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Cort Link NT: metallara all'italiana
Cort Link NT: metallara all'italiana
di [user #16167] - pubblicato il

Per fine 2013, Cort proporrà tre modelli in collaborazione con l'importatrice italiana Backline. Nel mirino questa volta è la Link NT, la più economica del trio, ma solo nelle finiture.
Della produzione Cort sappiamo tutto ormai, ma per questa fine 2013 in collaborazione con Backline la casa Coreana proporrà tre modelli realizzati in tandem con azienda importatrice italiana. Per chi non avesse avuto la possibilità di ammirarli e provarli a SHG ecco il primo dei tre test che abbiamo realizzato con Michele Quaini. Nel mirino questa volta la Link NT, la più economica del trio, ma a quanto pare solo nelle finiture.

Aggressiva nella livrea nera opaca, la Cort Link NT mette subito in luce la sua indole da metallara vecchia scuola. La scelta dei materiali oltre a quella della vernice non lasciano dubbi. Il body è in un solo pezzo di mogano, bello spesso e massiccio. Il manico, bolt on è in acero con tastiera in palissandro a 22 tasti jumbo. Il ponte fisso, con corde passanti in fori disposti asimettricamente danno il tocco definitivo all’indole cattiva della NT. La costruzione con ponte fisso già di per se garantisce un’ottima tenuta dell’accordatura, ma non bastasse alla Cort han pensato bene di aggiungere alla dotazione tecnica le meccaniche autobloccanti, con il logo della casa coreana, una garanzia per quanto riguarda la stabilità dell’intonazione, ma anche un ottimo aiuto in fase di cambio corde.

Su una chitarra così semplice e diretta non c'era certo bisogno di humbucker sofisticati o di un wiring estremamente complesso, molto meglio una coppia super collaudata di Seymour Duncan JB al ponte e '59 al manico. Switch a tre posizioni e come unico vezzo il push pull sul tono per splittare gli humbucker e ottenere così qualche sfumatura sonora in più.

Veniamo alle forme di questa solidbody italo-asiatica. Il corpo è un classico double cut, molto simile a quello già visto in casa Cort, riveduto giusto in qualche dettaglio, così come la paletta. Il manico invece ha un profilo molto comodo, definito soft-U, una via di messo insomma tra un manico ultra veloce da shred e uno più confortevole e accogliente tipo Fender. Grazie all’attacco ben smussato si riesce a raggiungere senza fatica il ventiduesimo tasto e in qualsiasi posizione si debba suonare ci si sente a casa, un dettaglio non trascurabile quando si ha a che fare con chitarre dall’indole metallara, ma non solo. 
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Come si può intuire dalla breve descrizione, la Cort Link NT è un'ascia senza fronzoli e quando le chitarre sono senza fronzoli ci si aspetta tanta sostanza una volta collegato il jack all’amplificatore, quindi bando alle ciance e pluggiamoci nella D’Angelo Lazzarus pressoché flat, passando per un paio di Vemuram per le distorsioni, ma visto il bel clean fenderoso della Lazzarus iniziamo a vedere se questa Cort cattiva cattiva è in grado di ritrarre gli artigli. La scelta della coppia di Seymour Duncan si rivela subito vincente. Nel catalogo la famosa casa di pickup ha diversi humbucker spinti e aggressivi, ma peccano tutti soprattutto nei clean che risultano sempre iper compressi. JB e ’59 invece sono alcuni tra i PU più versatili del mercato. Grazie al loro intervento la Link mette da parte per un attimo la sua indole e si trasforma in una signorina ben educata. Al manico il timbro un po’ scuro rende piacevole suonare qualche accordo senza plettro, mentre al ponte si può già pensare a qualche ritmica funk grazie alle alte belle presenti. Splittando con il tono ecco che si guadagna un ulteriore stadio di pulito. Certo i due SD non sono mai stati perfetti nell'uso da splittati, ma la posizione due in cui li troviamo abbinati si rivela decisamente interessante, certo lontana da quella di una Les Paul e ad anni luce da quella di una Telecaster ma per qualche ritmica pulita può diventare una risorsa da non sottovalutare assolutamente.

 
Attiviamo il Jen Ray e subito sentiamo una vibrazione nella forza come direbbe il maestro Yoda. Il JB e soprattutto il ’59 nel crunch sguazzano a meraviglia. Quello che era un timbro lievemente cupo nei puliti diventa aggressivo e caldo quando il gain inizia ad alzarsi. Una ventina di lick blues dopo ci costringiamo a cambiare posizione e ad attivare l’humbucker al ponte e la magia continua. Sarà il ponte fisso, la scelta dei legni, l’ottimo assemblaggio ma con questo settaggio la Link regala una pacca micidiale, che da un video di youtube magari non traspare in toto ma che vi assicuriamo colpisce davvero, ma ancora non siamo soddisfatti, vogliamo andare oltre. 

Alziamo ancora il guadagno ed ecco che l’indole caciarona della coppia di HB si manifesta in pieno. Tutta la grazia e la delicatezza sui puliti sono un lontano ricordo. Quando la distorsione si fa pesante JB e '59 sanno diventare delle brutte bestie. Il suono si fa ancora più grosso e pesante senza farci rimpiangere nemmeno per un attimo il non aver montato pick up più spinti. Certo i due non sono votati alle distorsioni moderne e supercompresse, anzi regalano sempre un’ottima dinamica e sono in grado di reagire alla perfezione ai cambi di pennata e di volume assecondando alla perfezione le voglie del chitarrista e la risposta di amplificatori e pedali.


La Link NT, vera unione tra l’idea di chitarra elettrica di Backline e quella di Cort è una chitarra senza compromessi, realizzata con ottimi materiali, curata nei dettagli, perfettamente settata e con finiture ben realizzate. Semplice ma non banale, diretta e facile da capire. Un prodotto che porta con se un po’ di made in Italy, almeno nel progetto e che ci si può portare a casa con 499 euro, una cifra in linea con la dotazione di bordo di questa nera chitarra italo-coreana che sarà disponibile da fine novembre. 

tutte le info relative alla Cort Link NT qui
backline chitarre elettriche cort link nt
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