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Amo i blind test
Amo i blind test
di [user #910] - pubblicato il

Amo i blind tests. Non c’è altro modo per trarre conclusioni accettabili in un confronto, se non quello che prevede delle misurazioni strumentali, che però mal si applicano a molti aspetti che riguardano gusto e sensibilità.
Amo i blind tests. Non c’è altro modo per trarre conclusioni accettabili in un confronto, se non quello che prevede delle misurazioni strumentali, che però mal si applicano a molti aspetti che riguardano gusto e sensibilità.

La rete pullula di esempi nei quali si confrontano strumenti simili o diversissimi, con approcci e risultati molto vari e, spesso, molto discutibili: le tecniche di registrazione, la compressione del suono, le capacità dell’esecutore e la sua oggettiva neutralità, i suoni scelti per la prova, la parità di condizioni di partenza (nei limiti del possibile) sono tutti elementi che possono falsare pesantemente il risultato, causando discussioni e polemiche (perlopiù sterili).

Nell’edizione della nota rivista inglese Guitarist di agosto, la cui copertina è dedicata agli amplificatori boutique, c’è però un blind test condotto in maniera più originale e, a mio avviso, molto significativa.
Vale la pena di darci un'occhiata.

Dopo avere analizzato e testato cinque esemplari di varie marche, la redazione ha organizzato una prova con i seguenti criteri: i quattro tester (tre componenti della redazione, di grande esperienza, più un collezionista) hanno suonato quattro diversi amplificatori, nascosti dietro un pannello e settati allo stesso livello di volume. Due di questi erano boutique, un Morgan AC20 e un 3 Monkeys Grease Monkey, gli altri due dei normali amplificatori… "di tutti i giorni", senza specificarne marca e modello.
La seconda parte della prova prevedeva l’ascolto degli stessi amplificatori, sempre nascosti, ma suonati dagli altri tester.
Il duplice approccio mi è subito parso corretto, perché consente di mettere in luce sia l’effetto oggettivo del suono (cioè quello che viene percepito dall’ascoltatore), sia quello soggettivo (la capacità di rispondere allo stile esecutivo del musicista).

I risultati, come si può immaginare, sono tutt’altro che scontati e consiglio, oltre alla lettura dell’articolo, l’attento ascolto dell’intero video.


Per completezza, qui c’è la prova dettagliata di tutti gli amplificatori-boutique di cui si parla nell’articolo di Guitarist.


Per chi non ha familiarità con la lingua d’Albione, riassumo sinteticamente:
- la sensazione di tutti i tester è stata la medesima: le differenze di feel tra i diversi amplificatori sono notevolissime, ma quando si ascolta un altro musicista che li suona, risultano molto meno diversi tra loro. In sostanza, per un pubblico medio in ascolto, non si noterebbe alcuna differenza (ricordo che il confronto è con amplificatori di media qualità, non con schifezze).
- tutti i tester convengono sul fatto che sia facile scegliere l’amplificatore che "piace di più" mentre lo si sta suonando, ma che diventi molto difficile, anche dopo averli personalmente provati tutti, riconoscerli quando vengono suonati da qualcun altro. Non risultano poi così diversi, in sostanza.
- tre tester su quattro, nonostante l'esperienza, hanno riconosciuto esattamente un solo amplificatore su quattro...
- uno solo ha distinto correttamente i due boutique dai due "normali".

- Ma la vera sorpresa è la seguente: i due amplificatori anonimi erano un Fender Hot Rod De Ville 2x12 e un... Line 6 DT25.
Alla domanda "Qual è il vostro amplificatore preferito?" Tre su quattro hanno scoperto di avere scelto il comunissimo Fender. Addirittura in un caso il Line 6 è stato collocato al secondo posto!

La morale sembrerebbe scontata: gli ampli boutique non valgono quello che costano.
In realtà non sarebbe corretto. Il discorso può essere un po’ più articolato e meno ovvio. La scelta, anche quella di tester così esperti, è sempre fatta in base a gusti personali, che sono oggettivamente influenzati da condizionamenti esterni: mode e tendenze, abitudini personali, modelli di riferimento. Un onesto amplificatore come l’Hot Rod De Ville, che non è nulla di esoterico ma ha un timbro e un comportamento mediamente di discreto livello e, soprattutto, familiare al chitarrista medio, non è così caratterizzato da portare il musicista verso una direzione precisa e quasi obbligata, alla fine risulta gradevole perché fa abbastanza bene quello che già siamo abituati a gradire. L’ampli boutique, invece, può avere quel non-so-che che asseconda le inclinazioni di un particolare musicista con le idee particolarmente chiare e originali, e che quindi sarà ben disposto a sganciare la grana in più necessaria a raggiungere gioiosamente i propri obiettivi sonori, mentre potrebbe risultare inutilmente costoso, se non addirittura sgradito a molti altri.
L’unica cosa assolutamente certa è che... gli occhi non aiutano. Anzi.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

Amo i blind test
amplificatori
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Secondo me, molto efficace il ...
di tigerwalk [user #26344]
commento del 03/11/2013 ore 09:00:20
Secondo me, molto efficace il test ed è sicuramente vera la conclusione dell'articolo. La percezione del suono è un po' come quella del gusto, è soggettiva e può alla fine piacere o non piacere. E' anche vero che l'affannosa ricerca del "suono" che affligge ogni chitarrista è in fin dei conti il rincorrere un appagamento di un senso, la differenza sta nel fatto che non si parla di un senso diciamo "puro" come l'olfatto (una puzza è quasi sempre una puzza per tutti). Nel caso della nostra "percezione" del suono, entrano in gioco fattori emozionali, visivi, tattili e forse anche olfattivi che influenzano non poco la scelta.
Rispondi
Re: Secondo me, molto efficace il ...
di Oliver [user #910]
commento del 03/11/2013 ore 10:21:26
Beh, il gorgonzola può essere un buon esempio di come tutto possa essere relativo :)
O lo ami, o lo odi. Perlomeno l'odore.
Io faccio parte di quelli che non lo sopportano, ma da ora potrei iniziare a considerarlo semplicemente un formaggio-boutique :)
Rispondi
Re: Secondo me, molto efficace il ...
di ciun [user #15167]
commento del 03/11/2013 ore 12:10:37
E pensa che io sbavo per i panini con gorgonzola. Se c'è pure la mortadella assieme, addio!
Panino esoterico?
Rispondi
Re: Secondo me, molto efficace il ...
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 04/11/2013 ore 09:42:17
Gorgo "corretta" rum bianco e pancetta, con un pane "giusto": fantastique!
Rispondi
Re: Secondo me, molto efficace il ...
di framus54 [user #9847]
commento del 03/11/2013 ore 12:44:57
Formaggio boutique, questa me la rivendo è troppo bella.
Rispondi
Re: Secondo me, molto efficace il ...
di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 03/11/2013 ore 14:21:59
Beh! Provalo abbinandogli un po' di miele di castagno!
Lo zola, non l'amplificatore, eh! :-)
Rispondi
Re: Secondo me, molto efficace il ...
di Oliver [user #910]
commento del 03/11/2013 ore 15:07:24
Chissà, magari anche l'amplificatore...
Rispondi
Attenzione alla risposta al tocco
di scrapgtr [user #12444]
commento del 03/11/2013 ore 09:16:0
Secondo me quello che fa la differenza é il feel di un amplificatore. Un valvolare ben fatto, boutique o no, lo possiamo sentire rispondere, suonando, in maniera differente da un altro amplificatore (un buon timbro lo si ottiene anche con un simulatore, digitale o analogico): ciò ha indubbiamente effetto sul nostro modo di suonare e ci dá la sensazione che suoni meglio perché siamo noi a suonare meglio. Secondo me anche la diatriba valvole o transistor nasce da lí.
Rispondi
Re: Attenzione alla risposta al tocco
di Oliver [user #910]
commento del 03/11/2013 ore 10:18:16
Vero, proprio per questo ho apprezzato l'impostazione del test da entrambi i punti di vista: chi suona e chi ascolta. Però vale fino ad un certo punto: il fatto che il LINE6 abbia insinuato dei dubbi o addirittura ingannato (e di brutto...) qualche paio di orecchie E MANI esperte, fa riflettere.
Rispondi
Conosciamo ancora troppo poco delle ...
di Tubes [user #15838]
commento del 03/11/2013 ore 09:41:54
Conosciamo ancora troppo poco delle funzioni del nostro cervello e di come interagisce con gli stimoli che gli vengono proposti dai nostri sensi e quindi andiamo avanti a sensazioni e suggestioni . Solo ieri leggevo che addirittura la metà delle persone sarebbe in grado di vedere letteralmente il movimento delle proprie mani al buio semplicemente perché il cervello è in grado di formare una immagine visiva illusoria sulla base dei comandi neuronali inviati per muovere l'arto . Immaginiamo cosa può succedere nella mente così suggestionabile di un musicista (chitarrista) nel momento in cui gli viene offerto di provare uno strumento/amplificatore/effetto di una qualche rarità o particolarità che sia un vintage, un boutique o magari appartenuto a qualche icona rock . E' sempre la solita storia, in un mondo dove le emozioni contano eccome è impossibile imbrigliare le nostre scelte senza che queste non ne siano fortemente influenzate dal contesto visivo o tattile o storico che le contraddistingue . Avete mai sentito di vini ciofeche decantati dal mago-sommelier di turno solamente perché passati attraverso un blind-test ? Ecco, è quello che succede ad esempio in casi come questo ; io credo che quando siamo di fronte ad un prodotto con tutte le caratteristiche essenziali in regola per soddisfare il minimo necessario atto allo scopo ( in questo caso il suonare ) tutto il resto, cioè le sfumature, dobbiamo andare a cercarle attraverso altri stimoli che siano a questo punto visivi o di conoscenza della storia dell'oggetto che stiamo testando o acquistando . Diciamo che la maggior parte di noi non sa ancora usare al meglio il nostro cervello, che ci dicono così raffinato ma a volte ascoltando i nostri politici ci viene più di un ragionevole dubbio, diciamo in "purezza", cioè privo di condizionamenti esterni e che dobbiamo aiutarci ,e tanto, con tutti gli altri sensi per concorrere alla formazione di un giudizio che sia il più completo possibile . Sembrerebbe che solo alcuni eletti posseggano queste doti, tutti noi comuni mortali ci dobbiamo arrangiare e a volte cadere nell'equivoco del preferire un onesto, commerciale Fender al pezzo di artigianato elettronico, solamente perché li abbiamo ascoltati coperti da un lenzuolo .
Ciao e grazie dell'articolo, se ne potrebbe parlare per anni !
Rispondi
Re: Conosciamo ancora troppo poco delle ...
di Oliver [user #910]
commento del 03/11/2013 ore 10:48:24
Riguardo alle tue ultime righe, aggiungo una ulteriore precisazione: alcuni potrebbero obiettare che alla fine la scelta sia ricaduta sull'amplificatore di tutti i giorni (il più anonimo, se vogliamo) semplicemente a causa di una insufficiente capacità nel captare le sfumature più minute.
Invece il tester n.1, lo stesso Editore-capo di Guitarist, ha riconosciuto praticamente TUTTI gli amplificatori: ha beccato con esattezza i due boutique (primo video, 3'00") e, pur non sapendo assolutamente quali fossero gli altri due, ha riconosciuto (primo video, 4'03") con estrema sicurezza il Fender Hot Rod ed ha avuto il dubbio* che il secondo fosse un amplificatore digitale. Se non ha un orecchio fino questo... E ha scelto il Fender. Ulteriore precisazione: normalmente usa un Two Rock, mica pizza e fichi.

*senza crederci del tutto, però: in tutta onestà dobbiamo fare i complimenti a LINE6. Chi l'avrebbe detto?
Rispondi
Re: Conosciamo ancora troppo poco delle ...
di Tubes [user #15838]
commento del 03/11/2013 ore 13:41:59
Pensa però che allenamento all'udito potrebbe avere un personaggio simile ; anni e anni in cui tra le mani e per le orecchie gli sarà passato di tutto ! Se non ci azzeccava lui ... Complimenti, comunque . Per il Line6 mi accodo al tuo giudizio, d'altronde se non erro loro sono stati tra i primi a cimentarsi nella simulazione digitale, credo che abbiano il background necessario per dire la loro . Un'ultima considerazione : se i capostipiti del suono rimangono ancora ad oggi i soliti Fender,Marshall ,aggiungerei Vox e poi mi fermo e si ha l'onestà di ammettere che tutto il resto discende da loro, allora forse anche il mondo boutique potrebbe uscirne ridimensionato,nel senso che al limite mi accatto il valvolarino magari usato commerciale e il suono Dumble mi diverto a farlo col Pod 2.0, giusto ? Però non sono affatto contrario al fenomeno, questi signori hanno trovato una nicchia di mercato dove proporre le loro realizzazioni e ben vengano . Se avessi soldi e voglia di acquistarli ci farei più di un pensiero, infatti con i pedali che sono più alla mia portata ragiono in questo modo e,in quanto a resa sonora, posso dire di non essermene mai pentito .
A presto
Rispondi
forse era più corretto un ...
di mcmir75 [user #23593]
commento del 03/11/2013 ore 10:26:04
forse era più corretto un test con amplificatori dall' orientamento sonoro similare (american , british...)
Rispondi
Re: forse era più corretto un ...
di Claes [user #29011]
commento del 03/11/2013 ore 10:51:57
Già... hai totalmente ragione in questo!!! Immaginatevi un test Marshall & compagnia sonora... a volume realistico, a tutta birra.
Rispondi
Re: forse era più corretto un ...
di Oliver [user #910]
commento del 03/11/2013 ore 11:13:16
Beh, questo fa parte delle premesse dell'articolo.
Anche se avessero preso in considerazione solamente amplificatori "british" ci sarebbe stato da discutere: Marshall, Vox, Hiwatt, Orange sono tutti british, ma sono tra loro ancora più "diversi" di quanto lo siano i modelli utilizzati per la prova. Un metodo più rigoroso potrebbe prevedere una selezione in base alla tipologia di valvole utilizzate, restringendo di molto la scelta. Poi si sarebbe potuto obiettare a proposito delle differenze circuitali, del numero e tipo di coni, del wattaggio, etc.
Rispondi
Il vero tocco di classe...
di Chitarristascarso [user #36524]
commento del 03/11/2013 ore 10:46:01
...è la lingua d'Albione. : )
Rispondi
Re: Il vero tocco di classe...
di Claes [user #29011]
commento del 03/11/2013 ore 10:57:21
Saper parlar inglese è obbligatorio! Vi è una terminologia musiale / tecnica impressionante e sempre utile nel mondo della musica moderna. Per il classico è l'italiano!
Rispondi
bell'articolo oliver, sono un sostenitore ...
di coldshot [user #15902]
commento del 03/11/2013 ore 11:01:01
bell'articolo oliver, sono un sostenitore del blind test, lo metterei obbligatorio al momento dell'acquisto, che sia di un semplice pedalino piuttosto che di un ampli e tutto quello che c'è nel mezzo.
Rispondi
Bell'articolo
di MrPecosBill utente non più registrato
commento del 03/11/2013 ore 11:40:32
Sono un fan della serie Hot Rod, possiedo un Deluxe del 97 e un Blues Deluxe più recente... questo articolo non può che farmi un gran piacere!!! Bravo Oliver.
PS. quando Robben Ford è venuto dalle mie parti per una clinic, tra tutti gli ampli del negozio (che ne ha una vasta scelta, anche botique) ha scelto un De Ville 4x10...
Rispondi
Ho visto granitiche certezze di ...
di aghiasophia utente non più registrato
commento del 03/11/2013 ore 12:10:56
Ho visto granitiche certezze di amici-compagni musicisti sgretolarsi miseramente in blind test cialtroni da dopo prova (e dopo-birra). Tutti sicuri 'eyes wide open' al cospetto di Custom Shop e JCM800. A luci spente e bendati, le uniche certezze risultavano essere bestemmie e imbarazzo.
Rispondi
Caro Oliver perchè....
di distorto [user #28299]
commento del 03/11/2013 ore 12:29:34
..non organizziamo un blind test vero, sulle chitarre? A me non risulta che nessuno abbia mai fatto un blind test scientifico. Come si fa? E' molto facile, solo che più di qualcuno non ha mai avuto il coraggio di farlo, il marketing fino ad ora lo ha impedito, ed è intuibile capire il motivo.
Prendiamo il Quaini, lo bendiamo,(è importante che sia bendato perchè lui stesso potrebbe essere influenzato dalle chitarre nel modo di suonare) gli diamo 10 strato, tutte con la tastiera in acero ( o polissandro, l'importante che siano tutte uguali e con le stesse caratteristiche strutturali) dalla più economica alla più costosa, tutte con le stessa marca di corde e calibro, ovviamente attaccate allo stesso amplificatore, a questo punto si registra e solo l'audio della prova e si mette sul sito, i file, meglio se in formato wave, a questo punto ognuno di noi esprime un giudizio ed una personale classifica, solo dopo qualche giorno si fà vedere anche il video, con il Quaini che suona bendato le varie chitarre. Questo esperimento è più di quanto scientifico si possa fare in tale ambito, nessuno al mondo l'ha mai fatto!!!! Figuratevi la strato se la squier surclassa le custom shop, sshhh diciamolo a bassa voce, altrimenti ci oscurano il server.
Rispondi
Re: Caro Oliver perchè....
di Oliver [user #910]
commento del 03/11/2013 ore 13:04:32
Purtroppo di scientifico in senso stretto non si può fare quasi niente.
In ogni caso in passato sono stati fatti dei blind tests interessanti. Ricordo uno dei primi SHG (purtroppo non c'ero), quando sono state confrontate tre Telecaster, suonate dallo stesso chitarrista, con lo stesso amplificatore, dietro una tenda. Nella rosa c'era una preziosa ed originale vintage, che però non ha riscontrato i favori del pubblico, che le ha preferito una reissue nuova di pacca.
Ricordo anche la prova dei pickups single coil per Stratocaster, condotta dal grande Pistolesi utilizzando una chitarra assemblata per l'occasione con pickups velocemente intercambiabili: in quel caso i pickups vintage originali hanno fatto strage dei concorrenti.

In ogni caso, le prove registrate hanno un valore molto relativo. La qualità degli ascolti (anche delle cuffie) cambia radicalmente il risultato, e forse solo l'ascolto dal vivo può rendere l'idea in modo efficace. Non dimentichiamo poi che le differenze all'ascolto, come confessano anche i testers di Guitarist, sono molto, molto minori di quelle che si apprezzano suonando personalmente gli strumenti.
E' estremamente probabile che 10 diverse stratocaster suonino in maniera molto simile tra loro, e senza il supporto visivo in molti casi faremmo anche fatica ad accorgerci di un cambio di strumento.
Non è escluso che, ASCOLTANDO, il suono di una strato economica non ci risulti più gradevole di quello di una costosa CS, o di una vintage. Altro paio di maniche se invece siamo noi a suonarle: il feel sarà completamente diverso e potrà tranquillamente giustificare la spesa di svariati centoni in più.
Rispondi
Re: Caro Oliver perchè....
di Skadex [user #27312]
commento del 03/11/2013 ore 19:49:04
Test simili sono stati condotti da Luca Villani in particolare per i modelli Gibson Les Paul e cloni su un altro forum; in particolare fu decisamente educativo un blind test con una Gibson Les Paul "annata non ricordo", una sg ed infine un semplice pezzo di compensato a cui veniva attaccato un manico (che Villani usava come banco di prova) su tutte e 3 le "chitarre" ha montato gli stessi pick up (ovvero PROPRIO lo stesso che passava da una all'altra, non gli stessi intesi come modello) e la stessa elettronica (come sopra); inutile dire che faceva ribrezzo quanto la lamina di compensato suonasse praticamente identica alla Gibson da mille mila euro.... dopo quel test credo di essermi depurato da certe certezze, seppur rimango affascinato dai marchi di un certo tipo.
Rispondi
Re: Caro Oliver perchè....
di Jeffster [user #28247]
commento del 03/11/2013 ore 21:10:54
Quel test me lo ricordo abbastanza bene, ma a mio avviso la tavoletta non suonava affatto come la SG e la LP (che invece fra loro erano abbastanza simili); aveva un suono decisamente più "stratoide"...poi si può discutere sul fatto che nel complesso non avesse comunque un brutto suono...
Rispondi
Questo test non è oggettivo, anzi.........
di distorto [user #28299]
commento del 03/11/2013 ore 12:41:58
Il test ha un senso, se tutti gli amplificatori sono collegati alla stessa identica cassa!!! Lo speaker gioca un ruolo troppo importante, questo test per me serve a poco. Ancora una volta a mio avviso, si fa tanto rumore per nulla.
Rispondi
Re: Questo test non è oggettivo, anzi.........
di Oliver [user #910]
commento del 03/11/2013 ore 13:23:55
Se ne parla anche in un commento precedente.
Ma secondo me non è questo il punto. Non si stanno confrontando quattro repliche dello stesso amplificatore (come è stato fatto qui, ad esempio, in un articolo su un famoso modello Fender paragonato spalla a spalla con un suo -costoso- clone). Qui si parla di amplificatori che hanno, o dovrebbero avere, un qualcosa in più: non lo stesso suono, quindi, ma la sensazione di avere un maggiore feel, di concedere una palette di suoni più ampia o comunque più corrispondente all'espressività che il musicista richiede. Ogni modello è abbinato ad un diffusore che, a giudizio del produttore, ne ottimizza le prestazioni, senza dubbio non con l'obiettivo di risparmiare qualche decina di euro (perlomeno per gli esemplari boutique). Suonarli tutti attraverso lo stesso cabinet potrebbe invece penalizzarne qualcuno.

Nessun test è definitivo, nessun test (di questo tipo) può essere scientifico, e in ogni caso è impossibile che metta tutti d'accordo. Ma trovo che, soprattutto in casi come questo, si possano trovare molti spunti per una seria riflessione, e questo mi sembra sufficiente per trovarlo utile.
Rispondi
Re: Questo test non è oggettivo, anzi.........
di distorto [user #28299]
commento del 03/11/2013 ore 14:32:02
I risultati di ogni test, in tema di strumenti, ovviamente vanno considerati in base al gusto e all'esperienza personale, non ci può mai essere un risultato oggettivo, questo è sacrosanto. Ma io mi riferivo al metodo utilizzato per effettuare i test e su cui si basano le valutazioni soggettive. Ripeto, a mio avviso, capita sempre, il metodo per comparare gli amplificatori o le chitarre fino ad ora non è mai stato completamente neutrale. Io credo che se vogliamo valutare le prestazioni oggettive di una serie di motori automobilistici, il test deve avvenire ovviamente sugli stessi identici telai, in tal modo il criterio utilizzato e che sta alla base della valutazione del test è ovviamente scientifico.
Le condizioni dei test devono essere per forza di cosa oggettive, altrimenti niente ha senso. Che senso ha comparare, nello stesso test, amplificatori con coni di diverse misure e marche, con valvole diverse ecc.... ???? Diventa un test filosofico e che soprattutto genera confusione.
Possibile che mai nessuno è riuscito a fare ciò con chitarre e amplificatori.
Non ci vuole molto, se ci impegnamo ce la facciamo.
I test secondo me devono essere ben fatti, soprattutto dai professionisti del settore, i quali possono influenzare positivamente o negativamente il mercato, a vantaggio o a svantaggio di produttori, e questo non corretto.
Ho sentito delle Prs, da diverse migliaia di euro, in mano a sedicenti tester professionisti, che suonavano veramente di cacca, ma solo perchè i tester erano degli zappatori sullo strumento . Io al posto di Paul Red Smith avrei assolutamente querelato quei tester.
I test quando vengono proposti in taglio professionale, devono essere eseguiti assolutamente da gente di livello e in condizioni neutrali, ovviamente secondo me.
Un abbraccio all'ottimo Oliver.
Rispondi
Re: Questo test non è oggettivo, anzi.........
di Oliver [user #910]
commento del 03/11/2013 ore 15:23:24
Condivisibile, ovviamente.
Purtroppo però non è possibile ottenere dei risultati veramente oggettivi.
I parametri sono sempre troppi e solamente a livello teorico si riesce ad isolare un'unica variabile, o un gruppo ristretto di variabili. Nell'esempio dell'auto lo stesso telaio non garantirebbe un confronto ottimale perchè nelle vetture ad alte prestazioni tutti i settaggi sono funzionali alle specifiche caratteristiche di quel preciso propulsore (dubito che un motore Ferrari renderebbe allo stesso modo su una Rolls Royce, per fare un esempio-limite, eppure si tratta in entrambi i casi di prodotti di indiscussa eccellenza). Per le chitarre basta un bravo chitarrista e, a meno che non si tratti di spazzatura, tutte suonano bene perchè LUI le sa far rendere al meglio. Il musicista mediocre riesce a far suonare male qualsiasi cosa. Sarebbe ideale allora far testare gli strumenti ad un musicista "medio", ma... come si può individuare il musicista medio?
Anche il feel di uno strumento, che poi è quello che ci interessa veramente, può variare drasticamente modificando anche un solo parametro: l'action, la lavorazione del capotasto, la marca di corde o la scalatura, il volume di utilizzo, le caratteristiche dell'ambiente e della ripresa, etc.

Se però si è consapevoli di questo, da ogni test si può comunque dedurre, con la dovuta prudenza, qualche informazione utile. Basta non illudersi di avere trovato una risposta definitiva.
Rispondi
Re: Questo test non è oggettivo, anzi.........
di alexus77 [user #3871]
commento del 03/11/2013 ore 16:58:04
Pero' tre erano dei combo. Non estremizziamo ;) e' come dire che un test comparativo di chitarre vale solo se tutte hanno lo stesso manico.
Rispondi
Re: Questo test non è oggettivo, anzi.........
di mattconfusion [user #13306]
commento del 04/11/2013 ore 13:02:50
Non sono d'accordo con l'obiezione. Qui si valuta l'insieme ampli + speaker, che nel caso di un combo o di un abbinamento cassa testa fatto dal produttore si presuppone sia un "sistema perfetto". E' chiaro che suonano diversi; il punto è quanto incide il "boutique" sul risultato finale?

Poi è vero che l'esperienza musicale di chi suona - e quanto suoniamo più per noi stessi che su un palco - passa dal feeling con l'ampli, l'appagamento visivo che ne traiamo ecc ecc... ci piace suonare con cose belle che ci "gasano" ahah.
Detto questo, il look del tone king è una figata pazzesca.
Rispondi
Oliver
di herrdoctor [user #18849]
commento del 03/11/2013 ore 13:58:58
Spettacolare, che altro dire.

Cmq mi piacciono gli artisti che hanno il coraggio di mettersi in gioco con un test di questo tipo.

Rispondi
Re: Oliver
di Oliver [user #910]
commento del 03/11/2013 ore 14:35:16
Vero. Soprattutto quando si tratta, oltre che di musicisti, di professionisti che fanno della propria reputazione la garanzia di qualità del prodotto che vendono (una importante edizione musicale, in questo caso).
Rispondi
Re: Oliver
di giambu [user #4070]
commento del 03/11/2013 ore 16:56:45
Da noi sarebbe impensabile...
Rispondi
più blind per tutti
di Puce [user #14037]
commento del 03/11/2013 ore 15:02:2
Bellissimo articolo complmenti, ma soprattutto complimenti alla redazione di "Guitarist".
Non nego che mi piacerebbe vedere molti più test di questo tipo qui su Accordo, o magari avere dei giudizi soggettivi da parte dei tester della redazione, senza aver paura di lodare una chitarra entry level o di bocciare una super custom .... . Credo che in molti siano curiosi di sapere cosa pensano i vari Quaini Rojatti Xotta della chitarra o ampli o pedale, che stanno provando, e che interessi più il parere personale detto senza peli sulla lingua, che il solito elenco tecnico - costruttivo. Per capirci personalmente non mi interessa se le valvole sono Tizo o Caio o se il manico è di acero Canadese o Brasiliano, vorrei sentire Quaini dire: questa custom è buona per il camino, o questo ampli Made in China da 200€ me lo porto in tour.
Rispondi
Impazzisco per i blind test:)) ...
di Aktarus [user #5855]
commento del 03/11/2013 ore 15:02:37
Impazzisco per i blind test:)) alla fine mettono in evidenza quello che già si sa e cioè che il puro gusto persoinale del suono che sentiamo rappresenta una minima parte degli elementi che formano una nostra preferenza.
Che lo vogliamo ammettere o no, siamo sempre influenzati da elementi e caratteristiche che non riguardano il sound, ma che alla fine influenzano il risultato, come la provenienza, l'industrialità o l'artigianalità, la fama, il costo ecc..ognuno ha le sue fisse. Io ad esempio non riesco ancora ad accettare amplificatori digitali o prodotti in oriente. Magari suonano anche bene e in un blind test li preferirei a chissà che, ma ancora il digitale mi fa venire in mente qualche cosa di finto e il made in asia di lavori scadenti...che ci devo fare? fintanto che c'è gente che si fa queste menate, i bravi costruttori di ampli artigianali possono star tranquilli :))
Rispondi
Divertente! Secondo me va preso ...
di dale [user #2255]
commento del 03/11/2013 ore 16:05:00
Divertente!
Secondo me va preso per un gioco; non credo che ci siano miti da sfatare, io suono con i miei ampli li ho scelti per come suonano (nel range di budget ovvio!) non ho quasi mai provato veri ampli boutique (ma questi del video li vorrei quasi tutti!!!!!!!), alla fine ho quasi sempre il mio suono, con praticamente tutti gli ampli che ho provato.
Tutto divertente ma non dicono molto i blind test, si vabbè sono giochi da fare in compagnia e divertirsi.
Ma suonare con un ampli e conoscerlo bene...credo che sia questo l'importante, ovvio che si può essere felici con un deville (secondo me è un buon ampli) e non bisogna spendere per forza cifre folli per avere un buon suono, come per le chitarre.


ciao
Rispondi
Infatti alla fine è stato ...
di DrigoPulp [user #17909]
commento del 03/11/2013 ore 16:28:22
Infatti alla fine è stato scelto il suono più "standard", al quale siamo più abituati.

Ma avete mai provato a registrare un ampli con diverse combinazioni di microfoni? Oppure a giocare un po' col mix? Cambia tutto, dal giorno alla notte;
Come è stato scritto giustamente nell'articolo, quello che più conta è il feeling, che sia questo costoso o meno, tanto il suono una volta registrato può essere totalmente stravolto (al giorno d'oggi, prima le cose non erano proprio così).
Idem per un live, dove quello che conta è la sicurezza di cosa ti senti sotto le dita, del suono importa solo se è orrendo o stra-bellissimo :D


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Ammetto di non aver visto ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 03/11/2013 ore 17:22:00
Ammetto di non aver visto i video, ma ho letto quasi tutti i commenti. Io di una cosa son sicuro ed ovvero che perdendo un po' di tempo sull'equalizzazione e sui controlli on-board della chitarra in realtà andiamo tutti alla ricerca del suono che abbiamo in mente e dunque semplicemente superati i parametri della qualità costruttiva l'aspetto più rilevante diventa quanto effettivamente quel dato ampli ci possa consentire di avvicinarci al suono che abbiamo in mente. Già solo valutando questo aspetto si potrebbe mandare a quel paese la scientificità di qualunque test e dunque l'unica cosa che terrei fissa è la chitarra (senza menzionare le mani che la suonano), mentre è lecito fare tutti gli accoppiamenti possibili tra speaker, cavi e quant'altro nella ricerca di un determinato suono, che in tal senso potrà venir fuori tranquillamene anche dalla soluzione meno sofisticata, curata o qualitativamente valida. Ed in tutto questo va giustamente tenuto presente il punto d'ascolto e chiunque suoni live sa che una buona equalizzazione è un compromesso tra ciò che si può ascoltare ad un metro dall'ampli, ovvero la nostra posizione, e in vari punti della sala, nel caso di locali chiusi. Chiaramente tutto cambia se la nostra sola preoccupazione è cosa arriva unicamente alle nostre orecchie. Secondo me inoltre, GAS a parte, c'è un traffico così imponente di strumenti in giro perchè in realtà sono in pochi coloro che cercano di andare oltre ed imparare a carpire tutte le sfumature della strumentazione a disposizione e forse è proprio questa la differenza principale tra un chitarrista ed un chitarraio, al di là del livello tecnico chiaramente, ovvero la sensibilità all'ascolto.
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Uhm , secondo me però ...
di Pinus [user #2413]
commento del 03/11/2013 ore 22:13:05
Uhm , secondo me però il test era un po pilotato perchè indica principalmente che qasi tutti si sono sentiti a casa col suono fender. Gli altri amplificatori suonavano in maniera lontana da un fender, avrebbero dovuto prendere un fender e ampli boutique realizzati sul modello o a riedizione di modelli fender storici. Il punto è se a me piace il suono fender e mi fanno usare un marshall boutique e un fender hot rod, che mi importa che il marshall è boutique, sceglierò il fender no? :)
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Re: Uhm , secondo me però ...
di Pinus [user #2413]
commento del 03/11/2013 ore 23:10:26
Comunque un gran bel test :=)
Rispondi
Re: Uhm , secondo me però ...
di Oliver [user #910]
commento del 03/11/2013 ore 23:50:41
Non sono del tutto d'accordo.
La questione non era "vediamo qual'è l'ampli che riproduce meglio quella precisa sonorità", come si fa quando si confronta un originale con un reissue e con dei cloni.
Ho interpretato il test come un tentativo di scoprire se un ampli boutique può veramente dare qualcosa in più rispetto ad un amplificatore di normale e comune produzione, non tanto per scegliere il suono "più bello" (che poi è semplicemente il suono preferito). E, nonostante le differenze tra i diversi amplificatori, nel test molti non li hanno riconosciuti, confondendoli l'un l'altro.
Rispondi
Re: Uhm , secondo me però ...
di Pinus [user #2413]
commento del 04/11/2013 ore 00:35:58
Si, be è vero, se la l'intento è trovare qualisono gli ampli boutique in mezzo agli altri, anche se gli ampli scelti , fender a parte, avevano un suono proprio particolare, non riconducibile a qualcosa i preciso, forse questo ha un po disorientato i partecipanti, anche se dopotutto erano tuti esperti del settore, non è di facile interpretazione il risultato. Forse l'ampli che suona meglio è quello che si afficina di più al suono che abbiamo in testa allora? E se tra tutti ce ne solo uno che si avvicina a quel suono, sceglieremo quello comunque , al di là di boutique o no? sempre stando tra ampli di buona qualità ovviamente
Rispondi
Re: Uhm , secondo me però ...
di Oliver [user #910]
commento del 04/11/2013 ore 01:02:33
Sicuramente per ognuno di noi l'ampli che suona meglio è quello che riesce a riprodurre il più fedelmente possibile quello che abbiamo in testa, come timbro e come dinamica. Abbastanza soggettivo. Però, pur all'interno di questa limitazione, possiamo distinguere lo strumento che ci sorprende, stimolandoci positivamente a scoprire qualcosa che non avevamo previsto ma che -se il connubio musicista/strumento è indovinato- ci spinge entusiasticamente verso nuove esperienze gratificanti. Potrebbe essere anche questo il senso dello strumento boutique.
Rispondi
la mia ignoranza
di Zakk Fuckin' Wylde [user #5690]
commento del 04/11/2013 ore 07:58:33
la mia ignoranza mi porta sempre a cercare di capire come far rendere al massimo quello che mi passa tra le mani,onde evitare figure immensamente di cacca.Detto questo mi sono accorto che ogni ampli può essere il migliore o il peggiore.....bisogna saper settare !
Cmq il santo graal degli ampli,come x le chitarre,non esiste.
Rispondi
test molto interessante, che comunque ...
di Bustio [user #24438]
commento del 04/11/2013 ore 22:30:4
test molto interessante, che comunque a me fa venire in mente che cercare d scegliere ampli e effetti guardando prove su youtube è come vagare al buio in una stanza piena di trappole per topi!
Rispondi
due cosette... a mio ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/11/2013 ore 03:53:21
due cosette...

a mio parere si da troppa importanza all'ampli... per me quelli che dicono che avere un ampli "buono" e' particolarmente importante, spesso, sono ingannati dal volume. Nel senso che cio' che suona forte, spesso suona bello anche se non e' vero. Uno smette di usare l'amplificatorino da principiante.. 10 watt a 70 euro.. e adotta un bestione da 100 watt e 1500 euro. E' ovvio che il secondo sembri meglio, anche se non e' impossibile che suoni, in realta', uguale o peggio..

io non parlerei proprio male dei test malfatti, incerti, non troppo accurati dei quali si parla all'inizio dell'articolo... nel senso che nel mondo reale della professione musicale, il suono deve sempre ed obbligatoriamente passare da tutta una serie di filtri che sicuramente falsano il suono. e riducono le differenze fra un apparecchio e un altro Per esempio la microfonazione, di fatto, uccide le differenze in wattaggio e minimizza, se non annulla, le differenze di grandezza dei coni e delle casse..
In definitiva, qualsiasi sia il mio ampli, il pubblico lo ascoltera' dalle casse del PA e io, in ogni caso, dalle spie. Lo stesso faro' in studio.. ascoltero' dai monitor in regia o dalle cuffie..

non so spiegarlo benissimo, ma mi sembra alla fine di poter dire che se l'ampli e' buono, deve risultare buono anche martoriato dalla ripresa della telecamerina e compresso dal formato di you tube... se un ampli eccelle solo in salotto, in sala prove, o nei test in camera anecoica, beh, cio' conta veramente poco..
Rispondi
:-)
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 05/11/2013 ore 16:46:35
"- tutti i tester convengono sul fatto che sia facile scegliere l’amplificatore che "piace di più" mentre lo si sta suonando, ma che diventi molto difficile, anche dopo averli personalmente provati tutti, riconoscerli quando vengono suonati da qualcun altro. Non risultano poi così diversi, in sostanza."

Alla fine sta tutto qui credo.... sante parole....
Rispondi
Conta anche molto come lo senti "sotto le dita"
di Fabione72 [user #28527]
commento del 06/11/2013 ore 09:27:40
Secondo me quando hai ascoltato un qualsiasi strumento/ampli/effetto suonato da altri sei al 40% dell'opera...
Nella maggior parte dei casi, quando poi ci suoni tu, stravolgi la tua classifica :D

esempio pratico: tempo fa ero uscito di casa stra-convinto di comperare un Brutus Combo, e sono rientrato con un Egnater Tweaker... :) (e la scelta non è stata mica difficile, anzi...)

W la soggettività! :D

PS

Spesso chi suona uno strumento a corda adegua la mano destra al feeling dello strumento/ampli.

il miglior approccio che ho visto usare sui videotest, è un tipo che ha campionato diversi sample su un looper, per poi spararli in questo o quel effetto o ampli.
Le differenze emerse rispetto alle prove manuale erano incredibili!

Cheers



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