di redazione [user #116] - pubblicato il 29 aprile 2014 ore 12:00
La presenza in Italia di Vai ci va venire voglia di rimettere le mani al suo stile chitarristico, un mix alieno di innovazione e virtuosismo che ha cambiato il mondo della chitarra elettrica.
La presenza in Italia di Vai ci va venire voglia di rimettere le mani sul suo stile chitarristico, un mix alieno di innovazione e virtuosismo che ha cambiato il mondo della chitarra elettrica.
Per farlo, ripassiamo questa lezione dedicata all’analisi di una delle fasi più selvagge e metallare del chitarrismo di Vai: la collaborazione con David Lee Roth, ex cantante dei Van Halen, nel disco “Eat Em’And Smile”.
Proponiamo un piccolo estratto di questa lezione nella quale sono analizzati alcuni degli aspetti più pirotecnici dell'arsenale solistico di Vai: tapping, legato, pennata alternata e utilizzo della leva.
Non manca un approfondimento sull'utilizzo del modo Lidio, tra i più utilizzati dal chitarrista, una guida al suono e una backing track su cui esercitarsi.
GUITAR EXTRAVAGANZA - Es.1)
Il primo fraseggio mette in gioco due elementi davvero caratteristici del fraseggio di Vai: la tecnica del legato e l’utilizzo della leva. La frase si apre con una melodia sviluppata sulla corda di B costruita sulla scala di A lidio. La scala è suonata in ottavi. La prima nota di ogni gruppo di due ottavi è suonata premendo la nota con una pressione della whammy bar. La seconda nota è ottenuta grazie a un’azione combinata di rilascio della leva che ritorna all’intonazione originale e a un pull-off . Nel passare da un gruppo di due ottavi all’altro c’è uno slide sempre accompagnato dalla pressione della whammy bar. L’effetto gommoso che si ottiene unito al tipico miagolio della chitarra sono un vero trademark di Vai. Attenzione al bending di un semitono tra il D# al 16° tasto e il E al 17° che viene enfatizzato da un delicato lavoro di leva. La seconda parte del fraseggio presenta una scarica di sestine suonate rigorosamente in legato. Il pattern sulle prime tre corde è particolarmente articolato e necessita di essere memorizzato e assimilato lentamente. Vero guizzo del genio Vaiano e’ l’utilizzo del whammy bar sullo sviluppo delle sestine sulla corda di G. La leva, senza interrompere la scansione ritmica delle frase, affonda e poi rilancia l’incedere delle note con un delizioso singhiozzo.