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Sempre più puristi, sempre meno entusiasti
Sempre più puristi, sempre meno entusiasti
di [user #37312] - pubblicato il

Ogni generazione ha la sua musica e i suoi eroi. Nell'ultimo mezzo secolo il ruolo della chitarra e dei chitarristi è cambiato profondamente, crescendo esponenzialmente fino a collassare, secondo alcuni. La chitarra rock è davvero arrivata al capolinea?
Ogni generazione ha la sua musica e i suoi eroi. Nell'ultimo mezzo secolo il ruolo della chitarra e dei chitarristi è cambiato profondamente, crescendo esponenzialmente fino a collassare, secondo alcuni. La chitarra rock è davvero arrivata al capolinea?

Negli anni '60 erano (relativamente) in pochi a saper suonare la chitarra elettrica. Una volta imparata la pentatonica ti potevi concentrare sul suono e sul fraseggio. I migliori degli anni '60 sono usciti così. E tutti erano concentrati in modo equilibrato tra ciò che dovevi dire e come lo dicevi.

Negli anni '70 i chitarristi erano abbastanza, ma erano ancora in pochi a conoscere l'armonia e le scale modali. Una volta imparato un po' di jazz o di armonia classica ti potevi concentrare sul suono e sul fraseggio. I migliori degli anni '70 sono usciti così, ma - per reazione - è nato il punk, che si concentrava ancora su ciò che dovevi dire a scapito della tecnica.

Negli anni '80 i chitarristi erano molti, ma pochi quelli che riuscivano a essere velocissimi (Eddie Van Halen, Yngwie Malmsteen) o a battere sentieri completamente diversi (Andy Summers, Adrian Belew). Una volta che acquisivi la "supertecnica" o la "superoriginalità" eri uno dei migliori. Ma i nuovi gruppi New Wave (Talking Heads, Cure) si concentravano ancora su ciò che dicevano. E poi c'era SRV...

Sempre più puristi, sempre meno entusiasti

Negli anni '90, per essere un guitar hero dovevi saper fare numeri da circo. I chitarristi erano tantissimi (e molti bravi e preparati) ma anche gli estimatori del genere. Dire "rock" negli anni '90 voleva dire parlare di qualcosa di serio, che aveva ripreso dannatamente a vendere. Ma sono usciti anche i Nirvana e i Guns&Roses su tutti: un suono tuo, alcune note tue e qualcosa da dire. Poi ci sono stati pure i Primus, ma dove li mettiamo?

Nel 2000, i giornali di musica annunciano che il rock è morto, ed è vero. Come già per il jazz, il rock dona la sua vitalità ai nuovi generi elettronici e ne viene a sua volta contaminato. Esce il rock-prog-funk o il metal-rap. Ormai ogni "subgenere rock" ha il suo guitar hero specializzato: non basta essere chitarrista rock, devi fare gli armonici come Steve Vai o gli scatches come Tom Morello...

Sempre più puristi, sempre meno entusiasti

Intorno al 2010, l'autopsia del rock è ormai terminata: i sottogeneri sono catalogati con nomi definitivi in Wikipedia (brit-pop, shoegaze...). Il rock si insegna nelle scuole di musica accanto al jazz. I ragazzi usano il computer per far musica. Anche i consumatori del rock sono sempre meno (certo, si può dire il contrario se Vasco e Ligabue si considerano rock, ma quello è pop) e Guitar Hero diventa un videogame.
Tra chitarristi, se dici "suono musica rock", devi specificare quale subgenere e devi aver studiato con un nome credibile. Per ascoltare un nuovo disco rock, prima te lo devono spiegare. Sì, certo, le scuole di musica hanno ancora molti ragazzi che studiano chitarra: più o meno la stessa quantità che frequentava corsi di violino negli anni '60, quando i loro coetanei studiavano la pentatonica con la chitarra elettrica.

Noi chitarristi saremo i violinisti del 21esimo secolo: come loro saremo sempre meno, divisi in praticanti (molti di noi Accordiani), grandi esecutori professionali del repertorio classico e furiosi artisti innovatori.

Sempre più puristi, sempre meno entusiasti

Quindi - se non siete già o non puntate a essere esecutori professionisti o geniali inventori stilistici - non fatevi esaurire dall'esegesi del "rock delle origini" oppure l'iperpreparazione da jazz school: è solo marketing. Noi chitarristi siamo l'elastico tra quel passato e questo presente. Chi ha studiato un po' di tecnica chitarristica e ha un po' di cultura della storia di questo movimento musicale è oggi  un "cavaliere Jedi del Rock".

Van bene gli esercizi e il migliorarsi, ma quello che dobbiamo fare principalmente è suonare e far sentire il rock a chi ha non lo ha ancora mai sentito o se l'è scordato.  E ora alzate il volume e scatenate l'inferno.

Sempre più puristi, sempre meno entusiasti
curiosità gli articoli dei lettori
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Raramente...
di E_U_X [user #34127]
commento del 21/01/2014 ore 16:49:54
...commento su Accordo - sono un fruitore e lettore"passivo" ;) - ma davvero complimenti per l'articolo, intelligente e soprattutto non banale (più godibile della solita diatriba se sia meglio la Strato del 68, del 90 o del 70 e mezzo)

Una curiosità: che mi dici di noi bassisiti? Io un po' di idee sulle innovazioni degli ultimi anni le avrei...
Rispondi
Re: Raramente...
di Claes [user #29011]
commento del 22/01/2014 ore 19:06:39
Innovazioni degli ultimi anni? Partirei da Jazz e contrabasso. Dopo l'invenzione del Precision vi è una catena di bassisti elettrici. Una è Carol Kaye anni 50/60: un jazzista degli anni 40/50 (contrabasso) mi dice "devi ascoltare Carol Kaye". Mi piace John Entwistle per essere il solista e Jack Bruce per abilmente combattere con un solista.
Rispondi
Re: Raramente...
di Liquidsilver [user #37312]
commento del 23/01/2014 ore 12:48:14
Dal XIX secolo il basso - a differenza della chitarra - è stato sempre presente nella musica. Non ne so abbastanza per dirne qualcosa, ma condivido quanto dite. E aggiungo che - nei live del mio power trio - non mancano mai "My Generation" e "Sunshine of your love"... ovviamente cantata dal bassista!
Rispondi
Amen
di DocDave [user #34230]
commento del 21/01/2014 ore 16:50:31
Non potevi riassumere meglio il posto del chitarraio odierno nella storia del rock!
Rispondi
In linea di massima quello ...
di rockbottom [user #14725]
commento del 21/01/2014 ore 17:03:31
In linea di massima quello che dici è vero. Va però inserito in una considerazione generale: la musica ha sempre meno valore sociale e sempre meno importanza nella vita delle persone.
E' un mezzo di comunicazione, e come tale deve avere una forza comunicativa. Se questa viene meno per via del fatto che i mezzi di comunicazione tra le persone, in primis i più giovani, sono diventati differenti e alcuni sono nettamente prevalenti, ecco che la musica che un giorno si identificava con la giovinezza è sempre meno importante.
Che ci piaccia o meno è questa la realtà, ed è un fatto che supera qualsiasi considerazione e qualsiasi discussione su quale periodo sia migliore nella storia del rock.
Nel tuo discorso hai fatto una buona panoramica sull'evoluzione del rock, anche piuttosto oggettiva, cosa che qui è piuttosto rara, con tutto il rispetto, perchè si è ancora fermi al rock che è morto negli anni '70 per colpa del punk e dopo c'è stato solo il metal e gli shredder... e che lo dicano dei cinquantenni potrei pure capirlo, ma i ragazzini di 16 proprio no...
Il rock ormai è si una musica di nicchia, ma lo è nel contesto in cui ci troviamo, ovvero è la musica in generale ad essere una passione di nicchia. Un po' come uno appassionato per il karate, per lui magari è una filosofia di vita, per lui e per qualche migliaio come lui, ma al resto del mondo non gliene frega niente.
Rispondi
Re: In linea di massima quello ...
di smilzo [user #428]
commento del 22/01/2014 ore 12:52:58
L'arte e la cultura sono di nicchia. Lo sport è di nicchia. L'occupazione a tempo indeterminato è di nicchia.
Non sono di nicchia i telefonini (pardon, gli smartphone e i tablet), e la parola "sostenibile".

;)
Rispondi
Re: In linea di massima quello ...
di rockbottom [user #14725]
commento del 22/01/2014 ore 13:32:32
Non è di nicchia nemmeno il lavoro precario o in nero se per questo...
La cultura poi è a diversi livelli, la musica di cui parliamo noi in genere qui sopra è cultura popolare, è musica pop nel senso più ampio del termine, poi ovviamente c'è pure il rock di nicchia, quello avanguardistico, sperimentale, per appassionati di quelle cose lì... ma un tempo in classifica ai primi posti trovavi i Pink Floyd, i Police, Battisti... e c'era pure chi storceva il naso, adesso ad averceli! Quello che è stato distrutto è il concetto di musica popolare, purtroppo. Infatti la musica è diventata una cosa di nicchia...
Rispondi
"2010, l'autopsia del rock è ...
di accademico [user #19611]
commento del 21/01/2014 ore 17:11:37
"2010, l'autopsia del rock è ormai terminata", bellissima questa, le tue parole sono pietre!

Concordo in tutto e ti dirò che è proprio per questo che comincio ora (a 43 anni suonati) ad apprezzare un po' il rock, che dici sono necrofilo o semplicemente appassionato di archeologia?,
Rispondi
Re: "2010, l'autopsia del rock è ...
di Liquidsilver [user #37312]
commento del 23/01/2014 ore 13:03:1
Io a 49 anni suonati sono appassionato (o necrofilo...) proprio come te. Se trovi qualcuno che ti gurarisce da questa perversione, passami il numero.
Rispondi
Il rock c'è ancora e ...
di giancarlo50 utente non più registrato
commento del 21/01/2014 ore 17:23:05
Il rock c'è ancora e come se c'è con alti e bassi ma c'è sempre stato. Ascoltatevi qualche radio amaricana o inglese di quelle giuste e scoprirete quanti giovani nuovi gruppi fanno rock, e a che livello!! Ma di che stiamo parlando..
Rispondi
fichissimo!
di f.n [user #3760]
commento del 21/01/2014 ore 17:24:21
Adoro l'idea di essere un vecchi JEDI!
Grazie per avermelo detto!!!!

Federico

Rispondi
evvai!!
di bruce_banner [user #16925]
commento del 21/01/2014 ore 17:31:03
"Van bene gli esercizi e il migliorarsi, ma quello che dobbiamo fare principalmente è suonare
e far sentire il rock a chi ha non lo ha ancora mai sentito o se l'è scordato.
E ora alzate il volume e scatenate l'inferno".

straquoto

ciao!
Rispondi
La musica è un'arte ciclica,sono ...
di sidale [user #29948]
commento del 21/01/2014 ore 17:47:33
La musica è un'arte ciclica,sono convinto che le chitarre prima o poi torneranno a farla da pedrone,nel frattempo sta a noi chitarrai tenere viva la fiammella ;)
Rispondi
Una sola cosa: TI STIMO!! ...
di Claudio80 [user #27043]
commento del 21/01/2014 ore 17:55:34
Una sola cosa: TI STIMO!!
Grandissimo articolo!!
Rispondi
Grazie...
di plastic [user #5227]
commento del 21/01/2014 ore 18:02:50
... per l'articolo... molto molto carino

Rock'n roll!! \m/_

Plastic
Rispondi
mah..
di Leokater [user #8776]
commento del 21/01/2014 ore 18:11:12
sono un po' perplesso,nel senso che secondo me la scena italiana ha molto da offrire,ma si preferisce parlare sempre dei quattro noti per fare cassetta.A volte bisognerebbe avere il coraggio
di dire,per esempio,che l'ultimo disco di Sting è di una noia mortale....la colpa non è certo di chi ascolta la musica....
Rispondi
Mi girano.....
di sanmamete [user #4284]
commento del 21/01/2014 ore 18:23:59
eccome se mi girano quando sento dire il rock é morto, se parli di rock'roll posso anche darti
(quasi) ragione ma, x me il rock io lo chiamo hard(ac-dc) metal(iron maiden) progressivo(dream theater)
senza disdegnare anche il Death.Faccio cover di questi gruppi inclusi anche zeppelin e deep purple
e tutte le volte che suoniamo a parte la ragazzina/no di turno che dice.... che bello, strano non lo conosco
questo pezzo, devo dire che il genere è molto apprezzato.Il rock almeno x il momento è tuttaltro che
morto.W il Rock.
Rispondi
Re: Mi girano.....
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 22/01/2014 ore 18:17:14
Credo che nell'articolo si parli di morte del rock in quanto a nuove proposte, d'altronde prima o poi anche i mostri sacranni andranno in pensione o tireranno le cuoia e a quel punto che succederà? Immagino che le coverband, che dopo un periodo di splendore ultimamente cominciano ad essere snobbate in confronto a proposte originali o per meglio dire inedite, avranno nuova linfa e si andrà avanti così all'infinito fino alla notte dei tempi......:)
Rispondi
Bellissimo articolo... ...
di Liuto1500 utente non più registrato
commento del 21/01/2014 ore 18:34:25
Bellissimo articolo...
Rispondi
Parlando propriamente di chitarra rock, ...
di Alex DG [user #35120]
commento del 21/01/2014 ore 19:14:52
Parlando propriamente di chitarra rock, essendo cresciuto chitarristicamente negli anni '90 e quindi studiando lo shred e gli ipertecnicismi di quegli anni, penso sicuramente che sono stati raggiunti i limiti strumentali della chitarra elettrica, pertanto era inevitabile che dal duemila in poi ci sarebbe stata una "parabola discendente" del genere....condivido quanto scritto nell'articolo, ormai per essere un buon chitarrista contano i suoni creati, il gusto ed avere esclusivamente la "necessaria" base tecnica esecutiva. Oggi (purtroppo) che tu sia un chitarrista dotato di una tecnica come Vinnie Moore o Yngwie Malmsteen o Steve Vai non gliene frega più niente a nessuno....perchè per diventare "qualcuno" oggi, significherebbe andare oltre i limiti di originalità e tecnica raggiunti da questi signori, e francamente la vedo molto dura.....
Rispondi
Ti dirò che non mi ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 21/01/2014 ore 19:19:31
Ti dirò che non mi trovi poi molto d'accordo. Imperfezioni a parte nel sunto storico, trovo la visione eccessivamente riduzionista. Però traiamo la medesima conclusione: alla fine l'unica cosa che conta è andare fuori e suonare ;)
Rispondi
Bella la tua analisi!!!!
di Chiodo utente non più registrato
commento del 21/01/2014 ore 20:16:57
Convengo su tutto quello che dici e hai assolutamente ragione !!Ormai il rock'n'roll non ha molti margini per evolvere in qualcosa di diverso,pero'io lo vedo e lo vivo sempre come qualcosa di piu' profondo!!Cioe' non ritengo che debba per forza arrivare a qualcosa,ma altresi' deve trasmettere qualcosa!!Per come l'ho sempre inteso io che continuo ad ascoltarlo e a modo mio cerco di interpretarlo ,e mi fa star bene ...e' proprio in quello star bene che vengono fuori cose interessanti che non debbono per forza tradursi in assoli iperbolici ,anzi ritengo che sia stata proprio questa spasmodica ricerca del sorprendere o far strabuzzare gli occhi e le orecchie, ad aver rovinato il rock'n'roll, con questo non voglio dire che Eddie Van Halen abbia un motivo di farsene una colpa ,anzi credo che la sua tecnica sia venuta fuori proprio ,come dicevo prima ,dal suo stare bene nel fare cio' che lo ha caratterizzato.....cosa che non mi sento di dire per Malmesteen o Vai che per carita' ammiro ,ma mi sembra che abbiano fatto della tecnica, il fulcro del loro modo di intendere il Rock, che non e' certo cio' che intendo io!!
Tuttavia mi sono sorpreso quando ho visto questa performance che taglia la testa al toro sulla questione ,fatta da un chitarrista degli anni 60 che insieme ad un batterista e tastierista piu' giovani e una bassista che poteva essere la nipotina ,lontani da grandi stadi ,ma in un locale londinese ,riescono a sintetizzare in toto ,cio' che rappresenta il rock in termini di energia, voglia di divertirsi , stare con il pubblico e perche' no', essere funambolici nel modo in cui il vero rocker sente il bisogno di farlo!!!!

PS:Avevo gia' postato questo video e in tanti lo avevano visto prima di me, ma vista l'occasione, mi piace riproporlo per portare l'essenza del rock alla sua primordiale natura !!!!

vai al link

Ovviamente il mio ragionamento esula dal discorso riguardante il mercato discografico, pero' io penso che a differenza degli anni 50 ,oggi abbiamo un'enorme varieta' di musica da scegliere ,ascoltare e in essa potersi identificare.


HEY HEY HEY !!!MY MY MY!!!ROCK'N'ROLL CAN NEVER DIE!!!!!!
Rispondi
Re: Bella la tua analisi!!!!
di giambu [user #4070]
commento del 22/01/2014 ore 05:49:18
Jeff Beck non è rock, è musica!
E anche se e quando il rock morirà come genere, anzi più che morire diventerà Storia, la musica non morirà mai. E così i veri musicisti. I veri grandi chitarristi rock sono sempre stati anche grandi musicisti in senso generale e gente come Beck o Hendrix vivranno sempre...they never die!
Rispondi
..o forse dopo aver sopravvalutato ...
di Sykk [user #21196]
commento del 21/01/2014 ore 20:53:10
..o forse dopo aver sopravvalutato per anni la figura del chitarrista ci stiamo accorgendo che è solo un musicista alla pari degli altri, e in fondo la cosa non ci dispiace.
Rispondi
Ben detto. E quando qualcuno ...
di Oliver [user #910]
commento del 21/01/2014 ore 21:54:40
Ben detto.
E quando qualcuno pensa che il rock sia solo "roba vecchia" o magari addirittura ignora che sia esistito (succede...), gli sparo il riff di Whole Lotta Love al giusto volume e suono: e TUTTI si rianimano.
Ci sarà un perchè.
Nel frattempo sono molto contento di avere allevato i miei due giovani Padawan nel nome della Forza :)
Rispondi
Re: Ben detto. E quando qualcuno ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 22/01/2014 ore 18:13:02
E certo che si rianimano: a cavallo dei 2000 per i più disinteressati, per i quali dire rock all'epoca volevano dire gli Oasis, era (ahhhhh già!) la sigla di Top of the Pop; per quelli di oggi è la canzone della pubblicità del profumo mi pare con il tipo dei film sui vampiri, che al momento non riesco proprio a ricordare (chiedo venia agli amanti dei libri e dei film).
Rispondi
........
di jotler [user #32545]
commento del 21/01/2014 ore 22:05:07
....... Chi ha studiato un po' di tecnica chitarristica e ha un po' di cultura della storia di questo movimento musicale è oggi un "cavaliere Jedi del Rock".

Me lo scrivo sul biglietto da visita: Cavaliere Jedi del Rock

Autostima a palla!
Rispondi
Ma che figata di articolo ...
di Deadwing utente non più registrato
commento del 22/01/2014 ore 00:39:09
Ma che figata di articolo !
Da condividere:-D
Rispondi
Bell'articolo!!! Nel mondo il ...
di Aynrand [user #35588]
commento del 22/01/2014 ore 01:21:25
Bell'articolo!!!

Nel mondo il rock è già morto e risorto più volte. Qui in Italia, non ha fatto in tempo ad alzare la testa tra i 60' e i 70' che subito è stato gambizzato dalla mafietta radiotelevisiva del neomelodico... E ancora stiamo aspettando che si rimetta in piedi!
Intanto godiamoci Gigi D'Alessio a reti unificate (con tutto il rispetto per chi ama il genere)
Rispondi
Bell'articolo...
di al_rodin [user #33222]
commento del 22/01/2014 ore 08:08:34
Come per tutte le cose non c'è una morte, ma una trasformazione. Quello che è rock oggi non esisteva dieci anni fa, né 20, né 40, al di là di tutte le caselle e le categorie a cui possiamo sottomettere il rock e la musica in genere.
Se è un male o un bene oggi non ci è dato di saperlo. Magari con qualche Guetta o Bieber in meno e qualche Jeff beck un più sarebbe stato forse meglio (è una mia opinione), ma chi può dirlo? Ieri su Radio2 ascoltavo un programma (non ricordo l'orario, mi pare fosse pausa pranzo) nel quale un'intervistata, credo una responsabile nel settore istruzione, diceva che l'italia è il Paese europeo dove si insegna meno musica in genere, e che solo il 13% della popolazione sa suonare uno strumento.
Negli States invece è quasi il 50% della popolazione e nel 40% delle case c'è un pianoforte o una tastiera.
Questo per dire che ciò che percepiamo è anche una questione di cultura (non istruzione, cultura!!). Se non c'è la cultura non c'è arte e viceversa. E la musica, praticata a qualunque livello di bravura, dai Clash a Steve Vai, è arte.

... Che il Feedback sia con te! :-)

Lorenzo
Rispondi
quoto su tutto!
di Grix [user #36841]
commento del 25/01/2014 ore 10:37:28


''Se non c'è la cultura non c'è arte e viceversa''
Rispondi
Come dici tu la cosa ...
di George S.L.A [user #10210]
commento del 22/01/2014 ore 08:29:29
Come dici tu la cosa più importante nn è la tecnica ma "dire qualcosa" infatti gli ultimi sono stati I Guns i Nirvana e aggiungerei i Pearl Jam, poi dopo tutto il resto sono stati corsi e ricorsi.
In ogni caso il rock nn è morto e piace ancora, solo che il mercato musicale preferisce le cose immediatamente fruibili e assimilabili.
A noi essere gli "apostoli" del verbo rock passato e magari futuro..
Bell'articolo come sempre del resto..
Rispondi
CHI SONO I PURISTI?
di uallarone [user #36443]
commento del 22/01/2014 ore 08:49:51
chi sono i puristi?

sono quelli che si perdono almeno metà del divertimento andando appresso a duemila note da suonare al secondo, scale fantascientifiche, modi dorici-corinzi-ionici (manco fossero capitelli), e poi non hanno un minimo di orecchio per trovare gli accordi di un pezzo al volo. o peggio ancora, non sanno tenere il tempo, o suonare e cantare.
ecco, tenere il tempo: puoi fare quel che ti pare, ma il metronomo sarà SEMPRE il tuo peggior nemico.
Rispondi
"Noi chitarristi saremo i violinisti ...
di Foglio [user #19480]
commento del 22/01/2014 ore 09:13:02
"Noi chitarristi saremo i violinisti del 21esimo secolo: come loro saremo sempre meno, divisi in praticanti, grandi esecutori professionali del repertorio classico e furiosi artisti innovatori."

Bellissima frase, tanto bella quanto vera e concreta... Il rock è la nuova musica classica... C'è poco da fare e da dire...

Rispondi
Re: "Noi chitarristi saremo i violinisti ...
di daniep [user #15636]
commento del 25/01/2014 ore 19:33:17
E non è una cosa bellissima?
Rispondi
Re: "Noi chitarristi saremo i violinisti ...
di Foglio [user #19480]
commento del 25/01/2014 ore 20:23:51
Si si, per carità!!!
Rispondi
Music wars?
di THE_Luke [user #31235]
commento del 22/01/2014 ore 10:39:44
...May Rock be with you!
Rispondi
Cavaliere Jedi del rock
di Dodo87 [user #14799]
commento del 22/01/2014 ore 11:02:51
Che la luce delle valvole illumini il tuo cammino, vai a satura figliolo.

For those about to rock, we salute you
Rispondi
"Rock is dead"? NO WAY!!!
di Claes [user #29011]
commento del 22/01/2014 ore 11:40:43
Vi è dunque già adesso un fantavoloso candidato nella categoria "miglior articolo dell'anno 2014". Ben scritto da Argento Liquido e cose che ti fanno riflettere! Voglio partecipare al dibattito ma devo scappare alla radio - il mio programma è dedicato a musica tosta anni 50-60-70-80. Ci penso e tornerò quando ci ho pensato perbene.
Rispondi
Complimenti
di Hefexor [user #34231]
commento del 22/01/2014 ore 12:02:37
Articolo della madonna, che capita a fagiuolo dopo una serie di elucubrazioni personali di questi giorni, che mi stanno portando esattamente alle tue stesse conclusioni.
Siamo parte di uno zoccolo puro e duro che diventa ogni anno più piccino.
Quando vedo i locali pieni mi sento male, quando sento che un dj "suona" mi vengono le emorroidi esplosive.
Quando vado con la mia musica originale nei locali e mi chiedono quanta gente porto prima ancora di sapere se faccio completamente cacare, vengo preso da una irrefrenabile voglia di sfogare sull'individuo le sette stelle di okuto.

Come uscirne?
Semplice, dobbiamo imparare a convivere con tutto ciò: siamo dinosauri che attendono l'arrivo di una cometa? Non importa, a me suonare fa stare bene, scarica i nervi e mi fa provare emozioni che poche cose nella vita sanno dare.

E a culo tutto il resto, come diceva qualcuno.
Rispondi
Parlare di musica rock vuol ...
di Aktarus [user #5855]
commento del 22/01/2014 ore 12:03:43
Parlare di musica rock vuol dire parlare di una infinità di generi a volte anche poco affini l'uno con l'altro. Da quando è nato ( e la sua nascita stessa deriva da un incontro di più stili musicali) ha sempre subito influenze, incroci di genere, stili diversi. Siamo passati dal rockabilly al surf, al progressive, psichedelia, elettronica, hard rock, glam, metal, punk, grunge e non parliamo di tutti i vari sottogeneri.
La musica si è sempre evoluta e in questo periodo quello che per comodità chiamiamo rock, sembra prendere una direzione abbastanza elettronica.
Quelli che mi preoccupa è che ormai non so più cosa si potrebbe inventare! non vedo più una rivoluzione musicale ma piuttosto una rivisitazione in chiave moderna di quello che c'è gia stato.
Non so se ci sarà ancora qualche pioniere da portare la musica ad altri livelli, come chi ha portato il rockabilly all'hard rock e chi poi si è spinto all 'heavy metal fino a portalo a livelli estremi.
Anche la chitarra elettrica ha una stoia interdipendente con il rock e ha lo stesso poblema! cosa si può inventare ancora? sia a livell di stile che a livelli di suono? ci può essere una evoluzione paragonabile a quella che ha portato la chitarra dai suoni anni 50 all'hardrock anni 70 fino ad arrivare a livelli estremi di distorsione?
Io non vedo più rivoluzioni ma solo rivisitazioni. Sarò drastico e pessimista ma ho paura che la chitarra ha detto tutto quello che doveva dire.
Ormai il chitarrista non è più l'elemento più importante e figo del gruppo...ha lo stesso peso del bassista:)
largo ai dee jay!!
Rispondi
Re: Parlare di musica rock vuol ...
di Claes [user #29011]
commento del 22/01/2014 ore 16:35:42
Daccordissssimo!!! Da non sottovalutare è però l'importanza dei testi. Senza un testo "giusto" non vale la pena di suonare un pezzo. Pensate Bob Dylan e... Rap!

Bassista: l'elemento essenziale di qualsiasi cosa si suoni. Punto a capo.

Largo pure ai DJ, ma attenzione! Usano il pitch control alterando la velocità. Non vi è nessun riguardo per A=440 - ho provato con DJ che mi aveva invitato per una jam dal vivo (per far scena!) e gli ho detto dopo "mai chiamare un chitarrista"! Un DJ suona live e improvvisa a seconda del pubblico - una jam. Fanno pure remix per gente famosa.

Sottogeneri: andranno avanti per sempre a moltiplicarsi all'infinito...

La musica del futuro avrà gli accordi e le note che conosciamo per quanto riguarda musica rivisitata e giri tipici alla D-A-E. L'evoluzione saranno i suoni usati, eterne variazioni ritmiche. Verrano per sempre inventati pedalini. Il difficile sarà competere coi marziani quando invaderanno! L'unica musica moderna è per adesso quella classica ma non vi è assolutamente niente che lontanamente ha a che fare col Rock.
Rispondi
Re: Parlare di musica rock vuol ...
di Aktarus [user #5855]
commento del 22/01/2014 ore 16:56:39
Bassista: l'elemento essenziale di qualsiasi cosa si suoni. Punto a capo

si, certo ero ironico :) era per dire che prima la chirarra e il chitarrista era un po il simbolo del gruppo che conoscevano tutti, anche chi non suonava
Immagino che siano in molti a conoscre ad esempio il chitarrista dei rolling stones, o dei led zeppelin o ancora dei guns.
In quanti invece conoscono il chitarrista degli oasis, dei coldplay o dei foo fighter?
Rispondi
Re: Parlare di musica rock vuol ...
di Claes [user #29011]
commento del 22/01/2014 ore 19:21:38
È certo che chitarristi sono sempre in prima linea a far scena sul palco e hanno massima visibilità e fans inveterati. Si misura il successo sulla base della coda per autografi e vendite di poster dei singoli membri della band. Chi si ricorda che vi era pure la Experience?
Rispondi
Il proliferare delle Tribute Bands ...
di Guycho [user #2802]
commento del 22/01/2014 ore 13:10:05
Il proliferare delle Tribute Bands conferma tutto ciò che scrivi.

Questo articolo è il migliore dell'anno, forse anche del quinquennio, o del decennio...
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Re: Il proliferare delle Tribute Bands ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 22/01/2014 ore 18:26:39
Non so di dove sei tu ma dalle mie parti le Tribute Bands cominciano ad esser sempre meno richieste e anche i miei amici sparsi per l'Italia mi dicono che c'è sempre più richiesta di gente che suona musica propria. D'altronde in una logica del tutto economica la cosa ha un senso: chiami una cover e questa ha un cachet fisso, chiamo un trio sconosciuto, gli dai una birra e un panino e stiamo a posto, tanto in ogni caso la gente è impegnata a far altro che ascoltare l'esibizione. Sembra che scherzi, ma sono serio: mi sembra che gli smartphone abbiano trasformata la gente in zombie assetati di post su fb, impegnati a postare foto di quanto si stiano divertendo durante la serata, senza prestare la minima attenzione a chi suona! E ancora peggio è quando vado ai concerti e la gente riprende il gruppo con il telefonino! Ma come, paghi un biglietto e anzichè goderti il concerto ti piazzi tra te ed il palco un display da 2"!? Non so se rendo l'idea di ciò che voglio dire!
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Re: Il proliferare delle Tribute Bands ...
di Guycho [user #2802]
commento del 23/01/2014 ore 11:31:26
Fatto sta che a Roma, nei locali che contano e pagano, suonano solo i tributi.

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Re: Il proliferare delle Tribute Bands ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 23/01/2014 ore 11:52:35
C'entra poco con quello di cui stiamo parlando, ma giusto per far capire come funzionano le cose: coverband di Rino Gaetano, tutt'altro che sconosciuta, 7 persone, dalla Calabria, a Roma: una bettola senz'acqua calda dove dormire, e neanche per tutti non essendoci posto, e 250€ di compenso. Il locale in questione conta moltissimo, ma dire che ha pagato mi pare davvero uno scherzo, soprattutto in confronto alla gente che c'era e ha consumato...Poi l'esperienza ed il divertimento non hanno valore, ma una trasferta del genere costa molto più dell'incasso al gruppo, ma proprio molto molto di più...
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Re: Il proliferare delle Tribute Bands ...
di Guycho [user #2802]
commento del 23/01/2014 ore 13:56:1
Ci sono tributi che prendono 1000 euro a serata e suonano più volte a settimana. Anche in giro per l'Europa. C'è un tale che rifà Michael Jackson che addirittura firma autografi.

Il tributo di una vecchia band inglese ha chiesto 50€ di ingresso a persona: prova a farlo con musica originale.

Certamente, ora la crisi morde e il locale punta a chi suona gratis, quindi è più probabile che il musicista non pagato preferisca suonare quel che gli pare piuttosto che fare l'imitatore.

Ma di sicuro non è il pubblico che richiede musica originale. Nemmeno a X-Factor si fa musica originale.
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Re: Il proliferare delle Tribute Bands ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 23/01/2014 ore 15:52:28
Io chiaramente non posso essere contro le tribute-cover-quello che vi pare band, ci ho suonato fino a due settimane fa!? Però se dobbiamo parlare di spettacoli, che includono anche la musica chiaramente, che rievochino periodo particolari del passato alla gente e che regalino nuova vita ad artisti dimenticati o mai conosciuti da molti ok, non prescindendo mai comunque dalla personalità di chi esegue quei pezzi; io anche nelle tribute voglio sentire la fima di chi suona; gli scimmiottatori non li tollero invece già in partenza ed un biglietto per una coverband ma neanche ci suonasse dentro Malmsteen lo pagherei. Sono molto più felice di andare a vedere un gruppo sconosciuto che ha il coraggio di presentare i propri pezzi, di dirmi con parole e note proprie quello che provano e pensano i suoi componenti, e ti dirò di più, alla fine il cd a casa me lo porto sempre, perchè gli artisti o aspiranti tali vanno sostenuti e incoraggiati. Negli altri Stati europei, chiaramente non tutti purtroppo, anche lo Stato si preoccupa dei suoi artisti, nel nostro no, ed in ogni caso siamo troppo esterofili per andare vedere un cantautore in erba. Ah in tutto questo non ho espresso niente in merito all'articolo: a parte qualche imprecisione, perchè d'altronde Van Halen suonava già nei 70', Slash abbondantemente prima dei 90 e Tom Morello ben prima dei 2000, il rock non è morto, semplicemente ha mutato forma; si è ritratto in se stesso e vive quindi di reunion e concerti della memoria per una parte, per l'altra è andato diluendosi in forme sperimentali e si è fatto snob, perchè diciamolo, soprattutto a noi chitarrai, soprattutto se giovani, ci piace essere quelli che ascoltano musica che gli altri non capiscono; addirittura adesso noto che c'è molta meno condivisione tra i giovani di quanto non succedesse ai miei tempi, quando compravi un disco, che fosse cassetta o cd, e ti ritornava in mano mezzo sfasciato dopo un mese e mezzo. In principio lo swing ed il jazz erano per tutti e la classica per gli eletti...Il blues per i poveri....Poi lo swing ed il jazz sono andati in disuso, il rock ed il cantautorato sono diventati di tutti, la classica per pochi ed il blues per i vecchietti...Ora la classica è in disuso, o meglio riservata agli aletti tra gli eletti, una sorta di cerchio in cui ognuno è primus inter pares, ed agli anziani, lo swing ed il jazz per i più eclettici, che solitamente sono anche esperti di vino e formaggi ricercati, il pop per tutti (d'altronde è quella la sua vocazione), il blues si è un po' ringalluzzito, i catautori vanno ai talent show ed il rock rimane agli snob...Se è così lasciatemi dire che è stato un vero fallimento! Ma it's only rock'n'roll but I like it!
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Re: Il proliferare delle Tribute Bands ...
di Liquidsilver [user #37312]
commento del 23/01/2014 ore 13:25:23
Sono di Roma e confermo quello che dici. I clienti spesso non hanno un parere in fatto di musica, d'altronde spesso non ne hanno nemmeno in fatto di cibo o di birre ... Però oggi anche i musicisti dovrebbero chiarirsi le idee. Io ho suonato e suono per una birra e un panino, e lo farò finché la mia musica non sarà così emozionante da farmi pagare. Prima di allora, pago io per andare a veder suonare quelli più bravi di me, che sanno dare emozioni a tanta gente.
P.S.: Quando vedo uno che armeggia con il telefonino mentre suoniamo, chiamo il gruppo e attacchiamo Sharp Dress Man degli ZZ-Top a palla.
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Come la yaris!!
di Jakilandi [user #31257]
commento del 22/01/2014 ore 13:30:44
Proprio come la celeberrima macchina..."geniale, dovreste provarla" è l'unico commento che mi viene in mente per questo articolo, semplice, diretto e divertente!!! Bravissimo! ;)
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Hey hey, my my Rock ...
di dale [user #2255]
commento del 22/01/2014 ore 22:01:4
Hey hey, my my
Rock and roll can never die
There's more to the picture
Than meets the eye.
(N.Young)
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Condivido la storia tracciata nell'articolo, ...
di sdl [user #5004]
commento del 23/01/2014 ore 11:21:35
Condivido la storia tracciata nell'articolo, però non credo che il rock sia arrivato ad un punto morto, nè che sia un genere alla deriva. Anzi, credo che il processo evolutivo, con i suoi alti e bassi, abbia portato il rock a contaminare praticamente tutti i generi musicali.

Forse in questo processo di espansione si è un po persa l'identità iniziale del genere, ma d'altra parte non avrei trovato costruttivo nemmeno ripetere all'infinito l'intro di Johnny B Goode!

Sintentizzando, il progresso del rock (chitarristico) è passato per un'evoluzione tecnica piuttosto maniacale (che ha incontrato anche i favori del mercato): l'apice sono stati gli anni '80, periodo in cui, parlando di rock, vendeva chi riusciva a presentarsi come virtuoso (anche se sotto il virtuosismo c'era ancora tanta sostanza, a mio modo di vedere).

Lo sviluppo della tendenza al tecnicismo degli anni '80 ha portato inevitabilmente ad una certa "sterilità" del genere che ha iniziato a ripetersi e a chiudersi entro limiti troppo rigidi. E allora è arrivata un'ondata di rock più fresco, diretto e probabilmente più seminale: Guns e Nirvana, o più in generale rock di matrice settantiana e grunge.

Oggi è scontato che un musicista, a prescindere dal genere che suona, sia preparatissimo sul suo strumento, ma il centro dell'interesse "musicale", anche, credo, per molti ascoltatori "evoluti", non è più l'aspetto tecnico (e ci sarebbe parecchio da discutere sul significato della parola "tecnica"...).

Da lì in poi è andato bene un po tutto e personalmente questo fatto non lo vedo come la morte del rock, ma come la sua consacrazione in un genere che ha rotto definitivamente le barriere di "genere". Basti pensare a quanto rock si sente oggi nei film, anche mainstream, in TV (personalmente guardo solo Sky e, nei vari canali, di rock ne gira parecchio) e a quante contaminazioni rock, a mio avviso anche molto evidenti, ci siano oggi in generi che 10 o 15 anni fa erano distantissimi.
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Il rock muore se catalogato
di charry_red_wine [user #16585]
commento del 23/01/2014 ore 12:28:09
come ogni cosa umana, dopo aver perso la brocca a catalogare generi e sub generi, viene spontaneo poi archiviarli..soprattutto poi quando in mezzo al rock si butta in mezzo la politica o la estrema necessità di voler per forza dire qualcosa..spesso sta tendenza porta a dire una marea di fesserie..a discapito del chitarrista
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L'italiano
di sdan [user #208]
commento del 23/01/2014 ore 17:48:22
Accidenti!
Perdonatemi se sono antipatico e se mi permetto, ma alcuni interventi interessanti sono anche scritti così male che risultano difficili da leggere.
Scrivere in modo leggibile non fa suonare meglio la chitarra...ma può aiutare.
Rispondi
Re: L'italiano
di charry_red_wine [user #16585]
commento del 24/01/2014 ore 08:57:00
l'Itagliano è linguo difficilo :D :D
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io non sono un rocker, ...
di frengo95 [user #24124]
commento del 24/01/2014 ore 12:56:09
io non sono un rocker, ma con il rock ci sono cresciuto.
studio, o almeno vorrei imparare a farlo, ma hai ragione, in questo genere e' importante trasmettere qualcosa....trasmettere proprio il rock, la grinta, la voglia di spaccare tutto...
e io ti invito ad ascoltare un paio di video, giusto perche' secondo me anche in italia qualcosa c' e'.
per ora.

vai al link

vai al link
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Jack White
di Grix [user #36841]
commento del 25/01/2014 ore 10:38:54
La tecnologia distrugge con forza le emozioni e la verità. Le opportunità non fanno nulla per la creatività. Si ti rendono le cose più facili e puoi tornare a casa prima, ma non ti rendono una persona più creativa. Questo è il male che devi combattere in qualsiasi settore creativo. La facilità d'uso.
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