie impressioni fino ad ora perché sarebbe stato poco onesto, sarebbe sembrato un modo per incentivare all'acquisto.

Ma posso dire che è uno dei migliori booster in commercio, insieme ai Catalinbread (a mio parere).

Rispondi
== il booster, quello buono, ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/11/2013 ore 04:03:05
== il booster, quello buono, è capace di far rinascere il suono, renderlo organico e dinamico fino a convincere il chitarrista a tenerlo sempre attivo come parte integrante del proprio sound.==

puo' essere, ma anche no... nel senso che per molti il booster dovrebbe essere trasparente... se opera dei miglioramenti, vuol dire che cambia il timbro, cosa che, ovviamente, a molti puo' piacere
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lo prenderò in considerazione
di fender64 [user #14522]
commento del 06/11/2013 ore 09:46:43
Visto che in un progetto stò riutilizzando un set up analogico in fase di upgrade, lo terrò in considerazione. La mia ultima passata esperienza con i boost non è stata tanto fruttuosa. Avevo un mxr nano e oltre a modificare il suono, seppur piazzato come ultimo della catena in uscita verso l'amp, snaturava parecchio la pasta del suono e ronzava di brutto. L'ultilizzo che ne vorrei fare è proprio per i soli, dove, senza alzare acannella l'ampli devo uscire dal gruppo.
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