in occasione di una tediosa serata avvilita maggiormente da giochi di carte e vassoi di tartine cianotiche e triangolari mi è capitato di conoscere una donna
non che non ne conoscessi o che non ne avessi mai conosciuto, ma quella cinquantatreene compita e piacente con i pantaloni larghi ed una blusina forse troppo avvitata aveva una vocina da non credere e riusciva a modularla articolando frasi che sembravano essere state scritte per la partitura di un minuetto, evidenziando gli accenti e ricorrendo spesso a piacevoli "bending" per marcare i più semplici interrogativi
la conclusione di una interminabile partita ed il veloce abbandono dell'odiosa sintassi delle regole dei giochi di carte portavano gli ospiti a spalmarsi su poltrone e divani riprendendo una identità che la competizione aveva quantomeno celato e solo in quel momento si tornava a mostrare le movenze di sempre e si riproponevano le giuste collocazioni
qualcuno mi chiedeva delle mie elettroniche e della musica del mio figliolo ed io rispondevo volentieri notando che la piccola donna dalla voce gentile mi guardava con fare ispettivo mostrando un palese interesse per le mie risposte come al solito concise e veloci
il passo per una reciproca presentazione è stato breve e non mi ha per nulla stupito il fatto che fosse una corista di professione per di più diplomata in chitarra classica ad Amsterdam, nata da genitori italiani nei decadenti colori del Brabante olandese e con oltre vent'anni di giusta militanza nelle più note "orchestras" di New York
parlami di te bella signora
le ho detto,
ed ella lo ha fatto con la modestia di un vero artista, ma con gli occhi e le labbra soltanto di una donna, mostrando l'amore e la passione per tutto quello che è musica ed espressione
ha culminato con l'esecuzione di un brano con chitarra e voce, risvegliando da una inveterata pigrizia un magnifico gattone, grasso e svogliato, che ha sollevato il capo dal morbido cuscino sul quale aveva sonnecchiata per l'intera serata
per un attimo mi è sembrato di tornare indietro di quarantacinque anni, quando la piccola Gwyneth riusciva a zittire una intera platea di esuberanti ventenni con la sua splendida voce ed il tocco delle sue dita sottili...
cambia l'età, il mordente, il colore e la quantità dei capelli, ma la magia della musica riesce sempre a distruggerci l'anima