di redazione [user #116] - pubblicato il 25 febbraio 2014 ore 16:00
Un grande musicista lo si apprezza anche per l’efficienza della sua strumentazione. Per questo è giusto preoccuparsi che tutto il nostro equipaggiamento funzioni e suoni alla perfezione. Ma nel Ragazzotto, queste premure si trasformano in ossessioni, che lo portano a sentire anomalie anche in strumenti perfettamente funzionanti.
Un grande musicista lo si apprezza anche per l’efficienza e la qualità della sua strumentazione. Per questo è giusto preoccuparsi che tutto il nostro equipaggiamento funzioni e suoni alla perfezione. Ma nel Ragazzotto, spesso queste premure si trasformano in ossessioni, che lo portano a sentire anomalie anche in strumenti perfettamente funzionanti e regolati.
Da questo tipo di nevrosi non è immune nessun tipo di strumentista. E’ ovvio che parlare dei chitarristi è come sparare sulla croce rossa. Regolare il Bias, cambiare le valvole, sostituire i coni e rifare i tasti a volte sembrano incombenze persino più urgenti che accordare la chitarra. Ma il Guru oggi mette sotto i riflettori i batteristi cercando di tranquillizzarli su una paranoia ricorrente. Questa paranoia, dalle inattese digressioni geografiche, attanaglia soprattutto i batteristi più giovani e meno esperti, condizionandoli nei loro studi e nelle loro performance.
Di Marco Vinzoni, il Guru della Batteria, sappiamo pochissimo. Originario di Monza, oggi vive nella Repubblica Domenicana. Ha trascorsi come musicista, ha odiato il jazz per una vita ma ora ci si sta appassionando e ha suonato cover dei Duran Duran. Al momento, è il riferimento assoluto per tutti i batteristi del pianeta che lo seguono nel suo corso di Alto Livello.