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Essetipicks Ziriyab: la forza dell'abitudine
Essetipicks Ziriyab: la forza dell'abitudine
di [user #16167] - pubblicato il

Dopo aver incontrato Steve Tommasi, patron di Essetipicks al Musikmesse abbiamo pensato di recensire subito i nuovissimi Ziriyab in metacrilato fosforescente. Un nuovo plettro che va a rinfoltire la schiera dei plettri più economici prodotti da Steve, ma che mantengono le ottime caratteristiche della produzione di fascia più alta.
Dopo aver incontrato Steve Tommasi, patron di Essetipicks al Musikmesse abbiamo pensato di recensire subito i nuovissimi Ziriyab in metacrilato fosforescente. Un nuovo plettro che va a rinfoltire la schiera dei plettri più economici prodotti da Steve, ma che mantengono le ottime caratteristiche della produzione di fascia più alta.

Partiamo subito dal fattore estetico. Per la prima serie di plettri Ziriyab fu scelto il kevlar, un materiale plastico, molto resistente e in grado di garantire un sound rotondo e corposo. Dal 2014 ai plettri standard sono stati affiancati quelli in poliammide, una particolare tipologia di Nylon e quelli in metacrilato, un materiale plastico con molti utilizzi e dal nome completo decisamente lungo: polimetilmetacrilato. Utilizzato tanto nei piatti doccia quanto in alcuni processi elettronici fino alla realizzazione di lenti intra-oculari e fibre ottiche. Un materiale insomma che sotto forma di plettro non avevamo ancora incontrato. 

Essetipicks Ziriyab: la forza dell'abitudine

Ai primi due modelli in colorazione verde e arancione fluo da quest’anno sarà disponibile anche la versione fosforescente. La scelta di questa colorazione, in grado di assorbire la luce e restituirla nei momenti di buio non rappresenta un solo vezzo estetico ma può essere un vantaggio nell’impiego live. Se, come spesso succede il plettro ci cade dalle mani grazie alla luminescenza che questa colorazione sprigiona trovarlo sarà sicuramente più facile.

Capitolo colorazione chiuso, passiamo alla particolare forma di questo plettro, caratteristica peculiare di tutta la produzione Essetipicks. Lo spessore è importante, rispetto ai plettri standard. Ci troviamo di fronte a un toblerone da 3,5 mm, una grandezza a cui solitamente non si è abituati e che sulle prime può lasciare spiazzati. La forma è quella standard a goccia, con dimensioni standard. Il profilo però non è certo una bianca scogliera di Dover, la punta infatti è sapientemente smussata per accompagnare al meglio la pennata. Oltre alla scelta del materiale è proprio la forma del profilo che rende unico questo plettro e fa in modo che una volta superato il fattore psicologico si riesca a suonare come se tra pollice e indice ci fosse un Dunlop medium standard.

Veniamo quindi all’uso. La prima cosa da sottolineare è che nonostante lo Zyriab abbia le dimensioni di un lottatore di sumo non ne ha certo il peso. In mano è una piuma come qualsiasi altro plettro, merito del metacrilato che associa alla durezza una leggerezza invidiabile. Dopo lo spessore, l’altro aspetto che incute timore è l’estrema rigidità. Anche questo aspetto però è reso inoffensivo sempre dal profilo studiato da Steve Tommasi, ideatore e realizzatore dei plettri Essetipicks.

A differenza del kevlar, il materiale della nuova linea fluo/fosforescente presenta di base un suono più brillante. Lo si avverte subito soprattutto nello strumming dove le corde alte sembrano decisamente più sparkling. Altra caratteristica che salta all’orecchio subito è il maggior volume che si riesce a ottenere con le pennate, non ci stupisce la cosa viste le dimensioni. La cosa che invece ci stupisce è che dopo una decina di minuti il plettro inizia a scorrere tra le corde con semplicità, come fosse quello che usiamo da sempre. Abbiamo pensato di fare una piccola comparativa con due grandi classici. Negli mp3 che seguono sentirete la stessa frase suonata prima con un Ibanez Paul Gilbert, poi con un Dunlop medium e infine con lo Ziryab.

Sui puliti le differenze si avvertono un po’ più chiaramente. Premessa ovvia ma doverosa, nella registrazione le differenze sono molto più appianate. Vuoi la compressione degli mp3 vuoi il limite posto dalle casse dei computer le sfumature di avvertono decisamente meno quanto si possa avvertire con le proprie orecchie dal vivo.

Parlavamo di puliti, sia su parti un po’ più funk che con lo strumming più convinto il maggior volume e la brillantezza dell’Essetipicks è evidente. L’attacco è deciso, nonostante il profilo molto smussato aiuti la velocità di esecuzione. Bisogna le prime volte fare un po’ più di attenzione a non pestare con troppa convinzione. In realtà presa la mano si può tornare a plettrare con decisione senza remore, è solo questione di abitudine. 


Le parti funk possono sembrare ostiche all’inizio, ma in realtà lo Ziriyab non presenta controindicazioni a riguardo. Anzi la particolare brillantezza, unito all’attacco deciso lo rendono particolarmente adatto, soprattutto quando si devono miscelare accordi e note singole.


Lo strumming può all’inizio spaventare, i primi colpi sfoderano un volume veramente esagerato ma cavolo trovato il giusto equilibrio il suono che ne risulta è decisamente interessante. 


Quando si passa alle distorsioni come dicevamo le differenze un po’ si appianano. Quelle sonore ovviamente perché quelle tattili ed ergonomiche restano eccome. Con le ritmiche crunch si riesce ad avere una pacca micidiale, anche se forse qui il Gilbert arriva al foto finish. 


Passando alla distorsione vera e propria la situazione non cambia di molto, la potenza si sa è nulla senza controllo, una volta presa la giusta confidenza si riesce a sfoderare delle ritmiche belle toste. L’attacco qui è quasi fin troppo preciso, un po’ più di rotondità non avrebbe guastato, ma per questo esiste il modello in kevlar. 


Infine le parti solistiche. Qui all’inizio si incontrano le difficoltà maggiori, soprattutto se si è abituati a plettri sottili e non esageratamente duri. Se si viene dai Jazz III è tutto più facile. Sembra impossibile che ci si possa destreggiare anche nello sweep e nella pennata alternata con facilità invece dopo un’oretta di utilizzo si riesce tranquillamente a suonare come si è sempre fatto, con la differenza che il suono ne guadagna soprattutto in corposità.


In definitiva lo Ziriyab offre caratteristiche decisamente interessanti, può rappresentare un ottimo modo per avvicinarsi ai prodotti Essetipicks caratterizzati oltre che da un’estetica fantastica e da materiali ricercati anche da prezzi alti, in linea ovviamente con il valore vero e proprio dell’oggetto. Con tre euro ci si può portare a casa uno Ziryab che garantirà però a differenza di altri plettri una durata decisamente superiore e aiuterà il player ad avere un suono più presente in grado di bucare con più decisione il mix. I plettri Ziriyab sono disponibili sia per destri che mancini e li si può acquistare sia sul sito di Essetipicks che su Spaghettiguitartools.it
essetipicks plettri ziriyab
Link utili
il sito di Spaghetti Guitar Tools

il sito di Essetipicks
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il suono e' comunque il ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 25/03/2014 ore 09:08:0
il suono e' comunque il quello, non escono fuori prestazioni sonore eclatanti che non possano essere raggiunte con plettri di spessore "tradizionale" o con altri accorgimenti...
Rispondi
Re: il suono e' comunque il ...
di rockit [user #11557]
commento del 25/03/2014 ore 14:35:32
Non ho mai provato questi, ma con quelli in kevlar la differenza sonora dai tradizionali è molto pronunciata.
La grossa differenza con un plettro tradizionale la fa la smussatura del profilo che aiuta molto certe esecuzioni in pennata alternata, secondo me è quella la vera differenza tra l'essetipicks e un plettro tradizionale di grosso spessore.
Comunque il profilo smussato ha anche un (non trascurabile) difetto: è impossibile variare la timbrica variando l'angolo del plettro rispetto alle corde (percussiva con la punta inclinata, rotonda con la punta parallela alla corda).
In ogni caso per il costo che hanno (3 euro per plettri che hanno un consumo infinitamente più lento di quelli classici) uno può anche provare se gli piacciono senza troppi problemi.
Rispondi
Re: il suono e' comunque il ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 25/03/2014 ore 15:25:16
io ho ascoltato i files audio e non sento un suono caratteristico di questo tipo di plettro ma, semplicemente, un suono lievissimamente differente da quello ottenuto con i plettri normali al quale, magari, si arriva cambiando, magari, il punto dove si plettra.. ovviamente per qualcuno questa minima sfumatura di differenza puo' essere ragione sufficiente ad adottare questi plettri, per me, adesso, no ..
Rispondi
Re: il suono e' comunque il ...
di rockit [user #11557]
commento del 26/03/2014 ore 08:17:4
Hai ragionissima, volevo solo dare qualche elemento in più visto che mi sono capitati sottomano dei plettri dell'azienda, tra l'altro di modello diverso da quello provato qui. Diciamo che era un commento generale, non tanto una risposta, ma m'è venuta in mente leggendo il tuo commento e quindi ho postato da te ;-)
Rispondi
mi hanno regalato lo ZIRIYAB ...
di superloco [user #24204]
commento del 25/03/2014 ore 10:17:13
mi hanno regalato lo ZIRIYAB STANDARD e devo dire che sono rimasto profondamente deluso
un suono leggero e per niente piacevole se confrontato col mio solito Dunlop Primetone Pick Playeers da 3mm in policarbonato
Rispondi
Ma dai oh plettri che ...
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 25/03/2014 ore 11:48:13
Ma dai oh plettri che costano 20 euro ! Dulcamara e' sempre tra noi ... Ciao
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Dubbi!
di Adimant [user #12733]
commento del 25/03/2014 ore 11:56:10
Posso dire che mi sembra sempre lo stesso suono?
Non voglio discutere sulla sensazione 'tattile' ma io la differenza proprio non la sento...
Rispondi
Che dire...
di Zado utente non più registrato
commento del 25/03/2014 ore 12:25:53
le differenze ci sono,si sentono anche,seppur minime,ma diventano veramente nulle in alcune delle categorie.Inoltre non sono assolutamente sicuro del fatto che,se non mi fosse stato chiesto di prestare particolare attenzione alle timbriche,sarei riuscito di primo acchitto a notare una differenza.

Poi,per carità,dureranno anche di piu di un normale Dunlop (fermo restando che dipende dalla tipologia di plettro,i Planet Waves che uso ora si consumano molto poco),ma con il relativo prezzo dovrebbero durare come almeno 5-6 dunlop nuovi....diciamo che non sono una scelta per tutti.
Anche perchè,come insegna Uli Jon Roth,se tutti i player prestassero attenzione più al modo di impugnare il plettro che al plettro stesso,avrebbero varianti sonore inaspettate con spesa azzerata ;)
Rispondi
La differenza la sente nel ...
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 25/03/2014 ore 12:51:53
La differenza la sente nel portafoglio chi vende cari ragazzi ! E voi che sperperate il denaro in cose inutili ! Ciao
Rispondi
Io non so con che orecchie state ascoltando...
di GiuseppeMinardi [user #31686]
commento del 25/03/2014 ore 14:05:45
Tutti qui dicono che non ci sono differenze, forse perché differenze non ne vogliono trovare, ricordo che stiamo parlando di plettri, quindi il suono non va a trasformarsi radicalmente, ma comunque c'è una maggiore brillantezza e un attacco considerevole (cavolo sono quasi 4mm di attacco ce n'è a palate). Io ho due Ziriab standard, e nonostante io suono moltissimo, mi durano da maggio 2013. Prima spendevo 10 euro noi 2/3 mesi in plettri, ora con 6 euro sto campando da quasi un anno, e ad SHG ne comprerò altri (mi dispiace che queste nuove versioni esistano solo per destri e non per mancini). Non so voi, ma hanno un feeling unico, durata incredibile e un suono molto particolare, anche io prima di comprarli ero molto scettico, ma ehi, ora li adoro! Prima di criticare ascoltando qualcosa dai computer, prendere voi in mano questi plettri e suonate!
Rispondi
Re: Io non so con che orecchie state ascoltando...
di Zado utente non più registrato
commento del 25/03/2014 ore 21:30:1
"Prima di criticare ascoltando qualcosa dai computer, prendere voi in mano questi plettri e suonate!"

I samples son stati messi apposta per essere giudicati,che dobbiamo fare? starcene zitti e ordinare in massa i plettri sennò non ci possiamo scrivere due righe sopra?
Rispondi
Re: Io non so con che orecchie state ascoltando...
di GiuseppeMinardi [user #31686]
commento del 25/03/2014 ore 23:24:14
Ma infatti secondo me l'errore in questo articolo è quello di aver messo dei sample (badate però che hanno avvertito che la compressione del web attenua le differenze). Nella chitarra bisogna sperimentare da soli, io ne ho presi due per prova, e oramai mi trovo perso senza (gli unici plettri che li sostituiscono sono i Jazz III)
Rispondi
Re: Io non so con che orecchie state ascoltando...
di Zado utente non più registrato
commento del 26/03/2014 ore 00:53:33
Lieto che tu abbia trovato ciò che cerchi,ad ognuno il suo :)
Rispondi
Re: Io non so con che orecchie state ascoltando...
di Denis Buratto [user #16167]
commento del 26/03/2014 ore 12:27:09
Per chiarezza: l'aver messo a confronto gli Ziriyab con dei plettri diciamo standard dove per standard si intende "almeno una volta nella vita li hai provati" non era per dimostrarne la superiorità, ma per dare un riferimento sonoro.

Le differenze, purtroppo si appianano con degli mp3 in streaming.

La superiorità infine è soggettiva. ognuno può trovarsi bene con un plettro oppure con un altro. Io per esempio sono rimasto molto stupito quando ho visto che plettro molliccio usa Nuno Bettencourt sfoderando una plettrata sempre potente. :-)
Rispondi
A prescindere dalle demo registrate
di Guido Michetti [user #8]
commento del 25/03/2014 ore 14:48:39
Quando ho conosciuto Steve ero un tantinello perplesso.
Sinceramente non mi piacevano granchè. Abituato ai miei plettri piccoli spessi 1,2 in carbonio, non sentivo nessuna necessità di cambiare.
Poi me ne ha dati un paio da provare.
All'inizio ho deto. "sono scomodi, troppo spessi, non mi piacciono".
Poi, cosi' tanto per, li ho provati con un pelo piu' di calma.
Ora non me ne separo piu'. Io non sono un gran chitarrista, anzi, sono abbastanza grezzo. Pero' mi hanno agevolato tantissimo nella plettreata, nella precisione, nel feeling.
Il mio consiglio è: prima di buttare critiche da dietro una tastiera, come dice GiuseppeMinardi, suggerisco di provarli, senza nè gridare al miracolo ne alla critica sterile.
Come tutte le cose che utilizziamo possono o meno adattarsi al nostro playing, ma sono oggetti veramente validi. Hanno una vita lungissima. Io utilizzo quelli un poco piu' piccoli, stampati, in acrilico. Non mi trovavo bene con i carbonio per questioni di attacco, e come tutte le scelte è personale.
Quelli fatti a mano ne ho presi un paio, ma non credo che li prendero' piu', anche se andavano straordinariamente bene, per un motivo molto semplice... li ho persi entrambi, quindi visto che sono un disastro è meglio lasciare perdere :-)
Rispondi
Spezzo una lancia a favore ...
di sunlaz [user #2402]
commento del 25/03/2014 ore 15:45:52
Spezzo una lancia a favore degli essetipicks...nell'ultimo anno sono diventati la mia opzione n1 per l'elettrica...uso quelli in carbonio grandi da 3 euro mancini...sono sicuramente eterni come durata...purtroppo come tutti gli altri si possono perdere :)...superata la fase di adattamento allo spessore "toblerone" io ne ho guadagnato molto in risposta e precisione..ora mi sembra anche di avere un controllo maggiore delle dinamiche.Inoltre sento un maggiore grip (il plettro mi sarà sfuggito di mano un paio di volte in un anno, anche sudato) e questo si traduce in una minore rigidità dell'insieme mano polso...l'unica cosa che un po' mi ha dato da fare è lo "zin-zin" iniziale che si perde un po' con l'uso
Rispondi
Tempo fa provai lo Ziryab. ...
di davide1984 utente non più registrato
commento del 25/03/2014 ore 17:22:14
Tempo fa provai lo Ziryab. Belli e particolari, non si discute, ma sinceramente non mi sento di dire che siano superiori ad un plettro normale (che poi quale sarebbe un plettro normale?...ci sono talmente tante varianti...)
A mio avviso ci sono delle considerazioni da fare (del tutto soggettive, si intende).
In merito al suono non c'è dubbio che le caratteristiche del plettro (lo spessore principalmente) incidono molto sulla resa sonora, ma utilizzando un plettro 1.5 Dunlop (quelli in celluloide lilla, non ricordo il nome), il suono che ne esce è simile per volume, presenza e timbro, fermo restando però che la durata dei Dunlop è molto inferiore.
In merito alla suonabilità, io credo che il plettro debba adattarsi al nostro stile e non il contrario.
Mi spiego...lo Ziryab mi ricorda molto il Jazz III, nel senso che quasi ti impone di avere una certa postura della mano destra, "educata" (concedetemi il termine), il che non sempre è un vantaggio se quella postura un chitarrista non ce l'ha per natura...ripeto, sono discorsi moooolto soggettivi (!!!!)...dopo averne provati di tutti i tipi e spessori sono tornato al classico dei classici...Tortex 0.60 (l'arancio)...ci faccio di tutto, ci gioco, lo piego e me lo sposto tra le dita come mi pare, non mi cade mai perchè sulle corde si piega (anche con una zampata sulle corde difficilmente parte via come un proiettile), ci suono sia elettrica che acustica...forse non ha un grande attacco, ma se si suona con energia da belle soddisfazioni...inoltre, se lo perdo, non me frega un beneamato...

Ciao a tutti...
Rispondi
io credo che le vere ...
di giuseppe40 [user #18743]
commento del 26/03/2014 ore 00:00:30
io credo che le vere differenze per quanto riguarda i plettri siano due : quella tra i grossi e sottili e il feel soggettivo, quello che ognuno di noi prova in maniera diversa. Nei sample si sente poco la differenza, figuriamoci nel mix di una band o in un live. Ma come un plettro ci fa suonare, beh..li è tutt'altra storia. I Dunlop Ultex mi stanno dando grosse soddisfazioni. ne uso di tre misure diverse, a seconda del pezzo da suonare, .73, 1.14 e 2 mm. Appena riesco proverò questi.
Rispondi
ziryab
di THE_Luke [user #31235]
commento del 26/03/2014 ore 09:41:2
io ho provato quelli in kevlar a SHG MI 2013, e da allora non me ne separo piu. mi stanno semplicemente piu comodi di tutti gli altri.
Ora però mi incuriosiscono quelli fosforescenti... stai a vedere che a novembre...
Rispondi
Io conosco Steve da un ...
di GibsonLuke [user #35945]
commento del 26/03/2014 ore 09:55:43
Io conosco Steve da un po di tempo e tramite un mio amico endorser Essetipicks l'ho conosciuto e ho avuto modo di provare tutta la gamma di plettri che produce..
Devo dire che plettri come questi non sono solo da "ascoltare" ma bisogna proprio suonarci su per rendersi conto dell'effetto che fanno in mano.. c'è molto controllo del tocco sulle corde.. questi plettri come i primi in carbonio sono i più di massa e di serie.. ma se solo provate gli altri plettri vi si aprirà un mondo..
Io per esempio per la elettrica uso gli Speedy Plexy da 3mm e per l'acustica lo Speedy Wood in Cocco e preferisco il Luca Colombo Signature in cocco che lo trovo fantastico!
Con questi ultimi plettri la differenza si sente eccome! a parità di tocco il volume che esce è molto più alto e arricchito di più sfumature di suono.. (molto bello per i pezzi più arpeggiati o bello rock on un tocco deciso e definito) un suono più "frizzante" o più morbido a seconda del materiale di cui è fatto..
Consiglio: Bisogna provarli!!
Rispondi
Ho comprato tutti i modelli e sono rimasto sempre deluso
di F1_PICK utente non più registrato
commento del 26/03/2014 ore 11:30:29
Come da titolo, li ho comprati tutti durante le varie fiere qui a milano e il risultato è sempre stato lo stesso...una grande delusione...ormai penso che solo gli endorser, per motivi 'pratici' siano gli unici a parlarne bene....Ma nel mondo chitarristico si sa, il 'sentito dire' vale molto di più di un'attenta prova...se sfogliamo il catalogo Dunlop noteremo che al namm di quest'anno hanno presentato moltissimi plettri nuovi, dateci un occhio,
Ciao!
Rispondi
Re: Ho comprato tutti i modelli e sono rimasto sempre deluso
di alberto biraghi [user #3]
commento del 26/03/2014 ore 12:33:42
In base a quale regola se non piace a te (che ovviamente è legittimo) diventa automaticamente una cosa di cui "solo gli endorser parlano bene"? Io uso l'Easy Mini da parecchio e lo considero eccellente.
Rispondi
Re: Ho comprato tutti i modelli e sono rimasto sempre deluso
di F1_PICK utente non più registrato
commento del 26/03/2014 ore 13:13:40
Ciao, nessuna regola è soltanto un mio parere..solamente che regolarmente compaiono articoli su accordo di questi plettri e c'è sempre qualcuno che urla al miracolo..di miracolo" secondo me" non c'è proprio nulla...ovvio che se poi qualcuno è pagato per parlarne bene, allora è tutta un'altra storia..tutto qui, ma nessuna novità, è puro marketing
Rispondi
Re: Ho comprato tutti i modelli e sono rimasto sempre deluso
di alberto biraghi [user #3]
commento del 26/03/2014 ore 13:27:12
Ribadisco: non è ammissibile tacciare di "pagato per parlarne bene" o "puro marketing" sulla base delle proprie opinioni. Nessuno di noi che lavoriamo ad Accordo, tantomeno i nostri lettori, è "pagato per parlare bene" di chicchessia.
Redazione e pubblicità, come abbiamo sottolineato più volte, sono entità distinte e non comunicanti. Ti chiedo cortesemente di smetterla con queste insinuazioni, che sono sgradevoli e ingiuste nei confronti dei ragazzi che lavorano nella nostra redazione.
PS: ho verificato e scoperto che l'azienda in questione NON è inserzionista di Accordo, per dire.
Rispondi
Da tempo sono incuriosito dall'argomento ...
di paolo962 [user #26262]
commento del 26/03/2014 ore 16:55:42
Da tempo sono incuriosito dall'argomento "plettri alternativi" e - complice la solita GAS - ne sto provando molti.
Legno, osso, corno, pietra...
La prima personale considerazione è che, dopo averci fatto un po' la mano (che - per essere obiettivi - è stata indebitamente sottratta all'agricoltura), in genere con i plettri spessi mi trovo meglio.
Gli ultimi provati sono proprio gli Essetipicks.
Speedy Plexi e Speedy Hybrid sono quelli che, in ordine di preferenza, mi hanno dato una immediata sensazione di comfort. Come se fossero stati da sempre tra le dita.
Ho fatto un po' più di fatica a prendere la mano con l'Easy e con lo Ziriyab, ma ora cominciano a convincermi davvero...
Tra i due sono indeciso: di solito ho sempre usato plettri a triangolo e non a goccia.... in questo caso, forse, mi sento un po' più a mio agio con lo Ziriyab.
In assoluto, per il mio personale gusto, direi di avere trovato nello Speedy Plexi un plettro davvero vicino alla perfezione.
Da un punto di vista puramente economico e per un utilizzo amatoriale come il mio le serie entry-level Easy e Ziriyab possono andare più che bene! Cercherò di provare quanto prima queste nuove serie in metacrilato.
Per quanto riguarda l'incidenza sul suono non so dire quanto possa contare. Di sicuro incide, come ogni componente delle nostre attrezzature.
La differenza più marcata l'ho sentita sulla chitarra acustica. Qui il suono cambia davvero in maniera evidente utilizzando spessori e materiali diversi (cocco, legno, ecc...)
Sono concorde con chi afferma che la parte più importante nella scelta del plettro deve essere quella della sensazione che ha il chitarrista nell'utilizzo.
Comunque ben vengano i produttori che tentano di innovare e/o migliorare...
Certo, pagare 20 € un plettro deve obiettivamente fare riflettere (non metto minimamente in discussione il rapporto qualità/prezzo) e non aiuta per una diffusione più massiccia del prodotto.
Per gli entry level il discorso è differente e la durata decisamente superiore ne rende l'utilizzo economicamente non molto penalizzante rispetto ai plettri industriali.
Rispondi
mi hanno regalato lo ZIRIYAB ...
di superloco [user #24204]
commento del 26/03/2014 ore 16:59:01
mi hanno regalato lo ZIRIYAB STANDARD e devo dire che sono rimasto profondamente deluso
un suono leggero e per niente piacevole se confrontato col mio solito Dunlop Primetone Pick Playeers da 3mm in policarbonato, magari gli altri tipi sono migliori..
aspetto però che me li regalino.....
Rispondi
Apprezzo molto chi spende tempo ...
di MM [user #34535]
commento del 26/03/2014 ore 22:32:02
Apprezzo molto chi spende tempo e denaro per cercare di innovare, anche in un campo apparentemente "terra-terra" come i plettri per chitarra.
Certo che 15/20 euro per un plettro, rasentano la follia.... 3 euro per i modelli standard suonano già diverso.
Rispondi
COSTANO MA SUONANO
di McPex [user #26692]
commento del 27/03/2014 ore 06:06:44
Anch'io come alcuni di voi ho pensato che spendere 22 euro per un plettro fosse eccessivo, poi un giorno, preso dall sconforto di non avere in fondo ancora trovato un plettro che soddisfasse completamente le mie aspettative, mi sono detto: per una volta spenderò tutti in una volta un pò di soldi alla ricerca del plettro giusto". Ero stanco di comprare plettri da 1 Euro e girarli a destra, a sinistra, di sopra, di sotto. Premetto che erano anni che usavo dunlob al contrario.
Ho ordinato un pò di Essetipicks e.... apriiti cielo, il Tagua Speedy, 22 Euro, in avorio vegetale è diventata la mia estensione naturale. Suono pulito, tondo, caldo, definito, ottima manegevolezza, mi fa muovere pulito tra le corde e molto più veloce. Ne ho poi provati altri della Essteipicks e il Soap, credo si chiami così, quello più spesso, l'ho trovato interessante per certi suoni. Altri modelli Essetipicks invece non mi hanno detto nulla o addirittura non mi sono piaciuti. Il punto è che le esigenze di ciascuno sono diverse per cui bisognerebbe in teoria provarli tutti per trovare il proprio. Una volta trovato però, vi assicuro, non ve ne staccherete più. In fondo 22 Euro 3 volte all'anno per suonare meglio, cosa sono ?

Rispondi
plettri in titanio!?
di uallarone [user #36443]
commento del 27/03/2014 ore 08:45:34
sempre che poi state nei pub a fare le cover di ligabue.
Rispondi
Il plettro è un elemento chiave...
di luvi [user #3191]
commento del 27/03/2014 ore 11:55:42
... per la pronuncia delle note e conseguentemente per la caratterizzazione del suono personale: modella l'attacco, la forma d'onda e l'equilibrio delle armoniche di ciò che suoniamo.

Certo, bisogna averne il controllo, non suonare soltanto distorti a palla e porre l'attenzione sul "tocco", cosa che purtroppo non vedo abbastanza spesso al centro dell'attenzione.
E' proprio in questa capacità di modellazione del suono che i plettri giocano la loro partita più importante, in funzione del disegno del loro profilo e dei diversi materiali impiegati nella costruzione.

Sono diversi anni che faccio uso quotidiano di plettri Essetipicks (più che altro le serie Speedy) e li trovo eccellenti per esprimere al massimo le potenzialità del mio tocco.
Non sono certo economici (perlomeno i modelli costruiti in materiali vegetali, come la noce di Tagua...) e portano chiunque ad imparare a non lasciare il plettro in giro nei luochi più impensati o a perderlo!
Non posso però dire che si tratti di soldi spesi male, perché quel che danno in cambio davvero è controllo della pronuncia, qualità di suono e comodità di plettrata.

Oltre 20 euro non sono certo pochi (le serie in kevlar costano assai meno, però...), è vero, ma in fondo spendiamo anche di più per un cavo di segnale di livello standard, il cui apporto migliorativo sul sound è decisamente minore, non vi pare?
Rispondi
Premetto che ero assai prevenuto ...
di frank5150 [user #22607]
commento del 08/06/2014 ore 17:22:03
Premetto che ero assai prevenuto rispetto a questi plettri... pensavo fossero l'ennesima "diavoleria inutile" per spillarci soldi fino a quando me ne è stato regalato uno pochi giorni fa (zyriab mini giallo fluo). Dopo un giorno che lo usavo ci ho fatto l'abitudine. Suono a parte (a me ad esempio è parso più squillante rispetto a quelli classici della dunlop ma degustibus...) la caratteristica vincente mi è sembrata quella forma innovativa con quelle sagomature. Ho più controllo nelle parti solistiche e negli arpeggi. Penso di provarne anche altri appena ricapito dal mio negoziante di fiducia... Vi consiglio di provarne uno per farvi un'idea precisa...
Rispondi
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Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




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