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Come studiare a metronomo: tra velocità e qualità
Come studiare a metronomo: tra velocità e qualità
di [user #17404] - pubblicato il

La gestione e il controllo del tempo sono un obbiettivo importantissimo. Un chitarrista che sa suonare a tempo può non essere un velocista senza che questo pregiudichi il fatto di poter essere un musicista eccellente. Un chitarrista che non sa andare a tempo, per quanto muova velocemente le dita, non sarà mai un musicista degno di considerazione.
In una recente lezione di chitarra moderna, l'accordiano CANDELARESI1981 ha postato un interessante commento sullo studiare a metronomo, chiedendo qualche suggerimento su come impostare questo tipo di pratica. Ecco una serie di considerazioni a riguardo. La Didattica di Accordo è frequentata da molti insegnanti di musica e chitarra. Aspettiamo anche i loro suggerimenti.
 
Studiare con il metronomo è importantissimo perché aiuta a imparare a suonare a tempo, aspetto imprescindibile per un musicista.
Nonostante molti chitarristi associno lo studio a metronomo con la velocità e l’incremento della velocità, questo non è che uno dei benefici che se ne può trarre.
La gestione e il pieno controllo del tempo sono l’obbiettivo più importante che ci si deve prefiggere. Un chitarrista che sa suonare bene a tempo può anche non essere un velocista senza che questo pregiudichi il fatto che sia un musicista eccellente. Un chitarrista che non sa andare a tempo, per quanto sappia muovere velocemente le dita, non sarà mai un musicista degno di considerazione.
Ecco una serie di suggerimenti maturati in tanti anni di pratica e insegnamento e frutto del confronto con altri colleghi.
  • Per studiare con il metronomo serve conoscere le basi delle divisione ritmica. Senza la consapevolezza di cosa siano e come suonino ottavi, terzine, sedicesimi, quarti, note puntate, sestine e altre figure, non avremo gli strumenti per capire se quello che stiamo suonando a metronomo è corretto. Il metronomo sarà semplicemente uno strumento con il quale eseguire a velocità graduale qualcosa che già conosciamo. Ma sulla correttezza di questa esecuzione non avremo riferimenti.

Come studiare a metronomo: tra velocità e qualità
 
  • Uno degli studi migliori che si possa fare è proprio quello di suonare su una velocità di metronomo morbida e passare in rassegna, una dopo l’altra e poi mescolandole tra loro, varie figure ritmiche. Immaginiamo, per esempio, di suonare liberamente avanti e indietro una scala pentatonica passando ogni quattro misure da quarti, ottavi, terzine sedicesimi. Assaporando e imparando a gestire la diversa maniera di appoggiarsi sul tempo di queste figure.
  • Quando si studia a metronomo, per assimilare nuovo materiale  - sia questo un esercizio, una scala, una canzone  -  lo si dovrà fare a lungo, concentrandosi su ogni dettaglio. Per questo non ha senso affaticarsi e lavorare in maniera frenetica: il metronomo dovrà essere sensibilmente inferiore alla velocità originale della parte. La priorità sarà memorizzare questo materiale, inquadrarlo in una corretta pronuncia ritmica e analizzare e isolare ogni difficoltà tecnica.
  • In generale è opportuno esercitarsi a metronomo sempre sotto le proprie reali possibilità. Studiando in maniera sciolta si potrò avere il pieno controllo di quello che si sta facendo, si lavorerà sulla resistenza e si riuscirà a studiare più a lungo. Paul Gilbert , punto di riferimento sia in fatto di velocità che di controllo del timing, in più interviste ha dichiarato che quando studia e ripassa i suoi lick lo fa sempre a velocità inferiore di come poi li propone nei suoi brani o dal vivo.
 
Come studiare a metronomo: tra velocità e qualità
 
  • Se invece si sta lavorando espressamente sulla velocità è opportuno fare delle sessioni di studio dedicato. Bisogna lavorare su materiale di cui si assolutamente certi di ogni aspetto: diteggiatura, meccanica delle pennate, legature, divisione ritmica, accenti. Non ha senso, per non dire che è addirittura ridicolo, accelerare qualcosa che non sappiamo fare ancora bene piano e non conosciamo bene. Per questo, in una fase iniziale, sono perfetti per esercitarsi sulla velocità studi cromatici o pattern simmetrici o lineari di scale. Elementi che favoriscono una certa meccanica e linearità del playing e non aggiungono altre difficoltà di coordinazione o memorizzazione.
  • La prassi è quella di prendere un esercizio è suonarlo in loop a una velocità davvero lenta ma che comunque ne lasci comprensibile il senso musicale. Terminato un ciclo (possono essere un paio di minuti come la ripetizione per dieci volte dello studio) si alzerà il metronomo di cinque tacche. Ci si dovrà spingere fino alla velocità nella quale si riesce a suonare l’esercizio senza errori ma con il massimo della concentrazione. Viceversa dovremo considerare la nostra velocità effettiva, non quest’ultima che raggiungiamo a caldo e dopo una sessione di studio dedicata, ma quella che abbiamo un 5, 10 tacche prima.
  • Un esercizio simpatico da fare con un altro chitarrista è prendere un lick e suonarlo una volta a testa da una stessa velocità di metronomo. Chi lo esegue correttamente sale di due tacche, chi lo sbaglia scende di tre. Vince chi arriva prima alla velocità che ci si è prefissi. Ovviamente il tutto con la massima attenzione alla pulizia e coordinazione del playing.
 
Come studiare a metronomo: tra velocità e qualità
 
  • Quando si studia per la velocità serve anche andare veloci. E’ importante impostare delle micro sessioni nelle quali proviamo a suonare a metronomo lick o frasi a velocità davvero elevate, anche al di sopra delle nostre capacità. Le orecchie e le dita devono comunque concepire e assaporare quelle velocità; riuscire a finire gli esercizi in maniera molto veloce, anche se pieni di pasticci, è una maniera per vincere le inibizioni, motivarsi e allo stesso tempo rilevare dove ci sono lacune tecniche nel nostro playing per poi sanarle. Esercitarsi sempre e solo lenti, a volte può diventare una gabbia dorata, un alibi per non affrontare soluzioni esecutive nuove e più coraggiose.
  • La maniera migliore per usare il metronomo a volte è spegnerlo. Studiare con le macchine va bene ma non bisogna dimenticarsi che poi si suona con le persone. Raggiungete il vostro batterista in sala prove e suonate per un'ora di fila qualunque cosa: Ramones, Stones, Nirvana, vecchi standard blues e rock’n’roll e qualche riff di Metallica e Red Hot. Registrate tutto e riascoltate, bevendo una birra assieme. Gustatevi il groove che oscilla avanti e indietro sul tempo a seconda di quanto ci date dentro. Emozionatevi. Quello con il metronomo non si può fare.
 
Come studiare a metronomo: tra velocità e qualità
 
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Il metronomo é uno dei ...
di dissident [user #3486]
commento del 10/03/2014 ore 13:55:30
Il metronomo é uno dei discriminanti fra chi suona e chi suonicchia. Chiunque abbia alle spalle un po' di studio di registrazione con vari musicisti lo sa per esperienza.
Rispondi
Bello !!
di Chiodo utente non più registrato
commento del 10/03/2014 ore 14:17:21
Articolo utile e chiarificatore su un'aspetto che sembra scontato ma non lo e' mai abbastanza!!!
Mi apri un mondo di lavoro da fare ............
Rispondi
Nei miei passati e mai ...
di maccarons [user #20216]
commento del 10/03/2014 ore 14:21:03
Nei miei passati e mai abbastanza periodi di studio,ricordo un insegnante che mi faceva studiare
le terzine suonando un 12/8 a 35 bpm,è stata una palestra che consiglierei a tutti,
oltre che cavoli amari. ;-)))
Rispondi
Re: Nei miei passati e mai ...
di Chiodo utente non più registrato
commento del 10/03/2014 ore 14:33:1
Come si fanno 12/8...in cosa consiste....mannaggia ignoranza!!!
Ciao Mac!! ;)
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Re: Nei miei passati e mai ...
di Kata_ts [user #2290]
commento del 10/03/2014 ore 14:41:14
Oggi viene spesso 'interpretato' come ....... 4/4 terzinato ;)
(ma in realtà secondo me è SBAGLIATO pensarlo così ! secondo me eh !)
WiWa!
Rispondi
Re: Nei miei passati e mai ...
di eriktulissio [user #28153]
commento del 10/03/2014 ore 15:13:48
Vi do una piccola nozione teorica, che spero vi possa essere utile…
Il 12/8 è un tempo composto ternario che ha come relativo semplice il 4/4. i suoi movimenti sono perciò suddivisi da tre ottavi. Non si può quindi parlare di terzine nel 12:8 a meno che non si intendano come ulteriori suddivisioni all'interno dei movimenti. Nel quattro quarti invece, essendo un tempo semplice, si può parlare di terzine in quanto un gruppo irregolare di tre ottavi in movimenti che di norma sono composti da due ottavi. Quindi dire 12 ottavi o quattro quarti terzinato è esattamente esprimere lo stesso concetto ma con scritture diverse.
Rispondi
Re: Nei miei passati e mai ...
di Kata_ts [user #2290]
commento del 10/03/2014 ore 21:38:29
e io che cosa ho scritto ?!?! ;)
hahaha
biscotti al mus ?!?!
LOL


WiWa!
Rispondi
Re: Nei miei passati e mai ...
di liuto1500b utente non più registrato
commento del 10/03/2014 ore 16:54:03
12 note da 1/8 e la velocita è dettata dal metronomo.
Bisogna sottolineare che la misura puo classificarsi poi semplice o composta a suddivisione binaria o ternaria. In questo caso è una misura a 4 tempi composta e a suddivisione ternaria.
Rispondi
eh si ! il miglior ...
di Kata_ts [user #2290]
commento del 10/03/2014 ore 14:39:54
eh si ! il miglior amico/nemico ;))))))))) LOL

Un metodino che si può utilizzare per incrementare lentamente ma efficacemente la velocità esecutiva è quello di partire MOLTO lentamente (35BM) e poi salire e scendere a 'scalini' incrementando/decrementando di 5 BPM alla volta (35+5=40, poi si 'salta' a 45, poi si ritorna a 40, poi si salta a 50 e dopo di ridiscende a 45 e così via ...)

Roba de scioccar con la cabeza HAHAAHHAHAHAH

WiWa!
Rispondi
Re: eh si ! il miglior ...
di Chiodo utente non più registrato
commento del 10/03/2014 ore 14:47:18
Ovviamente va' accennata la pennata a ogni inizio intervallo giusto?E questo deve succedere sempre anche quando si suona un solo ,se ho ben capito(scusa....magari son cose ovvie,ma non per me)
Rispondi
Re: eh si ! il miglior ...
di Chiodo utente non più registrato
commento del 10/03/2014 ore 15:14:25
Cazzarola!!Andata e ritorno per tutti i box(sia del box che della tastiera)con spostamenti di un tasto e' una roba ipnotizzante!!Da restare irreversibilmente storti......!!:)
Pero' indubbiamente serve un casino...non c'e' scampo!!!
Rispondi
Infatti...l'avevo scritto che i mie ...
di maccarons [user #20216]
commento del 10/03/2014 ore 15:33:4
Infatti...l'avevo scritto che i mie periodi di studi non sono mai stati abbastanza...ah ah ah...
ma il punto rimane suonare le terzine o movimenti ternari,fate voi, a 35 bpm cadendo
a tempo sul primo accento o movimento,chiedo venia se ho scritto cavolate,spero di aver reso
il concetto :)))
Rispondi
Re: Infatti...l'avevo scritto che i mie ...
di eriktulissio [user #28153]
commento del 10/03/2014 ore 15:51:4
Figurati, ci mancherebbe… Mi riferivo a kata che diceva che viene interpretato come un quattro quarti terzinato, quando dire 12 ottavi o quattro quarti terzinato è esattamente la stessa cosa…
Rispondi
Quindi riassumendo......
di Chiodo utente non più registrato
commento del 10/03/2014 ore 16:09:19
....se io sto improvvisando in un solo in slowblues con battuta 4/4 dove sto' dentro al tempo con i bending e hammer-on compresi .......se voglio accelerare devo necessariamente ripartirlo in sedicesimi per stare dentro le battute....se si e' capaci...se no' si evita!!! Non alla ca**o di Labrador come ho fatto fino a adesso........giusto??
Rispondi
Da quando ho deciso di ...
di fbf [user #36393]
commento del 10/03/2014 ore 17:53:31
Da quando ho deciso di prendere lezioni il metronomo è diventato compagno insostituibile (e ancora adesso anche un po' odiato!); da poco ho iniziato il metodo Ditones: accidenti, sembra una cavolata ma a farli bene sono caxxi!!!!
Rispondi
Sante parole! Mini-commento extra
di Claes [user #29011]
commento del 10/03/2014 ore 21:08:39
Wow Gianni, i tuoi consigli sono, come scrivo, sante parole. Accordiani hanno subitissimo contribuito! Non voglio mancare:

A livello di chitarra ritmica è difficile suonare totalmente nel groove del caso - comporta accordi microsecondi prima o dopo l'esatto scatto del metronomo. Il buon vecchio Keef ne è un ottimo esempio. Chitarristi da Funk, Reggae... Ai vecchi tempi negli USA si introdusse il click track - un metronomo nelle cuffie del batterista che poi era il "click track" per tutti. Si poteva fare 5/4 o 7/4 - bastava seguire il batterista.

Piuttosto che rispolverare il metronomo di vostro nonno, alleatevi a un rhythm box! L'efficienza è la stessa ma rende meglio l'idea di quello che deve essere il groove adatto. Programmando, si impara prestissimo un sacco di cose insospettate. Dove piazzare accenti ritmici sia su batteria che su chitarra. Dovete diventare batteristi... poi avrete però problemini col vostro batterista!
Rispondi
Re: Sante parole! Mini-commento extra
di Kata_ts [user #2290]
commento del 10/03/2014 ore 21:41:08
vero ;)
Confermo che sono utili i "pattern ritmici" dei batteristi suonandoci dietro
(non ho detto che sia FACILE ihihii)

WiWa!
Rispondi
A mio parere ci si ...
di Jumpy [user #1050]
commento del 10/03/2014 ore 23:06:52
A mio parere ci si dovrebbe *sempre* esercitarsi accompagnati da un metronomo/pattern o quant'altro: il senso del ritmo dovrebbe essere più importante della tecnica stessa.

In altre parole, meglio fare cose tecnicamente semplici ma a tempo, che cose tecnicamente difficili, fuori tempo, del resto chiunque abbia un minimo di esperienza di suonare in gruppo lo capisce sul campo ;)

Anche in pezzi interpretabili più liberamente (tipo brani per sola chitarra), secondo me, prima andrebbero imparati e studiati a tempo, poi, una volta padroneggiati, si può rendere l'esecuzione più dinamica ed espressiva.
Rispondi
Ma se i suoni non ...
di Fiordaligi [user #37027]
commento del 11/03/2014 ore 00:03:3
Ma se i suoni non sono coordinati nel tempo si può ancora parlare di musica? Secondo me no. Io se non ho un ritmo sotto non riesco a suonare per più di due minuti, o almeno inizio a battere il piede sinistro (il destro mi fa un altro effetto, non ho mai approfondito il perchè, forse sostiene meglio i movimenti della mano sinistra per via dell'emicerebro che viene usato, chissà).
Molto bello l'articolo, in particolare condivido il fatto di usare figure ritmiche diverse con lo stesso tempo. A me aiuta molto e lo faccio spesso un po' come se fosse un esercizio di solfeggio ritmico del "poltronieri", avete presente?
Rispondi
il problema è che i metronomia pendolo , non battono un tempo regolare
di Actarus_the_Ufo [user #37848]
commento del 11/03/2014 ore 12:11:50
sia che lo metti nord - sud ., che est - ovest , sbaglierà il tempo.
perché la terra gira auna velocità esagerata .
e l errore lo sento , mi da un fastidio terribile .

e poi il tempo lo so tenere , anche da briaco :-)


Rispondi
Re: il problema è che i metronomia pendolo , non battono un tempo regolare
di Claes [user #29011]
commento del 11/03/2014 ore 12:27:31
Davvero? Mai sentita questa... Info pleeze!
Rispondi
A ciascuno il suo. Il ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 11/03/2014 ore 18:22:51
A ciascuno il suo. Il metronomo può essere utile ma come ha detto GJR poi si deve suonare. Senz'altro non se ne deve abusare. Personalmente non l'ho quasi mai usato, ho invece trovato più utile registrarmi e riascoltarmi, aiuta a riallineare il proprio ritmo interno con il ritmo reale di quello che viene suonato attorno a noi.
Rispondi
trovo più furbo e divertente ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 11/03/2014 ore 21:32:12
trovo più furbo e divertente usare una batteria elettronica .. (in ogni caso e' essenziale che chi studia si eserciti con qualche "congegno" che segni il tempo.. una nota sbagliata e' ammissibile, un fuori tempo no, mai...)
Rispondi
Il tempo: considerazioni musicali e non...
di adrianoscu [user #9553]
commento del 14/03/2014 ore 09:57:20
mi sono sempre rifiutato di studiare con il metronomo, ritenendolo quasi una perdita di dignità... quanto tempo ho perso! Da anni ormai suono jazz, genere in cui se manca la pulsazione giusta (the Duke lo definiva Swing) il risultato è mediocre. Il mio maestro mi ha "costretto" a suonare seguendo un tempo lento, lento assai: 30 bpm da contare sul 2 e sul 4. Tragedia: non imbroccavo una misura neanche su facili accompagnamenti o melodie, ed anche impostando un tempo a 60 mi sono accorto di avere non poche sbavature. La realtà è che chi suona spesso ascolta il "proprio" tempo, cioè quello che lui pensa sia giusto, e non il tempo reale. E questo è particolarmente evidente sui pezzi lenti, le ballad, che sono notoriamente le più difficili da eseguire, anche da un punto di vista ritmico.
Non è certo una novità: da anni gira su Youtube uno splendido video didattico di Emily Remler, giovane e bravissima chitarrista scomparsa troppo presto, che spiega bene come studiare senza metronomo o farlo per misurare la propria velocità sia tempo buttato.
Pochi accordi, poche note, ma suonate con la giusta pronuncia e con il tempo esatto; questo fa volare un pezzo (vd. John Scofield).
Eppoi l'argomento, di per sè enorme, si allarga anche al nostro modo di vivere in relazione con gli altri, in questo mondo in cui ognuno segue il proprio "ritmo", incapaci di ascoltare quello degli altri e quindi di vivere davvero insieme, ma qui si va un poo' fuori tema...
Rispondi
Re: Il tempo: considerazioni musicali e non...
di RobertoDallaVecchia [user #23596]
commento del 14/03/2014 ore 11:13:31
Per alcune splendide idee su come sviluppare il proprio senso ritmico ecco un video stupendo di Victor Wooten:

vai al link

divertimento assicurato!
Roberto
Rispondi
ottimo articolo davvero...
di adsl36 utente non più registrato
commento del 14/03/2014 ore 12:31:31
...molto preciso. non avrei saputo spiegare meglio. umilmente, se mi consentite, vorrei soltanto soffermarmi su un punto dell'articolo per rinforzarlo e aggiungere un piccolissimo suggerimento datomi un bel po' di anni fa dal mio insegnante di chitarra, che mi è sempre tornato utile. il primo punto riguarda il discorso degli errori. quando studiamo e non riusciamo bene in uno o più punti delle nostre esecuzioni, sempre a velocità molto ridotta bisogna insistere sulla risoluzione prima di passare avanti e mai farsi il discorso: "va beh, lo risolvo dopo ma per il momento proseguo", perchè in questo modo quell'errore sarà destinato a solidificarsi. ovviamente gli errori vanno risolti uno per volta senza accavallarli. il suggerimento, invece, è quello di abituarsi a studiare senza distorsore, a suono completamente pulito. la saturazione, specie per chi affronta lo studio in fase iniziale, da una parte dà la sensazione che le note escano fuori "meglio" perchè basta un tocco minimo per farle suonare, dall'altro, però, sporcano il tutto perchè il cervello e le mani non hanno ancora la padronanza di quello che si sta facendo, per cui sarà facilissimo avere dei suoni letteralmente impastati...se ciò che ci preme studiare prevede l'uso dei suoni distorti, sarà comunque buona norma studiarli prima puliti e per bene prima di provarli con la saturazione. un plauso sincero per l'ottimo articolo!
Rispondi
lo studio col metronomo
di magheggio [user #10968]
commento del 20/03/2014 ore 17:21:08
Direi che nei primi mesi (anni se si vuol diventare veramente bravi) è fondamentale esercitasi tutti i giorni col metronomo...
Oltre a studiare sempre gli esercizi con il metronomo è fondamentale fare anche gli esercizi cromatici col metronomo (e qualsiasi scala si impari).
Si può partire con una velocità adeguatamente bassa al fine di riuscire ad eseguire l'esercizio bene in tranquillità e senza sbavature... poi mano a mano la velocità del metronomo si aumenta... ogni tanto è utile anche ridurre drasticamente i bpm e provare a suonare 2 note o 4 note per colpo.
Un'altro esercizio utile è quello di improvvisarsi batterista :)... cioè le bacchette della batteria si colpisce una superficie che emette un suono (ad esempio un libro)... il tempo è perfetto quando non si sente più il bip del metronomo perchè coperto dal suono della bacchetta... l'esercizio si può eseguire ad una mano, a due, dividendo il tempo in più colpi...
Rispondi
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